Della
Chiesa abbiamo il più bel ricordo nella lapide che si può leggere al di sopra del portale che immette nel chiostro, e che nel
suo latino ci informa: "Nell'anno dell'Incarnazione del Signore 1165,
indizione decimaterza, nel mese di aprile, io Oderisio, per grazia di Dio abate
di S. Giovanni in Venere, e Suddiacono della Santa Chiesa Romana, per grazia
del Signore cominciai a costruire ed edificare la Basilica di S. Giovanni in
Venere". Dimensioni della lapide: circa cm. 80x50.
L'interno
della chiesa é a pianta latino-basilicale, a tre navate, e rivela la prima
importazione borgognona in Abruzzo; é nelle dimensioni di m. 42,80 per 21,60;
altezza m.17,20; altezza del presbiterio
m. 13. Dodici poderosi pilastri a forma di Croce, con decorazioni varie,
dividono la navata centrale (m. 9,80) dalle due laterali (m. 5,90 ciascuna). Le
arcate di destra sono a tutto sesto, mentre quelle di
sinistra sono a sesto acuto. Dal piano della chiesa, con 14 gradini si sale al
piano del presbiterio dove sono tre altari nelle absidi, rifatti nei lavori
compiutivi nel 1995 quando si rifece pure il
pavimento. Anche il tetto è
stato rifatto in questi ultimi anni, ma senza toccare la parte
interna con le sue incavallature visibili, mentre sul presbiterio si ha la
copertura a crociera.
Nel
presbiterio, a destra di chi guarda l'altare, si apre la porta della Sagrestìa,
mentre anticamente a sinistra si trovava una porta del campanile, che rovinò nel
terremoto del 1627.
Nella
fabbrica si riscontrano elementi romanici e gotici, anche se l'elemento gotico prevale, secondo lo stile della fine del secolo XII.
Il soffitto della chiesa, originariamente a crociera, nei tanti rifacimenti è
stato ridotto a capriata. Nel decorrere dei secoli sono scomparsi affreschi,
pitture, sculture, quadri ed altre decorazioni.