STAGIONI
2001-2002           2002-2003
2003-2004           2004-2005

 

STAGIONE 2001-2002


Siamo nel novembre del 2001, la Cimberio Borgomanero in procinto di trasferirsi a Novara dà spettacolo dominando la Legadue insieme a Reggio Emilia. Horace Jenkins è il suo trascinatore e leader indiscusso.

 


SOPRA: Horace Jenkins, è lui la storia del basket a Novara

 

A Novara il basket è una novità assoluta, un precedente importante quanto breve si ricorda con la Manner di Genova che deliziava la platea novarese.
Ma la Cimberio ha qualcosa di diverso, lo si sente nell’aria e presto il pubblico si innamora.
Nel frattempo un gruppo di ragazzi decidono quasi per gioco di formare un gruppo di tifosi che seguisse più calorosamente le gesta dei biancoblu. I primi giovani che si avvicinano al tifo organizzato a Novara si incontrano agli allenamenti della squadra e nella gara contro la Premiata Montegranaro, era il 31 ottobre del 2001. Le prime bandiere e stendardi sono quella di Jim Morrison e delle semplici bandiere biancoblu.
Questi ragazzi diventano amici veri e formano un gruppo, Alta Tensione è il suo nome per rimarcare il gioco elettrizzante della Cimberio.
Intanto viene ufficializzato il passaggio definitivo da Borgo a Novara, che era nell’aria già da un anno. La squadra si radica ancora di più in città, e il pubblico novarese dimostra di amare alla follia questa squadra.
Ma torniamo al gruppo, viene preparato il primo striscione in PVC, frutto di una serata di lavoro, lungo 5 metri, scritta blu in sfondo bianco. Viene inaugurato contro Ragusa in una partita memorabile. La prima trasferta è quella di Reggio Emilia, un pulmann pieno ma non si canta quasi per niente.

 


SOPRA: Così si presenta la curva nella gara interna contro Pavia

 

L’esperienza aumenta, memorabili le sfide contro Pavia e Reggio Emilia al Dal Lago, in entrambe le occasioni la curva è piena. Andare a vedere la Cimberio è diventata quasi una moda, il tesseramento ad Alta Tensione va di moda e al prezzo di 10 mila lire ci si associa agli ultrà.
Vengono acquistati i tamburi, le bandiere e si preparano le coreografie. Intanto nuovi membri si avvicinano, qualcuno diventa punto fermo, qualcuno viene allontanato, la mentalità e l’esperienza migliorano con il passare del tempo, fino a diventare uno dei gruppi più chiacchierati della Legadue, senza proclami di grandezza e senza spavalderia, gli ultras novaresi si distinguono per attaccamento alla squadra, per la presenza costante anche in trasferta e per l’unità del gruppo che è diventato un gruppo di amici veri, sempre in espansione nel nome della nostra città da difendere.



STAGIONE 2002-2003


Senza i favori del pronostico Novara inizia la sua avventura dal Pala Dozza di Bologna vincendo contro Castelmaggiore una partita fantastica, 51 i punti del folletto Rashad Phillips che fa innamorare la platea.
Più avanti però il piccolo play treccioluto si rivela un bidone e viene tagliato per fare spazio a Trent Whiting, chiamato a risollevare le sorti del team sull’ orlo del precipizio.
I tifosi danno segno di grande attaccamento alla squadra standole sempre vicino, in casa ed in trasferta.
Si va ovunque e si toccano palasport non visitati l’anno prima come Jesi (2 volte) e Porto San Giorgio.
Arriviamo a giocarci la salvezza sul campo di Ferrara ma perdiamo malamente retrocedendo in serie B1.
Si vince contro Scafati l’ ultima gara che si rivelerà decisiva per il ripescaggio, ottenuto ai danni della Virtus Bologna e si è pronti per una nuova stagione, i tifosi lo meritano.

 


SOPRA: Trent Whiting saluta i tifosi festeggiando la vittoria contro Scafati

 

STAGIONE 2003-2004


Ripescati in Legadue la stagione 2003/2004 inizia con un budget limitato e la fretta di concludere trattative con gli americani rimasti sul mercato. Vengono acquistati la guardia Kevin Braswell, l’ala Brandon Williams e l’ala forte Andy Ellis. Nessuno di loro si rivela all’altezza e la società decide di cambiare per salvare una squadra che per il secondo anno consecutivo rischia il fallimento sportivo. Via Aimaretti quindi e dentro Max Monti, centro nel giro della nazionale con passato glorioso, via Ellis e dentro Sean Colson, playmaker in grado di fare la differenza nella nostra categoria. E in effetti è proprio così, i due ci tirano fuori dalla merda e per poco non agganciamo i play off. Sugli spalti indimenticabili trasferte come Montecatini, Osimo e Pavia dove il fitto lancio di noccioline sul pubblico locale diventerà una pagina di storia. Indimenticabile anche la dedica di Monti alla curva dopo una schiacciata, il solito divertimento ed entusiasmo che ci contraddistingue. Il gemellaggio con i tifosi della Dinamo Sassari che al nostro arrivo ci hanno trattato benissimo e ricambiati al loro ritorno. Una bella stagione insomma, resta il rimpianto però per la scomparsa di Natale Laganà, padre di Laganheart, che ci ha lasciato prematuramente a causa di un infarto, la curva vicina al suo condottiero è riuscita comunque a far tornare le cose a posto e con un vuoto nel cuore si va avanti, con l’entusiasmo e la fedeltà che ci contraddistingue sempre, nel bene e nel male.

 

 
SOPRA: Max Monti dedica una schiacciata alla curva e Sean Colson, l’uomo della svolta

 

STAGIONE 2004-2005


Grandi stimoli e motivazioni per questa stagione. Nuove leve si riveleranno colonne portanti e l’impronta del gruppo è sempre più marcata, c’è comunione di intenti e voglia di sbattersi. Come materiale vengono prodotte le sciarpe in lana e verso fine stagione le magliette 6 uomo in campo. Il gruppo sarà poi presente in quasi tutte le trasferte, memorabili quelle di Sassari, Rieti e Rimini dove rimaniamo fermi un’ora in autostrada senza benzina. Il campionato è emozionante, la squadra raggiunge i play off dove al primo turno incontriamo gli amici di Ferrara. Si arriva a gara5 di una serie segnata dalle polemiche, la spuntano i biancoblu che ci fanno sognare arrivando in semifinale dove incontreremo Montegranaro. Mitiche trasferte dove l’alcool e l’allegria si impossessano di noi, nella notte dopo gara1 si rompe il pulmann guidato dal mitico Simone, come dimenticare.
Il sogno si spegne ad un passo dalla finale con l’odiatissima Virtus, si spegne anche l’amicizia con i NUF
Per alcune incomprensioni dovute a dei complimenti ricevuti dai sutorini.
In ogni caso, grazie Donte, Sambu, James, Vanni, Tony “girella motta” Smith, Kevin Lyde, Menga, Tinto, Zio, Svobboda, Vigosebbastian, Corba e tutti per la meravigliosa stagione.

 


SOPRA: Marco Sambugaro, nuovo idolo della tifoseria. SOTTO: un’immagine della curva