IMPIANTO DI ACCENSIONE

 

 
 

 

La miscela aria-benzina aspirata nel cilindro viene compressa dal pistone in corsa ascendente; per effetto dell'aumento di pressione, essa subisce un aumento di temperatura che agevola l'accensione e accelera la combustione. L'accensione della miscela viene innescata da un arco elettrico (comunemente detto scintilla) che scocca fra gli elettrodi della candela di accensione sporgenti dalla parte superiore (testa) del cilindro.


Il tipo di accensione più comune è quello a bobina e spinterogeno, in cui l'alta tensione (10.000-15.000 V) necessaria per produrre l'arco elettrico proviene da un trasformatore (bobina di accensione); quest'ultimo è alimentato da un generatore di corrente a bassa tensione (12 V o, più raramente, 24 V) azionato dal motore stesso dell'automobile. La bobina di accensione è costituita da due avvolgimenti che condividono il nucleo ferromagnetico; il primario è percorso da corrente a bassa tensione, mentre il secondario è isolato dal primario e sovrapposto a questo: quando un elemento meccanico mobile (ruttore) interrompe il flusso di corrente a bassa tensione nel primario, nel secondario (dotato di un numero di spire maggiore del primario) si genera per induzione una corrente ad alta tensione, che fa scoccare l'arco elettrico fra gli elettrodi della candela. Nei normali motori pluricilindrici, un dispositivo meccanico detto distributore, ma più noto come spinterogeno, provvede a collegare nella sequenza corretta le candele dei vari cilindri. I vari dispositivi meccanici inseriti nel sistema di accensione sono comandati dal motore stesso, mediante il meccanismo di distribuzione, costituito da trasmissioni a ingranaggi o a cinghia, alberi a camme ecc.

Il sistema di accensione comprende anche il motorino d'avviamento e la batteria di accumulatori. Il primo serve per azionare a freddo i pistoni e avviare il ciclo termodinamico. La batteria di accumulatori, inserita in parallelo con il circuito primario, ha la funzione di fornire corrente al motorino di avviamento, oltre che di alimentare, a motore fermo, le varie utenze elettriche come la fanaleria esterna, l'illuminazione interna, il tergicristalli, l'impianto di condizionamento ecc. Una volta che il motore è in funzione, il generatore di corrente, azionato dal motore stesso, fornisce tutta la corrente necessaria ai vari impianti, compreso il sistema di accensione vero e proprio, e ricarica costantemente la batteria.

 

La candela:

 

 

Il dispositivo d’accensione vero e proprio è la candela, un conduttore isolato posto sulla parete o nella parte superiore dei cilindri. All’estremità inferiore della candela si trova un leggero traferro tra due fili, nel quale la corrente ad alta tensione innesca un arco che fa scoccare la scintilla, determinando l’accensione della miscela di carburante nel cilindro.

   

Il dispositivo di accensione nei motori a benzina comporta l'utilizzo di una sorgente di elettricità a bassa tensione e corrente continua, collegata all'avvolgimento primario di un trasformatore detto bobina di accensione. La corrente viene interrotta diverse volte al secondo da un interruttore automatico (timer) e le pulsazioni prodotte nell’avvolgimento primario inducono una corrente pulsante ad alta tensione nell’avvolgimento secondario. Questa corrente ad alta tensione viene portata alternativamente ai singoli cilindri tramite un commutatore rotante (distributore) o spinterogeno.

  

 L'immagine qui rappresentata ci permette di visualizzare la struttura interna di una candela, l'isolante ottenuto tramite l'utilizzo della porcellana e l'elettrodo interno in metallo