CORTINA D'AMPEZZO Il ceramista Toni Furlan |
|
Non
può sfuggire a chi osservi l’architettura rustica di tradizione
locale e moderna di molti ambienti del nostro centro, soprattutto nelle
sale del caffè Ariston e del Fogher la varia opera ceramica che dal
pannello intarsiato a muro al gruppo statuario si estendi ai molti altri
oggetti decorativo-artistici. La
ceramica che è una forma d’arte decorativa, ha acquistato solo in
questo ultimo decennio quell’amore e quella magnificenza che essa
conobbe per secoli in Italia e fuori. Questa
forma decorativa, che oggi risponde assai ben, in linea d’arte e di
pratica alle esigenze del gusto moderno, trova anche qui a Cortina il
suo sviluppo e la sua espressione nell’opera dello scultore e
ceramista Toni Furlan. Accompagnato, giorni orsono nel suo studio ho avuto modo di intendere e di vedere le attuali possibilità della ceramica, modellata attraverso la sensibilità dell’artista. La ceramica, che per la tecnica di esecuzione, lunga e difficile, dà ad ogni pezzo quasi un valore di rarità o per i risultati che consente, può oggi sostituire la pittura murale. Infatti, una interessante e felice applicazione di Toni Furlan, si ha nei due costoloni laterali del portone d’ingresso dell’hotel Corona, dove due figure allungate di donna si intrecciano in un’atmosfera di aristocratica tradizione e danno il dovuto entusiasmo alla bellezza femminile. L’artista
nelle sue ceramiche, combattendo quella forma di accademismo, che ha
assimilato durante il soggiorno veneziano, dimostra una personalità
calma e riservata, che vela un’incessante e franca genialità. I
numerosissimi prodotti della sua felice fantasia sono ormai conosciuti
non solo per le forme interessanti ed originali dei suoi lavori (gruppi
grotteschi, maschere, servizi da tavola, lampade e vasi), ma anche e
soprattutto e soprattutto per la creazione di sempre nuovi colori
economici. La ceramica trova in Toni Furlan una vena spontanea che la crea con ricchezza e semplicità
di fantasia, senza proporsi di seguire né canoni, né regole, ma solo sentendo i suggerimenti di un
ambiente
naturale e della propria esperienza. Oltre che ceramista, Toni Furlan,
lo troviamo presente e principalmente, direi quasi, come scultore. Infatti
è proprio in una serie di ritratti dl donna che occupano uno dei tanti
scaffali del suo studio, che l’artista si presenta particolarmente espressivo e anatomicamente sicuro. Evidentemente ora, la ricca fantasia
che animava le sue ceramiche, ben lontana dalle contingenze di una vita
faticosa, si manifesta monda e fertile, trovando un segno veramente
vergine in così delicate espressioni femminili. Tra la serie di teste,
una particolarmente espressiva, è il bel ritratto modellato con
vigoria e con acuto intuito psicologico di una bimba paffuta,
vivacemente colorito nel viso tondo limitato da una ciocca morbida che
le scende giù dalle spalle. A conclusione di queste poche righe,
possiamo dire dunque, che anche
nella scultura Toni Furlan si rivela un artista di notevoli mezzi
espressivi e dalla elevata ispirazione. Gino
Silvestri |