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AFGHANISTAN : Speciale sanzioni

 

Cronologia - Le sanzioni delle Nazioni Unite contro il regime dei Taliban
di Francesca Marino

1991
Gli Usa e l’Urss concordano di sospendere gli aiuti militari alle fazioni afghane in conflitto.
Il Pakistan dà un contributo sempre maggiore agli integralisti islamici, sia in termini di sostegno economico che di addestramento militare. Il crollo economico e il forte impegno delle sue Forze armate a fronteggiare il conflitto in Kashmir con la confinante India, non gli permettono però di portare avanti questa politica espansionistica.

1996
Il miliardario saudita Osama bin Laden, leader del terrorismo islamico internazionale e nemico storico degli Stati Uniti, si rifugia in Afghanistan. Da allora in poi, la maggior parte dei finanziamenti ai Taliban proviene dalle sue fortune.

1999
Il governo afghano in esilio si appella all’Onu perché imponga sanzioni economiche al Pakistan e all’Afghanistan controllato dai Taliban. Gli Usa, dal canto loro, lanciano un ultimatum a Kabul, chiedendo di estradare Osama bin Laden e minacciando una serie di pesanti sanzioni. (vedi Stringer 9/1999)

15 ottobre: Il Consiglio di sicurezza dell’Onu vota a favore dell’imposizione delle contro il regime di Kabul se entro trenta giorni i Taliban non consegneranno Osama bin Laden agli Stati Uniti. Le sanzioni prevedono:

- Il divieto di volo degli aerei della compagnia di bandiera Ariana Afghan verso tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite.
- Il congelamento di tutti i conti correnti bancari internazionali e i fondi esteri dei Taliban.

10 novembre: Gli uffici delle Nazioni unite a Kandahar vengono assaliti per protesta da un gruppo di dimostranti, che tirano pietre contro l’edificio e danno alle fiamme la bandiera americana e l’effige del presidente Bill Clinton.

11 novembre: Centinaia di dimostranti scendono in piazza in tutte le maggiori città afghane, per protestare contro le sanzioni dell’Onu e chiedere il sostegno dei paesi islamici. Contemporaneamente esplode in Pakistan la protesta anti-occidentale degli integraslisti islamici, sfociata in una serie di attentati. Il più grave avviene a Islamabad il 12 novembre, quando quattro serie di razzi telecomandati si abbattono nel giro di due minuti sugli edifici delle Nazioni Unite, dell’ambasciata statunitense, del Centro Informazioni degli Usa e della Banca mondiale (vedi Stringer 11/99)

14 novembre: Le sanzioni diventano operative. L’Ariana Afghan Airlines cessa i voli internazionali.

15 novembre: Il capo dei Taliban, mullah Mohammad Omar, chiede alla popolazione di interrompere le manifestazioni di protesta e di pregare, invece, perché "la collera di Dio" ricada sui responsabili.

2000

8 agosto: I Taliban dichiarano che l’imposizione di ulteriori sanzioni potrebbe innescare una protesta globale del mondo islamico e vanificare ogni possibile negoziato sulla consegna di Osama bin Laden.

- I Taliban e l’opposizione della Northern Alliance si impegnano a partecipare a una serie di colloqui di pace ‘indiretti’, con la mediazione delle Nazioni Unite, entro dicembre. (vedi Stringer 11/2000)

21 novembre: Gli Stati Uniti e la Russia chiedono l’inasprimento delle sanzioni.

8 dicembre: Le organizzazioni umanitarie mettono in guardia le Nazioni Unite dai rischi dell’imposizione di ulteriori sanzioni, che causerebbero soltanto maggiori sofferenze alla popolazione civile già duramente provata.

10 dicembre: I Taliban minacciano di boicottare i previsti colloqui di pace.

12 dicembre: I componenti della delegazione dell’Onu a Kabul lasciano la città per timore di ritorsioni violente contro l’imposizione di nuove sanzioni. Faranno ritorno nella capitale afghana poco prima di Natale.

19 dicembre: Il Consiglio di sicurezza dell’Onu adotta una risoluzione, sostenuta principalmente dagli Stati Uniti, dalla Russia e dall’India, per l’inasprimento delle sanzioni contro l’Afghanistan se i Taliban non consegneranno entro trenta giorni Osama bin Laden, non smobiliteranno i campi di addestramento per i terroristi islamici e non cesseranno ogni commercio illegale di sostanze stupefacenti. La risoluzione viene adottata con 13 voti a favore e 9 contrari. La Cina e la Malesia si astengono. Le nuove sanzioni prevedono (vedi Stringer 12/2000):

- Il divieto di vendere armi o di fornire aiuti militari ai Taliban
- Il ritiro di tutte le truppe di sostegno straniere dai territori dei Taliban
- La chiusura di tutti gli uffici di rappresentanza dei Taliban all’estero
- La chiusura di tutti gli uffici all’estero dell’Ariana Afghan Airlines
- Il congelamento dei beni e dei conti bancari all’estero appartenenti a bin Laden, ai suoi soci e all’organizzazione Al-Qaida
- Il divieto, per la leadership dei Taliban, di viaggiare all’estero
- Il divieto di vendere ai Taliban agenti chimici per la raffinazione dell’eroina

2001

19 gennaio: Le sanzioni entrano in vigore

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