VACANZE IN OCCITANIA.......

TRA LE ALPI MARITTIME

AGOSTO 1997 - DIARIO DI BORDO (semi serio)

 Con auto e tenda

A&L Angela e Luciano

 

 In camper

R&R Rosanna e Raul

SABATO 2 AGOSTO

Sono le sei. Nessuno si vede all'orizzonte all'ora convenuta.

Due stupidi aspettano all'imbocco dell'autostrada. Ma chi aspettano ? Dopo 19 minuti di attesa arrivano gli altri due stupidi ritardatari. Sono sorrisi di circostanza.

Partono insieme.

Il camper in testa.

All'altezza del "Tavernello", vista la puzza che emana il camper e la sua velocità da lumaca, Luciano & Angela salutano la combriccola e prendono folle velocità.

Ciascuno va per la sua strada, verso NORD/OVEST e le immagini sono le stesse: gli sfigati sono nell'altra corsia, vanno in riviera , fitti "cum al cavalèti" ("come le cavallette" definizione di L), in un'unica fila che va da Bologna a Piacenza.

Tra una foratura e l'altra (R&R) ed un supermercato e l'altro (A&L) arriviamo a destinazione Camping Il Bosco a ENTRACQUE

Gira gira per Entracque, un paese che non finisce più -non sono certo quattro case- perchè qui si sono insediati tutti i lavoranti alla diga che -qui ci dicono, ma sarà vero ?- è la più alta d'Europa.. Dov'è Il Bosco ?? La ricerca non è stata facile, perchè Il Bosco è proprio nel bosco, una bella pineta, ma non sono abeti d'alta montagna ??

A&L arrivano per primi e quando arrivano R&R -udite udite!!- trovano la tenda già montata, salvo la veranda che, con qualche dettaglio tecnologico, viene issata seduta stante.

Si passa subito al pranzo grazie alle copiose provviste di Angela, casalinga purosangue - come già dimostrato nelle tagliatelle preparatorie al viaggio che, tre serate precedenti, sono tornate utili per avere la tenda, sulla base dell'arcaico principio del baratto.

Sono le 16. Mannaggia il sole non c'è. I gestori del campeggio sono molto gentili , giovani e anche ben preparati sui luoghi. Andiamo in paese a piedi e troviamo un bel centro pieno di una vita semplice e morigerata.

Incontro col casaro e il suo cane samoiedo, che ci vende formaggio locale buono (A&L) e pesche locali avariate (R&R) che, a sua insaputa, vengono sostituite con altre buone, più dure dei sassi di montagna.

Le case del paese hanno tutte androni bassi e larghi, che poi si aprono in corti su cui si affacciano altre case: Passiamo quasi due ore al Centro Visite, alla scoperta teorica della valle. Poi la stanchezza ci prende e dopo un ottimo risotto alle verdure e melanzane ai quattro formaggi, bruuummm...a letto, non prima però di aver studiato i percorsi del domani.

Scopriamo che i dislivelli non sono mica da ridere, non sono noccioline...che siano Alpi vere  

DOMENICA 3 AGOSTO

Risveglio tardivo in mezzo alla nebbia. Tentare o non tentare l'escursione? si decide di rinunciare e di fare una giornata a zonzo per i paesini della Valle Stura (Il Bosco è in Valle Gesso).

A Vinadio visita (abusiva) alla fortezza. Ma come, non è medioevale? E' del 1834, e viene a galla una strana storia di spionaggio = spy story. Passeggiata a piedi sul lungofiume, dove scopriamo che il forte continua, possente ma rovinosamente rovinato.

Raul acquista 4 (quattro) libri d'un botto - cosa mai è accaduto??- e non vuole andare a mangiare, ma l'Angela non è per niente d'accordo e si decide una destinazione alla ricerca del pasto.

Colle della Lombarda o Terme di Vinadio ? Vada per queste ultime. dove non si trova niente di accettabile se non all'albergo delle Terme,4 stelle. Si prosegue a caso e, suu suu, si arriva in un posto dove c'è scritto BAR.

Bene, almeno ci facciamo un panino. Invece ci dicono "SEDETE CHE FACCIAMONOI. E' TARDI MA QUALCOSA TROVIAMO". E arrivano in tavola unadopol'altraqueste cose.

solidi

liquidi

affettati misti (salame eccezionale)

Barbera 1°

tomini con salsa gustosissima

acqua

acciughe in particolare salsa verde

Dolcetto

frittelle di funghi e melanzane in pastella

Barbera 2°

durelli (maghetti) in salsa bianca !!!!

 

escargots in umido !!!!

 

polenta!!!! con sugo di salsiccia, spezzatino e chiodini

 

DOPO TALE PASTO SI RINUNCIA AL DOLCE

Genepy della casa!

L'ostessa del bar SABARNUI è Frecourt Nathalie, una francese di Cannes che abita il paese con il marito e le due figlie - da soli- e ci racconta la sua filosofia di vita.

Il paese -scopriamo- è S. BERNOLFO, tipico villaggio occitano, con le ultime case con il tetto in paglia di segale e con n° abitanti fissi = 4, cioè i gestori del bar, una papera, dei cani. Dopo tale pranzo ci intratteniamo con la papera, con i cani e poi, esausti, ci stravacchiamo su un prato.

Al ritorno sosta a Demonte poi cena frugalissima , inizio della stesura di questo diario di bordo.

Mentre A&L giocano a scala 40, Raul cerca il suo quarto libro invano. Qual è il libro? E' il "vademecum del single boy": che voglia spiccare il volo?

Per domani ci aspetta una buona crostata, acquisto di A&L a Vinadio.

LUNEDI' 4 AGOSTO

Ore 9: partenza per S.Giacomo - lago della Rovina e colloquio con il guardiaparco.

Dopo un'ora e mezzo copriamo 500 metri di dislivello e siamo sui 2015 presso il rifugio Genova. Lungo il sentiero tante cascatelle e marmotte che lanciano acuti fischi d'allarme rimanendo però alla nostra vista.

Ad una tratto ci troviamo faccia faccia con un camoscio femmina tra i sassi e una delle tante cascate.

Il camoscio maschio controllava la situazione dall'alto. Decidiamo di rinunciare alla salita del Col de Fenestrelle , perché la ragione prevale sull'istinto.

Passiamo qualche ora sulle rive di un lago alpino circondati da rododendri e tanti altri fiori.

Il ritorno per una ripidissima discesa che mette a dura prova le ginocchia; torniamo al paese e ci facciamo un gelato (idea di Raul) nell'unica gelateria artigianale del paese, che dispone di ben sei gusti.

Serata di carte e di lettura.

MARTEDI' 5 AGOSTO

Con la voglia di camminare che ci ritroviamo lasciamo la macchina giù giù, subito dopo le Terme di Valdieri e zaino in spalla ci dirigiamo nel vallone della valletta, gias della casa, gias delle mosche e pian della casa del re, dove nel secolo scorso il re savoiardo veniva a coltivare i suoi amori.

Costeggiando il torrente, inizia la salita per il rifugio Remondino. L'insegna indica due ore di cammino, invece sono state tre ore di dura lotta per arrampicarsi su per sassi e scalini con le ginocchia che toccavano lo stomaco.

Il rifugio si vedeva da lontano, ma quel serpente non si avvicinava mai.

Angela è stata colta da crisi di sconforto e voleva piantare tutto li', prima di arrivare al rifugio, ma Luciano l'ha fatta riflettere con le cattive maniere.

Rosanna aveva un passo lentissimo, sempre più lento e in quella disperata situazione Raul si è messo a fare l'autoritario, negandole l'acqua da bere.

Il sole picchiava forte, anche perché non c'era neanche un albero, solo roccia verde di licheni e vegetazione da roccia.

Finalmente arriviamo con i piedi fumanti.

Subito pranzo al sacco; si osservano degli scalatori su una parete di roccia; proviamo a trovare un posto intorno al rifugio per dormire, ma appena trovato arriva il diluvio e così il rifugio fa da rifugio.

Dopo qualche bicchiere di dolcetto, appurato che non era giornata per vedere gli stambecchi e dopo una breve schiarita, si decide il ritorno.

Fatti alcuni tornanti il cielo si è coperto nuovamente e giù acqua, trasformata in breve tempo in grandine.

La discesa è veloce anche perché i fumi dell'alcool si fanno sentire (ma non nel caso di Rosanna).

Terminata all'incontrario la salita si è raggiunto il bivio per il rifugio Regina Elena , dove come premio abbiamo mangiato un bel mucchio di mirtilli, che si sono aggiunti alle fragole e ai lamponi della mattina.

Incontro successivo con una mandria di bellissime mucche (ne sono state contate 101, senza contare i "mucchini").

All'altezza del gias delle mosche incontro ravvicinato con una deliziosa marmotta, per niente sconcertata del fatto che noi la osserviamo per diversi minuti nel sui ritrarsi e poi osservarci incuriosita......

Chi (anche in seguito) ha l'occhio di lince per scoprire le marmotte è Luciano, che nel giro di un minuto ne scopre un'altra intenta a far la guardia su un macigno.

Pian piano e con i piedi doloranti arriviamo alla macchia e torniamo al camping il Bosco per la cena; sarebbe interessante mettere sulla griglia salsiccia, agnello, pecora e capretto, ma dall'unico macellaio del paese (= monopolista della carne) scopriamo che l'agnello viene venduto soltanto a quarti o intero o mezzo con tanto di "bella gioia!" alla Rosanna che ne pretendeva soltanto due costolette.

La grigliata comunque si è fatta in serata al camping.

E ora siamo qui a stendere queste poche righe, mentre i nostri panni stesi erano stati raccolti e messi al sicuro un attimo prima della pioggia, a conferma di quanto scritto in un cartello nel rifugio "Italiani brava gente"

A conti fatti la scarpinata di oggi è stata di 985 m. di dislivello, verificati dall'altimetro di Raul che l'ha costantemente controllato in quota.

MERCOLEDI' 6 AGOSTO

I propositi sono per una giornata di tutto riposo.

Le nuvole aiutano a non attuare i programmi fatti la sera prima.

Dopo un risveglio lento e una colazione meditata, si parte per il paesino di Entracque. Sosta nella bella piazza centrale e approvvigionamento di pane di segale. Poi ci dirigiamo alle terme di Valdieri. Guardiamo la mostra del centro visite molto ben organizzata , come del resto tutte le iniziative promosse dai numerosi centri visita delle Alpi Marittime.

Visita all'orto botanico con aiuole e sentiero naturalistico ben visibili, che ci consentono un ripasso della vegetazione osservata nelle nostre escursioni montane.

Dobbiamo mettere qualcosa sotto i denti. Su consiglio del casaro andiamo a sentire dalla "Graziella", che ci offre coniglio; il coniglio non piace a Luciano e optiamo per il self-service del Real Park (gnocchi alla bava, trota alla brace, grigliata mista).

Pennichella in riva al fiume e sgambata alle Gorges della Reina che si risolve in tre ore di cammino comprensivo del percorso in mezzo alle gole che si rivela affascinante , in particolare per la "cascata rosa".

Il ritorno viene fatto in cresta e noi lo chiamiamo " sentiero della lavanda".

I soliti metodi coercitivi di Rosanna e Luciano ci hanno costretto ad andare al concerto di musica classica nella piazza di Entracque, con l'interpretazione di brani lirici di Galina Rustinova, soprano russa che studia in Germania.

GIOVEDI' 7 AGOSTO

Mattinata con l'obbiettivo di partecipare al corso di orienteering ma, considerando che siamo finiti calpestati da trenta bambini, rinunciamo e optiamo per il mercato settimanale di Borgo San Dalmazzo.

I valligiani lo chiamano semplicemente "Borgo".

E' l'occasione per vedere il centro e comprare una canottiera verde "padania" per Luciano.

Successivamente andiamo in Val Vermegnana a Vernante, paese dei coltellinai artigiani maestri.

Ammiriamo i murales sulla favola di Pinocchio, oltre 100, e una rubiconda pizzicagnola ci fa scoprire quanto siano buoni il lardo e la pancetta. Pranzo in un'area picnic adiacente alla rupe delle macine: da quella roccia venivano estratte, o meglio scalpellinate, macine per i mulini. Poi sotto una leggera pioggia partiamo per PALANFRE'. Lungo la strada belle vedute sui Tetti (gruppi di case).

Sotto la pioggia intermittente visitiamo Limone. Poi ritorno e cena al Real Park.

Dopodiché abbiamo assistito presso la sala parrocchiale di ENTRACQUE a una proiezione di diapositive in dissolvenza incrociata sul Parco del Mercantour.

VENERDI' 8 AGOSTO

Mattinata di sole. Partenza di buon mattino per il Vallone del Velasco e di qui al Rifugio Questa, laghi delle Portette, di Claus e di Valscura.

Durante il percorso si incontra il casino di caccia dei Savoia i quali venivano a fare scorribande in zona; si può dire che , come la dinastia, anche il casino di caccia è in decadenza.

E' successo un fatto curioso al lago delle Portette. In riva al lago Luciano ha avvistato 2 canoe e naturalmente sono piaciute a Raul che non vedeva l'ora di fare una pagaiata sui 2300, per entrare nel guiness dei primati. Ma c'è entrato per un altro evento.

Dopo la pagaiata risoltasi in breve tempo perché la canoa imbarcava acqua, Raul fa uno sbarco tecnicamente perfetto, tutta la gente osservava e fotografava, poi, canoa in spalla per riportarla dove l'aveva presa percorrendo una ripida ascesa, sentiamo un rumore strano, un tonfo sordo, e Raul cade sotto la canoa.

Dall'alto gli segnaliamo "O.K." tutto bene!!

Ma il pover'uomo torna sul bordo del lago, si siede e comincia a inzuppare la bandana e a passarsela sulle articolazioni inferiori.

Il pubblico di sopra è stupito, finché non vede scorrere COPIOSAMENTE il sangue "Us era scurghè tot".

La discesa l'ha poi fatta con i sensi un po' alterati.

Traversata di galleria lungo la "superstrada" degli alpini. Incontro con un bellissimo camoscio. Indimenticabile il lago di Claus con al centro i suoi isolotti ricoperti di verde. Tante cascate di acqua. Ritorni alla base, impomatata dello scorticato e chiusura con il "ginepino" al camping Il Bosco.

SABATO 9 AGOSTO

Ritrovo (in 3, non in 4) a tetti Gias, dopo S Anna di Valdieri , per l'escursione guidata al VALLONE DELLA VAGLIOTTA. Lo scopo è quello di avvicinare "l'arte del latte e del formaggio".

Dopo una prima parte di percorso in faggeta, similappenninico, entriamo nel vallone, completamente privo di vegetazione e dominato dal corso del torrente.

Alla fine arriviamo al luogo dove la pastora sta mungendo pecore e capre. Assistiamo alla preparazione del latte per la cagliatura. Pranzo al sacco sul torrente. Dopo aver acquistato 3 Kg (ben 3 Kg) di formaggio di pura pecora dalla pastora ( che, ingentilita dall'acquisto ci racconta particolari della sua attività) ed essere ridiscesi a valle, dopo lo smontaggio della tenda, A&L partono.

La prima settimana è trascorsa.

DOMENICA 10 AGOSTO

Tutto riposo sotto i larici de Il Bosco. Breve uscita a Entracque per il quotidiano. Rigenerazione parziale dello scorticato.

LUNEDI' 11 AGOSTO

Lasciamo il campeggio che piove sul serio. A S.Trinità vediamo la Locanda del Sorriso e ci figuriamo le possibili escursioni che avremmo fatto senza la pioggia.

Poi spostamento in VALLE GRANA.

CARAGLIO ha dei particolari veramente pregevoli; Valgrana (paese), Monterosso e di qui imbocco della Valle Verde, che finisce a S. LUCIO DE COMBOSCOURO, dove ci accoglie Frederic - e in parte suo padre, il professore- che, nel museo delle tradizioni occitane ci parla a lungo di questa civiltà, del loro stile di vita e dei contatti con i provenzali francesi e poi ci mostra gli oggetti dell'intagliatore di legno, al coltello e non con le sgorbie.

A Pradleves acquisto di pane cotto nel forno a legna e a Castelmagno sosta nel paesino, con acquisto di marmellata e formaggio "Castelmagno D.O.C." nella "Boutego Ousitano".

Ripercorriamo a ritroso la Valle e nottata con pioggia a Borgo S.Dalmazzo.

MARTEDI' 12 AGOSTO

Non piove più ma nuvole incombono sui monti. Decidiamo di girare verso la Francia, cioè nel versante che più risente della vicinanza del mare e , conseguentemente, dovrebbe garantire un clima più favorevole. Sosta a VERNANTE dove passiamo l'intera mattinata a riguardare gli affreschi di Pinocchio e a riscoprirne dei nuovi. Facciamo conoscenza col CARLET, cioè l'autore dei dipinti.

Limone, Limonetto e poi il tunnel (oltre 3 Km.) di TENDA.

In Francia.

C'è il sole. Sosta a Tenda per avere i primi ragguagli sul Parco del Mercantour. Decidiamo di dedicarci alla VALLE DELLE MERAVIGLIE e relative incisioni rupestri.

puntiamo diritti verso CASTERINO dove, per una strada tortuosissima che segue il percorso della ROJA , arriviamo a quasi 1600 m. e ci immergiamo nel verde del paesaggio alpino.

MERCOLEDI' 13 AGOSTO

Giornata di trekking dedicata alla parte nord del parco, relativamente alla ns zona. Da sopra Casterino si parte per la Valmasque. Sfioriamo il rifugio per andare subito ai laghi, pensando di fermarci li' al ritorno. Lac Vert, Lac Noir, Lac du Basto. Sulle rive di quest'ultimo e durante il pranzo solitamente frugale, ci rendiamo conto che il percorso può essere fatto anche ad anello e, nonostante la seconda parte dell'anello sia più consistente, decidiamo di proseguire.

E qui anche "per i duri" "il gioco si fa duro".Per arrivare alla Baisse di Fontanalba -circa 2600 m.- ci attendono 300 m. di dislivello, salita ripidissima in mezzo alle rocce. Però ne è valsa la pena perchè il Vallone di Fontanalba è una magnificenza di flora d'alta montagna ( semprevivo fiorito, sassifraga, campanelle....) e di fauna (camosci e marmotte). Altri laghetti, poi il lago Verde, questa volta di Fontanalba, e poi scopriamo una roccia graffittata con teste di animali e ascie. Siamo nel cuore della Vallèe des Merveilles e questa zona è la più ampia e dà la possibilità di avvicinare una parte di "gravures rupestres" senza l'accompagnamento della guida. La via Sacra, tutta in salita, con le incisioni visibilissime che rimangono alla nosra destra, è una full immersion nell'alta età del bronzo.

Ritorniamo sulle 8 (20), dopo quasi undici ore di cammino. Nottata a Canestrino, sul fiume.

GIOVEDI' 14 AGOSTO

Oggi la destinazione è l'altra parte della Vallèe des Merveilles, Monte Bego. Ci spostiamo al LAC del MECHES e di li' partiamo, per la miniera di Valaura e il Vallone delle Miniere; è un'andata che sfrutta tutte le deviazioni possibili e cosi', ce ne renderemo conto al ritorno, l'escursione si fa davvero interessante. Piccole case in sasso, tra cui la granges de Valaura con il suo totem, marmotte, lamponi e mirtilli, poi il Vallone dell'Inferno con le sue rocce verdi. La meta è abbastanza deludente: il lago è quasi vuoto perchè ci sono i lavori manutenzione alla diga in corso; lavori in corso anche per il rifugio; in più troviamo una quindicina di fuoristrada parcheggiati; segno è che la valle si può fare anche con mezzi diversi da piedi e scarponi!

Ritorniamo a valle e facciamo tappa nel calmo campeggio municipale di Tenda. Sul fiume.

Intanto i Giovannini/Raggi sono partiti per la Danimarca.

VENERDI' 15 AGOSTO

Parte della giornata è dedicata a Tenda, veramente notevole.

Qui, come nei paesi successivi, ci attirano soprattutto i portali delle abitazioni scolpiti in pietra verde; alcuni motivi furono descalpellinati durante la rivoluzione francese. Evidentemente non erano in linea.

Visita al suggestivo Museo des Merveilles. Ci spostiamo a Notre Dame des FONTAINES, la "Cappella Sistina" delle Alpi. Cert'è che Michelangelo era un'altra cosa, però anche questo ciclo di affreschi, che ricopre interamente l'interno della piccola chiesa, ha un suo fascino. Si vede che sono il risultato di due pittori diversi, di cui uno più ingenuo e l'altro tendente al grottesco. Nella controparete, al fondo, un giudizio universale che, quanto a varietà delle torture inflitte, supera l'immaginazione delle rappresentazioni dantesche. Ci fermiamo poi a LA BRIGUE -centro della terra brigasca- in piena via del sale, paese che rivela antichi e ben altri splendori.

Riprendiamo la direzione S, con bellissime gole sulla Roja.

Notte a FONTAN, al campeggio municipale. Naturalmente sul fiume.

SABATO 16 AGOSTO

Mattinata di non far niente, solo una veloce capatina a Fontan. Razzia di noci dall'oblò della mansarda. Pomeriggio: SAORGE, a picco sul monte, incredibile cittadina dalla case addossate le une alle altre.

I primi ulivi su terreni terrazzati.

Poi gole della Roja e BREIL SUR ROJA: a zonzo per la città, con inaugurazione (che per noi ha il significato di una salutare merenda) di mostra di composizioni di fiori pressati e secchi. Nottata di nuovo nel campeggio a Fontan.

DOMENICA 17 AGOSTO

SOSPEL e il suo mercato domenicale dei prodotti locali. Case sulla Bevera con le facciate tromphe l'oil. Pranzo al ristorante "La Cabraia". Poi ritorno in Italia per il piccolo paese di Olivetta. Verificata l'impossibilità di sostAre per andare a visitare i giardini Humbury di Ventimiglia, dirottiamo su SANREMO. A zonzo per la città, addentrandoci fin nel quartiere medioevale della PIGNA -una vera CASBAH del Nord!-

Nottata nel grande parcheggio sul mare; i treni si fanno sentire.

LUNEDI' 18 AGOSTO

Era da tempo che sentivamo parlare di BUSSANA VECCHIA, che oggi è la nostra prima meta. Paese di notevole rilievo e smalto, distrutto dal terremoto del 1887, del tutto abbandonato fino a quando alcuni anni fa alcuni artisti hanno iniziato a ripopolarlo. Non hanno ricostruito il paese, semplicemente hanno riutilizzato gli spazi, le stanze, rimasti. Angoli, studi e atèliers singolari. Una buona mezz'orea al "giardino delle rovine", con assaggio dell'uva dei pergolati, tra cui l'uva fragola. La strada per il ritorno la si fa con il fiato sospeso, perchè sono moltissimi i passaggi in cui non vi è altro spazio che per il ns mezzo.

Ritorniamo sulla ss. Aurelia e riprendiamo il ns. itinerario nell'entroterra del Ponente Ligure, prendendo la VALLE ARGENTINA. Saltiamo Taggia (il centro storico meriterebbe una sota, che sarà per un'altra volta) e arriviamo a BADALUCCO con sosta nel parcheggio riservato ai camper. Il paese va scoperto a poco a poco e rivela caratteristici carigi medioevali, con i magazzini dalle mensole in pietra nera quale banco di esposizione e vendita sulla via, ancora portali, adesso non più di pietra verde come mella valle della Roja ma di pietra nera. Interessante l'interno della parrocchiale, come al solito ricca di decorazioni pittoriche molto ornate, colorate e ad effetto. Il paese viene chiamato "galleria a cielo aperto" per i murales e i pannelli di terracotta che via via si scoprono nei vicoli.

Questo e i successivi paesi sono ancora ben abitati. Al mulino Panizzi acquisto di olive e crema di olive, la taggiasca.

Nelle anse del fiume i ragazzi fanno il bagno e questo ci ridà il sapore della ns. infanzia.

Si prosegue per Mulini di Triora e poi TRIORA. Paesi densi di storia, che si rivela ad ogni angolo. Questo è il paese delle streghe, conseguenza di un processo dell'inquisizione durato due anni, che portò ad eliminarne un certo numero. Nel museo sono ricostruiti gli ambienti della cucina (il camino non aveva la cappa, il fumo usciva da una finestra in alto), del latte, della castagna, della cantina e del campo in genere.

Raul non vuole perdere il ponte dopo Triora verso Realdo: è il ponte Loreto, dove si fa jumping, il salto con l'elastico più profondo d'Italia , 119 m:

A sera si ritorna verso il mare e, con il tramonto sulla costiera, ci dirigiamo ad IMPERIA, dove sostiamo sul lungomare Vespucci per la notte.

MARTEDI' 19 AGOSTO

Da Imperia ci dirigiamo in VALLE ARROSCIA. Mattinata dedicata a PIEVE DI TECO, che un tempo era importante centro di artigiani , in particolare ciabattini. Lo testimoniano le diverse strade centrali, a portici, con portoni che vi si affacciano , attualmente in buona parte chiusi.

Si va alla ricerca dell'ultimo ciabattino rimasto, tal "Aldo Tassone", che sta cucendo con filo appositamente da lui preparato la tomaia di un paio di scarponi da lui realizzati oltre sei anni fa. Acuisto di focaccia e dell'ottima torta verde al forno '900. Poi al COLLE DI NAVA, con due botteghe della lavanda. Con sorpresa constatiamo che il marchio "Lavanda Coldinava" reclamizzato tanti anni fa, ha un preciso riferimento con un luogo preciso. A Ponte Nava si è in Piemonte: il paese è diviso in due dal Tanaro: la parte S è Liguria, sopra è Piemonte. Pranzo alla trattoria "La Curva": tajarin al ragout di coniglio, cinghiale e formaggi di alpeggio (ottimo il Rascheira) con miele. DA RITORNARCI.

Passeggiata nel corso principale di ORMEA.

(Poi Garresio, Vicoforte Mondovì -il santuario dall'enorme cupola ellittica viene saltato- Villanova Mondovì, Chisa di Pesio, grande paesone). Imboccata la Val di Pesio in direzione del Parco, sosta per la notte nella frazione di S: Bartolomeo nell'area attrezzata. Sul torrente, il PESIO, che è imponente, soprattutto dopo la pioggia notturna.

MERCOLEDI' 20 AGOSTO

Spesa a S. Bartolomeo. Poi alla Certosa e a Pian delle Gorre, adiacente al villaggio d'Ardua. Nel pomeriggio: sentiero naturalistico, escursione di circa 3,5 ore lungo il fiume e le attività della valle, che a piedi ci riporta a S. Bartolomeo e ritorno. Nottata a Pian delle Gorre.

GIOVEDI' 21 AGOSTO

Oggi pensiamo di aver superato il ns record di escursionisti: 1200 m. di dislivello!!!!

Partenza dal parcheggio Gambin fino al rifugio GARELLI (2000 m.).

Nella parte iniziale del percorso, splendide cascate; il rifugio è una costruzione molto bella , alla Piana del Lupo; ritorno tutto mucche e cavalli; i gias sono certamente utilizzati , perchè circondati da mari di sterco; poi il laghetto del MARGUAREIS e, dopo tutta salita, segue tutta e solo discesa.

Lungo il percorso ci scopriamo a rimpiangere il sistema di segnaletica (le "balise") della sentieristica francese, molto più chiaro e rassicurante.

Il percorso è bello però non incontriamo gli animali della montagna a cui eravamo abituati nell'Argentera e nel Mercantour; anche meno farfalle e solo qualche fischio di marmotte. E noi che pensavamo di incontrare il gallo forcello, emblema del parco di Pesio, e le pernici bianche.

Il Marguareis è una montagna imponente; non l'abbiamo mai vista completamente sgombra dalle nuvole....però che spettacolo...sembrava di essere agli inferi , perchè le nubi si muovevano in verticale e velocemente.....

Dopo oltre otto ore , rientro, discesa a S. Bartolomeo per la DISCOTECA, dove ci siamo scatenati nel ballo, all'aperto in piazza.

Piazza sul fiume, con una dozzina di conigli in libertà.

<<<<NOTA per un altro viaggio in Liguria: da Albenga o da Imperia arrivare (per il Col di Nava) a Viozene o Upega , e di lì partire per l'escursione al capanno Morgantini nel parco di Pesio , percorso che, preso da quel versante, è più breve.

VENERDI' 22 AGOSTO

Acquisto di formaggi (Rascheira e altri) e olii a S. Bartolomeo. LURISIA, PEVERGNANO e BOVES (entrambi i paesi con tante case tromphe l'oil, in genere firmati Reinaudi) poi CHERASCO (qui bisogna ritornarci e farselo più a fondo).

Nottata nell'area camper all'ingresso del paese, vicino al castello visconteo.

SABATO 23 AGOSTO

Direzione Alba, a vedere il noto mercato del sabato. Ovunque aroma di cioccolata (Ferrero).

Alla "Zuppa di Zucca " - completo punto vendita di cibi naturali in via Cotta 4, poco prima di piazza Risorgimento " facciamo scorta di riso integrale e bulgur.

Ad Alba torneremo.

Poi si va a Salsomaggiore Terme. Unica la mostra con i 100 modelli di Pino Lancetti nell'atrio delle terme Berzieri. Passeggio serale,si dorme nel parcheggio alberato dietro le terme.

DOMENICA 24 AGOSTO

Siamo sulla via del ritorno. Sosta a S. Giovanni in Persiceto (murales in Piazza Betlemme e pranzo in osteria tipica). Ore 17: a casa.

ANGELA - LUCIANO (fino al 9/8) ROSANNA - RAUL

P.S. Brontolo è stato sempre ben disposto, anche quando è scoppiata la gomma in autostrada e sulle difficili vie dell'entroterra ligure, piacevolmente estroverso, ha quasi sempre portato il "piccolo viveri" di Rosanna, l'ha aspettata quando la salita era un'impresa - o, almeno, non l'ha troppo distanziata e non ha detto "dai", provetto nella lettura delle mappe e nella definizione dei posizionamenti nei percorsi in montagna- ha mangiato pagnotta tonda di Triora rafferma da circa una settimana rinunciando allo sfilatino tipo baguette appena sfornato, ha fatto il miracolo degli occhiali ( da Rosanna rovinati con un'incauta seduta) e altre cose.

Che sia il benefico effetto dei pomodori "cuore di bue " ??? Speriamo che inizino a commercializzarli anche qua..............