L'automa scacchistico


Nel '700 ebbe tantissima fama un'automa, bravissimo negli scacchi, che aveva le sembianze di un turco. Questo automa fu presentato per la prima volta dal barone von Kempelen. Inizialmente il padrone di questo automa faceva vedere a tutti il complesso sistema di ingranaggi di cui era composto questo marchingegno, e poi sfidava chiunque a batterlo. Questo automa divenne così famoso che Federico II di Prussia volle acquistarlo, sborsando una somma di denaro ingente. In questo modo venne scoperta la truffa, infatti il "turco" non era altro che un manichino con all'interno un nano bravissimo nel giocare a scacchi, al quale il padrone dell'automa segnalava le mosse effettuate sulla scacchiera della scrivania con un complesso sistema di levette. In questo modo il nano poteva ricostruire la posizione su una piccola scacchiera all'interno del manichino e pertanto azionare il braccio mobile dell'automa per effettuare la mossa di risposta. Dopo essere stato scoperto l'imbroglio, il "Turco" venne abbandonato in cantina, in seguito venne venduto ad un italiano e diventò un'attrazione in varie nazioni europee. In seguito venne portato in America, dove rimase distrutto a causa di un incendio a Philadelphia, nel 1854.



L'automa scacchistico in una raffigurazione dell'epoca









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