Alto Adige

2 settembre 1953

CORTINA D'AMPEZZO

Il ceramista Toni Furlan

Non può sfuggire a chi osservi l’architettura rustica di tradizione locale e moderna di molti ambienti del nostro centro, soprattutto nelle sale del caffè Ariston e del Fogher la varia opera ceramica che dal pannello intarsiato a muro al gruppo statuario si estendi ai molti altri oggetti decorativo-artistici.

La ceramica che è una forma d’arte decorativa, ha acquistato solo in questo ultimo decennio quell’amore e quella magnificenza che essa conobbe per secoli in Italia e fuori.

Questa forma decorativa, che oggi risponde assai ben, in linea d’arte e di pratica alle esigenze del gusto moderno, trova anche qui a Cortina il suo sviluppo e la sua espressione nell’opera dello scultore e ceramista Toni Furlan.

Accompagnato, giorni orsono nel suo studio ho avuto modo di intendere e di vedere le attuali possibilità della ceramica, modellata attraverso la sensibilità dell’artista. La ceramica, che per la tecnica di esecuzione, lunga e difficile, dà ad ogni pezzo quasi un valore di rarità o per i risultati che consente, può oggi sostituire la pittura murale. Infatti, una interessante e felice applicazione di Toni Furlan, si ha nei due costoloni laterali del portone d’ingresso dell’hotel Corona, dove due figure allungate di donna si intrecciano in un’atmosfera di aristocratica tradizione e danno il dovuto entusiasmo alla bellezza femminile.

L’artista nelle sue ceramiche, combattendo quella forma di accademismo, che ha assimilato durante il soggiorno veneziano, dimostra una personalità calma e riservata, che vela un’incessante e franca genialità.

I numerosissimi prodotti della sua felice fantasia sono ormai conosciuti non solo per le forme interessanti ed originali dei suoi lavori (gruppi grotteschi, maschere, servizi da tavola, lampade e vasi), ma anche e soprattutto e soprattutto per la creazione di sempre nuovi colori economici. La ceramica trova in Toni Furlan una vena spontanea che la crea con ricchezza e semplicità di fantasia, senza proporsi di seguire né canoni, né regole, ma solo sentendo i suggerimenti di un ambiente naturale e della propria esperienza. Oltre che ceramista, Toni Furlan, lo troviamo presente e principalmente, direi quasi, come scultore.

Infatti è proprio in una serie di ritratti dl donna che occupano uno dei tanti scaffali del suo studio, che l’artista si presenta particolarmente espressivo e anatomicamente sicuro. Evidentemente ora, la ricca fantasia che animava le sue ceramiche, ben lontana dalle contingenze di una vita faticosa, si manifesta monda e fertile, trovando un segno veramente vergine in così delicate espressioni femminili. Tra la serie di teste, una particolarmente espressiva, è il bel ritratto modellato con vigoria e con acuto intuito psicologico di una bimba paffuta, vivacemente colorito nel viso tondo limitato da una ciocca morbida che le scende giù dalle spalle. A conclusione di queste poche righe, possiamo dire dunque, che anche nella scultura Toni Furlan si rivela un artista di notevoli mezzi espressivi e dalla elevata ispirazione.

Gino Silvestri