Gli esperti per la custodia e la conservazione del Violino

 Alla rottura dei sigilli apposti all'urna di cristallo, nella quale era conservato il violino, erano, di solito presenti le più importanti autorità dell'Amministrazione Comunale dal Sindaco agli Assessori anziani, alle più eminenti personalità del mondo musicale genovese.
Nel verbale di apertura del 17 marzo 1868 risultano i nomi del Sindaco Andrea Podestà, degli assessori Gerolamo Gavotti e Domenico Doria Pamphili, del Direttore della civica orchestra Prof. Angelo Mariani, del Prof. di violino Emanuele Preve, dei capi uffici Vincenzo Zoe e Paolo Bruzzone; il 9 giugno 1875 del vice segretario Municipio Gaetano Corsi e di impiegati civici.
Il 18 gennaio 1877 quando il violino fu fatto suonare da Sivori, l'urna fu aperta alla presenza del Sindaco Stefano Ludovico Pallavicino e di altri assessori.
Il 22 settembre 1880 erano presenti l'assessore anziano Edoardo Pizzorni e vari altri.

Si trattava di alti funzionari, che non avevano tuttavia compiti specifici in relazione alle operazioni di tutela e di conservazione del violino, operazioni che venivano deliberate nell'ambito della Giunta senza il parere di esperti particolarmente competenti.
Con l'andare del tempo si faceva però sempre più evidente chela custodia e la conservazione del violino implicavano problemi sempre più complessi, per i quali non poteva più bastare un intervento sia pur seriamente condotto, ma non propriamente qualificato.
 

Già nel 1907 si era proceduto a nominare una Commissione di esperti, sia pure a titolo provvisorio, per accertare, come si vedrà, lo stato di salute del violino. E' comunque nel 1936 che emerge l'esigenza di provvedere alla conservazione dei violini di Paganini e di Sivori in maniera non più saltuaria, ma adeguatamente regolamentata.

Il 15 luglio del '36 il Podestà affida il compito del controllo degli strumenti al Direttore del Civico Liceo musicale.
il Direttore avrebbe dovuto riferire per iscritto in merito allo stato di conservazione degli stessi all'Ufficio Belle Arti. Inoltre avrebbe dovuto essere interpellato per l'eventuale uso dei predetti strumenti le cui custodie non avrebbero potuto essere aperte se non alla sua presenza e a quella di un Regio Notaio.

 



 

Dopo la seconda guerra mondiale, coll'affermarsi di nuovi criteri di gestione amministrativa, l'azione dell'amministrazione divenne più incisiva e la complessa materia, che la presenza del violino comportava, divenne oggetto di provvedimenti particolari.
Tra i primi interventi va annoverata una riunione indetta il giorno 5 dicembre 1947 presso l'Ufficio dell'Assessore Antichità e Belle Arti, Storia Cultura del popolo e Turismo, Prof. Carla Mazzarello.

Tale riunione, come risulta da una lettera inviata dall'Assessore al Maestro M. Ruminelli, professore presso il Conservatorio, aveva lo scopo di scegliere il nominativo di un liutaio della città cui affidare la cura del violino.
Erano invitati alla riunione, oltre al suddetto Ruminelli, il Sovrintendente alle Gallerie ed opere d'arte della Liguria, Direttore dell'Ufficio comunale delle Belle Arti, il Direttore del civico Liceo Musicale.

 In tale modo si formò il primo nucleo di una Commissione, che pur non essendo ufficialmente istituzionalizzata, divenne operativa nel 1949 quando fu scelto il liutaio incaricato di seguire il violino.
   Sempre per meglio regolamentare le operazioni relative agli strumenti, la Giunta, con provvedimento del 28 settembre 1950, rivedeva le attribuzioni delle cariche nell'ambito dell'Amministrazione.

  Tale provvedimento restituiva al Segretario Generale del Conune, che ha la facoltà di rogare atti nell'interesse della civica Amministrazione, il compito di prendersi cura del violino, che nel 1937, a seguito di una decisione podestarile non motivata, era stato affidato al notaio del Comune.
 Nel 1967 si pervenne infine alla decisione di formare una Commissione di esperti allo scopo di garantire nel migliore dei modi tutela del prezioso strumento.

 Su delibera della Giunta, il 20 settembre 1967 venne nominata  una Commissione onorifica con il compito di suggerire i mezzi idonei per la custodia e la conservazione del violino.

   Nel verbale venivano riconfermate le condizioni e le modalità già stabilite dalla Giunta Comunale il 3 marzo 1949 e nel settembre1950, in merito all'esecuzione di eventuali restauri.
Si passava quindi ad indicare i nomi degli esperti: Enrico Costa illustre cultore di musica e collezionista di antichi e moderni strumenti ad arco, il Direttore del Civico Liceo Musicale N. Paganini, Maestro Luigi Cortese già Direttore del Civico Liceo Musicale, il Segretario Generale del Comune G. Badano e il liutaio L. Bellafontana.

La Commissione doveva sottoporre a periodiche visite collegiali  almeno due volte all'anno il violino e dove va esprimere parere sul  e opportunità che venisse fatto suonare in occasione di particolari solenni cerimonie.

Inoltre si teneva a garantire che tutte le operazioni inerenti custodia e la conservazione del violino, si svolgessero con il massimo di rigore alla presenza di un autorevole funzionario del Comune.
La delibera venne firmata dal Sindaco Pedullà, dall'Assessori anziano Boffardi e dal Segretario Generale Badano.

 Dell'anno dopo è l'approvazione della Giunta del regolamenti  che la Commissione si era dato nella riunione del 6 febbraio 1968.
Il documento entrò in vigore ad ogni effetto dalla data di approvazione del 18 aprile 1968.

 In esso, dopo una premessa, che riguardava il testamento di Paganini e la consegna del violino, si dichiarava che la giunta Comunale, sentito il parere della Commissione, avrebbe potuto autorizzare anche la temporanea asportazione del violino da Palazzo Tursi.

 Si confermava anche che l'apertura della vetrina sigillata, doveva essere in ogni caso autorizzata dal Sindaco e che poteva avvenire solo alla presenza del Segretario Generale, di un Ispettore della Direzione Belle Arti e Storia del Comune e di un liutaio di fiducia della  Civica Amministrazione.

 Per accertarne la salute il violino sarebbe stato sottoposto a visite periodiche e, qualora la Commissione lo ritenesse, sentito il parere di esperti scelti dalla stessa, a interventi per la conservazione.

 Infine il violino avrebbe dovuto essere suonato, oltre che nelle annuali celebrazioni colombiane anche in occasioni di visita a Genova di violinisti di fama internazionali:
 

                   MR.
         Regolamento per la custodia e la conservazione del violino di Nicolò Paganini
 

  1. Il Violino di Nicolò Paganini, legato al Comune per la sua perpetua conservazione, è custodito con somma cura, assieme a quello del violinista Camillo Sivori, in una apposita vetrina sigillata nella sala della Giunta Comunale a Palazzo Tursi.

  2. In via del tutto eccezionale la Giunta Comunale, sentito il pareredella Commissione, di cui al successivo n.3, potrà consentire con suo motivato provvedimento la temporanea asportazione del violino Palazzo Tursi

  3. L'apertura della vetrina sigillata, ove lo strumento si trova custodito e la sua momentanea rimozione deve essere in ogni caso autorizzata dal Sindaco e fatta alla presenza e con l'assistenza del Segretario Generale, di un Ispettore della Direzione Belle Arti e Storia del Comune e di un liutaio di fiducia della Civica Amministrazione. il Segretario Generale provvederà, inoltre, ad operazioni ultimate, a riporre il violino nella apposita vetrina che dovrà essere chiusa con apposito sigillo in ceralacca, con impresso lo stemma del Comune, da apporre su un cartoncino bianco avorio, che assicuri un nastro serico con i colori di Genova, sottoscritto e datato in modo che la vetrina non possa aprirsi senza la rottura del nastro e del sigillo.
Di tutte le operazioni, il Segretario redigerà regolare processo verbale, sottoscritto da lui e da tutti gli intervenuti.

3) La commissione nominata con deliberazione della Giunta Comunale n. 3071 del 20 settembre 1967, sottoporrà a visite periodiche collegiali, almeno due volte l'anno, il violino per accertane il perfetto stato di conservazione e per suggerire, sentito eventualmente anche ilparere di esperti violinisti e liutai scelti dalla Commissione stessa, i lavori di conservazione che, a giudizio della Commissione, fossero ritenuti urgenti ed indispensabili per non alterare le caratteristiche, la sonorità e gli altri pregi del prezioso strumento.

4) Il violino è fatto suonare a Palazzo Tursi, oltre che in occasione delle annuali Celebrazioni Colombiane, ogni qualvolta la Commissione riterrà opportuno un periodico controllo e messa a punto dello strumento.

 In via eccezionale il Sindaco può consentire, sentito il parere del Commissione, che il violino sia fatto suonare anche in occasione di visite a Genova di violinisti di fama internazionale.

5) Gli eventuali lavori di restauro e conservazione che la Commissione ritenesse urgenti ed indispensabili, sentito, ove del caso, i parere di esperti liutai di assoluta fiducia, per avere conferma della necessità ed opportunità della loro esecuzione, saranno eseguiti da un liutaio di fiducia della Civica Amministrazione a perfetta regola d'arte, alla presenza dei componenti della Commissione e con l'assistenza e la sorveglianza del Segretario Generale, che provvederà, ad operazioni ultimate a redigere una relazione che sarà controfirmata dal liutaio.

 

  Un'integrazione alla deliberazione della Giunta del 20 settembre  1967 venne fatta il 4 luglio 1974, su proposta del Sindaco Piombino che, recependo la deliberazione del 1967 come esecutiva della legge 9 giugno 1947, con la quale si provvedeva alla nomina della Commissione di esperti, disponeva la nomina di altri tre membri della stessa Commissione al fine di un avvicendamento tra i componenti,  che assicurasse la presenza di almeno quattro esperti alle periodiche aperture della vetrina. A questo incarico furono preposti i Signori Dr. Gaetano Badano, già segretario Generale del Comune di Genova - il Maestro Mario Ruminelli - Maestro Renato DeBarbieri -  professori presso il Conservatorio di musica Nicolò Paganini.

Il 2 febbraio 1988 vi fu un'ulteriore revisione delle competenze, a seguito della quale si stabiliva che la Commissione avrebbe dovuto essere composta dal Segretario Generale, da un maestro liutaio, dal Direttore del Servizio dei Beni Culturali, dal Soprintendente ai Beni artistici e Storia della Liguria, da un violinista di chiara fama, da un esperto di violini.
Per il quinquiennio1988-1989 risultavano così nominati il Prof.C.Mazzella, quale segretario Generale, il Maestro Scrollavezza liutaio, il Dott.G.Fabretti Direttore del Servizio Relazioni Culturali, la Prof.G.Rotondi Terminiello Soprintendente ai Beni Artistici e Storici, il Maestro De Barbieri violinista, il MaestroM.Ruminelli, quale esperto di violini.

 



 

  Il 23 giugno 1993 il Commissario Prefettizio prevede a rinnovare le nomine per il quinquennio 1993/1997.
Considerando la deliberazione del 2 febbraio 1988 e valutando  che le funzioni di esperto di violini avrebbero potuto essere svolte dal Maestro Liutaio Scrollavezza, coadiuvato dal liutaio Maestro De Vincenzi, nominava quali membri della Commissione i Signori: G. Albanese, Segretario Generale del Comune, R. Scrollavezza, liutaio ufficiale e il suo sostituto Maestro De Vincenzi, L. Tagliaferro Direttore del  Servizio Beni Culturali, G. Rotondi Soprintendente ai Beni Artistici e Storici della Liguria, Maestro Trabucco violinista di chiara fama - primo violino del teatro Comunale dell'Opera - P. Sordini Funzionario Direttivo Amministrativo.
La Commissione di esperti ha solo carattere consultivo, il potere di deliberare di attribuzione della Giunta, che emette i provvedimenti idonei, e del Sindaco, cui spettano le proposte da portare alla Giunta e le decisioni operative.

Tale Commissione tuttavia rappresenta un punto importante di riferimento ogniqualvolta sorgono problemi nella delicata materia, che concerne la tutela e la conservazione del violino.

 A volte è accaduto che la Commissione lamentasse di essere stata informata a decisioni già avvenute o che esprimesse un parere  non accolto dall'Amministrazione, specialmente in relazione all'esibizione del violino nel corso di alcune manifestazioni, come appare
 dai verbali presso l'Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni.
Così, il 15 aprile 1986 la Commissione esprimeva il suo disappunto per essere stata consultata quando le decisioni sulle esibizioni del violino erano già state prese in altra sede.

 Sempre nel 1986, il 28 settembre, il Maestro Ruminelli sosteneva che permettere di suonare il violino in ogni occasione significava svilirne e diminuirne il valore. Spesso le discussioni erano vivaci, ma comunque sempre intese ad arrivare a efficaci conclusioni.
 Nella riunione del 9 febbraio 1989 il dibattito verteva sull'orientamento da seguire ai fini del corretto utilizzo dello strumento.
 Ruminelli affermava, che il violino doveva essere suonato nel  corso di manifestazioni culturali in cui la musica rivesta carattere di preminenza ed era del parere che il violino dovesse essere trasferito fuori sede, solo per casi eccezionali da vagliarsi con rigore: è noto quanto sia delicato uno strumento musicale e tanto più un cimelio  che non può andare in sedi inadatte.

Sempre nel 1989, il 9 giugno, la Prof.ssa Rotondi Terminiello   sollecitava gli esperti ad esprimersi sui tempi e sulle persone adatte a  trattare lo strumento, raccomandazione che ritorna anche nei verbali successivi unitamente all'invito di formulare una bozza di regola mento, che disciplini la modalità e le condizioni per l'uso del violino.
 

 Negli anni seguenti, infatti, si vengono sempre più precisando dei criteri generali.
 Nel 1990 la Commissione ribadiva i pareri vincolanti sull'uso del violino, sottolineando che gli esecutori sarebbero dovuti essere artisti di grande prestigio, all'altezza della dignità dello strumento.
 Inoltre l'esibizione dello stesso avrebbe dovuto essere connessa manifestazioni non a carattere politico, ma di significato culturale,  nel corso delle quali fossero eseguite musiche scelte.

 Il 23 gennaio 1992 la Commissione enucleava le condizioni imprescindibili per le richieste di trasferta all'estero e definiva le modalità circa l'uso dello strumento: il concerto con il famoso Guarneri avrebbe dovuto svolgersi in ambiente culturalmente qualificato, l'esecutore sarebbe dovuto essere di elevato livello, quale quello di un vincitore del Premio Paganini, l'ente richiedente avrebbe dovuto farsi carico delle spese di viaggio e soggiorno per il violino e i suoi accompagnatori, dell'esecuzione e degli onorari al liutaio e all'esecutore.

 Molto più semplici le procedure per le richieste di concerti a Palazzo Tursi, in quanto si presumeva che l'Amministrazione avesse già effettuato scelte idonee.

  Ulteriori definizioni dei criteri erano fissate nella riunione del 22 dicembre 1995, in cui veniva recepito il suggerimento della Segretaria circa gli spostamenti internazionali: le richieste dovranno essere inoltrate almeno sei mesi prima e comunque non nel periodo
di settembre-ottobre, nel quale il violino è impegnato nelle manifestazioni cittadine.

 Nella stessa riunione, presenti tra gli altri il vice Segretario Generale A. Pugliese e la Dott.ssa Laura Tagliaferro, Direttore dei Beni Culturali, Trabucco chiedeva la formalizzazione dell'incarico di suonare il violino una volta al mese all'incirca.
Si sono voluti richiamare qui i contenuti di alcuni verbali per illustrare come procedono i lavori della Commissione, cui compete il  non facile compito di esprimere una linea di condotta alla quale rapportarsi nei confronti di un così eccezionale cimelio.

  A conclusione si vuole ancora ricordare il dibattito svoltosi il 23settembre 1992, a proposito di un ciclo di concerti che si erano tenuti nel cortile di Palazzo Tursi, in quanto particolarmente significativo ad intendere il ruolo degli esperti, sensibili non a facili effetti, ma attenti alle ragioni più autenticamente valide.

La dott.ssa Tagliaferro rammentava che gli strumenti antichi, e nel caso specifico il violino di Paganini, che ha 250 anni, non devono essere usati all'aperto, perchè la materia dello strumento è una  sottile lamella di legno, soggetta a variazioni di temperatura.

 Il violino non è un oggetto qualsiasi che l'Amministrazione può  indiscriminatamente usare a corollario di qualche evento già programmato: il concerto deve essere m se stesso, come sottolineava Ruminelli, l'evento ed il Comune di Genova solo il promotore di esso.

Il compito degli esperti è quindi quello di farsi autorevole presenza, nella convinzione che il raro dono di Paganini costituisce un' importante occasione di incontri nel nome della cultura, evento di arte sublime.