RICORDANDO SELVA | |
(Analoga
recensione sempre a firma del dott.Montenero, è andata in onda dieci
giorni avanti, sul Gazzettino del Friuli-Venezia Giulia della RAI radio
televisione italiana.) |
|
Seconda
Biennale Internazionale d’Arte promossa dal CAIBA nella galleria “Il
Trittico” di Trieste. La manifestazione rende omaggio alla memoria di
Attilio Selva (1888-1970), lo scultore che diede a Trieste i maggiori
monumenti nel periodo fra le due guerre. Il settore di maggior rilievo
è dato dalla presenza di artisti stranieri. Nella pittura: lo svizzero
Manzoni, l’ungherese Irmus; nella scultura l’olandese Lelyveld,
l’ungherese Olah, lo iugoslavo Stupovski; nelle grafiche i tedeschi
Berlinicke e Redeker, gli svizzeri Daniker e Hannemann, lo iugoslavo
Djak, l’ungherese Minaci, i cecoslovacchi
Pliskova e Suchanek. Il
nostro non vorrebbe essere un arido elenco. Vorremmo che ognuno trovasse
nell’opera che più lo interessa il motivo di un arricchimento
interiore e di un confronto dibattuto con i problemi del presente e del
recente passato. Ma lo spazio è tiranno e gli espositori nostrani, che
sono i più numerosi, premono alle porte. Il CAIBA ha fatto un buon
lavoro, selezionando con maggior rigore, rispetto alla precedente
edizione, la partecipazione locale e accogliendo l’apporto di molte
città d’Italia prima non rappresentate. Meritatissimo
il primo premio della grafica ad Antonio Furlan del quale già in
precedenza abbiamo riconosciuto il non comune valore. I
maggiori riconoscimenti per la scultura e per la pittura sono stati
assegnati rispettivamente a Daniele Brescacin e a Giovanni Brambilla.
Qui il consenso o il dissenso diventano assai inopinabili. Come
paragonare fra di loro artisti che appartengono a generazioni, correnti,
culture diverse, che operano in direzioni opposte? E’ il grave
problema delle rassegne collettjve. Esse giocano più ad aprire nuove
vie di conoscenza che consolidare valori o le personalità. Il venir
meno alla seconda funzione, non deve essere ragione di trascurare la
prima. L’aver organizzato codesta rassegna internazionale mentre l’austerità sta trasformandosi in odio, è gran titolo di merito per i coraggiosi e tenaci promotori.
|