Interviste

Articolo
Dal "Giornale di Lecco" del 24 Settembre 2001

MUSICA - Il progetto <<Sottosuono>> del Punto Giovani presenta....

<<Clubbastardo>>, il cd dei Turk 182

GALBIATE - Il progetto <<Sottosuono>>, sostenuto dal Punto Giovani di Galbiate e dall'Amministrazione comunale, torna nel pieno della sua attività. Dopo aver promosso nello scorso anno undici album di altrettanti gruppi del territorio, riparte con una nuova collana: il primo cd <<Clubbastardo>> e' stato realizzato dai Turk 182. <<Il titolo si riferisce a una canzone contenuta nell'album e rappresenta una sorta di lista nera in cui elenchiamo fatti o persone che non ci piacciono>> ha spiegato Daniele Grassi, 26 anni di Garbagnate, voce e basso che compone la band insieme a Roberto Maggioni, 20 anni di Oggiono e a Luca Trotta, 21 anni di Olginate, batteria. L'intero cd contiene brani dai testi impegnati, come precisa Roberto: <<Vogliamo che i nostri ascoltatori si concentrino sui nostri testi, anche se non sempre sarà facile: alcune canzoni sono in inglese e una, S.o.S, è cantata addirittura al contrario....>>. Ma la musica non e' la sola passione di questi giovani artisti: <<Le facciate della copertina contengono riferimenti a film che ci hanno appassionato e gli rendiamo omaggio in questo modo>> ha precisato Daniele. Insomma, per tutti gli appassionati di buona musica e in particolare del genere grunge - psichedelica, <<Clubbastardo>> e' un'opera imperdibile e sara' possibile acquistarla durante le esibizioni live dei Turk 182 a sole 10 mila lire "trattabili", come affermano i ragazzi.




Recensioni

Turk 182 - "Club Bastardo (2001 Progetto Sottosuono)"

Da: NOIZE, Webzine
Autore: Living Rain
Data: 31/1/2002
Link: http://www.geocities.com/akaroit/recensioni/turk182.htm

I TURK 182 sono tre ragazzi della zona di Lecco che, dopo due demos ("Demodè" e "It.rock still sucks") giungono finalmente al primo studio album (dalla produzione senza alcun dubbio ottima), grazie al supporto del Progetto Sottusuono, stupenda iniziativa della loro provincia che unisce le diverse realtà musicali del posto. Il sound proposto dal trio merita senza alcun dubbio la nostra attenzione: la loro creativa li porta a sviluppare classiche trame stoner rock con un cantato in italiano che potrebbe rappresentare una nuova via all'heavy psych tricolore.
Ma a mio giudizio sta proprio qui l'enigma: può la lingua di Dante reggere un impatto sonoro così massiccio? I ragazzi ce la mettono tutta ma è proprio l'impostazione vocale l'unica pecca del lavoro: non si tratta di una stroncatura, sia ben chiaro, qui c'è molta inventiva e creatività, ma credo che con un cantato più possente, impostato e personale si possa davvero fare un notevole salto di qualità. Ma questo è solo il mio parere, perché per il resto i presupposti ci sono tutti, lo dimostra l'iniziale "Era uno": bassone iperdistorto e subito un'assalto di chitarre fuzz nella migliore tradizione Fu Manchu-Nebula (Eddie "wah-wah" Glass docet...), trascinate dall'impeto di ritmiche corali e avvolgenti, soprattutto nella parte finale, quasi "progressiva" e molto ipnotica…davvero un ottimo incipit! Segue a ruota "S.O.S", brano lungo, articolato, spaziale, indemoniato, psichedelico e carico di elettricità quanto basta, in più arricchito da un tocco di genio: delle parti di sax che mi hanno riportato alla mente gli Stooges di "Funhouse" e i Soundgarden di "Screaming life"...la successiva strumentale "Truck 2001" è un treno in piena corsa: pesante come gli Orange Goblin, "stonato" come i migliori Kyuss e carico di fedd-back nella migliore tradizione dello stoner svedere (leggi Dozer e Astroqueen). "L'uomo col pendolo" è un esperimento molto "zappiano", fatto di chitarre e rumori di sottofondo, che tramite un oscuro countdown fanno da preludio all'esplosione di "Club bastardo": la chitarra di Roberto è molto particolare, distorta e "noiseggiante", il basso di Daniele invece pompa in maniera ciclica, circolare, ottimamente coadiuvato dal drumming di Luca. In questo caso le vocals sono migliori, anche se per il macigno che devono supportare sono sempre un po' in ombra…il cambio del lato ci fa passare a "Szock!", pezzo introdotto dalle "eliche" di chitarra che poi sfociano in un magma fluido, ossessivo, che ti prende alla gola e non ti lascia...la pecca sono sempre le vocals, troppo deboli, ma qui è solo un particolare, perché la pesantezza è troppa per passare inosservata! "Alien8" è cantato in inglese e mette in evidenza tutto il "rifferama" della band, molto debitore nei confronti delle "regine" di Joshua Homme (in particolare nel basso alla Nick Oliveri…) ma personale e davvero coinvolgente nella resa; "Seppi" ha invece un'andatura sghemba, zoppa direi, vicina a certo post-rock di matrice britannica. Le lyrics sono molto intelligenti e mai banali, come per tutti gli altri pezzi, del resto, e ben si amalgamano con la durezza del sound proposto dal combo. "Sharon Stone" è aperta dal vorticoso giro di basso di Daniele, preludio ad un vero e proprio pugno in faccia: si tratta senza dubbio del brano migliore, melodico, incazzato, trascinante, "seattleiano" e psichedelico al tempo stesso, una forma di movimento sonoro che scuote fino all'ultimo centimetro del tuo corpo! Chiude l'album la lunga "Sibilia", dagli afflati mesmerici, esempio di heavy doom espanso, che mi ha ricordato molto i Celestial Season di "Sonic orb": violino malinconico, vocals intense, fuzz guitars, sezione ritmica lenta e compatta...insomma una splendida chiusura!
Dunque, tirando le somme posso dire che siamo di fronte ad una band promettentissima, che se aggiusterà il tiro inserendo un cantato più in linea con la validissima proposta sonora saprà dire la sua in un ambito, quello dello stoner italiano, in esponenziale e continua crescita. Look at! (Living Rain)

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TURK I82 - Clubbastardo

Da: THE ROCK THRONE, Fanzine
Autore: The Rock Throne
Data: 6/12/2001
Link: http://digilander.iol.it/therockthrone/turk_182.htm

Ottima sorpresa questi Turk 182 dalla provincia di Lecco che con questo cd intitolato Clubbastardo si pongono all'attenzione degli stoner fans grazie ad un suono incredibile che denota un'ottima perizia strumentale ed un'ottima tecnica, soprattutto del chitarrista, che elabora splendidi riff heavy psych. L'inizio è splendido grazie a ERA UNO che presenta una fantastica chitarra ipersatura e desertica suppertata da una sezione ritmica che crea un ottimo wall of sound accompagnati da una voce urlata; questa canzone possiede un suono veramente incredibile; S.O.S. è più rolleggiante e presenta una chitarra meno satura, da notare l'ottimo intervento del sax ed il finale strumentale molto progressive e con un'atmosfera cupa. L'UOMO COLPENDOLO presenta ancora una chitarra ipersatura e potentissima assecondata da una ritmica veloce che poi rallenta improvvisamente per diventare quasi un doom desertico dall'atmosfera soffocante mentre la title-track è costruita su un poderoso giro di basso e passa da atmosfere cariche di tensione agli sfoghi saturi di elettricità del chorus. Infine ALIEN8 ha un ottimo ritmo scandito da una chitarra acida, SEPPI possiede un riff chitarristico robotico e "lunatico" in stile queens of the stone age e la finale SIBILIA possiede un'atmosfera quasi gotica e romantica anche se qui non convince la voce. Un ottimo gruppo che ha tutte le carte in regola per sfondare non solo in Italia, ma il cantato in italiano in questo senso è limitante.

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