Pensieri, parole e vergogne...

In questa pagina ospitiamo pensieri, riflessioni, paranoie, fissazioni, ossessioni, vergogne e qualsiasi altra cosa che i visitatori di questo sito vogliono esprimere. Vuoi comunicare qualcosa? Vuoi esprimere un concetto? Non vergognarti, inviaci quello che credi (sempre nei limiti della decenza e senza offendere nessuno, naturalmente) e le Vergogne dell'Appennino pubblicheranno il pensierino!

Sig.na Palinsesto (alias Barbara) 7 agosto 2000

Complimenti per le innovazioni a questo splendido sito!!!!
La foto del calendario di Luglio e' un oltraggio !!! mi immagino che cosa non inventerete per Agosto!!!
Non mi pronuncio su tutto il Resto!!!
Complimenti per le scelte musicali!!!
Un Bacione a presto!!!

 

Giampaolo 8 Giugno 2000
 
Ririflessioni di un altro socio fondatore

Non potevo esimermi dal dare il mio contributo ( anche io penso, qualche volta ) ad una "rubrica" di questo tipo. Tutti avete visto il nostro "spirito" e qualcuno si sarà chiesto il perchè del nostro "umorismo". Risponderò copiando ( la mia vergognosa memoria è nota ) e non citando Renne Hallett, Tonawanda Seneca. "Io non so da dove derivi. Anche se la situazione è drammatica ovunque, noi riusciamo a metterci a sedere e ridere. Io vedo una sola ragione in tutto ciò: è il nostro lato buono che emerge sempre e comunque".

 
Con affetto, Giampaolo 

 

Stefano - 30 maggio 2000

Riflessioni di un socio fondatore

Questo sito nasce dalla mente malata di tre amici appassionati di montagna,di ore spensierate in compagnia,di gioiose abbuffate e proverbiali prese per i fondelli. Come si intuisce dalle nostre pagine vergognose, l’autoironia è una componente fondamentale del nostro gruppo e spero vogliate condividere con noi questo aspetto della vita, fondamentale a nostro modo di vedere per non essere sopraffatti dalla miseria (in tutti i sensi) imperante nel nostro vergognoso mondo. Attenzione però, e qui cito a memoria (e vergognosamente) Giorgio Gaber in un suo breve monologo, perché "fra l’essere consapevoli che il mondo sia una cosa poco seria ed il muovercisi dentro perfettamente a proprio agio c’è la stessa differenza che c’è fra avere il senso del comico ed essere ridicoli…"

Con affetto, Stefano

 

 

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