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Torre San Domenico

 

MASSERIA  S. DOMENICO


La masseria San Domenico era situata tra Antignano e Soccavo, lungo un antico percorso corrispondente all'attuale via San Domenico, che, dalla strada vecchia del Vomero, conduceva al villaggio agricolo di Soccavo. 

Si tratta di un complesso masseriale il cui nucleo originario, alla fine del '400, entrò a far parte del patrimonio fondiario del convento di San Domenico Maggiore nell' ambito della formazione di una vasta proprietà, che, dall'attuale largo Martuscelli, si estendeva fino al vallone Verdolino. Già in quell'epoca, è testimoniata l'esistenza della torre che aveva la funzione di difendere la tenuta. Lo sfruttamento agricolo del territorio circostante era finalizzato in parte all' autosostentamento del monastero e in parte alla vendita sul mercato locale e napoletano.

Principali prodotti erano quelli ortofrutticoli e vinicoli cui si associava lo sfruttamento di boschi e selve e di aree a pascolo. Nel corso dei secoli, si sono alternate forme diverse di conduzioni talvolta dirette da parte del convento sotto la direzione di un frate detto "Villico", talvolta indiretta mediante affitto dei terreni ad agricoltori benestanti locali. L'affitto garantiva al convento una rendita abbastanza sicura, anche nei momenti di crisi economica.

 Agli inizi dell'800, durante il decennio Francese, a seguito della soppressione dei conventi, la tenuta di San Domenico fu acquisita dal Demanio e passò subito dopo, insieme a tutto il patrimonio fondiario domenicano e camaldolese delle zone, all'allora ministro degli affari ecclesiastici Francesco Ricciardi nominato da Gioacchino Murat conte dei Camaldoli. Dopo un lungo periodo di abbandono, una parte della masseria è stata di recente ristrutturata subendo alcune trasformazioni e frazionata in unità abitative.

LA  VISITA

Si consiglia ai turisti la partenza da Piazza Vanvitelli con il C36, che fa stazionamento in via San Domenico, nei pressi del VI ITIS; è possibile richiedere l'accompagnamento di allievi di quest'istituto e del Liceo Scientifico "N. Copernico" attraverso l'itinerario turistico consigliato. La prima sosta è alla Masseria San Domenico ove in seguito al nostro sopralluogo abbiamo riportato i seguenti dati relativi allo stato della stessa.La proprietaria del fondo, gentilmente ci guida e ci spiega che nel suo podere, che si estende per 10  ettari, si conduce una vasta attività agricola, in quanto si coltivano prodotti ortofrutticoli di vario tipo. Esiste una produzione di agrumi, come aranci, mandarini, limoni ecc. Vengono coltivati gli ortaggi come stupendi e verdissimi broccoli, pomodori, lattughe, barbabietole e finocchi. A primavera, cominciano a fiorire alberi di mele, pere, mandorle, pesche, ciliege ed albicocche. Per non parlare poi della varietà di legumi; non mancano infatti fave, piselli e lenticchie. Tra le erbe aromatiche è presente il profumo del rosmarino, dell'alloro, del basilico e della menta. Nell'aia si aggirano polli ruspanti che forniscono uova fresche, la cantina fornisce una fiorente produzione di vino bianco e rosso e di liquore "limoncello". Inoltre, vengono prodotte bottiglie di pomodoro e conserve alimentari di frutta e verdura di stagione di vario tipo. Si respira una piacevole aria fresca di campagna e un venticello porta il profumo dei fiori. Questa Masseria può diventare in futuro un centro di ristoro per i turisti che potrebbero acquistare tutti i prodotti che abbiamo elencato. Consigliamo allora di intraprendere quest'itinerario che sarà sicuramente piacevole.

Per accedere al "Complesso Conventuale Torre di San Domenico"è necessario rivolgersi alla proprietaria della Masseria, donna Maria, che è anche la custode del monumento.