Pierpa guarda dove dobbiamo andare e
considera il "leggiadro" peso
del suo zaino (il più leggero del gruppo
consta più di 15 Kg!!): «siamo dei
folli» va beh! Ormai ci siamo. Il
percorso è faticoso ma le montagne sono
stupende.
Bene, ci fermiamo un attimo
per riposarci insieme ad una mucca che
tenta di leccarci. Dopo venti minuti
ripartiamo, l'ultimo tratto è micidiale,
ma ce la facciamo perché siamo forti HA
HA HA!
Seba si lamenta con Ale che gli aveva promesso
un percorso facile facile, mentre la prima cosa
che si fa è salire per cento metri di dislivello.
Ci intrighiamo nel crocevia sotto la malga S.
Zenon e finalmente imbocchiamo il sentiero delle
Odle: bello.
Ci fermiamo per un momento di
riflessione: siamo seduti vicino allo
strapiombo, vediamo la Vallunga. Siamo
immersi in un silenzio mai sentito prima,
quello stesso silenzio che dovremmo
riuscire a creare in noi per ascoltarci.
Camminare sotto la pioggia è bello: sembra di
essere un viandante nel medioevo che cammina nel
bosco in mezzo alle nuvole e al fango.
A Verona, presa la coincidenza per Isola della
Scala il treno si incammina nella stessa
direzione da cui siamo venuti! Tutti: «com'è
che il treno torna indietro?» Alessandro: «Ah,
come mi piace la montagna!».
(commenti
tratti dagli Appunti dell'Alpinista 2000)