Rabbia
La rabbia è una malattia letale ed incurabile diffusa dagli animali selvatici, ad es. volpi. L'uomo può contrarla dalla saliva iniettata con la morsicatura di un animale infetto. Anche cani e gatti e soprattutto volpi possono trasmettere il virus per settimane prima che sia evidente la sintomatologia nervosa e la conseguente morte.
L'incidenza della rabbia sia nell'uomo che negli animali è in calo in tutto il mondo e non sono stati riscontrati casi in Emilia-Romagna negli ultimi dieci anni.
Classicamente il decorso della malattia è diviso in tre fasi:
- la fase
post-morso, che può passare inosservata, può essere caratterizzata da
cambiamenti nel comportamento ed automutilazioni nella sede
del morso. É sempre presente febbre alta transitoria; - la fase
furiosa in cui sono evidenti in varia misura irritabilità, irrequietezza,
aggressività. Il cane abbaia, attacca oggetti inanimati, vaga senza
spiegazione ed in qualche caso possono essere presente atassia,
disorientamento e convulsioni. L'animale selvatico tipicamente perde
la naturale paura dell'uomo; - la fase paralitica in
cui la migrazione virale lungo i nervi produce paralisi progressive
degli arti e della laringe (da cui l'idrofobia e una modificazione
dell'abbaio nel cane), scialorrea, disfagia. Depressione del
sensorio, coma e morte avvengono dopo 3-7 giorni dall'insorgenza di
questa fase.
La migliore prevenzione che si può adottare per quanto riguarda
gli animali domestici è naturalmente la vaccinazione. Gli effetti
collaterali dei vaccini moderni sono minimi
per cui gli animali, come per esempio i cani da caccia, che
frequentano zone a rischio dovrebbero essere regolarmente vaccinati.