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Afghanistan

Afghanistan in cifre

Superficie di 652.225 kmq. – Popolazione di circa 26 milioni di abitanti, con una densità media di 36 ab./kmq. (sono esclusi dal computo i rifugiati politici) – Capitale Kabul, con circa 700.000 abitanti – Moneta corrente: afghano, suddiviso in 100 puls – Lingue ufficiali: pashto, dari – Principali etnie: pashtun, con minoranze baluci, hazari, tagiki, turkmene, uzbeki - Religione ufficiale: islamica. – Forma istituzionale: l’attuale regime dei Taliban è riconosciuto all’estero soltanto dal Pakistan e dall’Arabia Saudita. – Dominio Internet: .af – Fuso orario: GMT+4,5 – Prefisso internazionale: +93

Leaders (al 10.3.2001)

Taliban

Leader de-facto: mullah Omar
Primo ministro
: mullah Mohamed Rabbani
Ministro degli Interni
: Abdul Razzaq Akhund
Ministro degli Esteri
: Wakil Ahmed Mutawakkil

Opposizione della Northern Alliance

Leader: Burhanuddin Rabbani, ex-Presidente dell'Afghanistan
Nato nel 1940, Rabbani viene ancora considerato dalle Nazioni unite come il legittimo capo di Stato dell’Afghanistan. Di etnia tagiki, è stato professore di Diritto islamico all’Università di Kabul e ha studiato nella prestigiosa università islamica di Al-Azhar in Egitto. Ha fondato il partito della Jamiat-i-Islami che si è battuto contro i tentativi di laicizzazione dello Stato del precedente governo dell’afghanistan. Nel 1992 è stato eletto presidente dal governo dei mujaheddin, ma è stato costretto all’esilio nel 1996 quando i Taliban hanno conquistato Kabul. E’ tuttora capo del governo in esilio, e si occupa di coordinare le diverse fazioni dell’alleanza anti-Taliban.

Comandante delle Forze armate di opposizione: Ahmed Shah Massud

Re: Zaher Shah, deposto nel 1973, vive in esilio a Roma

 

Media

I media sono pesantemente censurati da quando i Taliban controllano il Paese. Radio Afghanistan è stata ribattezzata Radio Voice of Shari'ah. La televisione è stata messa al bando, così come la musica e ogni altra forma di intrattenimento. I quotidiani e i settimanali sono tutti direttamente controllati dal governo. Le pubblicazioni antigovernative si stampano tutte oltre confine, in Iran o in Pakistan. La Afghan Islamic Press, un’agenzia di stampa con sede a Peshawar, trasmette le breaking news.

Stampa

Shari'at - Anis - Kabul Times (in inglese)

Radio

Radio Voice of Shari'ah (in 17 lingue)

Agenzie di stampa

Bakhtar Information Agency

Afgha.com (sito in francese e inglese, aggiornato quotidianamente)

Afghan Online Press (sito dell’opposizione in inglese, aggiornato quotidianamente; contiene i servizio della Azadi Afghan Radio)

SCHEDA CRONOLOGICA

1919

L’Afghanistan ottiene la piena indipendenza con il trattato di Rawalpindi

1926

Amanullah si proclama re, e cerca di introdurre una serie di riforme sociali.

1933

Dopo l’abdicazione di Amanullah, sale al potere Zahir Shah

1973

Il sovrano Zahir Shah, dopo un regno durato 20 anni, viene deposto da un colpo di Stato organizzato dal gen. Sardar Mohammed Daud che proclama la repubblica e instaura la dittatura militare. Introduce un certo numero di riforme sociali, come l’abolizione del purdah (l’esclusione delle donne dalla vita pubblica)

1978

Daud viene deposto da un colpo di stato organizzato da ufficiali comunisti che conferiscono il potere al Partito democratico del popolo afghano (Pdpa). Le dure riforme del nuovo regime militar-socialista scatenano però la rivolta popolare.

1979

Temendo l’estensione della ribellione alle sue Repubbliche islamiche (Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan), l’Unione Sovietica invade l’Afghanistan e occupa militarmente tutto il territorio. Nasce l’opposizione armata dell’Unione islamica, che riunisce le varie fazioni dei guerriglieri musulmani (i mujaheddin) stanziati nella cittadina di Peshawar, al confine con il Pakistan.

1980

Babrak Karmal, uno dei leader del People’s Democratic party viene messo a capo del governo con il benestare dell’Unione sovietica. Si intensifica la resistenza anti-regime dei mujaheddin. Stati Uniti, Pakistan, Cina, Iran e Arabia Saudita inviano armi e denaro ai guerriglieri.

1985

I mujaheddin si alleano con il Pakistan contro l’Unione sovietica. Miglia di afghani si rifugiano in Pakistan o in Iran. Il nuovo leader sovietico Mikhail Gorbaciov dichiara di voler ritirare le sue truppe dall’Afghanistan.

1986

Gli Stati Uniti forniscono ai mujaheddin i missili Stinger, mettendoli così in grado di contrastare l’aviazione sovietica. Babrak Kamal viene sostituito da Ahmadazai Najibullah a capo del governo sostenuto dall’Unione sovietica.

1988

Afghanistan, Stati Uniti, Unione sovietica e Pakistan firmano un trattato di pace.

1989

L’Armata Rossa si ritira, ma la guerra civile continua: i mujaheddin cercano di destituire Najibullah.

1990

Il presidente Ahmadazai Najibullah, privo del sostegno dell’Unione Sovietica e pressato dalla guerriglia islamica sostenuta dagli Stati Uniti, reintroduce le regole democratiche nel paese e instaura la repubblica islamica.

1991

Stati Uniti e Unione Sovietica concordano l’interruzione delle forniture militari alle parti in conflitto

1992

I gruppi dei mujaheddin salgono al potere ed eleggono presidente Burhanuddin Rabbani. Non tutte le fazioni dei guerriglieri, prima fra tutte quella dell’ex-premier Gulbuddin Hekmatyar, sono però d’accordo con l’approccio moderato di Rabbani e preferiscono orientarsi verso l’integralismo islamico.

1994/1996

Nasce il movimento dei Taliban (letteralmente ‘studenti di teologia coranica’), sostenuto e addestrato dal Pakistan. Nel giro di pochi mesi, i Taliban occupano gran parte del territorio fino a conquistare la capitale Kabul, dove insediano un governo integralista islamico. Rabbani e la fazione del generale Massud si ritirano a nord, nella valle del Panjshir, mentre Hekmatyar si rifugia all’estero. I Taliban instaurano un regime di stretta osservanza alle regole dell’Islam, introducendo di fatto una vera e propria dittatura. Negano diritti civili e politici alle donne, vietando loro anche di lavorare. Proibiscono l’uso della televisione, della radio, dei registratori, vietano la musica, ogni forma ricreativa e ogni espressione artistica.

1997

Il governo dei Taliban viene riconosciuto dal Pakistan e dall’Arabia Saudita. I Taliban controllano i due terzi del Paese.

1998

Un terremoto provoca migliaia di vittime. Gli Stati Uniti lanciano dei missili contro le basi militari dove si presume viva Osama bin Laden, accusato di essere il mandante di due attentati dinamitardi contro sedi diplomatiche Usa.

1999

Le Nazioni unite comminano sanzioni finanziarie ai Taliban e decretano l’embargo aereo della compagnia di bandiera Ariana..

2001

Le sanzioni vengono inasprite.

a cura di Francesca Marino

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