Rita Marcello conversa con Roberto Sala sulla seduta “Enigma”

per il sottogruppo “La dissoluzione dell’Io”,

in preparazione del Convegno di Venezia “Le predizioni del testo”

del 24, 25, 26 settembre 2004.

 

 

Introduzione

 

Il conversante registra e trascrive i testi delle conversazioni” (G. Lai, Rivista Italiana di Gruppoanalisi, vol. XVII, n.1, 2003); i criteri di studio sono la Forma Fonica FF e la forma Logica FL. La forma fonica FF si divide in tre sottoinsiemi: 1a) la FF1: lo studio della distribuzione dei predicati: cioè i verbi afferenti all’Io (la medietà standard è del 30%) e i verbi indefiniti (l’infinito: la medietà standard è del 20%); 2b) la FF2: lo studio del tasso dei nomi (la medietà standard è fissata al 10%) e lo studio dell’indice di riferimento, cioè il rapporto nomi / verbi (la cui medietà standard è 0.50); 3c) la FF3: cioè lo studio della sintassi del testo, che comprende l’analisi delle frasi ben formate ed i relativi distacchi; ovvero lo stile e la composizione delle singole frasi. Le frasi spezzate e/o le citazioni[1]; le frasi interrotte; le frasi in cui sono presenti iterazioni verbali di 2/o di più gruppi di parole, consonanti, vocali; le frasi lasciate e poi ripetute costituiscono relativi “distacchi” dalle frasi semplici ben formate e, come dice  Giampaolo Lai, testimoniano uno smarrirsi del testo in “deviazioni” marginali (G. Lai, op. cit., pag. 35)[2]

Il parametro di suddivisione delle frasi presenti in un segmento testuale, è molto importante: sia per una procedura corretta del conteggio (ad es., un verbo indefinito, non costituisce una frase: “andare al mare”); sia  per poter eseguire una corretta valutazione formale.

Dopo la valutazione formale – grammaticale e sintattica - si procede a considerare la forma logica delle frasi, ovvero si prendono in esame le figure logico – modali, con i rispettivi operatori. Un’elencazione delle figure logico modali di cui si interessa il conversazionalismo richiederebbe un tempo superiore alla nostra disponibilità attuale; ma si rimanda il lettore interessato all’articolo di Lai, pubblicato sul sito internet dell’Accademia, di cui forniamo gli estremi (web.tiscali.it/accademiatecniche).

 

 

1. Il testo della seduta di Roberto Sala, registrato e trascritto

 

Segmento testuale A1

 

1 MARY: Mi sa che non sto tanto bene. (avvio titubante)

1 CONVERSANTE: Non sta tanto bene.

2 MARY: Nel senso che … dormo di notte perché son talmente in attività tutto il giorno … per cui, va beh, quando mi siedo sul divano ci pesto anche un pisolino mentre guardo il film … per cui di notte dormo non è che non dormo … però mi sveglio prestissimo e poi basta … e poi mi sembra, mi sembrava di essere … non so se … cioè io son venuta, ho iniziato da Lei verso Natale mi sembra e l’estate precedente … che eravamo andati in vacanza con i miei genitori così … e mi sembrano comunque di … mi sembra che si ripercorrano le stesse tappe, le stesse …

 

1.1. La forma Fonica 1, FF1: Tavola della distribuzione dei predicati

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La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

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Categoria verbale

 

 

numero

 

%

 

definizione / distacchi

 

 

Afferenti all’Io

 

 

Infinito

Gerundio

Indefiniti (1)

 

Futuri

Congiuntivo

condizionale

finzionali

 

 

 

Presente

Passati (+ imperfetto)

 

Negazioni

 

Verbi = 22

 

12

 

 

1

0

1

 

0

1

0

1

 

 

 

17

4

 

3

 

 

54%--------------------

 

 

4%

0

4%----------------------

 

 

 

 

4%----------------------

 

 

 

77%--------------------

22%

 

13%--------------------

 

 

Pletora dell’Io (distacco dalla medietà standard del 30%)

 

 

Definitezza formale del testo (entro la medietà del 10%)

 

 

Apertura alla dimensione del possibile

 

Presente di iterazione

 

 

Distacco per addizione dalla medietà standard ( = 10%)

 

1.1.2.Commento alla FF1. A livello di FF1, si rileva la pletora del soggetto grammaticale e la definitezza formale del testo (indefiniti entro il range del 20%).  E’ da segnalare, inoltre, la presenza del tempo di iterazione, cioè la concentrazione del verbo al tempo presente (al 77%).

 

1.2. Tavola della Forma Fonica 2, il tasso dei nomi e l’indice di riferimento

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La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto  nomi/ verbi.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

brano

   

parole

     

nomi

 

%

 

verbi

 

%

indice di riferimento

A1

108

13

     12% -----

Onomafilia

       22         

20%

     0.59 ----

In espansione

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tavola della FF2, n° 2, del tasso dei nomi alto e dell’indice di riferimento elevato.

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1. 2. 1. Commento alla Forma Fonica 2, FF2. A livello della FF2 è presente il fenomeno dell’onomafilia (cioè il tasso dei nomi è superiore al 10%: è pari al 12%) e l’indice di riferimento è in espansione; cioè superiore alla medietà attesa dello 0.50 (= 0.59). Se il tasso dei nomi “si fosse distaccato per sottrazione, al di sotto del 10%, avremmo parlato di onomapenia”; anche l’indice di riferimento: se “si fosse distaccato per sottrazione, al di sotto dello 0.50, avremmo parlato di contrazione del riferimento.” (G. Lai, 2003). Sono “distacchi” evidenti; tuttavia, essi paiono correlati.

 

1. 3. Esiti e commento della Forma Fonica 3, FF3: i distacchi dalle frasi semplici ben formate. La medietà standard delle frasi non ben formate è stata fissata al 50%; al di sotto di questo valore parliamo di relativa felicità del testo;  al di sopra di questo valore, cioè se sono presenti nel testo più del 50% di distacchi parliamo di infelicità conversazionale. Nel frammento A1 di Mary, si contano 22 frasi semplici: di cui 10 sono non ben formate: rappresentano, cioè, dei distacchi, resi per lo più da interruzione di frasi. Poiché questo risultato si legge in funzione della medietà standard attesa, diciamo che sotto il punto di vista della FF3 il testo è “felice” (si veda: G. Lai, Rivista Italiana di Gruppoanalisi, vol. XVII, n.1, 2003.)

 

1. 4. Alla ricerca delle figure logico modali. Il segmento testuale A1 comprende i primi due turni verbali di Mary (1 e 2). A livello della Forma logica – FL - , sono compresenti la figura assiologica, nell’operatore modale del ‘male’ ( ~Gp), che corrisponde alle parole: “mi sa che non sto tanto bene”; e la figura epistemica, con due operatori modali. La figura epistemica è presente sia nell’operatore del ‘non sapere’ (~Kp): corrisponde alle parole non so”; sia nell’operatore del ‘credere’ (~K~p), per il quale si ritrova l’iterazione della forma  verbale: “mi sembra”. Ne forniamo uno schema illustrativo nella tavola, 3, seguente:

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            Tavola della figure logico-modali con gli operatori corrispondenti

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Le figure logico-modali assiologiche (da axios ‘il valore’)

                        il Bene, Gp,                  ‘è bene p’, da good

                        il Male, ~Gp,               ‘non è Bene, è Male p                                                                        l’Indifferente, ~G~p.  ‘non è né Bene né Male p

Le figure logico-modali epistemiche (da episteme ‘la conoscenza’)

                        il Sapere, Kp,                ‘sa che p’,  da Knowing

                        il Non-Sapere, ~Kp,    ‘non sa che p

                        la Credenza, ~K~p.        ‘crede che p’, ‘né sa né non sa che p

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tavola delle modalità logiche, n° 3

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2. Segmento testuale A2

 

2 CONVERSANTE: Ha una ripresa di sintomi. (intervento forte del terapeuta)

3 MARY: No, non di sintomi però, non in quel senso, però non so, per dire: io mi sveglio presto, non è che … fin’ora non è che sono comparsi né gli strozzi, né gli attacchi di panico, per dire durante la notte quando mi svegliavo in apnea, no assolutamente no, quelli no però … cioè … uhm … però non so per dire: sempre agitata, preoccupata, sempre in tensionesempre a prevedere il peggio … sempre … cioè io non ho due orecchie due occhi, ne ho venti occhi, venti orecchie … una cosa così … cioè una tensione unica … io veramente ripeto … il momento più bello della giornata è quando vado a letto cotta, che allora proprio sono talmente cotta perché una che si sveglia prima delle sei, dalle sei, anche prima delle sei perché certe volte anche Paolo dice: << ma come mai così sveglia >>, eh … o leggo oppure … così perché … sono già in tensione fino a quando è l’ora che squilla la sua sveglia che è mezz’ora prima della mia. Quindi io ormai … cioè alle sette sono già operativa.

Che brutto il termine operativa. Comunque voglio dire …

 

 

3 CONVERSANTE: Dà l’idea, comunque è, dà l’idea.

4 MARY: Sì no, poi dato che tutto il giorno per dire … io esco di casa a dieci alle otto ma sono già … un pezzo che faccio questo, faccio quest’altro, guardo eh … e cioè fino a quando rientro a casa … cioè non sto seduta un attimo … cioè sempre in movimento.

 

2. 1. Il calcolo della Forma Fonica 1, la distribuzione dei predicati

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            La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Categoria verbale

 

 

numero

 

%

 

Definizione / distacchi

 

 

Afferenti all’Io

 

Infiniti

 

 

Presente

 

Imperfetto

 

negazioni

Verbi = 36

 

20

 

6

 

 

29

 

1

 

6

 

 

55%---------------------

 

16%--------------------

 

 

80%--------------------

2%

 

20%--------------------

 

 

Pletora dell’Io

 

Definitezza formale del testo

 

Tempo di iterazione

 

 

 

Distacco dalla medietà del 10%*

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

tavola FF1 n° 1, della distribuzione dei predicati. Le definizioni e i distacchi sono esemplificate nell’articolo di Lai “Postulati, definizioni, algoritmi, teoremi del Conversazionalismo”, 2003. (Si veda anche “ Il vomito del gatto”, ‘Tecniche’ n° 26, 2001).

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2.2. Il calcolo della forma fonica 2, FF2, il tasso dei nomi e l’indice di riferimento. Procederemo ai calcoli conversazionali in modo consueto; come esemplificato nella tabella 2.

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La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto  nomi/ verbi.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Brano

 

 

Parole

 

nomi

 

%

 

verbi

 

%

 

Indice di riferimento

A2

233

28

12%

Onomafilia

36

 

 

15

0.78

In espansione

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi alto e dell’indice di riferimento in espansione

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2. 2. 1. Commento alla FF2. Si ripresenta la correlazione fra tasso dei nomi elevato ed indice di riferimento in espansione. I nomi sono, talvolta, ripetuti e centrati sull’esperienza del corpo, del malessere fisico, dell’allettamento: “sintomi – strozzi – attacchi di panico – apnea – tensione – tensione – letto – sveglia”; anche del tempo, vissuto come una modalità soggettiva, senza “soste” (al turno 3: “alle 7 sono già operativa”; e al turno 4: “tutto il giorno” / “fino a quando rientro a casa” / “non sto seduta un attimo” / “sempre in movimento”).

 

2. 3. Il calcolo dei distacchi dalle frasi semplici ben formate: la FF3. Procederemo al calcolo delle frasi ben formate; quindi, dei relativi distacchi. I risultati sono esemplificati come segue: Il brano A2  (Turno 3 e 4) è composto di 29 frasi semplici, in cui sono presenti  11 distacchi – per lo più “interruzioni” e trascinamenti di frasi con la congiunzione “non”- , che contribuiscono all’infelicità conversazionale  con il 37% di “forza” (11 x 100 / 29). Poiché il risultato è al di sotto della medietà standard del 50%, si tratta di un testo “felice”.

 

2. 4. Le figure logico – modali. A livello di FL, la dimensione logico – narrativa presente nel testo, evidenzia la compresenza della figura modale epistemica – nell’operatore modale del ‘non-sapere’ - ˜K-p - (corrisponde alle parole di Mary: “non so”, ripetute due volte nel turno 3) e della figura assiologica - ancora dominante -  come in A1 e presente nell’operatore modale del ‘Male’ - ˜Gp - (corrisponde alle parole di Mary: “attacchi di panico”; “sempre agitata; preoccupata”; “sempre in tensione”; “tensione unica”; “sempre a prevedere il peggio”: tutte nel Turno 3).

 

2. 5. Commento finale al segmento testuale A2. A livello di FF1, si rileva il distacco per addizione dei verbi afferenti all’Io (55%: pletora del soggetto). Permane la definitezza formale del testo; si aggiunge un numero elevato di negazioni (> 10%; si veda, G. Lai, “Il vomito del gatto). A livello di FF2 è presente la correlazione fra tasso dei nomi elevato ed indice di riferimento in espansione (come in A1 / uno scarto, rispetto alle conversazioni con pazienti Alzheimer). A livello di FF3, sono presenti distacchi costituiti da “ripetizioni”; che non hanno sufficiente ‘forza’ per determinare “infelicità” testuale. A livello di organizzazione di senso, FL, la figura logico – modale dominante è quella assiologica.

 

3. Segmento testuale B      

 

4 CONVERSANTE: L’idea che mi sono fatto è proprio di una giornata senza intervalli.

5 MARY: No, ma poi soprattutto senza un … una sorta di … di, di pace ecco io non userei questo termine. Quando arrivo a casa, a parte le cose che sono da fare ma che comunque penso che questa iperattività cioè per me è lunga la giornata … cioè fino alle dieci eh … devo fare, devo sbrigare al telefono, tutto così, poi finalmente mi metto un attimo sul divano, generalmente crollo, una mezz’oretta crollo proprio secca, un po’ anche il caldo, doccia e così … crollo poi mi sveglio sono ancora mezza rintronata vado direttamente a letto e riesco a riprendere…

 

3. 1. Il calcolo della Forma Fonica 1, FF1, la distribuzione dei predicati: esiti e commento. Procederemo, come di consueto, al conteggio dei predicati e dei verbi afferenti all’Io, riassunti nella tabella.

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La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Categoria verbale

 

 

numero

 

%

 

Definizione / distacchi

 

 

Afferenti all’Io

 

Infiniti

 

 

Presente

Passati

Predicati finzionali

(1 condizionale)

 

Negazioni

Verbi =18

 

13

 

4

 

 

14

0

1

 

 

1

 

 

72%--------------------

 

22%--------------------

 

 

78%--------------------

 

5%---------------------

 

 

5%

 

 

Pletora del soggetto

 

Indefinitezza formale del testo

 

Tempo di iterazione

 

Apertura alla dimensione del possibile

 

Entro la media del 10%

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tavola FF1 n° 1, della distribuzione dei predicati e dei verbi afferenti all’Io

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In termini di esiti, l’unica differenza rispetto ad A è l’indefinitezza formale del testo, legata alla presenza di verbi infiniti, oltre la medietà standard del 20%.  E’ presente la dimensione del possibile. Permane la pletora del soggetto.

 

3. 2. La FF2, il tasso dei nomi e l’indice di riferimento         

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto  nomi/ verbi.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Brano

Parole

nomi

%

Verbi

%

Indice di riferimento

 

B

 

97

 

 

 

15

 

15%

 

18

 

18%

 

0.83

In espansione

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi alto e dell’indice di riferimento in espansione

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

3.3. Il calcolo dei distacchi dalle frasi semplici ben formate, la FF3. Il brano B è composto di 15 frasi semplici, di cui 5 costituiscono distacchi dalle frasi semplici ben formate – riconducibili per lo più ad interruzioni - ; essi agiscono sulla felicità conversazionale con il  33% di forza. Ne deriva che anche questo brano risulta felice, sotto il punto di vista della FF3.

 

3. 4. Le figure logico modali: la Forma Logica. A livello di FL diviene esclusiva la figura logico – modale assiologica: con l’operatore modale del Male - ˜Gp - (corrisponde all’iterazione: “crollo / “crollo / “crollo” : riferite al soggetto della frase e “rintronata”).

 

 

4. Il segmento testuale C

 

5 CONVERSANTE: Se …

6 MARY (sovrapponendosi): Eh … proseguo perché guardi ho aperto il tappo e … basta

6 CONVERSANTE: Volevo solo fermare una differenza tra quello che vedo rispetto alle tante altre volte che ci siamo incontrati e l’ho ascoltata, è che non compare nessuno in questa giornata. Non è comparsa alcuna persona nel suo racconto.

7 MARY: Allora aggiungo un’altra “chicca”. Oggi venivo al lavoro, ero un po’ in coda, va beh, a parte oggi è stata una di quelle giornate che avrò avuto il “magone” da stamattina, però … cioè veramente detto che appunto di solito penso: << a stasera devo andare così … >>, e … e niente cioè veramente mi sono detta, oserei dire anche ad alta voce: <<  io non ce la faccio, non ci riesco, non ci riesco, non ci riesco >>.

 

4. 1.  La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

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La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Categoria verbale

 

numero

 

%

 

Definizione / distacchi

 

 

 

Verbi afferenti all’Io

 

Infinito

 

Predicati Finzionali

(congiuntivo + infinito + futuro)

 

Presente

 

Passato

 

Negazioni

Verbi = 20

 

14

 

2

 

3

 

 

 

10

 

7

 

4

 

 

70%---------------------

 

10%----------------------

 

15%----------------------

 

 

 

50%----------------------

 

35%

 

20% ----------------------

 

 

 

Pletora dell’Io

 

Definitezza del testo

 

Apertura finzionale alla dimensione del

possibile

 

Tempo di iterazione

 

 

Distacco dalla medietà del 10%

 

 

4. 2. La forma fonica 2, FF2, il tasso dei nomi e l’indice di riferimento

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La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto  nomi/ verbi.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

brano

 

 

parole

 

nomi

 

%

 

verbi

 

%

 

Indice di riferimento

C

 

84

7

       8%-----

Onomapenia

20

23%

     0.35-----

Contrazione del riferimento

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tavola n°2, della FF2, del tasso dei nomi basso (< 10%) e dell’indice di riferimento, in contrazione.

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4. 3. Il calcolo della forma fonica 3, FF3, il distacco dalle frasi semplici ben formate. Si contano 18 frasi semplici , di cui 11 distacchi, costituiti da “frasi interrotte / spezzate”, “infra citazioni”, alcune “ripetizioni”: insieme, contribuiscono all’infelicità conversazionale con un 61%. Dunque, sotto il punto di vista della FF3, non si tratta di un testo felice.

 

4. 4. Lo studio della Forma Logica: le figure logico modali. A livello della Forma Logica, sono compresenti la figura logico-modale assiologica, nell’operatore modale del Male (˜Gp ) e la figura logico – modale aletica, nell’operatore modale dell’impossibile (˜Mp). La figura assiologica, corrisponde alle parole sull’esperienza del corpo: “avrò avuto il magone da stamattina” / “non ce la faccio”. La figura aletica porta in primo piano  il tema dell’impossibilità, cioè del non potere che deriva dal non essere capaci,  non essere in grado. L’unione di entrambe le figure contribuisce a creare un universo logico modale “senza scampo”; in cui si associano il tema del male a quelli dell’impossibilità, del limite naturale che contrastano con la necessità del potere (“non ci riesco, non ci riesco, non ci riesco”).

 

4. 5. Considerazioni conclusive. Il segmento testuale C comprende i turni 7 e 8 di Mary. Procediamo al calcolo delle differenze. A livello della FF1 colpiscono un elevato numero di negazioni (> 10%). A livello della FF2, si presenta il fenomeno correlato del tasso dei nomi basso (8%) e dell’indice di riferimento in contrazione (0.35). A livello della FF3, il testo non è felice; compare il monologo interiore, forse connesso all’insorgenza dell’anima ed al ritiro dal mondo (vedi gli Atti del Convegno, L’anima e le parole). L’universo logico, la FL, è dominato dalle figure aletiche (~Mp) ed assiologica (~Gp).

5. Il segmento testuale D

 

7 CONVERSANTE: Compare una dimensione con sé stessa, parla con sé stessa: “ Io non ce la faccio più”.

8 MARY: Sì no, io … veramente ho detto: << stasera quando vado cioè io glielo dico che io non ce, non ci>>, cioè proprio non è che ho detto che non ce la faccio, non ci riesco.

8 CONVERSANTE: Non ci riesco.

9 MARY: E non è che io vengo qua per dire questo ha fatto questo, questo mi succede questo così … cioè veramente la cosa che mi sono detta: << ma perché uno …>>. Ad esempio stasera tu vai, a parte … cioè veramente perché … è capitato più volte durante questi incontri comunque che prima di uscire Lei avesse detto … non so “ ti sono vicina”  così … cioè veramente perché nonnon … cioè non sono neanche da commentare queste cose che le devo dire.

 

5. 1. La forma fonica 1, FF1, la distribuzione dei predicati

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            La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Categoria verbale

 

 

numero

 

%

 

Definizione / distacchi

 

 

Predicati afferenti all’Io

 

Verbi Indefiniti

 

 

Presente

Passati

 

Predicati finzionali

(congiuntivo)

 

Negazioni

 

 

Verbi = 23

 

11

 

4

 

 

14

5

 

1

 

 

5

 

 

47%----------------------

 

17%-----------------------

 

 

60% ----------------------

21%

 

4%

 

 

28%----------------------------

 

 

Pletora dell’Io

 

Definitezza formale del testo

 

Tempo di iterazione

 

 

 

 

Distacco dalla medietà standard

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tavola n° 1, della FF1. Sono  presenti un numero straordinario di negazioni.

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5. 2. Il calcolo della Forma Fonica 2, FF2, il tasso dei nomi e l’indice dei verbi

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La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto  nomi/ verbi.

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Brano

 

 

parole

 

nomi

 

%

 

verbi

 

%

 

Indice di riferimento

 

D

 

111

 

 

5

 

 

       4.5 ----

Onomapenia

 

23

 

20%

 

  0.22-----

In contrazione

 

5. 3. Commento alla FF2. A livello di indicatori linguistici, permane il fenomeno dell’onomapenia e della contrazione del riferimento; fenomeni, che si ritrovano frequentemente, nelle conversazioni con pazienti Alzheimer, associati alla “dissoluzione” dell’Io (cioè, al tasso di afferenti all’Io, molto basso: < 10%). Invece, nel testo di Mary, dove non c’è dissoluzione (gli afferenti all’Io sono superiori alla medietà standard del 30%), si potrebbe ipotizzare la correlazione fra questi indici e l’insorgenza dell’anima. Ma, si tratta di una domanda a cui solo il conversante può rispondere. Esiste poi un’ulteriore correlazione fra l’insorgenza dell’anima e l’operatore modale del male ? (figura assiologica: ~Gp).

 

5.4. La FF3, i distacchi dalle frasi semplici ben formate. Il brano D è composto di 20 frasi semplici; di cui 4 distacchi dal modello delle frasi semplici ben formate (un soggetto / il verbo definito / il complemento). Il risultato che deriva dal rapporto fra i distacchi ed il totale delle frasi (4 x 100 / 20 ) è pari al 20% di distacchi (per “interruzioni” e “citazioni” / trascinamenti di gruppi di parole, composti da ‘negazioni’ ). In termini di numeri, si tratta, però, di un testo molto “felice”.

 

5.5. Lo studio delle figure logico modali, FL. Le forme logiche della FL presenti in questo frammento sono: a) la figura aletica, nell’operatore modale dell’Impossibile (˜Mp), dominante (“non ce la faccio, non ci riesco”) e restituita dal terapeuta “non ci riesco”. Compare anche la dimensione epistemica, nell’operatore modale del ‘non sapere’ (˜Kp); che corrisponde alle parole di Mary: “non so”. Mi domando se sia presente un richiamo alla dimensione deontica, del ‘dovere’ (~P~p : “queste cose che le devo dire”).

 

6.  Il segmento testuale E

 

9 CONVERSANTE: Non sono neanche da commentare.

10 MARY: No … (sottovoce) trovo che non va bene senza commentarle … (tono normale). E niente appunto volevo dirle, a parte questa storia qua che sempre … cioè nessuno ti dice: <<  ah come va? Andate via? Fate due giorni? Vai ai Resinelli? >>, per dire … oppure domani … cioè io devo sem … cioè una che ti risponde << salvo inconvenienti >>, << salvo che succede qualcosa >>, cioè l’altra sera era proprio al telefono con una mia amica che mi ha detto: << Olla bestia! Mary che è stato oggi! >>. Ed io ho detto: <<  guarda scusa ma …>>. E non è che era un … per dire è una giornata così oppure … cioè niente io viaggio così … cioè una … cioè un … una pau … c’è … non c’è pace, l’unica parola è: non c’è pace.

 

6.1. La forma fonica 1, FF1, la distribuzione dei predicati

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

            La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Categoria verbale

numero

%

Definizione / distacchi

 

Predicati afferenti all’Io

 

Presente

Passato

 

Imperativo

 

Infinito

 

Negazioni

Verbi = 27

5

 

18

6

 

4

 

3

 

4

 

18%----------------------

 

66% ---------------------

22%

 

14%

 

11%

 

14%-----------------------

 

Eclissi dell’Io

 

Tempo di iterazione

 

 

 

 

Entro la medietà del 20%

Oltre la medietà del 10%

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Tavola FF1 n° 1, della distribuzione dei predicati

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6.1.1. Commento alla Forma fonica 1, FF1. La variazione “evidente”, rispetto agli altri microframmenti esaminati, è “l’eclissi del soggetto (G. Lai, 1995). Permane il tempo presente di “iterazione” (66%); sono, altresì presenti in percentuale elevata dei modi imperativi, che sembrano sottolineare la ‘chiamata’ a tu per tu: l’autorivolgimento del soggetto a sé medesimo, impegnato in “dialoghi finzionali”. Un elevato numero di citazioni e di negazioni contribuiscono al carattere di indefinitezza del soggetto.

 

6. 2 .  Tavola della FF2, il tasso dei nomi e l’indice di riferimento

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La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto  nomi/ verbi.

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Brano

Parole

nomi

%

verbi

%

Indice di riferimento

E

122

17

           13%----Onomafilia

 

27

22%

       0.63---  In espansione

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Tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi alto e dell’indice di riferimento in espansione

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6.2.1. Commento alla FF2. Si ripresenta la correlazione fra onomafilia ed espansione del riferimento.

 

6.3. Tavola della FF3: i distacchi dalle frasi semplici ben formate.

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la forma fonica 3, ff3: il distacco dalle frasi semplici ben formate

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Il calcolo delle frasi

Le frasi semplici ben formate

ed i relativi distacchi

Turno 10 di Mary

1.   No … trovo che non

2.   va bene senza commentarle

3.   E niente appunto volevo

4.   dirle, a parte questa storia qua che sempre …

5.   cioè nessuno ti dice

6.   <<  ah come va?

7.   Andate via?

8.   Fate due giorni?

9.   Vai ai Resinelli? >>,

10.  per dire … oppure domani … cioè io devo sem

11.  cioè una che ti risponde

12.  << salvo inconvenienti >>*, << salvo che succede qualcosa >>

13.  cioè l’altra sera era proprio al telefono con una mia amica

14.  che mi ha detto:

15.  << Olla bestia! Mary che è stato oggi! >>.

16.  Ed io ho detto

17.  <<  guarda scusa ma …>>. E non è che

18. era un …

19. per dire è

20. una giornata così oppure … cioè niente

io viaggio

21.  così … cioè una … cioè un … una pau … c’è …

21. non c’è pace,

22.  l’unica parola è:

24.  non c’è pace

 

1.   (frase interrotta)

2.   (frase indefinita)

3.   (frase interrotta)

4.   (frase interrotta)

5.   (frase ben formata)

6.   <<  ah come va? (citazione)

7.   Andate via? (infra virgolette: citazione / frase non ben formata )

8.   (citazione / frase non ben formata)

9.   (citazione/ non ben formata)

10.  per dire … oppure domani … cioè io devo sem … (frase spezzata)

11.  cioè una che ti risponde (frase ben formata)

12.  << salvo inconvenienti >>*, << salvo che succede qualcosa >>, (citazione: non ben formata)

13. (frase ben formata)

14. (frase ben formata)

15. << Olla bestia! Mary che è stato oggi! >>. (citazione)

16. (frase ben formata)

17.  <<  guarda scusa ma …>>. E non è che (frase ben formata)

18. era un … (frase interrotta)

19. (frase interrotta)

20. (frase ben formata)

21.  così … cioè una … cioè un … una pau … c’è … (ripetizioni di gruppi di parole: “cioè / un .. una / “pau…” / frase interrotta / parole spezzate)

21. (frase ben formata)

22. (frase ben formata)

24.  (frase ben formata)

 

= 24 frasi semplici

14 distacchi (58%)

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Tavola della FF3, n°3. “Salvo inconvenienti” (segmento 12) è una citazione, dunque un distacco da una frase ben formata; ma non costituisce una frase, poiché manca un verbo indicativo.   

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6.4. Commento alla FF3. A livello della FF3, si contano circa 24 frasi semplici, di cui 14 non ben formate (58% di distacchi); in maggioranza, le frasi non ben formate sono dovute a “citazioni” ed autocitazioni; ma anche a trascinamenti di gruppi di parole, negazioni, balbettii.  Ne deriva, che sotto il punto di vista della FF3 non è un testo “felice”.

 

6.5. Alla ricerca delle figure logico modali. A livello di Forma Logica, FL, è presente la figura logico modale assiologica nell’operatore del ‘male’ (˜Gp); corrisponde alle parole di Mary: “non c’è pace, l’unica parola è: non c’è pace”. Mi sembra anche, che ci sia l’esigenza, da parte del soggetto, al “salto” deontico, nella dimensione del devo (“obbligatorio”).

 

 

7. Il segmento testuale F

 

10 CONVERSANTE: E mi accorgo che anche gli spazi concessi per la mia replica, sono quasi inesistenti. Mi accorgo che l’introduzione di qualche cosa o risponderLe nel senso di conversare con Lei, è quasi come rubarLe qualche cosa, come se il bisogno fosse quello comunque di dire. Aveva detto prima proprio come se avesse stappato … aperto una …

11 MARY (interrompendo): No; esempio mi è capitato stamattina di incontrare per caso delle persone che conoscono Paolo, un signore che, va beh, è un paziente di Paolo, lo conosco mi ha aiutato a sistemare il giardino e … come sta … io l’unica cosa che ho detto e mi hanno guardato con aria molto … e ho detto: << non vedo l’ora di esserree in pensione per poter essere tranquilli come voi >>. Mi hanno guardato e mi hanno detto: <<  ma Mary, guarda che quando sarai in pensione tu sarai vecchia  >>.  E io ho detto: <<  e, va beh, ma almeno potrò gestirmi la mia giornata come voglio e sarò tranquilla >>. E loro mi hanno detto: << e lo so, però sai cosa vuol dire essere vecchio? >>. Ho capito loro mi hanno zittito però cioè secondo me se una … cioè

guardi non è che ho ragionato, sono quelle cose che ti escono perché probabilmente avevo voglia di parlare con qualcuno ed ho trovato queste due persone … anche perché, va beh, loro quando mi vedono che posteggio, attraversano la strada … però … così mi hanno…

 

 

7.1. La distribuzione dei predicati: lo studio degli afferenti all’Io ed i verbi indefiniti.          Segue esposizione nella tabella.                                                          

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            La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati

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Categoria verbale

Numero

%

Definizione / distacchi

 

 

Predicati afferenti all’Io

 

Infinito

 

Presente

Passato

 

Predicati finzionali

(futuro)

Imperativo

 

Negazioni

Verbi = 47

 

14

 

8

 

22

13

 

4

 

2

 

2                                              

 

 

29%----------------------

 

17%----------------------

 

46%

27%

 

8--------------------------

 

4%

 

4%------------------------

 

 

 

Eclissi dell’Io

 

Definitezza formale del testo

 

 

Apertura alla dimensione del possibile

 

 

Entro la medietà del 10%

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Tavola FF1 n° 1, della distribuzione dei predicati

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7.2. La Forma  Fonica 2, FF2, lo studio del tasso dei nomi e l’indice di riferimento.

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La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto  nomi/ verbi.

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Brano

Parole

Nomi

%

Verbi

%

Indice di riferimento

F

176

16

      9% -----

Onomapenia

47

26%

      0.34 ----

In contrazione

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Tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi basso e dell’indice di riferimento in contrazione

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7. 2. 1. Commento alla FF2. La correlazione fra l’indice di riferimento, basso ed il tasso dei nomi in onomapenia si ripete (frammento D); ma si tratta di ‘numeri’ molto bassi, che stabiliscono una possibile correlazione con le conversazioni di pazienti Alzheimer.

 

7. 3. Il calcolo della Forma Fonica 3, FF3, i distacchi dalle frasi semplici ben formate: esiti e commento. Nel brano E, finale, sono presenti circa 37 frasi semplici, di cui 15 rappresentano distacchi, costituiti, in maggioranza, da citazioni. Il risultato (14 X 100 / 36) - 40% - è compreso entro la medietà standard e descrive un testo relativamente “felice”.

 

7. 4. Lo studio delle figure logico modali, la FL. A livello delle figure logico modali, nell’ultimo brano della seduta prevale il tema dell’impossibilità (‘il desiderio di essere vecchia’), connesso al limite fisico (l’età anagrafica): quindi, la figura aletica (~Mp). Si presenta associata alla figura assiologica, nell’operatore del ‘Male’ (~Gp) : poiché è il male del corpo ad essere avvertito come un limite e a declinarsi nell’impossibilità attuale: corrisponde alle parole di Mary: [ (˜Gp : “ per poter essere tranquilli” / “almeno potrò gestirmi la mia giornata come voglio”)].

 

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Tavola della figure logico-modali con gli operatori corrispondenti

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Le figure logico-modali aletiche (da aleteia ‘il vero’)

                        il Possibile,      Mp       ‘è possibile che p

                        l’Impossibile, ~Mp     ‘non è possibile che p

                        il Necessario, ~M~p      ‘non è possibile che non p

Le figure logico-modali assiologiche (da axios ‘il valore’)

                        il Bene, Gp,                  ‘è bene p

                        il Male, ~Gp, ‘non è Bene, è Male p                                    

                        l’Indifferente, ~G~p.    ‘non è né Bene né Male p

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Tavola delle modalità logiche, n° 3

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8. Conclusioni alla seduta. Dopo aver esaminato tutti i microframmenti della seduta, la conclusione generale è che non sono presenti variazioni. A livello della Forma Fonica 1, la FF1, in quasi tutti i microframmenti, - ad eccezione che in E (18%) ed F (29%) - i verbi afferenti all’Io sono superiori alla medietà standard attesa del 30% ed i verbi indefiniti, - tranne che nel segmento B – sono compresi entro il valore medio atteso del 20%. Alla luce di questi risultati, si può parlare di pletora dell’Io e di globale definitezza formale del testo.

A livello della Forma Fonica 2, la FF2, nella maggioranza dei segmenti si osserva il fenomeno dell’onomafilia connesso all’espansione del riferimento. Invece, laddove il tasso dei nomi si presenta in onomapenia (tasso dei nomi < al 10%), - nei microframmenti C, D, F – si osserva, congiuntamente, la contrazione del riferimento (I/R < 0.50; rispettivamente: 0.35 / 0.22 / 0.34).

A livello della FF3, il testo si presenta formalmente “felice”; poiché, la maggioranza dei segmenti esaminati presenta un distacco delle frasi semplici ben formate inferiore al 50%. Laddove nei segmenti si rileva “infelicità” testuale  - in C ( 61%); in E (58%) – il fenomeno appare in relazione ad un elevato numero di citazioni, sul piano sintattico  (anche trascinamenti di gruppi di parole / ripetizioni / negazioni), e/o alla caduta del tasso dei nomi, sul piano grammaticale. Nei brani C ed E le negazioni superano in modo significativo la medietà attesa del 10% (rispettivamente, sono al 20 e 14%).

Passando alla forma logica, quindi al livello del senso – e non del significato – del testo, possiamo considerare dominante la figura logico-modale assiologica, nell’operatore modale del Male (~Gp). Avendo preso in esame il testo, corrisponde al tema narrativo del malessere fisico, a cui si associa, prevalentemente, il versante  dell’impossibilità e, talvolta, del limite naturale; a cui aderisce anche la figura aletica

nella dimensione emotiva e non logica - del ‘necessario’ (~M~p): poiché a livello logico prevale il tema dell’ ‘impossibilità’, con l’operatore ~Mp.

 

bibliografia

 

Minervino A. (2000), Atti del II Convegno, “L’anima e le parole”, Edizioni, La Vita Felice.

Lai G.                (1993), Conversazionalismo, Bollati Boringhieri, Torino

_        (1995), La conversazione immateriale, Bollati Boringhieri, Torino

_        (2001), “Cambiamenti nella teoria della conversazione e cambiamenti nella relazione con i pazienti Alzheimer”, Psicoterapia e Scienze Umane, 2, pp. 56 – 68.

_        (2003), “Postulati, definizioni, algoritmi, teoremi del Conversazionalismo”, Rivista Italiana di Gruppoanalisi, vol. XVII, n. 1, 2003, pp.29 – 46.

_        (2001), “Il vomito del gatto”, Tecniche conversazionali n. 26, pp.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


[1] Tutte le frasi fra virgolette si contano, con il metodo usuale e si considerano “infra citazione”; quindi, “non ben formate” (anche se, a livello di testo paiono corrette.). Se ci sono 2 frasi nella citazione si contano 2, ma sempre “non ben formate”: perché è una citazione. Però, il calcolo finale delle citazioni è 1.

[2] Mi sembra importante segnalare la modalità di frammentazione di un singolo testo registrato e trascritto nelle singole frasi di cui è composto: bisogna andare a cercare il verbo al modo finito, non un verbo indefinito (quindi, non l’infinito ed il gerundio.) Eccezioni possono avvenire nel caso di frasi troppo lunghe, ma si affronteranno nel corso del testo.