Rita
Marcello conversa con Roberto Sala sulla seduta “Enigma”
per
il sottogruppo “La dissoluzione dell’Io”,
in
preparazione del Convegno di Venezia “Le predizioni del testo”
del
24, 25, 26 settembre 2004.
“Il
conversante registra e trascrive i testi delle conversazioni” (G. Lai, Rivista
Italiana di Gruppoanalisi, vol. XVII, n.1, 2003); i criteri di studio sono
la Forma Fonica FF e la forma Logica
FL. La forma fonica FF si divide in tre sottoinsiemi: 1a) la FF1:
lo studio della distribuzione dei predicati: cioè i verbi afferenti all’Io
(la medietà standard è del 30%) e
i verbi indefiniti (l’infinito:
la medietà standard è del 20%); 2b) la FF2: lo studio
del tasso dei nomi (la medietà
standard è fissata al 10%) e lo
studio dell’indice di riferimento, cioè il rapporto nomi / verbi (la
cui medietà standard è 0.50); 3c)
la FF3: cioè lo studio della sintassi del testo, che comprende
l’analisi delle frasi ben formate ed i relativi distacchi; ovvero lo
stile e la composizione delle singole frasi. Le frasi spezzate e/o le
citazioni[1];
le frasi interrotte; le frasi in cui sono presenti iterazioni verbali di 2/o di
più gruppi di parole, consonanti, vocali; le frasi lasciate e poi ripetute
costituiscono relativi “distacchi” dalle frasi semplici ben formate
e, come dice Giampaolo Lai,
testimoniano uno smarrirsi
del testo in
“deviazioni” marginali (G. Lai, op.
cit., pag. 35)[2]
Il parametro di suddivisione delle frasi presenti in un
segmento testuale, è molto importante: sia per una procedura corretta del
conteggio (ad es., un verbo indefinito, non costituisce una frase: “andare
al mare”); sia per poter
eseguire una corretta valutazione formale.
Dopo la valutazione formale – grammaticale e sintattica
- si procede a considerare la forma logica delle frasi, ovvero si
prendono in esame le figure logico – modali, con
i rispettivi operatori. Un’elencazione
delle figure logico modali di cui si interessa il conversazionalismo
richiederebbe un tempo superiore alla nostra disponibilità attuale; ma si
rimanda il lettore interessato all’articolo di Lai, pubblicato sul sito
internet dell’Accademia, di cui forniamo gli estremi (web.tiscali.it/accademiatecniche).
1.
Il testo della seduta di Roberto Sala, registrato e trascritto
1 MARY:
Mi sa che non sto tanto bene. (avvio titubante)
1 CONVERSANTE: Non sta tanto bene.
2
MARY: Nel senso che … dormo di notte perché son talmente in attività tutto
il giorno … per cui, va beh, quando mi siedo sul divano ci pesto anche un
pisolino mentre guardo il film … per cui di notte dormo non è che non
dormo … però mi sveglio prestissimo e poi basta … e poi mi sembra, mi
sembrava di essere … non so se … cioè io son venuta, ho iniziato da Lei
verso Natale mi sembra e l’estate precedente … che eravamo andati in
vacanza con i miei genitori così … e mi sembrano comunque di … mi
sembra che si ripercorrano le stesse tappe, le stesse …
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma
fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Categoria
verbale
|
numero |
% |
definizione / distacchi |
|
Afferenti
all’Io Infinito Gerundio Indefiniti (1) Futuri Congiuntivo condizionale finzionali
Presente Passati (+ imperfetto) Negazioni |
Verbi
= 22 12 1 0 1 0 1 0 1 17 4 3 |
54%-------------------- 4% 0 4%---------------------- 4%---------------------- 77%-------------------- 22% 13%-------------------- |
Pletora dell’Io (distacco dalla medietà standard del 30%) Definitezza formale del testo
(entro la medietà del 10%) Apertura alla dimensione del possibile Presente di iterazione Distacco per addizione dalla medietà standard ( = 10%) |
|
1.2.
Tavola della Forma Fonica 2, il tasso dei nomi e l’indice di riferimento
La forma
fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto
nomi/ verbi.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
brano |
parole |
nomi |
% |
verbi |
% |
indice di riferimento |
A1 |
108 |
13 |
12% ----- Onomafilia |
22
|
20% |
0.59
---- In espansione |
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tavola della FF2, n° 2,
del tasso dei nomi alto e dell’indice di riferimento elevato.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
1.
2. 1. Commento alla Forma Fonica 2, FF2. A livello della FF2 è presente il fenomeno
dell’onomafilia (cioè il tasso dei nomi è superiore al 10%: è pari al 12%) e l’indice
di riferimento è in espansione; cioè superiore alla medietà attesa dello
0.50 (= 0.59). Se il tasso dei nomi “si fosse distaccato per
sottrazione, al di sotto del 10%, avremmo parlato di onomapenia”; anche
l’indice di riferimento: se “si fosse distaccato per sottrazione,
al di sotto dello 0.50, avremmo parlato di contrazione
del riferimento.” (G. Lai, 2003). Sono “distacchi” evidenti;
tuttavia, essi paiono correlati.
1.
4. Alla ricerca delle figure logico modali. Il segmento testuale A1 comprende i primi due turni
verbali di Mary (1 e 2). A livello della Forma logica – FL -
, sono compresenti la
figura assiologica, nell’operatore
modale del ‘male’ ( ~Gp), che corrisponde alle parole: “mi sa che non sto tanto bene”;
e la figura epistemica, con
due operatori modali.
La figura epistemica è presente
sia nell’operatore del ‘non sapere’ (~Kp): corrisponde
alle parole
“non so”; sia nell’operatore del ‘credere’ (~K~p),
per il quale si ritrova l’iterazione della forma
verbale: “mi sembra”. Ne forniamo uno schema illustrativo nella
tavola, 3, seguente:
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tavola della figure logico-modali con gli operatori corrispondenti
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Le figure logico-modali assiologiche
(da axios ‘il valore’)
il Bene, Gp,
‘è bene p’, da good
il Male, ~Gp,
‘non è Bene, è Male p’
l’Indifferente, ~G~p. ‘non è né
Bene né Male p’
Le figure logico-modali epistemiche
(da episteme ‘la conoscenza’)
il Sapere, Kp,
‘sa che p’,
da Knowing
il Non-Sapere, ~Kp,
‘non sa che p’
la Credenza, ~K~p.
‘crede che p’, ‘né sa né
non sa che p’
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
tavola delle modalità logiche,
n° 3
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
2. Segmento
testuale A2
2 CONVERSANTE: Ha una ripresa di sintomi.
(intervento forte del terapeuta)
3
MARY: No, non
di sintomi però, non in quel senso, però non so, per dire: io mi
sveglio presto, non è che … fin’ora non è che sono comparsi
né gli strozzi, né gli attacchi di panico, né per dire durante la
notte quando mi svegliavo in apnea, no assolutamente no, quelli no però
… cioè … uhm … però non so per dire: sempre agitata,
preoccupata, sempre in tensione … sempre a prevedere il peggio …
sempre … cioè io non ho due orecchie due occhi, ne ho venti occhi, venti
orecchie … una cosa così … cioè una tensione unica … io
veramente ripeto … il momento più bello della giornata è quando vado a letto
cotta, che allora proprio sono talmente cotta perché una che si sveglia
prima delle sei, dalle sei, anche prima delle sei perché certe volte anche
Paolo dice: <<
ma come mai così sveglia >>,
eh … o leggo oppure … così perché … sono già in tensione fino a
quando è l’ora che squilla la sua sveglia che è mezz’ora prima della mia.
Quindi io ormai … cioè alle sette sono già operativa.
Che
brutto il termine operativa. Comunque voglio dire …
3
CONVERSANTE: Dà l’idea, comunque è, dà l’idea.
4 MARY: Sì no, poi dato che tutto il giorno per dire … io esco
di casa a dieci alle otto ma sono già … un pezzo che faccio questo, faccio
quest’altro, guardo eh … e cioè fino a quando rientro a casa … cioè non
sto seduta un attimo … cioè sempre
in movimento.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma fonica 1, FF1: la
distribuzione dei predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
|
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
tavola FF1 n° 1, della distribuzione
dei predicati. Le definizioni e i distacchi
sono esemplificate nell’articolo di Lai “Postulati, definizioni,
algoritmi, teoremi del Conversazionalismo”, 2003. (Si veda anche
“ Il vomito del gatto”, ‘Tecniche’ n° 26, 2001).
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--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto
nomi/ verbi.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Brano
|
Parole |
nomi |
% |
verbi |
% |
Indice di riferimento |
A2 |
233 |
28 |
12% Onomafilia |
36 |
15 |
0.78 In espansione
|
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi alto e dell’indice di
riferimento in espansione
2.
3. Il calcolo dei distacchi dalle frasi semplici ben formate: la FF3. Procederemo
al calcolo delle frasi ben formate; quindi,
dei relativi distacchi. I risultati sono esemplificati come segue: Il
brano A2 (Turno
3 e 4) è composto di 29 frasi semplici, in cui sono presenti
11 distacchi
– per lo più “interruzioni” e trascinamenti di frasi con la congiunzione
“non”- , che contribuiscono all’infelicità conversazionale
con il 37% di “forza” (11 x 100 / 29). Poiché il risultato è al di sotto della medietà
standard del 50%, si tratta di un testo “felice”.
2. 5. Commento finale al segmento testuale A2.
A livello di FF1, si rileva il distacco per
addizione dei verbi afferenti all’Io (55%: pletora del soggetto).
Permane la definitezza formale del testo; si aggiunge un numero elevato di
negazioni (> 10%; si veda, G. Lai, “Il vomito del gatto). A livello di FF2
è presente la correlazione fra tasso dei nomi elevato ed indice di
riferimento in espansione (come in A1 / uno scarto, rispetto alle
conversazioni con pazienti Alzheimer). A livello di FF3, sono presenti distacchi
costituiti da “ripetizioni”; che non hanno sufficiente ‘forza’ per
determinare “infelicità” testuale. A livello di organizzazione di senso,
FL, la figura logico – modale dominante è quella assiologica.
4 CONVERSANTE: L’idea che mi sono fatto è
proprio di una giornata senza intervalli.
5
MARY: No, ma
poi soprattutto senza un … una sorta di … di, di pace ecco io non userei
questo termine. Quando arrivo a casa, a parte le cose che sono da fare ma che
comunque penso che questa iperattività cioè per me è lunga la giornata …
cioè fino alle dieci eh … devo fare, devo sbrigare al telefono, tutto così,
poi finalmente mi metto un attimo sul divano, generalmente crollo, una
mezz’oretta crollo proprio secca, un po’ anche il caldo, doccia e così
… crollo poi mi sveglio sono ancora mezza rintronata vado direttamente
a letto e riesco a riprendere…
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma
fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Indefinitezza formale del testo Tempo di iterazione Apertura
alla dimensione del possibile Entro la media del
10% |
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tavola FF1 n° 1, della distribuzione dei predicati e dei verbi
afferenti all’Io
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
3. 2. La FF2, il tasso dei nomi e l’indice di
riferimento
La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto
nomi/ verbi.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Brano |
Parole |
nomi |
% |
Verbi |
% |
Indice
di riferimento |
B |
97 |
15 |
15% |
18 |
18% |
0.83 In
espansione |
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi alto e dell’indice di
riferimento in espansione
6
MARY (sovrapponendosi): Eh … proseguo perché guardi ho aperto il tappo
e … basta
6
CONVERSANTE: Volevo solo fermare una differenza tra quello che vedo rispetto
alle tante altre volte che ci siamo incontrati e l’ho ascoltata, è che non
compare nessuno in questa giornata. Non è comparsa alcuna persona nel suo
racconto.
7
MARY: Allora
aggiungo un’altra “chicca”. Oggi venivo al lavoro, ero un po’ in
coda, va beh, a parte oggi è stata una di quelle giornate che avrò avuto il
“magone” da stamattina, però … cioè veramente detto che appunto di
solito penso: <<
a stasera devo andare così … >>,
e … e niente cioè veramente mi sono detta, oserei dire anche ad alta voce: <<
io non ce la faccio, non ci riesco, non ci riesco, non
ci riesco >>.
4. 1. La forma fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma
fonica 1, FF1: la distribuzione dei predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Categoria
verbale |
numero |
% |
Definizione
/ distacchi |
Verbi afferenti all’Io
Infinito Predicati Finzionali (congiuntivo + infinito + futuro) Presente Passato Negazioni |
Verbi
= 20 14 2 3 10 7 4 |
70%--------------------- 10%---------------------- 15%---------------------- 50%---------------------- 35% 20%
---------------------- |
Pletora dell’Io Definitezza del testo Apertura finzionale alla
dimensione del possibile Tempo di iterazione Distacco dalla medietà del 10% |
4. 2. La forma
fonica 2, FF2, il tasso dei nomi e l’indice di riferimento
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto
nomi/ verbi.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
brano |
parole |
nomi |
% |
verbi |
% |
Indice
di riferimento |
C |
84 |
7 |
8%----- Onomapenia |
20 |
23% |
0.35----- Contrazione
del riferimento |
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tavola
n°2,
della FF2,
del tasso dei nomi basso
(< 10%) e dell’indice di riferimento, in contrazione.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
4. 3. Il calcolo
della forma fonica 3, FF3, il distacco dalle frasi semplici ben formate. Si
contano 18 frasi semplici , di cui 11 distacchi,
costituiti da “frasi interrotte / spezzate”, “infra citazioni”,
alcune “ripetizioni”: insieme, contribuiscono all’infelicità
conversazionale con un 61%. Dunque, sotto il punto di vista della FF3,
non si tratta di un testo felice.
4.
4. Lo studio della Forma Logica: le figure logico modali. A livello della Forma
Logica, sono compresenti la
figura logico-modale assiologica, nell’operatore modale del Male (˜Gp ) e la figura logico – modale aletica,
nell’operatore modale dell’impossibile (˜Mp). La figura assiologica,
corrisponde alle parole sull’esperienza del corpo: “avrò avuto il magone
da stamattina” / “non ce la faccio”. La figura aletica
porta in primo piano il tema dell’impossibilità,
cioè del non potere che deriva dal non essere capaci,
non essere in grado. L’unione di entrambe le figure contribuisce
a creare un universo logico modale “senza scampo”; in cui si associano il tema del male a quelli dell’impossibilità, del limite naturale che
contrastano con la necessità del potere (“non ci riesco, non ci
riesco, non ci riesco”). ”
4. 5. Considerazioni conclusive. Il segmento testuale C comprende i turni 7 e 8 di Mary. Procediamo al calcolo delle differenze. A livello della FF1 colpiscono un elevato numero di negazioni (> 10%). A livello della FF2, si presenta il fenomeno correlato del tasso dei nomi basso (8%) e dell’indice di riferimento in contrazione (0.35). A livello della FF3, il testo non è felice; compare il monologo interiore, forse connesso all’insorgenza dell’anima ed al ritiro dal mondo (vedi gli Atti del Convegno, L’anima e le parole). L’universo logico, la FL, è dominato dalle figure aletiche (~Mp) ed assiologica (~Gp).
5. Il segmento testuale D
7 CONVERSANTE: Compare una dimensione con sé stessa, parla con sé stessa: “ Io non ce la faccio più”.
8
MARY: Sì no,
io … veramente ho detto: <<
stasera
quando vado cioè io glielo dico che io non ce, non ci …>>,
cioè proprio non è che ho detto che non ce la faccio, non
ci riesco.
8
CONVERSANTE: Non ci riesco.
9
MARY: E non è che io vengo qua per dire questo ha fatto questo, questo
mi succede questo così … cioè veramente la cosa che mi sono detta: <<
ma perché uno …>>.
Ad esempio stasera tu vai, a parte … cioè veramente perché … è capitato
più volte durante questi incontri comunque che prima di uscire Lei avesse detto
… non so “ ti sono vicina” così
… cioè veramente perché non … non … cioè non sono
neanche da commentare queste cose che le devo dire.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma fonica 1, FF1: la
distribuzione dei predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Categoria verbale |
numero |
% |
Definizione / distacchi |
Predicati afferenti all’Io Verbi Indefiniti Presente Passati Predicati finzionali (congiuntivo) Negazioni |
Verbi = 23 11 4 14 5 1 5 |
47%---------------------- 17%----------------------- 60%
---------------------- 21% 4% 28%---------------------------- |
Pletora dell’Io Definitezza formale del testo Tempo di iterazione Distacco dalla medietà standard |
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tavola n° 1, della FF1. Sono
presenti un numero straordinario di negazioni.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
5.
2. Il calcolo della Forma Fonica 2, FF2, il tasso dei nomi e l’indice dei
verbi
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto
nomi/ verbi.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Brano |
parole |
nomi |
% |
verbi |
% |
Indice di riferimento |
D |
111 |
5 |
4.5 ---- Onomapenia |
23 |
20% |
0.22----- In contrazione |
5. 3. Commento alla
FF2. A
livello di indicatori linguistici, permane il fenomeno dell’onomapenia
e della contrazione del riferimento; fenomeni, che si ritrovano
frequentemente, nelle conversazioni con pazienti Alzheimer, associati alla
“dissoluzione” dell’Io (cioè, al tasso di afferenti all’Io, molto
basso: < 10%). Invece, nel testo di Mary, dove non c’è dissoluzione (gli
afferenti all’Io sono superiori alla medietà standard del 30%), si potrebbe
ipotizzare la correlazione fra questi indici e l’insorgenza dell’anima. Ma,
si tratta di una domanda a cui solo il conversante può rispondere. Esiste poi
un’ulteriore correlazione fra l’insorgenza dell’anima e l’operatore
modale del male ? (figura assiologica: ~Gp).
5.4.
La FF3, i distacchi dalle frasi semplici ben formate. Il
brano D è composto di 20 frasi semplici; di cui 4 distacchi
dal modello delle frasi semplici ben formate (un soggetto / il verbo
definito / il complemento). Il risultato che deriva dal rapporto fra i distacchi
ed il totale delle frasi (4 x 100 / 20 ) è pari al 20% di distacchi
(per “interruzioni” e “citazioni” / trascinamenti di gruppi di parole,
composti da ‘negazioni’ ). In termini di numeri, si tratta, però, di un
testo molto “felice”.
5.5. Lo studio delle figure logico modali, FL.
Le forme logiche della FL
presenti in questo frammento sono: a) la figura aletica, nell’operatore
modale dell’Impossibile (˜Mp),
dominante (“non ce la faccio, non ci riesco”) e restituita
dal terapeuta “non ci riesco”.
Compare anche la dimensione epistemica, nell’operatore modale del
‘non sapere’ (˜Kp); che
corrisponde alle parole di Mary: “non so”. Mi domando se sia presente
un richiamo alla dimensione deontica, del ‘dovere’ (~P~p
: “queste cose che le devo dire”).
6.
Il segmento testuale E
9
CONVERSANTE: Non sono neanche da commentare.
10
MARY: No … (sottovoce) trovo che non va bene senza commentarle … (tono
normale). E niente appunto volevo dirle, a parte questa storia qua
che sempre … cioè nessuno ti dice: <<
ah come va? Andate via? Fate due giorni? Vai ai Resinelli? >>,
per dire … oppure domani … cioè io devo sem … cioè una che ti
risponde <<
salvo inconvenienti >>,
<<
salvo che
succede qualcosa >>,
cioè l’altra sera era proprio al telefono con una mia amica che mi ha detto: <<
Olla bestia! Mary che è stato oggi! >>.
Ed io ho detto: <<
guarda scusa ma …>>.
E non è che era un … per dire è una giornata così oppure … cioè niente
io viaggio così … cioè una … cioè un … una pau … c’è … non c’è
pace, l’unica parola è: non c’è pace.
6.1. La forma fonica 1, FF1, la distribuzione dei
predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La forma fonica 1, FF1: la
distribuzione dei predicati
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Categoria verbale |
numero |
% |
Definizione / distacchi |
Predicati
afferenti all’Io Presente Passato Imperativo Infinito Negazioni |
Verbi = 27 5 18 6 4 3 4 |
18%---------------------- 66% --------------------- 22% 14% 11% 14%----------------------- |
Eclissi dell’Io Tempo di
iterazione Entro la medietà del 20% Oltre la medietà del 10% |
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tavola FF1 n° 1, della distribuzione dei predicati
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
6.1.1. Commento alla Forma fonica 1, FF1. La
variazione “evidente”, rispetto agli altri microframmenti esaminati, è “l’eclissi”
del soggetto (G. Lai, 1995). Permane il tempo presente di “iterazione”
(66%); sono, altresì presenti in percentuale elevata dei modi imperativi, che
sembrano sottolineare la ‘chiamata’ a tu per tu: l’autorivolgimento
del soggetto a sé medesimo, impegnato in “dialoghi finzionali”. Un elevato
numero di citazioni e di negazioni contribuiscono al carattere di indefinitezza
del soggetto.
6. 2 .
Tavola della FF2, il tasso dei nomi e
l’indice di riferimento
La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto
nomi/ verbi.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Brano |
Parole |
nomi |
% |
verbi |
% |
Indice
di riferimento |
E |
122 |
17 |
13%----Onomafilia |
27 |
22% |
0.63--- In espansione |
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi alto
e dell’indice di riferimento in espansione
6.2.1.
Commento alla FF2. Si
ripresenta la correlazione fra onomafilia ed espansione del riferimento.
6.3. Tavola della FF3: i distacchi dalle frasi semplici ben formate.
Turno
10 di
Mary 1.
No … trovo che non 2.
va bene senza commentarle 3. E
niente appunto volevo 4.
dirle, a parte questa storia qua che sempre … 5.
cioè nessuno ti dice 6.
<< ah come va?
7.
Andate via? 8.
Fate due giorni? 9.
Vai ai Resinelli? >>, 10.
per dire … oppure domani … cioè io devo sem … 11.
cioè una che
ti risponde 12.
<< salvo inconvenienti >>*, << salvo che succede qualcosa >> 13.
cioè l’altra sera era proprio al telefono con una mia amica 14. che mi ha detto: 15.
<< Olla bestia! Mary che è stato oggi! >>. 16.
Ed io ho detto 17.
<< guarda
scusa ma …>>. E non è che 18. era un
… 19. per dire è 20. una
giornata così oppure … cioè niente io
viaggio 21. così …
cioè una … cioè un … una pau … c’è … 21. non c’è pace, 22.
l’unica parola è: 24. non
c’è pace |
1.
(frase interrotta) 2.
(frase indefinita) 3. (frase
interrotta) 4. (frase interrotta) 5. (frase ben formata) 6.
<< ah come va?
(citazione) 7.
Andate via? (infra virgolette: citazione
/ frase non ben formata ) 8.
(citazione / frase
non ben formata) 9.
(citazione/ non
ben formata) 10.
per dire … oppure domani … cioè io devo sem …
(frase spezzata) 11.
cioè una che
ti risponde (frase ben formata) 12.
<< salvo inconvenienti >>*, << salvo che succede qualcosa >>, (citazione:
non ben formata) 13.
(frase ben formata) 14. (frase ben formata) 15. << Olla bestia! Mary che è stato oggi! >>. (citazione) 16.
(frase ben formata) 17.
<< guarda
scusa ma …>>. E non è che (frase ben formata) 18. era un
… (frase interrotta) 19. (frase interrotta) 20.
(frase ben formata) 21. così … cioè
una … cioè un … una pau … c’è … (ripetizioni di
gruppi di parole: “cioè / un .. una / “pau…” / frase interrotta / parole spezzate) 21. (frase ben formata) 22. (frase
ben formata) 24. (frase ben formata) |
= 24 frasi semplici |
14 distacchi (58%) |
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
6.5.
Alla ricerca delle figure logico modali. A livello di Forma
Logica, FL, è presente la figura logico modale assiologica
nell’operatore del ‘male’ (˜Gp);
corrisponde alle parole di Mary: “non
c’è pace, l’unica parola è: non
c’è pace”. Mi sembra anche, che ci sia l’esigenza, da parte del
soggetto, al “salto” deontico, nella dimensione del devo
(“obbligatorio”).
10
CONVERSANTE: E mi accorgo che anche gli spazi concessi per la mia replica,
sono quasi inesistenti. Mi accorgo che l’introduzione di qualche cosa o
risponderLe nel senso di conversare con Lei, è quasi come rubarLe qualche cosa,
come se il bisogno fosse quello comunque di dire. Aveva detto
prima proprio come se avesse stappato … aperto una …
11
MARY (interrompendo):
No; esempio mi è capitato stamattina di incontrare per caso delle persone che
conoscono Paolo, un signore che, va beh, è un paziente di Paolo, lo conosco mi
ha aiutato a sistemare il giardino e … come sta … io l’unica cosa che ho
detto e mi hanno guardato con aria molto … e ho detto: <<
non vedo l’ora di esserree in pensione per poter essere tranquilli come voi >>.
Mi hanno guardato e mi hanno detto: <<
ma Mary, guarda che quando sarai in pensione tu sarai vecchia
>>.
E io ho detto: <<
e, va beh, ma almeno potrò gestirmi la mia giornata come voglio e sarò
tranquilla >>.
E loro mi hanno detto: <<
e lo so, però sai cosa vuol dire essere vecchio? >>.
Ho capito loro mi hanno zittito però cioè secondo me se una … cioè
guardi
non è che ho ragionato, sono quelle cose che ti escono perché probabilmente
avevo voglia di parlare con qualcuno ed ho trovato queste due persone … anche
perché, va beh, loro quando mi vedono che posteggio, attraversano la strada …
però … così mi hanno…
7.1.
La distribuzione dei predicati: lo studio degli afferenti all’Io ed i verbi
indefiniti.
Segue
esposizione nella tabella.
La forma fonica 1, FF1: la
distribuzione dei predicati
Categoria
verbale |
Numero |
% |
Definizione / distacchi |
Predicati
afferenti all’Io Infinito Presente Passato Predicati finzionali (futuro) Imperativo Negazioni |
Verbi = 47 14 8 22 13 4 2 |
29%---------------------- 17%---------------------- 46% 27% 8-------------------------- 4% 4%------------------------ |
Eclissi
dell’Io Definitezza formale del testo Apertura alla dimensione del possibile Entro la medietà del 10% |
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Tavola FF1 n° 1, della distribuzione dei predicati
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7.2.
La Forma Fonica 2, FF2, lo studio
del tasso dei nomi e l’indice di riferimento.
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La forma fonica 2, FF2 : il tasso dei nomi ed il rapporto
nomi/ verbi.
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Brano |
Parole |
Nomi |
% |
Verbi |
% |
Indice di riferimento |
F |
176 |
16 |
9% ----- Onomapenia |
47 |
26% |
0.34 ---- In contrazione |
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Tavola FF2 n° 2, del tasso dei nomi
basso e dell’indice di riferimento in contrazione
7. 2. 1.
Commento alla FF2.
La correlazione fra l’indice di riferimento,
basso ed il tasso dei nomi in onomapenia si ripete (frammento D); ma si tratta
di ‘numeri’ molto bassi, che stabiliscono una possibile correlazione con le
conversazioni di pazienti Alzheimer.
7.
3. Il calcolo della Forma Fonica 3, FF3, i distacchi dalle frasi semplici ben
formate: esiti e commento. Nel
brano E, finale, sono presenti circa
37 frasi semplici, di cui 15
rappresentano distacchi, costituiti, in maggioranza, da citazioni. Il
risultato (14 X 100 / 36) - 40% - è compreso entro la medietà standard
e descrive un testo relativamente “felice”.
7.
4. Lo studio delle figure logico modali, la FL.
A livello delle figure logico modali,
nell’ultimo brano della seduta prevale il tema dell’impossibilità (‘il
desiderio di essere vecchia’), connesso al limite fisico (l’età
anagrafica): quindi, la figura aletica (~Mp). Si presenta associata alla figura assiologica, nell’operatore
del ‘Male’ (~Gp)
: poiché è il male del corpo ad essere avvertito come un limite e a declinarsi
nell’impossibilità
attuale: corrisponde alle parole di Mary: [ (˜Gp : “ per poter
essere tranquilli” / “almeno potrò
gestirmi la mia giornata come voglio”)].
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Tavola della figure logico-modali con gli operatori
corrispondenti
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Le figure logico-modali aletiche
(da aleteia ‘il vero’)
il Possibile,
Mp ‘è
possibile che p’
l’Impossibile, ~Mp
‘non è possibile che p’
il Necessario, ~M~p ‘non
è possibile che non p’
Le figure logico-modali assiologiche
(da axios ‘il valore’)
il Bene, Gp,
‘è bene p’
il Male, ~Gp, ‘non è
Bene, è Male p’
l’Indifferente, ~G~p. ‘non
è né Bene né Male p’
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Tavola delle modalità logiche, n°
3
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[1]
Tutte le frasi
fra virgolette si contano, con il metodo usuale e si considerano “infra
citazione”; quindi, “non ben formate” (anche se, a livello di
testo paiono corrette.). Se ci sono 2 frasi nella citazione si contano 2, ma
sempre “non ben formate”:
perché è una citazione. Però, il calcolo finale delle citazioni è 1.
[2] Mi sembra importante segnalare la modalità di frammentazione di un singolo testo registrato e trascritto nelle singole frasi di cui è composto: bisogna andare a cercare il verbo al modo finito, non un verbo indefinito (quindi, non l’infinito ed il gerundio.) Eccezioni possono avvenire nel caso di frasi troppo lunghe, ma si affronteranno nel corso del testo.