Macugnaga ricorda 'Silvio Saglio'

Domenica, 11 ottobre p.v. il Comune di Macugnaga ricorderà Silvio Saglio, dedicandogli una sala del Museo della Montagna.

Con questa iniziativa, si intende riconoscere, unitamente alla sua importante attività di studioso, l’attaccamento che Silvio Saglio nutrì sempre per la località anzina.

Poco prima di morire, nel 1964, modesto e discreto come sempre, Saglio espresse quale ultimo desiderio quello di essere sepolto, se la spesa non fosse risultata eccessiva, proprio a Macugnaga, che prediligeva fra le numerose località di montagna che conosceva.

Il 26 aprile di quell’anno, al rifugio Zamboni-Zappa, sopra Macugnaga, circa due mesi prima della sua scomparsa, nella sua qualità di presidente della S.E.M. aveva celebrato il 60° anniversario di fondazione dello SCI-SEM, pronunciando nell’occasione un brillante e divertente discorso, di un’attività di primissimo ordine.

La sua improvvisa, oltre che immatura, dipartita, lasciò attonito l’ambiente alpinistico, presso il quale era universalmente conosciuto.

Con Silvio Saglio scompariva l’artefice valente, scrupoloso ed appassionato, di una "cultura" della montagna, un tecnico di prima grandezza, un dirigente, un organizzatore.

Nonostante la sua grande passione per la montagna e per l’alpinismo, Saglio non fu, nemmeno in gioventù, uno scalatore di eccezione.

Fu, tuttavia, un tenace alpinista medio che, in cordata con altri compagni, fra i quali Vitale Bramani, Eugenio Fasana, Ettore Castiglioni, Antonio Omio ed Elvezio Bozzoli Parasacchi, aprì diverse vie nuove sulle Grigne, sulla Presolana, in val Masino e nelle Pale di S. Martino.

Questa attività, unitamente alla sua eccezionale qualità di autore di guide alpinistiche, sciistiche ed escursionistiche, gli valse l’ammissione al Club Alpino Accademico.

Scrisse Gaspare Pasini: "La sua competenza e le sue capacità organizzative, dimostrate in più occasioni, lo avevano chiamato nel 1945, quando il C.A.I. riprese nuovo vigore dopo la stasi del conflitto mondiale, nello stato maggiore del Sodalizio, prima come Consigliere centrale, poi dal 1946 al 1955 come vice segretario generale ed infine, nel biennio 1956-58, come segretario generale, incarico che dovette poi lasciare per la molteplicità dei suoi impegni, pur rimanendo consigliere fino al momento della sua scomparsa."

Ricordando i rapporti con la S.E.M., la sezione alla quale da sempre apparteneva ed alla quale fu sempre profondamente attaccato, scrive ancora Gaspare Pasini sullo "Scarpone" del luglio 1964:

"La Sezione rappresentava per lui un seconda grande famiglia, nella quale contava amici sinceri e devoti che lo amavano.Pur sostenendo, anche qui, il grave peso della Presidenza, si sentiva a suo agio quando partecipava alle riunioni del consiglio, per discutere ed impostare problemi, facendo spesso prevalere l’autorità del suo giudizio, pratico e pacato.Erano, per lui, momenti di distensione e lo dimostrava l’assiduità della sua presenza in sede al martedì, al venerdì ed alle manifestazioni sociali, quando non era fuori Milano per altri impegni....."

La S.E.M. non può che plaudire all’iniziativa del Comune di Macugnaga, che riproponendo la figura di Silvio Saglio e ricordandone gli insegnamenti e la sua straordinaria opera letteraria e fotografica, invita tutti noi, soci della S.E.M. ad essere degni della grande eredità spirituale che Silvio Saglio ci ha lasciato.

 "La Traccia" n.7 - settembre 98