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Marina é un quadrato ben definito, che ricorda il castrum romano.
La strada più importante di Marina è via Manno. L'imboccatura inferiore della via, verso il largo Carlo Felice e la piazza Yenne, corrisponde alla vecchia porta Stampace; quella superiore invece si apre sulla piazza Martiri. Una volta le chiese che ne rappresentavano la parte monumentale erano due: quella di S. Caterina dei Genovesi, risalente al sec. XVI, ricca di marmi e di dipinti, distrutta dai bombardamenti aerei del 1943, e un'altra dedicata a S.Antonio Abate, l'anacoreta vissuto nella Tebaide nel IV sec. d.C..
A metà circa della via Manno è la sede del Convitto Nazionale, del 1859.
In questa passeggiata l'attrattiva principale è rappresentata dai raccordi con le vie sottostanti e sovrastanti. Sono le vecchie scalinate in granito grigio, le romantiche scalinatelle cagliaritane, che aprono improvvise oasi di pace scostandosi dal percorso principale. Le due gradinate che salgono verso via Cima e via Spano sfiorano, e quindi quasi lo isolano di più, il complesso della chiesa e del monastero delle Cappuccine.
Altre scalinate scendono, con diversa suggestione, verso la parte più bassa di Marina: la discesa intitolata a S. Teresa indirizza lo sguardo sull'antico collegio gesuitico e la chiesa omonima, fondati l'8 luglio 1641 per esecuzione nell'effetto testamentario del Cav.Gio Francesco Giorgi (testamento del 23 agosto 1611) oggi trasformati rispettivamente in sede del liceo artistico e in Auditorium comunale; spingendo ancora gli occhi oltre le ultime case del quartiere una prospettiva si apre sul golfo, fino a comprendere i monti di Pula e di
Capoterra.
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