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Così come espressione artistica, il tatuaggio è anche effimero quanto la vita umana. Esso cambia a seconda di colui o colei che lo porta.
I dipinti rupestri, le sculture, i  monumenti sono per natura più duraturi e possono testimoniare le culture delle civiltà più diverse.Pertanto i tatuaggi sono dei racconti che che si inseriscono nella storia dell'arte ma loro malgrado sono male accettati e male interpretati; essi provocano le reazioni più diverse: interesse, stupore, ammirazione, rispetto, indifferenza o repulsione e le persone che li portano risultano simpatiche per alcuni antipatiche per altri.
Esiste tutta una letteratura etnografica sul tatuaggio, tanto da dimostrare che esso veniva praticato da lontani popoli primitivi, ma gli studi si sono concentrati .
Solo su certi aspetti del fenomeno e non su ciò che lo rende singolare.
Come faceva notare Darwin, non esiste alcun popolo che non abbia sperimentato questa pratica.
La tecnica del tatuaggio non si è mai evoluta nel corso dei secoli;essa consiste nell'inserire dei pigmenti di colore sotto la pelle; si notano così le differenze di qualità che dipendono dallo sviluppo e dalla inventiva delle società umane, dagli apparecchi che si usano e dall'aspetto estetico che essa deve rappresentare.
Il tatuaggio deve essere tracciato finemente con piccole linee scure e regolari.
A questo si deve aggiungere l'abilità del tatuatore; applicare una giusta quantità di colore, penetrare la pelle sufficientemente ma non troppo per evitare così di lasciare cicatrici, danneggiare un muscolo o un osso o di toccare una vena .
Alcuni popoli primitivi hanno messo a punto delle tecniche stupefacenti per tatuare il corpo. E' il caso degli eschimesi che passano sotto la pelle, con l'aiuto di un ago, un filo tinto di nero unendo il tatuaggio punto per punto.
Essi non cercavano di riprodurre motivi figurativi, bensì motivi astratti a partire da punti croci e linee.
Altra tecnica meno precisa è quella di tracciare delle linee e delle curve con una pietra tagliente.
Altri popoli, (Cambogiani, Birmani, Thaitiani), grattano la pelle con uno strumento munito da una a due punte affilate, realizzando così complessi tatuaggi formati da numerosi punti, spirali, e  altre figure già conosciute nella preistoria, tecnica, questa, tutt'ora praticata dagli  Indiani dell'America del Nord.In Estremo Oriente ci si serve di una specie di pettine  formato da un manico munito di aghi o di punte d'osso o d'avorio.
Il tatuatore tiene questo strumento in una mano battendolo con un martello; le punte penetrano così nella pelle che un'assistente mantiene tirata.
Se tutto questo viene eseguito con cura, l'operazione è incredibilmente rapida ed efficace, ottenendo così delle larghe superfici colorate e delle linee continue.
Nonostante questo, dopo l'invenzione della macchina per tatuaggi elettrica, questo metodo tradizionale giapponese ora è solamente praticato nelle prigioni da dei tatuatori di grande esperienza.
La macchina elettrica brevettata per la prima volta nel 1891 da Samuel O'Reilly, non ha mai cessato la sua popolarità.Prodotti in serie, gli accessori e le macchinette per tatuare rappresentano oggi un mercato importante.Da più di un secolo si utilizza il principio della forza elettromagnetica a impulsi.Oltre a questi apparecchi che sono a movimento verticale, ne esistono altri a movimento circolare, che sono equipaggiati da una ruota collegata ad un motore elettrico.Una camme trasforma il movimento circolare in movimento verticale .Le macchine a movimento circolare si trovano soprattutto  presso i professionisti e nelle prigioni.
In tutti e due questi tipi di macchine l'ago è fissato ad un supporto saldato con materiale professionale o a volte solamente con cordicella mastice o colla.
L'ago si sposta all'interno di un cilindro da dove esce per punteggiare prima di ritrarsi.I colori utilizzati provengono dal "noir de fumeè", da resine, ceneri, gusci di noce bruciata, o ancora da sostanze animali, vegetali o organiche mescolate con alcool, acqua, urine, saliva, sperma sangue o da liquidi vegetali.
Nel mondo industrializzato il tatuaggio è generalmente praticato da una parte i più  emarginati (delinquenti, prostitute, soldati, avventurieri), dall'altra da eccentrici dell'alta società, membri della nobiltà, intellettuali o artisti in cerca della novità.
All'inizio del secolo scorso i tatuaggi erano molto diffusi nell'èlite: case principesche, Zar e Zarine, le più ricche famiglie americane.
Tutto questo vale anche per le celebrità d'oggi: star del cinema, cantanti rock e altri artisti famosi; essi sono dei modelli che rappresentano la cultura e agiscono sulla moda.Con la loro immagine ed il comportamento personaggi come Mickey Rourke, Sean Connery, Dennis Hopper, Julia Roberts, Johnny Depp, David Bowie, Lenny Kravitz, Red Hot Chili Peppers, Nirvana, ecc., influenzano la vita, l'arte, la morale, l'emancipazione ed il modo di pensare della società.