IL VIOLINO E L'IMMAGINE DELLA CITTA'

Violinisti a Genova

 Il violino di Paganini divenne presto motivo di richiamo per molti violinisti, attratti dalla possibilità di suonare quel magico strumento, che aveva incantato le platee di tutta Europa.

I primi a cimentarsi con il prezioso strumento furono artisti genovesi come risulta dai verbali conservati presso l'Archivio Storico del Comune.

Il 17 marzo 1868 il violino venne affidato al Direttore della Civica Amministrazione Angelo Mariani e al Professore di violino Emanuele Preve, alla presenza del Sindaco. Il 9 giugno 1875 ebbero l'onore di suonare due professori dell'orchestra civica: Giuseppe Bacicalupo e Giuseppe Verme. Il 18 gennaio 1877 toccò al famoso Camillo Sivori.

Il 22 settembre 1880, in occasione del IX Congresso Medico Italiano, fu ancora Bacicalupo ad esibire lo strumento, alla presenza dell'assessore anziano e di vari assessori ed autorità civili.

Il 6 novembre, 1882 Sivori aderisce di buon grado alla richiesta dell'assessore anziano, in funzione di Sindaco, di suonare il violino di Paganini per una manifestazione organizzata dall'Amministrazione.

Si trattava del ricevimento delle rappresentanze nazionali germaniche e svizzere, in occasione dell'inaugurazione della ferrovia Novara-Pino-S. Gottardo:

AS.

Io sottoscritto Commendatore Camillo Sivori

Premesso che il Signor Barone Andrea Podestà Assessore anziano ff. di Sindaco di Genova avendomi officiato a suonare nel Palazzo di Città in occasione del Ricevimento delle Rappresentanze Nazionali, Germaniche, Svizzere intervenute a solennizzare la inaugurazione della ferrovia Novara-Pino-S. Gottardo, il violino di Nicolò Paganini che dall'Amministrazione Municipale si conserva in detto Palazzo, ho aderito di buon grado agli uffici del predetto Capo della Rappresentazione Cittadina.

Il Signor Giovanni De Simoni Civico Economo mi ha oggi dato in consegna il violino sopra menzionato di cui è autore Gesù Guarnerius in Cremona - anno 1742, rinchiuso in apposito astuccio che porta l'iscrizione Nicolò Paganini.

Genova, 6 novembre 1882

Camillo Sivori

La manifestazione si svolse il 19 novembre alla presenza di S.A.R. il principe Amedeo di Savoia.

Il 16 gennaio 1888 Sivori ebbe nuovamente lo strumento, mentre il 7 aprile dello stesso anno fu il violinista Leandro Campanari di Rovigo ad esibirsi.

Il 28 gennaio 1890 e il 16 gennaio 1892 è sempre Sivori che suona.
 



 
 

Generalmente la durata delle esecuzioni era di due ore circa, comprese le operazioni di estrazione e di risistemazione del violino nell'urna.

Non tutti erano d'accordo sull'uso del violino come strumento concerto, in quanto pensavano che per la sacralità ad esso connessa non fosse giusto servirsene per intrattenimento.

Il 24 settembre 1896 il violinista Campanari esegue sul violino l'Ave Maria di Gounod e la Campanella.

In questa occasione il Secolo IX del 25 settembre pubblicava un articolo nel quale, pur lodando i meriti dell'esecutore, si diceva che si era trattato di una vera profanazione della religione dell'arte, un oltraggio alla memoria di un Grande, dal quale il prezioso cimelio viene regalato al Municipio non certo perchè servisse da trastullo. L'articolo continuava parlando di mancanza di venerazione alle patrie memorie di questi chierici secolari e concludeva dicendo che certe reliquie dovrebbero essere sacre.

La linea dell'intransigenza non ebbe però la meglio perchè se il 13 aprile 1898 viene negata al violinista Enrico La Rosa l'autorizzazione ad usare lo strumento, il 16 marzo 1900 il Sindaco invia un biglietto di ringraziamento allo stesso La Rosa, che aveva fatto riudire con magistrale perizia la voce del magico violino di Paganini:

In occasione del concerto che avvenne il 14 marzo, il violino fu esaminato dal Signor Therence Laughlin, su richiesta del Console d'America.


 Con i primi del '900 accorsero a Genova anche celebrità internazionali.

Il 16 maggio 1903 Bronislaw Huberman diede nella Sala Rossa un memorabile concerto. Presenti il Prefetto Garroni e il Sindaco G.B. Borragini, la Giunta Municipale e molti consiglieri, accompagnato al pianoforte da W. Klasen, Huberman suonò per due ore:

Huberman eseguì una composizione di Back, la Ronde des lutins di Bazzini, l'Ave Maria di Gounod, un Notturno di Chopin, le Streghe di Paganini.

I giornali locali diedero ampio rilievo all'avvenimento:

Un numeroso stuolo di signore e signori in eleganti primaverili toilettes riempivano la sala e davano all'ambiente quieto, avvolto nella rossa penombra, vibrante delle note celestiali l'aspetto di un piccolo regno dell'arte e della  bellezza, così il Cittadino il 17-5-1903.

Il Caffaro, in un articolo del giorno successivo, coglieva l'occasione per denunciare la situazione in cui si trovava il violino, deprecando che troppo raramente venisse fatta ascoltare la sua voce:

Il violino da due anni non era più stato tocco da alcuno. Giaceva nel suo sacrario in cui è conservato, ma l'opera distruttiva era anche su questa memoria cui muove il forzato riposo.

L'ultima volta, due anni or sono, venne estratto per mano del nostro concittadino La Rosa che ci fece ancora sentire le potenti vibrazioni, per cui il Guarnerius Paganiniano fu specialmente apprezzato. Vivente Sivori, il degno successore di Paganini, il violino suo venne una volta almeno ogni anno provato e suonato".

Il giorno dopo, come riferiscono sempre i giornali, Huberman, ringraziando per l'alto onore, dichiarò che avrebbe conservata memoria della giornata di ieri, come d'uno dei più importanti momenti della vita sua e chiese ed ottenne che gli fosse rimessa copia del verbale, che fu inviato anche agli altri firmatari, e che gli venissero donati i nastri che cingevano l'urna.

Del Concerto diede notizia anche il Musical Curier di New York, che il 17 giugno pubblicò le fotografie del violino nell'urna di cristallo

Il 17 luglio 1905, su proposta dell'assessore Croce, a sua volta sollecitato da Norbert Dunkel, editore di musica della Corte d'Austria, la Giunta concede a Jarolaw Kocian di suonare il violino.

Presenti, oltre al Sindaco Alberto Cerruti, il Comandante Generale del Corpo d'Armata, il Generale Comandante della Divisione Militare, Consiglieri Comunali con le loro famiglie, distinti nomi del mondo musicale e giornalisti. Stante il grande numero degli intervenuti il concerto ebbe luogo nel Salone del Consiglio Comunale, ove Kocian, accompagnato al piano da Margherita Volay, eseguì brani di Bach, Paganini, Bazzini, Ries, Shumann.

Non ebbe invece fortuna la richiesta degli ammiratori della giovane violinista Vivien Chartres, descritta come enfant prodige.

Malgrado il Caffaro il 31luglio 1907 pubblicasse una lettera di un certo Sig. N. Segrè, che chiedeva che il violino venisse rimosso dal suo letargo per allietare un maggior numero di persone, il permesso venne rifiutato.

L'1 gennaio 1909 il violino è invece nuovamente concesso a Huberman, di passaggio a Genova. In quell'occasione è trasferito al Carlo Felice per un concerto su istanza del Comitato dei cittadini a beneficio dei terremotati di Sicilia e di Calabria. Qui, l'assessore anziano, in rappresentanza del Sindaco, estrae dall'astuccio lo strumento e lo consegna a Huberman, che esegue il Capriccio n. 9, le Streghe, la Campanella, la Ronde des lutins.La sala e i palchi affollati applaudono calorosamente.

Il 24 gennaio 1914, su richiesta della Società degli Amici della Musica, suona la violinista ungherese Jbolyka Gyaffas, accompagnata al piano da Arturo Risso, che era anche presidente dell'associazione.

La Gyarfas, poco più che quindicenne, aveva già ottenuto a Genova un grande successo con un concerto al Teatro Nazionale. Di lei il Secolo XIX aveva scritto:

Il fatato strumento, che divinizzò il nostro Paganini fu suonato da quelle piccole mani con una straordinaria perfezione di tecnica e di metodica veramente sorprendenti.

Il Caffaro e il Lavoro parlavano di mirabili qualità di tecnica, di capacità di rivelare il canto e di numerose richieste di bis.

L'esibizione con il violino di Paganini avvenne nella Grande Aula del Palazzo Municipale alle ore 21.Il programma comprendeva brani che la violinista esegui col Guarneri (J.S. Bach "Aria", A. Risso "Melodia", Handel "Larghetto" Hummel "Valzer", Paganini "Le Streghe") ed altri con altro violino (Ciajkovskij).

A ricordo dell'avvenimento la Gyarfas chiese ed ottenne i frammenti del nastro che cingeva la vetrina.


Non si creda però che il Comune avesse imboccato la via delle facili concessioni perchè a Samuel Einstein, che aveva fatto richiesta al Sindaco per la moglie Alice Liebmann, allieva di Sarasate, di poter tenere un concerto con il famoso violino, venne risposto negativamente: dopo l'ultima concessione fatta per un concerto sul violino di Paganini - rispondeva il 7 marzo il Sindaco - pervennero parecchie richieste d'altre concessioni, richieste che non furono accolte dall'Amministrazione, la quale si riserva di stabilire alcune norme in proposito.

In realtà nel periodo immediatamente seguente, forse in relazione all' incombente conflitto bellico, si perse l'abitudine di far suonare regolarmente il violino. I documenti sono, infatti, piuttosto scarsi.

Un avvenimento importante fu il concerto organizzato il 3 maggio 1918 a beneficio dell'organizzazione civile. Il concerto si svolse nella Sala del Consiglio Comunale. Violinista Arrigo Serato, pianista Edoardo Poggi, che riscosse pieno successo, alla presenza di un folto pubblico di cittadini e di autorità civili e militari.

Due anni dopo vi fu un'altra occasione di grande rilievo.

Il 31 gennaio 1920, nella Sala verde del Palazzo Municipale, alla presenza dell'assessore Della Valle, del Segretario del Comune avv. L.A. De Barbieri e di Signori rappresentanti della stampa, il violino è consegnato all'esimio Vasa Prihoda: recatosi costì per suonarlo. Il che eseguito col plauso e l'ammirazione di tutti gli astanti, il violino stesso fu risposto nell'astuccio. Chiuso questo col sigillo e collocato nell'apposita custodia nella parete nord della sala verde in prossimità della finestra.

Il 12 dicembre 1927 è documentato ancora un rifiuto: il Direttore dell'Ufficio delle Belle Arti risponde negativamente a Norberto Dunckel, che aveva chiesto di far suonare la Signorina Dullien. Egli riteneva che il violino di Paganini non si debba concedere con troppa facilità.

Nel 1937 l'onore di provare il violino, dopo i restauri di Candi, toccò al violinista Antonio Abussi del Liceo Musicale di Genova, che in un certo senso lo collaudò prima di mandarlo a Cremona per il Centenario Stradivariano.

Piuttosto complessa la vicenda del concerto di Giorgio Ciompi, rimandato un primo tempo per indisposizione del violinista. Il concerto era stato sollecitato dal Direttore delle Belle Arti anche per soddisfare la richiesta del Consolato tedesco di mostrare il violino a un giornalista.
L'esecuzione ebbe luogo il 28 aprile 1938


Dopo la guerra il 20 dicembre 1947, in occasione del passaggio dei partigiani russi di ritorno in patria dal Congresso dei Partigiani, vi fu, nel Salone della Giunta, un concerto del violinista Renato De  Barbieri.

Lo stesso De Barbieri, il 14 settembre 1948 suonò in occasione del Ricevimento dei Congressisti per il Convegno internazionale dei Parlamentari e degli esperti per lo sviluppo degli scambi commerciali.

In questo periodo c'era ancora chi, per rispetto del grande violinista, sosteneva l'inopportunità di suonare frequentemente lo strumento. E' il caso del liutaio Andrea Cortese che il 28 maggio 1949 scriveva ad Arturo Codignola che il Comune dovrebbe solo preoccuparsi seriamente della perfetta conservazione di tale oggetto e non della distribuzione di ambiti onori che si risolvono quasi sempre in esibizioni autoreclamistiche.

 Ma ormai la mentalità era cambiata: non solo era invalsa l'idea che lo strumento dovesse essere adoperato per garantirne la buona salute, ma si era affermato il concetto che l'uso adeguato dello strumento non ne sminuisse l'alto significato.

Il 23 settembre 1950 suonò Aldo Ferraresi, il 5 dicembre 1953 Isac Stern, l'8 settembre 1952, il 26 febbraio e l'1 marzo 1953 Franco Gulli.

Sempre nel 1953, il 10 ottobre, Zino Francescatti tenne al Teatro Comunale dell'Opera un concerto di musiche paganiniane, in concomitanza con la mostra dei cimeli, per le celebrazioni colombiane.

Francescatti si esibì nuovamente il 12 ottobre 1954.


Nel 1954 era stato fondato il Premio Internazionale di violino intitolato a Paganini.

I fondatori del Premio, che fu inserito nelle manifestazioni colombiane, stabilirono per regolamento che il vincitore il 12 ottobre di ogni anno suonasse il violino di Paganini a Palazzo Tursi.

Così, infatti, avvenne dal 1956, quando fu assegnato il primo premio pari merito a due giovani concertisti.

La Commissione però andò oltre perchè, nella riunione del 15 novembre 1978, Ruminelli propose di concedere il violino anche al secondo premiato, qualora non fosse stata possibile l'esibizione del vincitore. A questa proposta, condivisa anche dal Comitato del Premio, si unì De Barbieri, sostenendo che anche gli altri classificati potevano ambire a tale onore.
Nelle mani dei giovani artisti il violino rinnova cosi la sua vitalità.
 

Vincitori del Concorso Paganini

 


 Negli anni successivi al 1954, oltre ai concerti del Premio, molti e illustri furono gli artisti che si cimentarono con il violino. I verbali delle momentanee rimozioni, conservati presso l'Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni ne danno ampia informazione.

il 27 febbraio 1954 Zlaato Balakovic esegue sul violino alcuni brani.

Il 18 maggio 1957 lo strumento è affidato a David Ojstrach, il 16 febbraio 1952 a Riccardo Odnoposoff. Il 12 ottobre 1960 suona Salvatore Accardo, sempre nel 1960 Ilya Spilberg. Il18 novembre 1964 Aldo Ferraresi.

L'11 ottobre 1965 Leonid Kogan esegue un breve concerto e il 19 gennaio 1970 Michel Schwalbe.

Il 5 agosto 1971 la Commissione di esperti discute in relazione ad un articolo pubblicato su Epoca, con interventi liberi del violinista Accardo e del liutaio Bellafontana. L'articolo avanzava dubbi sulla buona conservazione del violino. Come risposta alle critiche la Commissione decide di far suonare il violino, oltre alle due volte previste dal regolamento, cioè le manifestazioni colombiane e i concerti di violinisti famosi, almeno quattro volte l'anno per garantirne  l'efficienza.

Il 22 giugno 1972 il violino viene concesso a Uto Ughi, il 5 maggio dello stesso anno a Jorg D. Blank, il 17 aprile a Ruminelli.

Nel 1974 De Barbieri, che aveva avuto il violino anche nel '54,'55, '57,'71, suona per le Colombiane e, sempre nel 1974, suona Kamilarov.

Nel 1976 ancora De Barbieri, quindi Dima Schneidermann.

Nel maggio 1978 De Barbieri suona in occasione della Regata delle Antiche Repubbliche marinare, nel novembre per il Convegno, organizzato dal Comune, L'uomo e il suo ambiente; nell'ottobre 1980 in onore della Regina Elisabetta Il.

In città ormai si era affermata la tradizione di ascoltare la voce del violino per circostanze di speciale rilievo, tradizione che risaliva all'inizio della storia del suo rapporto con la città, ma che a partire dagli anni '80 ebbe un particolare impulso.

Difficile elencare tutte le manifestazioni cittadine in cui il violino fu esibito. Se ne darà comunque un saggio, a testimonianza dell'attrazione, che si attribuiva al prezioso cimelio, capace di conferire pregio alle diverse occasioni.

Nel 1982, per le celebrazioni del Bicentenario della nascita di Paganini, il violino è richiesto al Teatro Margherita. La Commissione degli esperti ritiene però che le uscite del violino debbano limitarsi ai soli concerti, mentre le prove dovranno svolgersi a Tursi.

Nell'occasione il violino è affidato a Uto Ughi.

Nel 1984 lo stesso Ughi suona per la manifestazione Bandiera d'Onore del Consiglio d'Europa e nel 1985 De Barbieri, per il Rotary  International.

Il 20 gennaio 1986 Accardo è al Salone di Rappresentanza della Cassa di Risparmio e nel febbraio dello stesso anno Bruno Pignata, che già nel febbraio del 1983 si era esibito con il violino al San Filippo, con la collaborazione dell'Istituto di Studi Paganiniani suona  nel Salone di Rappresentanza di Tursi, eseguendo per la prima volta la versione per violino e pianoforte del Concerto in min. di Paganini.

Sempre nel 1986, il 24 aprile, De Barbieri suona nell'ambito di Euroflora, quindi per un incontro per l'Unicef ed in onore del Presidente della Repubblica nel Salone di Rappresentanza del Comune.

Nello stesso anno, con delibera del Consiglio Comunale, gli viene conferito l'incarico di tenere in efficienza il violino, suonandolo periodicamente.
 
 

Il 7 aprile 1987 Ughi si esibisce con il violino al Margherita per la posa della prima pietra del Carlo Felice. Ancora nel 1987 Vincenzo Bolognese, quarto premio al Concorso Paganini, suona in onore dei partecipanti al Congresso Nazionale Unione Cristiana Imprenditori.

Nel 1988 De Barbieri esegue un concerto per il Congresso Internazionale Cardiologico e sempre De Barbieri nel 1989, per il Congresso Nazionale Medici Scrittori Italiani. Nello stesso 1989 Paola

Tumeo suona per le Targhe d'oro europee e Mario Trabucco in occasione degli auguri alla città del Sindaco Campart.

Nel 1990 Renzo Ricci si esibisce per l'inaugurazione della trasformazione dell'Istituto di Studi Paganiniani in Istituto civico, gestito dal Comune, e, sempre nel 1990, suona B. Pignata per l'Istituto Cooperativo per l'innovazione dell'ambiente.

Dal 1992 le manifestazioni non si contano più, tanto che nella riunione del 21febbraio 1995 la Commissione di esperti sentì l'esigenza di approfondire le modalità delle concessioni del violino, onde evitare quelle occasioni che non rappresentassero un significativo ritorno di immagine per la città.

Nel 1992 M. Quarta suona il 2 maggio in onore della Federazione Mondiale dei Concorsi, Trabucco per le Nazioni Unite, per la manifestazione Musei aperti, per gli ottant'anni di Taviani, per il Convegno internazionale di psicoanalisi, per la manifestazione La scoperta dell'America e la Cultura Italiana.

In ottobre B. Pignata e il Quartetto Paganini suonano per la martoriata città di Dubrovnik.

Sempre nel '92, in occasione delle Colombiane, si svolse a Tursi una serie di concerti per il ciclo "il Cannone in concerto", organizzato dalla Gog. Gli esecutori furono: N. Prischenko, P. Chiavacci, M. Quarta, B. Pignata, P. Tumeo, C. Rossi, F. Tchakerian, M. Trabucco, D. Nordio, M. Rizzi, A. Manacorda.

Di questo ciclo discusse, come si è già detto, la Commissione in una sua riunione.

Nel 1993 il 24 aprile vi fu un'esecuzione di B. Pignata in occasione della scoperta della statua di N.Paganini di Alexander Kossuth, donata al Comune. Furono anche commemorate le stragi di mafia di via Capaci e di via d'Amelio con un concerto di Trabucco al Teatro Verdi.

Sempre nel 1993 venne riconfermato dalla Commissione l'affidamento del violino a Trabucco, che dal 1972 lo suonava e che dal 1991 lo gestiva, in qualità di violino di spalla dell'Orchestra del Teatro Comunale dell'Opera.


Quanto al violino di Sivori il 13 aprile 1898 era stato richiesto da La Rosa, che voleva tenere un concerto nella Sala Sivori, ma gli era stato negato dalla Giunta.

Durante la guerra la sua voce fu fatta ascoltare da A. Priano, quando si trovava presso la sede della Cassa di Risparmio di Lucca, alla presenza di un ristretto pubblico.

Il 26 febbraio 1987 venne esaminato dal liutaio Rocchi, in ottemperanza ad una richiesta del Prof. G. Sturla, pronipote di Sivori, che auspicava che lo strumento venisse usato alternativamente a quello di Paganini. Il 5 marzo 1992 fu sottoposto ad un ulteriore controllo e ad operazioni di manutenzione a Parma, nel laboratorio di Scrollavezza.

Nel 1994, in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Sivori, venne suonato da B. Pignata, che lo riebbe anche nel gennaio del '95.


Tra le ultime manifestazioni, che ebbero luogo in città, si vuol qui ricordare il commosso Omaggio a Mario Ruminelli, incontro organizzato in collaborazione con il Conservatorio Paganini e dedicato alla memoria del Maestro scomparso nel 1994, che si svolse nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi.

Nell'occasione Trabucco, allievo del Maestro Ruminelli, suonò il Guarneri.

Il 12 giugno dello stesso anno toccò a Quarta ricordare De Barbieri, con un concerto organizzato dall'Ordine Equestre dei Cavalieri di Malta

Una città e un violino: quanti avvenimenti percorsi insieme e quanti ricordi!