La
parrocchia Santa Barbara è visitabile ogni giorno. Si
trova al centro dell'abitato, ragion per cui non vi
risulterà difficile trovarla una volta arrivati in paese.
Suggeriamo di contemplare le
statue scolpite da Giuseppe Antonio Lonis, senorbiese
doc, uno dei massimi artisti sardi vissuto a fine
1700, le quattro porte del Ferdiani, i due altari in
legno dorato e i vari marmi policromi.
EPOCA
DI COSTRUZIONE:
Il
corpo centrale a croce è stato costruito dal 1640 al
1679. Le prime due cappelle ai lati, le due cupolette
e il retro dell'altare con la quarta cupola nel 1760.
Il campanile è alto 23 metri e risale al 1685. La
facciata è della prima metà del 1800 in stile
piemontese ( ha una curiosa forma di un cappello di
carabiniere).
INGRESSO:
Si
può ammirare la bussola in legno risalente al 1937 e
tre acquasantiere in marmo a forma di conchiglia
PRIMA
CAPPELLA A SINISTRA ENTRANDO
Si
può ammirare un prezioso altare ligneo dorato
policromo risalente al 1760. Nella nicchia dell'altare
è riposta la statua venerativa di Sant'Antonio di
Padova. Non è stato possibile attribuirle una data
certa. Con ogni probabilità risalirebbe al 1700. Nel
muro a destra si possono vedere le statue di San
Potito, scolpite probabilmente da un'artista
appartenente alla scuola del Lonis, di Sant'Isidoro e
Di Sant'Efisio, anche questa con ogni probabilità
riconducibile alla scuola del Grande Maestro Giuseppe
Antonio Lonis.
SECONDA
CAPPELLA A SINISTRA ENTRANDO
E'
riposta un altare marmoreo del 1952. Nella nicchia
della stessa altare è collocata la statua di San
Giuseppe appartenente a Giuseppe A. Lonis. Alla
sinistra rispetto all'altare è collocata invece la
statua del Cristo risorto, mentre alla destra della
stessa altare si potrà contemplare la statua di Santa
Maria della Neve, venerata a Senorbì affettuosamente
con il nome di Santa Mariedda (con ogni probabilità
scolpita nel 1920). Nel muro a sinistra trova riposo
la statua di San Francesco Saverio, mentre nella
parete di destra quella di San Raimondo Nonnato.
TERZA
CAPPELLA A SINISTRA ENTRANDO Agli
occhi del visitatore si presenta in tutta la sua
bellezza l'altare in legno dorato risalente al 1752.
Nella nicchia centrale dell'altare è riposto l'opera
di enorme pregio artistico, il crocifisso capolavoro
dell'artista di origini senorbiesi Giuseppe Antonio
Lonis datato 1777. Gli esperti avrebbero individuato
nel volto di Gesù in croce l'autoritratto
dell'artista. D'altra parte, ed questa certamente una
ipotesi più remota, il volto di Gesù sarebbe stato
scolpito utilizzando come modello un addetto allo
scarico delle merci del porto di Cagliari, debitamente
frustato in ossequio alla figura bizzarra dello
scultore. Nella
stessa nicchia si può contemplare inoltre la statua
della Madonna Addolorata. Nella
nicchia alla sinistra dell'altare è riposta la statua
di S. Vitalia, mentre nella nicchia a destra
dell'altare c'è la statua dell'Immacolata. Nel muro a
sinistra si possono ammirare nell'ordine la statua di
S. Domenico, scolpita dal Lonis nel 1789, la statua di
Santa Rita, infine la statua di Sant'Ignazio da Laconi.
Nel muro di destra, la statua di Sant'Antioco (portata
in solenne processione il occasione delle festività
in onore del Santo, 31.07-05.08), infine la statua di
Sant'Antonio Abate. PRESBITERIO Il
presbiterio ospita un altare monumentale in marmo dove
il parroco celebra la messa. Nel muro frontale del
presbiterio a sinistra è collocata la Madonna del
Rosario, mentre a destra è collocata invece la statua
della Madonna Assunta. Dentro
il presbiterio si potrà ammirare la balaustra e
l'altare monumentale in marmo policromo risalenti al
1830. Nella nicchia in alto è riposta la statua di
Santa Barbara probabilmente del 1500. E' la nicchia
più importante e non a caso ospita la statua della
Santa patrona di Senorbì. Inoltre
nel presbiterio si potrà ammirare il crocifisso posto
su un'asta risalente con ogni probabilità al 1600.
Nei muri del presbiterio sulla destra ci si potrà
fermare per ammirare il quadro della Madonna del
Rosario del 1773, con i quindici misteri del rosario
dipinto da Francesco (Ciccio) Massa. Alla sinistra è
appeso il quadro della Madonna del Carmine che libera
le anime dal purgatorio. PRIMA
CAPPELLA A DESTRA ENTRANDO Ci
si potrà fermare per ammirare un altare in legno
dorato e policromo del 1755. Nella nicchia centrale è
riposta la statua del Sacro Cuore. Nella ncchia a
sinistra invece sono collocate le statue di
Sant'Agnese e di San Michele Arcangelo, scolpita
quest'ultima da Giuseppe Antonio Lonis. Nelle
nicchie a destra ci sono invece le statue di S.
Teresina e di San Raffaele Arcangelo (del Lonis). Nel
muro di destra le statue di S.Salvatore da Horta. RETRO
DELL'ALTARE MONUMENTALE Nel
retro è collocato un organo a canne
recentemente restaurato risalente al 1770 costruito da
Giuseppe Lazzari. Inoltre il visitatore potrà
ammirare inoltre i stalli (posti a sedere fissi) in
legno scolpito che ospitavano un tempo il coro durante
le messe solenni. La
parrocchia è arricchita inoltre da quattro porte in
legno scolpito dorato e policromo del 1777 di Antonio
Ferdiani. Su ognuna è raffigurata una scena della
passione di S. Barbara. Le scene sono dipinte su legno
da Francesco (Ciccio) Massa. Si
potrà ammirare inoltre il pulpito (balcone da cui
anticamente il celebrante predicava) è in marmo
scolpito del 1832. La chiesa è inoltre impreziuosita
da 14 formelle della via Crucis; risalgono al 6 maggio
1939 e sono in bachelite, il materiale dei primi
dischi. La
sacrestia è arredata da una statua lignea di Santa
Barbara scolpita da Giuseppe Antonio Lonis nel 1771.
Si potranno inoltre ammirare il quadro della Madonna
col bambino di Giovanni Marghinotti (1758-1865), il
quadro della Madonna Assunta, il quadro di Monsignor
Porqueddu, nato a Senorbì, vescovo di Oristano
(1795), infine il quadro di Mons. Piseddu Antioco,
attuale Vescovo di Lanusei, nato a Senorbì. |