Notturno

Milano, 16 Febbraio 2000

 

Mi avvicino a penna e fogli
Come a un appuntamento notturno,
Pensando a te che ti spogli.

Come a uno spacciator d’emozioni
M’avvicino al calamaio,
Distillando le mie sensazioni.

Quante poesie ti scriverà mai?
E quante altre volte t’amerà con dolcezza
Pregando che non te ne vai?

Pianeta di sogni, senza confini,
È lo stato mentale in cui mi son perso,
E ti scorgo lontana, ma non t’avvicini.

Pianeta di sogni ch’io stesso ho inventato,
Dentro una mente arida e sola
Che pensa soltanto a quanto t’ha amato.

Lontana bellezza dagli occhi gioielli,
Quand’anche presente scompari all’istante,
Lasciando solo profumo di aurei capelli.

Dentro di me si spegne ora un sole,
E aspetto, aspetto una nova
Che esploda a queste parole.

E mai smetterò, ma che vogliono dire?
Morto è l’amore in un giorno di pioggia
Ed or la mia vita m’accingo a finire.

Ricorderò per sempre il tuo dolce viso
E piangerò, morto, per l’eternità,
Sapendomi negato il tuo caldo sorriso.

 

 

 

 

 

© 2000 by Matteo Fulgheri. Vietata la riproduzione non autorizzata per iscritto dall’autore.