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GIO’ PISU  

Conosciamolo attraverso le sue opere e ciò che di lui hanno scritto in occasione di alcune sue mostre. 

“La sua produzione  è caratterizzata dalla forza del tratto nel paesaggio, dallo sfarfallio dei colori nei fiori, dalla morbidezza dello sfumato nei lavori a sanguigna e carboncino” (W. Nasi,  Vercelli ’71)

 “ Con la sua pittura, coinvolge emotivamente, specialmente quando dà vita alla complessità psicologica  di certe figure” (R. Giacconi, Vercelli ’73)

Negli ultimi tempi sono divenuti più espliciti quegli elementi onirici e surreali che già s’intuivano nelle opere figurative.

“L’arte in alcune espressioni, come quelle pittoriche, si avvale di ciò che in psicologia si chiamano pratiche del cammino per vivere la conoscenza dell’opera d’arte; come ad indicare che quest’ultima è il prodotto di un percorso sensoriale, cognitivo, emozionale.

E’ quindi, dal punto di vista psicologico, il viaggiare, lo spostarsi all’interno e intorno all’opera, il penetrarla con tutto noi stessi, nell’affrontarla con il corpo emozionato che dà al fruitore un vissuto.

L’opera si lascia conoscere attraverso una esplorazione, un itinerario fisico e sentimentale, con un viaggio istruttivo e dilettevole.

Tali fattori si possono riscontrare nelle opere di Giò Pisu che catturano con i loro colori e soggetti anche il visitatore casuale della mostra, facendolo viaggiare nei segni dell’arte, nei luoghi inconsueti e suggestivi da lui raffigurati che spingono  incontrollabilmente  verso una visita ai posti rappresentati.

Il viaggio che l’artista ha compiuto per la raffigurazione dei posti ritratti è un viaggio di ricerca in se che viene continuamente comunicata al visitatore.”( M.G.Contu)

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Il mare di Sardegna, i cavalli della Sardegna, i colori della Sardegna. Non si fatica a scoprire  in Giò Pisu un appassionato cantore della sua terra ed un poeta convinto, come Dostoeskji,  che “la bellezza salverà il mondo” .

L’attenzione di Giò Pisu  si è focalizzata spesso sui valori pittorici che la scrittura ha posseduto, in tutti i tempi e presso tutti i popoli.

Quest’interesse lo ha spinto ad analizzare i segni di  scrittura come elementi decorativi autonomi oppure complementari della pittura.

Passando attraverso il filtro di quanto è stato prodotto dai futuristi italiani e dalle avanguardie russe egli approda  ai     non luoghi  teorizzati da Marc Augè  ed infine al “misreading”  propugnato da  Harold   Bloom .

Misreading = cattiva lettura, diversa lettura, altra lettura.

La parola acquista un senso diverso, personale, unico e irripetibile, legato indissolubilmente al contesto che non  è solo grafico, né solo fonetico.

Senso che si riveste di una nuova aura, si carica di valori materici, attinge nell’inconscio significati segreti, imprevedibili ed incomunicabili.  

 

Gio Pisu utilizza la tecnica pittorica e quella informatica per rivisitare alcune opere letterarie dalle poesie di Leopardi, agli aforismi di Totò, ottenendo  letture sempre nuove e interessanti.

"Così è se vi pare"... ( L. Pirandello )

 

Studio:   Tertenia - loc. Perucci, - tel. 078293222

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