|
C'era una volta... ma questa è
un'altra storia direbbe qualcuno, ed è vero, anche perchè
le favole sono per i più piccini....
Bene... diciamo che correva allora l'anno 1987,
e che un paio di simpatici matti, Walter Costa e Gianni Rocco, si sobbarcarono
il compito di venire da Roma a Trevignano per insegnare i rudimenti dell'arco
ad un gruppo di baldi giovani, sul campo messo a disposizione da Luigi
Maltagliati, il primo Presidente, nel complesso velistico del circolo
"3V".
Dopo un paio di anni e qualche coppa vinta in giro troviamo i nostri giovanotti,
tra cui Moreno Brunori, Marco Valentini, Gianni Fragione, Marco Pecora,
Vittorio D'Antoni, insieme ad un nutrito gruppo di ragazzini tra cui Capitani
e D'Antoni, che vincono in due edizioni consecutive il Trofeo Topolino,
una specie di campionato italiano per giovanissimi.
Problemi organizzativi e di impostazione generale fanno si che agli inizi
degli anni 90 la Compagnia degli Etruschi si trasferisca usufruendo dell'attuale
campo di via della Rena e della palestra delle scuole medie. Gino Avallone,
da poco arrivato a Trevignano, è stato eletto Presidente, e con
la collaborazione dei "vecchi" inizia quel viaggio, sulla "via
dell'arco" che ancora continua...
Vinciamo molto in campo regionale
con i ragazzi, maschi e femmine, finchè i vari problemi di studio,
di lavoro e di evoluzione non disgregano uno dei gruppi giovanili più
brillanti d'Italia. Alcuni di noi diventano istruttori federali. Organizziamo
delle belle gare con tanti partecipanti e con molta soddisfazione, a parte
l'incavolatura del Sindaco perchè gli arcieri rovinano l'erbetta
del campo di calcio sulla via di Sutri... o lasciano il segno (uno!) su
di una porta di una palestra massacrata dalle pallonate... e cominciamo
ad essre conosciuti come una delle Compagnie più simpatiche!
Il Presidente inizia a tirare ad Arco Nudo,
e ormai siamo nel 93, e diversi nomi nuovi sono arrivati in compagnia,
tra cui Tito Paris, Vincenzo Cecchini, Sandro Bui, Jonny Tripaldi.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, tantissimi aspiranti
arcieri si sono messi alla prova partecipando ai corsi, alcuni hanno proseguito
in questo sport cogliendo anche sotto altri colori brillanti affernazioni,
come Paris, tanti si sono persi per stada per
i più svariati motivi. Sono riapparsi i Compound con i due fratelli
Rossi e arriva la più simpatica veterana, Vittoria Richard. Con
l'acquisto di un mitico trattorino anche il campo comincia ad avere un
aspetto accogliente, quando ci ricordiamo di tosarlo!
Da alcuni sono arrivate le prime vittorie ai regionali, da altri tanto
impegno e divertimento. Tra i più piccoli i fratelli Morelli e
Andrea Avallone vincono in campo regionale e sono ammessi alle finali
dei Giochi della Gioventù.
Verso la fine degli anni 90 l'arco nudo inizia a regalarci soddisfazioni
anche in campo nazionale, specialmente con le ragazze e con la squadra
veterani.
Dopo le prime vittorie di Emanuela Durastante arrivano Barbara Guiducci
e Susanna Schemmari, che, una volta con l'aiuto di Rita Gorelli e una
volta con quello di Ilaria Dipietrantonio, portano gli Etruschi sul podio
nazionale, vincono i primi titoli italiani nel singolo e tanto per gradire
stabiliscono anche qualche record italiano.
Il contributo di Claudio Cruciani che, impossibilitato ad allenarsi per
motivi di lavoro riesce ugualmente a travasare la sua esperienza, è
determinante per la crescita tecnica delle ragazze che poi potranno usufruire
dell'arrivo in compagnia di un amico come Franco Basili, forse il migliore
allenatore della scena arcieristica mondiale.
Insieme a Franco arrivano Maria Rachele Testa, Gabriella Bonato e altri
amici con cui dividiamo gioie e dolori fino al 2001, anno dell'esplosione
dell'arco nudo. Prima un titolo italiano di Susanna Schemmari, poi Orioli,
Visconti e Avallone fanno il record Veterani, poi la convocazione in nazionale
di Barbara Guiducci, che si afferma con un titolo europeo a squadre in
Cecoslovacchia, e poi torna da Akita, in Giappone, con la medaglia d'oro
vinta ai World Games!
Tra un po' festeggeremo i nostri primi 15 anni insieme a tutti gli amici,
anche delle altre compagnie, e a tutti quelli che ci vogliono bene. Siamo
e vogliamo restare un gruppo capace di coniugare sport agonistico, divertimento
e amicizia, nel giusto clima di educazione e rispetto reciproco, pronti
anche a rinunciare a qualcosa pur di non essere plagiati dagli eccessi
o dalla mancanza del buon senso che spesso distrugge il buon lavoro fatto
attraverso il volontariato, su cui si basano organizzazioni dilettantistiche
come la nostra.
Auguri a tutti gli arcieri che ci
leggono di poter vivere momenti belli e entusiasmanti come quelli da noi
vissuti in questi anni.
Tanto i momenti brutti sono sempre la necessaria preparazione per apprezzare
quegli altri e ricordarci che tutto passa e vola via come le nostre frecce.
Affettuosamente
Gino
|
|