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        CHIESA  DEI  SS. PIETRO  E  PAOLO

 

 

Tutti coloro che visitano via dell' Epomeo, per eventuale shopping, è bene che sappiano che nelle vicinanze è ubicata una delle Chiese più belle e antiche di Soccavo: la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo.
Per raggiungere la quale, per chi proviene dalla via Pigna, è necessario oltrepassare la rotonda che è posta all' inizio di via Epomeo, e voltare sulla prima traversa a destra, dopo aver percorso per poche decine di metri via Epomeo. Qui ci troviamo in via Paolo della Valle. 

Giunti alla fine di quest' ultima, bisogna procedere a sinistra e proseguire diritto sino a quando non si arriva ad un incrocio,  dove è situata la Croce di Piperno. Percorse poche decine di metri, sulla sinistra troviamo la Chiesa di S. Pietro e Paolo.

La parrocchia è dedicata ai Santi protettori di Soccavo, Pietro e Paolo, che, secondo la tradizione, passarono per Soccavo recandosi da Napoli a Pozzuoli per  la via Antiniana, che, nell'epoca romana, era l'unica strada tracciata su quel territorio.

La chiesa sorse in una cappella  preesistente del XIII sec.: la cappella "a volta" di San Pietro vecchio, cappella gentilizia della famiglia di Franco, (dedicata a S.Nicola di Bari) come attesta un antico documento.
All'interno di questa cappella si trova una tavola di Domenico Zingaro, datata 1509, rappresentante la Vergine del soccorso sul trono, con a lato i Santi protettori.
 Nel 1540 il duca Piscicelli donò ai monaci camaldolesi un fondo,a condizioni che alcuni di questi frati venissero qui per prestare assistenza spirituale alla popolazione locale.
I monaci, per loro comodità, fabbricarono una piccola casupola che dedicarono a San Egidio, e posta in capo al gruppo dei cortili e sul cui uscio collocarono una nicchia col busto del Redentore. Nel 1540 fu costruito l'edificio della chiesa attuale, dopo che questa era divenuta parrocchia nel 1538.

Dal 1775 ha subito diverse modifiche e vari restauri e nel 1778 fu consacrata agli apostoli Pietro e Paolo. Importanti lavori di restauro furono eseguiti anche nel 1960.

la facciata presenta un portale in piperno, databile fra il 1500 ed il 1600, l'orologio a rosone maiolicato risalente alla fine del 1700, e un pannello raffigurante SS. Pietro e Paolo in ceramica di Vietri, realizzato nel 1985.

Sulla sinistra si eleva il campanile di pianta quadrata, con finestre trifore, spigoli e cornici in piperno. Nel 1930 il campanile fu lesionato in seguito al terremoto la guglia crollò e il restauro condotto nel 1946 risultò poco rispettoso della firma più antica. nel 1956 furono effettuate modifiche del soffitto, che fu rialzato, e fu rivestito da cassettoni dorati.  

La facciata presenta un portale in Piperno e sulla sinistra si eleva il campanile di pianta quadrata, con finestre e trifore, spigoli e cornici in Piperno. Nel 1930 il campanile fu lesionato in seguito al terremoto; la guglia crollò e il restauro condotto nel 1946 risultò poco rispettoso della forma più antica.

Nel 1956 furono effettuate modifiche del soffitto che fu rialzato e rivestito da cassettoni dorati. Un altro disastroso evento sismico nel 1980 provocò gravi lesioni all'edificio, richiedendo importanti lavori di restauro e consolidamento. E mentre venivano effettuati lavori nelle fondamenta, sono venuti alla luce resti romani dì "opus reticulatum".

L'interno dell'edificio assunse l'aspetto definitivo nel corso della XVII e XVIII secolo, con la pianta a croce latina sormontata dalla cupola.

Esso presenta una sola grande navata alla cui estremità è posto l'altare maggiore. Lungo le pareti rientrano due cappelle la prima sinistra, di chi entra, è quella della Addolorata, che faceva parte dell'antica chiesa del 1540.

Sull'altare di questa cappella celebrò messa S. Alfonso Maria dei Liguori, la cui famiglia possedeva un fondo a Soccavo. Dirimpetto alla cappella della Addolorata c'è l'altra di San Nicola di Bari, già cappella gentilizia della famiglia di Franco. Attualmente gli altari sono cinque: a destra, di chi entra, è quello di S. Ciro, della Madonna di Pompei, del Crocifisso, del Cuore di Gesù e dell'Adolorata. Sull'altare maggiore c'è un quadro che raffigura i Santi protettori Pietro e Paolo del pittore Nicola Corvo.

Un tempo esistevano due pregevoli quadri di Massimo Stanzione raffiguranti l' Ecce Homo e la deposizione della Croce.

Il quadro più antico è la tavola di Domenico Zingaro (1509) che rappresenta i Santi Pietro e Paolo.

Di notevole bellezza sono le statue lignee e settecentesche dei Santi Pietro e Paolo, di forte timbro Barocco. La chiesa è fornita di un importante organo che canne che risale al 1930. Deteriorato nel corso del tempo, è stato perfettamente restaurato nel 1997 e risulta uno strumento con caratteristiche di alto livello tecnologico e musicale.