Grido nella biblioteca nazionale, Gianluca Balocco 1996 cm200x300

THE SCREAM
di Goriano Rugi

Generalmente il grido è il primo gesto di presenza, segna la nascita alla vita e la vitalità di chi ha varcato la soglia, il venir fuori dell'aria e l'essere-nel-mondo.
Della vita, talvolta, il grido segna anche il venir meno; è il grido di chi re-spira per l'ultima volta, di chi varca la soglia estrema. Tra l'uno e l'altro -grido di vita e grido di morte- si dis-tende l'esistenza, si realizzano le sue figure e le sue forme; emerge il linguaggio che coniugando le parole e le cose, le emozioni e il pensiero, racconta i sogni e gli eventi, tesse la vita.
Vi saranno altre grida; silenziose spesso, talvolta raccolte, sempre chè Eco, fuggendo da Pan, non incontri Narciso. (continua...)


ANATOMIA DEL GRIDO
di Goriano Rugi (da "Psyche" n°1 1996)

In una celebre analisi del Lacoonte Schopenhauer afferma che "l'essenza del grido, e quindi anche il suo effetto sullo spettatore, risiede tutta nel suono e non nell'apertura della bocca. Questa apertura, fenomeno che accompagna necessariamente il grido, non è motivata e giustificata che dal suono emesso; e allora, come segno caratteristico dell'azione, oltre che permessa, è necessaria, sebbene rechi danno alla bellezza. Ma nelle arti figurative la riproduzione del grido è impossibile". Nel dipingere un uomo-che-grida Munch sembra tuttavia rovesciare clamorosamente il giudizio del filosofo e la rappresentazione del grido appare rivelarsi a noi per la prima volta in tutto il suo allucinato realismo (Fig. 1). (continua...)