L’Accademia dei Gatti Magici ha fatto ricerca in
tutti i paesi e in ogni tempo degli artisti e uomini di pensiero del più
alto livello, che hanno avuto gatti compagni di vita e spesso ispiratori
di opere e li ha scelti come numi tutelari e ispiratori della sua missione
culturale.Sono oltre quattromila quelli di cui ha trovato traccia nella
Storia, nelle Arti, nei Miti, nelle Religioni e nelle Civiltà e li ha
iscritti nell’ Albo d’Oro degli Accademici del Tempo Passato ,
primo fra tutti LEONARDO da VINCI, uomo d’arte,
di scienza, tecnica, naturalista e animalista :un genio universale, particolarmente
amante dei gatti.
Vogliamo qui ora ricordare
in modo particolare gli illustri compagni, che con noi in questi anni
hanno costituito l’Accademia dei Gatti magici e con la loro fama sono
stati garanti della serietà e del valore culturale della nostra azione
accademica, ma poi purtroppo ci hanno lasciato. Hanno raggiunto quel
“ mondo originario “ dove sole, luna, comete e stelle brillano incontaminati
e dove i gatti del nostro passato, liberi dai vincoli materiali, corrono,
saltano, sonnecchiano e giocano in beatitudine eterna.
BALTHUS
Balthasar Klossowski
de Role, noto con il nome di Balthus, è nato a Parigi nel 1908,
figlio di genitori di origine polacca, in esilio, entrambi attivi
in ambiente artistico. Crebbe a diretto contatto con i più grandi
pittori da Derain, Marquet, Villard, Bonnard, Matisse, Masson, Mirò
e scittori e poeti come Rilke, Artuad, Camus, Malraux, uomini di
cinema come Fellini. Dopo molti viaggi in Italia, dove si appassiona
all’arte del Rinascimento, si da alla pittura, ma sin dall’infanzia
aveva disegnato con grazia istintiva e volontà tenace. Era ancora
adolescente quando Rilke, pieno di ammirazione,ne presentò l’album
dei disegni in cui narra la storia del gatto Mitsou, trovato nella
gioia e perduto fra le lacrime, e il cui fantasma frequenta ossessivamente
la sua opera. Molti altri gatti, da lui amatissimi, appaiono nelle
sue opere, famose fra tutte la serie de “ Le chat au miror”.
Nel 1961, Balthus
accetta con entusiasmo la missione eccezionale che gli affida Andrè
Malraux, Ministro della Cultura in Francia, di restaurare e dirigere
Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia in Roma (“ sono
felice di essere di nuovo a Roma, città bellissima” ) Il suo
mandato durò più di quindici anni in questo prestigioso luogo dell’arte
francese in terra italiana e fu certamente l’epoca più feconda e
benefica della vita di Balthus.
Dal 1976, lasciata
Roma, si stabilì a Rossinière nel Cantone svizzero del Vaud. Là
, nella profonda serenità del paesaggio montuoso, in un bellissimo
chalet, chiuso nella sua grande solitudine interiore, ha continuato
a dipingere, con la stessa sensibilità e con la stessa serenità,
lentamente, senza fretta, senza contare i giorni come se avesse
davanti a sé l’eternità, sino a questo primo anno del terzo millennio.
L’Accademia dei Gatti Magici si propone
di celebrare solennemente in questo Anno Accademico Balthus, Maestro
Accademico e Premio Internazionale Gatti Magici per la Pittura.
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DARIO
BELLEZZA
Nato a Roma nel 1944, narratore
e poeta che, pur nella presenza di importanti esempi quali Sandro Penna
e Pier Paolo Pasolimi, dimostra un carattere di assoluta originalità,
componendo con raffinatezza, grazia e ironia, in una ineliminabile contraddizione
tra volontà di rifiutare il quotidiano e consapevole impossibilità di
oltrepassare i limiti. Tutti hanno conosciuto la sua “ attitudine “ e
il suo amore per i gatti spesso randagi come lui.
“
Gatti, occhi
che
m’accogliete al mio ritorno
velato;
occhi perfetti
dove
l’universo scioglie
un’ultima
canzone d’amore.
Parola
insensata ormai
Alla mia vita distrutta”.
( Dario Bellezza )
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WILLIAM
BURROUGHS
Nato a St. Louis
nel 1914, è scomparso nel 1997. Scrittore statunitense, ribelle
alla famiglia e alla educazione alto-borghese ( frequentò Harvard
e studiò medicina a Vienna), nel secondo dopoguerra vagò in tutto
il mondo, vivendo tra emarginati e sbandati. Ha scritto molti libri,
tra cui il “Gatto in noi “ uscito per la prima volta a New
York nel 1986 in una edizione a tiratura limitata e poi nel 1992
in ampia diffusione.
“Sarà probabilmente
una sorpresa per molti – scrive Giuseppe Bernardi - scoprire che
Barroughs, l’efferato cantore di saghe che si svolgono in terre
mutanti e in cui l’umanità è una sopravvivenza arcaica , ha anche
scritto uno dei più delicati e percettivi libretti che conosciamo
sui gatti, anzi più precisamente sul gatto come compagno psichico.
Gatti bianchi, gatti arancione, gatti persiani, gatti amati, gatti
di strada, gatti soprannaturali come piccoli dei del focolare, creature
con un che di felino, un che di umano, un che di ancora inimmaginabile
frutto di unioni arcane e lontanissime che l’Autore si sente chiamato
a revocare e a proteggere come un benefico guardiano: sono questi
i protagonisti a cui Burroughs da la parola. La sua voce diventa
piana, pur mantenendo una vibrazione inquietante. E l’affinità immediata
fra l’Autore e questi esseri appare palese, ancor più di quella
con altri suoi personaggi. Le storie, le osservazioni hanno una
naturalezza carica di intensità, forse in queste pagine Burroughs
ha nascosto un’allegoria, visitando il suo passato come
una sciarada gattesca”.
“ Il gatto non
offre servigi. Il gatto offre se stesso.Naturalmente vuole cura
e un tetto.Non si compra l’amore con niente. Come tutte le creature
pure, i gatti sono pratici”
( William Burroughs )
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CAMILLA
CEDERNA
Nata a Milano nel 1921.
Giornalista e scrittrice italiana, si è affermata con inchieste, note
di costume brillanti e spregiudicate, irridenti profili di personaggi
celebri imponendosi all’attenzione del grande pubblico per la sua verve
fustigatrice e per l’attrattiva di una scrittura raffinata e colta, sarcastica
e di forti tensioni morali. In una lunga conversazione ci parlò a lungo
dei suoi gatti amatissimi.
“Lo sanno tutti da sempre
che io sono una gattolica, che ho sempre amato i gatti, e non quelli
chic e aristocratici,. Le mie sono state sempre gatte qualsiasi e tutte
femmine, oltretutto intelligenti e consolatorie: sono state sempre le
mie compagne di vita! “
( Camilla Cederna )
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LUCE
D'ERAMO
Luce d'Eramo è nata a Reims e si è laureata
in Lettere e in Storia a Filosofia. Ha sempre condiviso la casa
con gatti che l'hanno gentilmente ospitata, su alcuni dei quali,
come Pipcio e la Puffa, ha pubblicato racconti. E' autrice di saggi
anche in volume, come L'opera di Ignazio Silone ( 1960 ) e Cruciverba
politico ( 1974 ). Tra i suoi romanzi che sono sei, tre hanno personaggi
felini ispirati alle maggiori compagne della sua vita : Partiranno
(1986, ed.Oscar 1988 ) dove la gattina siamese Miciola abita nel
Bronx con l'extra-terrestre Presi, Ultima luna (1993, ed.Oscar 1977
)dove le gatte nere Isude e Luna passeggiano per tutto il libri,
Una strana fortuna (1977 ) dove la gatta Ciuppa è l'amica più cara
della zia Edda che l'ha teneramente raccolta per strada. " A proposito
della grande scrittrice Luce d'Eramo - scrive Marina Alberghini
Pacini commemorandola su Il manifesto - vorrei ricordare anche il
suo grande amore per i gatti, che considerava creature superiori
agli uomini e che nei suoi libri sono spesso comprimari o figurano
nella dedica. Lucetta era Accademica dei Gatti Magici, e un suo
splendido racconto Sotto la palma figura nella Antologia Il sofa
delle fusa, promossa dall'Accademia dei Gatti Magici…Poco prima
di morire mandò all'Archivio Storico dell'Accademia, la Felinoteca,
un interessantissimo documento con estratti de Il manifesto degli
anni '70-'80 con scritti di Rossana Rossamda ed altri intellettuali
sulla cultura del gatto. Lucetta non mancava mai, pur nelle sue
tristi condizioni di salute, alle manifestazioni dell'Accademia,
dove era accolta come ospite d'onore e dove nelle sue conferenze
sosteneva sempre che per lei i gatti erano degli extra-terrestri.
Chissà, forse ne avrà avuta confrma…."
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LEONOR
FINI
Nata in Argentina,
dopo la giovinezza trascorsa in Italia dove cominciò a dipingere,
approdò a Parigi negli anni 30. Definita “surrealista senza scrupolo”
per vocazione e formazione, sviluppò il gusto per la simbologia
onirica e del fantastico, risolte in delicata eleganza decorativa.
E’ fin troppo facile
prevedere che questa grande artista avrebbe conosciuto, vissuto
e capito la magia del gatto, la sorprendente capacità di questa
straordinaria creatura di farsi amare, di affascinare, di ispirare.
E’ stata membro dell’Accademia dei Gatti Magici col titolo di Maestro
Accademico e le è stato assegnato il Premio Internazionale Gatti
Magici per la Pittura.
“Ciò che mi stupisce
sempre è che essi avrebbero potuto restare dei piccoli felini indomabili
e crudeli come i loro selvaggi fratelli dalle orecchie sempre appiattite.
Lo penso spesso nel sentire i loro aguzzi artigli, nel vederne le
zanne affilate. Ma Colui che muove il modo li ha voluti accessibili,
amici e spesso tremanti di dolcezza. A volte con la gola rossa spalancata,
la gobba, la coda a spazzolone, lo sguardo fisso e feroce si tramutano
nei più terribili draghi d’Oriente. Ma basta che io posi la mano
sulla loro fronte, sulla gola, la immerga nella pelliccia ed eccoli
ridiventati i più leali e fedeli messaggeri mustacchiuti di un paradiso
che forse non abbiamo completamente perduto…”
( Leonor Fini)
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disegno di Leonor Fini tratto da
"Chats d'Atelier"
(c)Guy Pieters & Jacques Carpentier
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guazzo di Marina Pacini
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ROSELLA
MANCINI
Nata in Puglia, si
trasferisce a Roma, dove lavora, studia e scrive poesie.
Ha pubblicato Momenti
e fluttuazioni, poesie con prefazione-saggio di Aldo Capasso
– Ed.Bèrben 1950 ( edizione francese: Ce qui demeure, ce qui s’èoule,
1952 ) , Il sogno di Adamo, odi e sonetti tradotti da J.
Keats – Ed. Caschina 1955, L’ulivo e la Puglia, poemetto
in prosa – Bari 1960, Madre, mia figlia, poesie con prefazione
di Adele Cambria – Ed. Ventaglio 1986, Gatti e code, poesie
con prefazione di Luce d’Eramo – .Ed. Rossi e Spera 1989, Gatti
stellari e terrestri, curato,illustrato e presentato da Marina
Alberghini Pacini: Gatti e Poeti- E’ da sempre un amore
forte, un profondo legame che si basa sulla affinità,la comprensione,
lo straordinario potere di intuizione che hanno entrambi di un mondo
parallelo al nostro e incredibilmente più ricco…Anche Rosella Mancini,
una delle più grandi poetesse del nostro tempo, non ha voluto mancare
all’appuntamento con il grande Ispiratore. Nella straordinaria sapienza
della sua cadenza ritmica giungono a noi, da spazi
onirici, gatti surreali e teneri a un tempo, storici , eppur metafisici.
Stellari e terrestri, appunto”.
“Spettro
di luce
balena
l’arco
dell’iride
cangiante
miriade
astrale di pietre preziose
gatto
stellare
e
terrestre che esalti in ostensori
i
colori degli occhi cristallini
a
te il cielo confida
quanto
spalanca il mondo”
( Rosella Mancini
)
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LOUIS
NUCERA
Louis Nucera aveva
tre passioni: la letteratura, i gatti e la bicicletta. E’ su questa
che ha trovato la morte il 9 agosto 2000,ucciso da un automobilista
ansioso di arrivare, lui che amava tanto godere con calma l’ attimo
fuggente…
Louis Nucera era
un tipo originale. Di origine italiana e di modesta estrazione aveva
cominciato a scrivere a quaranta anni. Nel 1970 aveva avuto il Grand
Prix de l’Académie française per la Letteratura. Le sue amicizie
(Picasso, Kessel, Cioran, Boudard, Brassens ecc.) non gli avevano
dato alla testa e si era sempre sentito vicino alla gente semplice.
L’altra
sua passione erano i gatti .Ha loro consacrato molti libri come
“Le Greffier”, (Julliard 1971), “ Les Chats il n’ y a pas de quo
fouetter un homme “(Juillars 1971) “Chats” (Fixot 1987) e “Sa Majesté
le Chat-Carnet de notes d’un amoureux” (Archipel 1992).
Ha scritto di loro : »Un
giorno una fata prese la bacchetta magica della domenica, fece un
gesto : era nato il gatto. La bellezza è una forza .Ha un immenso
potere sull’ uomo. In preda all’ entusiasmo,sparito ogni senso critico,egli
fa del piccolo felino il suo compagno preferito. Questo amore io
lo condivido in pieno. Louis Nucera, settantaduenne, viveva
a Nizza con la moglie Suzanne e i suoi due gatti, Monsieur Caruso,
nero, e Mademoiselle Divine, tigrata a pelo lungo.
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FRANCESCO
PENNISI
Compositore è nato ad Acireale
nel 1934 ed è scomparso a Roma nel 2001.E’ autore di molte partiture cameristiche
e sinfoniche. Alcune sue opere di teatro musicale sono state commissionate
ed eseguite dalla Biennale di Venezia, dal Teatro Comunale di Bologna,
dalla Fonazione Gulbenkian di Lisbona. La sua musica è edita soprattutto
da Casa Ricordi. Poco più che clandestina , l’attività grafico-pittorica
è sta oggetto di due grandi mostre: all’Accademia Americana di Roma (1973)
e sempre a Roma al Goethe Institut (1995)
E’ Accademico di Santa
Cecilia, Accademico Filarmonico Romano, Socio corrispondente dell’antica
Accademia Siciliana dei Dafnici e degli Zelanti, nonché dal 1996 Accademico
del Gatti Magici. H amato e vissuto con molti gatti, ultima la Gatta Maomao.
“Ora, cara Maomao, io
ho voluto raccontarti questa bella storia di cinquantadue anni fa, una
storia vera, per ricordarti che nel vostro mondo gattesco ci sono stati
e ci sono certo ogni giorno episodi di ardimento, di coraggio, di intelligenza,
di intraprendenza che a noi umani, spesso pavidi e pieni di preoccupazione,
ci riempiono di grande ammirazione e ci sorprendono. Storie delle quali
tu dovresti sentirti orgogliosa e alle quali tu dovresti riferirti nelle
invitabili difficoltà della vita…Io capisco che la gabbietta è una specie
di prigione temporanea e capisco che fare duecento chilometri chiusi come
in un cellulare della polizia non è certo piacevole, ma sai benissimo
che il disagio è necessario per arrivare a destinazione: ti divertirai
tanto, come sempre, tra le siepi e i fiori, dove hai tutti i tuoi angoletti
di ombra, di mezz’ombra, di sole, i nascondigli, le postazioni per vedere
la sera la volpe o il tasso disgraziato che mangia i rizomi degl’iris!
E poi per noi non è che sia una piacevole litania! Abbiamo calcolato che
viaggiando a cento all’ora, riesci a dire miao venticinque volte
al chilometro: cinquemila miao quando saremo arrivati! E non è
che se accendo la radio a pieno
volume ti rassegni.
Gareggi incrollabile con Carla Henius e con l’Orchestra della Suddeutsher
Rundfunk! “
( Francesco Pennisi )
ADRIANA
PINCHERLE
Nata a Roma nel 1906. Pittrice
“moderna” antiaccademica, attratta dalla tradizione spadiniana,ma più
ancora nelle aule della Scuola libera del nudo, da Scipione, da Mafai
e dalle loro giovanili e incandescenti ascensioni espressionistiche. Cresciuta
sulla scorta di quella tradizione familiare alle arti, che spingerà il
fratello , sotto lo pseudonimo di Alberto Moravia, alle lettere, la si
può considerare l’ultima rappresentante di quel momento glorioso della
pittura italiana , che va sotto il nome di “Scuola Romana “.
Ha dipinto quadri con gatti
suoi e dei suoi amici, ma li ha amati tutti per le loro qualità, la loro
bellezza, l’affettuosa compagnia che le hanno fatto sempre.
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GIORGIO
SAVIANE
Veneto, nato nel
1916, viveva a Firenze da più di quarant’anni e i fiorentini lo
consideravano uno del loro, quando è scomparso nel 2001.
Si contano di lui
undici romanzi e quattro libri di racconti, che lo hanno reso famoso
nel campo della letteratura in Italia e all’ estero. Nel 1993 fu
nominato Accademico Dei Gatti Magici.
Da sempre circondato
di gatti , ha lasciato la sua bellissima adorata certosina Orsetta.
“ L’uomo ama il
gatto non certo per la sua mansuetudine, piuttosto per l’indipendenza
che lo fa rimanere animale mai umanizzato anche nella casa più signorile
dove semmai si fa servire dai domestici! E’ proprio la sua regalità
cui è disposto, ogni tanto, ad abdicare che lo rende animale più
adorato. O il più sfuggito da chi, ma è raro, ha per il gatto l’intollerabilità
che gli deriva dall’inconscia paura della tigre “
(
Giorgio Saviane )
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LORENZO
VESPINIANI
E' nato a Roma nel
1924. Pittore italiano, i suoi primi disegni sono influenzati dal
secondo espressionismo, dal segno corrosivo di G.Grosz e O. Dix.
Le stesse tematiche di impronta neorealista sono svilupate, a partire
dal 1956, in chiave di nuova figurazione, con valori che continuano
ad essere caratterizzati dall'impegno civile e dalla riflessione
esistenziale.
E' stato eletto Accademico Dei Gatti Magici e nel giorno del suo
insediamento, ricordando il suo apprezzamento per i valori di bellezza,
creatività, libertà ispirati dal gatto, ha ripetuto,
condividendolo, il discorso di presentazione di Sergio Zavoli: "Ho
sempre avuto a che fare con gatti molto diversi da quelli, per così
dire, archetipi, cioè comuni e, al tempo stesso esemplari
ma tutti a loro volta accomunati, ai miei occhi, da un chè
di straordinario: la loro presenza, tolleranza, disincanto, amore
per la libertà, senza mai pormi casi di coscienza, ma soltanto
una voglia di bene, perchè tra noi era nata quella cosa di
cui parla Giordano Alberghini, cioè la Conoscenza che
è il principio dell'amore".
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litografia di Lorenzo Vespiniani
(1992)
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MARCO
VISCONTI
Marco Visconti è nato a
Milano nel 1920 ed è scomparso a Roma nel 1995. Regista teatrale e radiotelevisivo,
ha al suo attivo centinaia di lavori tra regie e copioni ed ha messo in
scena in importanti teatri italiani opere liriche da Mozart a Kurt Weill.
Ha pubblicato quattro libri di poesie: Sera con la ragazza ( Ubaldini,
1948 ); Ferragosto e Commiato Ubaldini, 1950 ); Poesie
(Collana “ Lo Specchio” Mondatori, 1953 ) Una ricerca (Collana
“ Lo scrigno “ Mondatori, 1968 ) e le traduzioni di Prometeo Incantato
di Eschilo ( in La Fiera Letteraria, 1953 ) ; dell’ Ifigenia in Aulide
di Euripede ( Einaudi, 1955 ) e per la RAI del Filottete di Sofocle
e de Il Ciclope di Euripide.
Marco Visconti è stato
grande signore nell’esistere e nello scrivere. Trasfondeva in ogni attività
i segni di una cultura radicata e profonda, una filosofia della vita che
si percepiva al di là di una costante vena di malinconia.
Le sue poesie sui gatti,
pubblicate postume nel libro Il micio si è sdraiato sulla luna
( Ed. Periferia,1977 ) possono dare di lui un accenno che orecchie sensibili
sapronno interpretare.
“
La libertà ( tu gatto ce lo insegni )
si
paga a caro prezzo
e
tu, gatto, l’apprezzi più degli uomini “
(
Marco Visconti )
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