L'Azione

16 aprile 1982

Ricordando Toni Furlan

a due anni dalla morte

Il   25 aprile 1980 la morte ha strappato alla vita e all’arte uno fra i più interessanti nostri scultori contemporanei: TONI FURLAN di Vittorio Veneto.

Era un uomo sempre lieto, meditativo e vivace che, grazie al cumulo di esperienze artistiche acquisite, modellava con scioltezza e bravura sculture e ceramiche e disegnava con mano veloce e grafia scattante.

I temi che particolarmente amava proporre erano: «Il Crocifisso» e le scene tratte dalla serenità dell’ambiente famigliare (vedi il pannello bronzeo qui riprodotto). Gli amici, ancor oggi riconoscono in lui l’artista di alta sensibilità che ha saputo nutrirsi di se stesso, della propria anima e ha trovato in se stesso, come tutti gli artisti autentici, le sue opere, lasciando in esse l’impronta di un temperamento che non dà spazio ad equivoci perché - egli stesso lo diceva - l’opera d’arte è un oggetto estetico che non si comprende con ciò che sembra, ma è un gesto assoluto, una potenza di visione che non ha nulla a che vedere con le cose. Sono perciò opere stupefacenti quelle che ha lasciato, cariche di un’atmosfera scaturita da un mondo intimo e rivelano altresì una personalità impetuosa. Cosi, a due anni dalla morte, gli amici del gruppo "ENOTECA 73" ricordano TONI FURLAN scultore.

DANIELE BRESCACIN