Accadde in quel tempo

Come precedentemente espletato, il motore a combustione interna nacque nel 1852 ad opera degli ingegneri Barsanti e Matteucci i quali lo costruirono nelle officine Benini di Firenze.

Osservando la data (1852), possiamo ricondurci al periodo storico nel quale fu inventato. Il motore fu inventato durante il periodo della II°Rivoluzione Industriale durante la quale furono inventati molti mezzi di comunicazione tra cui il motore che venne applicato alle automobili.

 

La II°Rivoluzione Industriale

     

Infrantisi gli slanci e gli ideali romantici contro la dura concretezza del reale, di gran lunga diverso da come era stato idealizzato, si rese necessaria una visione più concreta dei problemi, dei giochi politici, dei rapporti di potere.

 La logica del profitto si sostituì a quella dei sentimenti, la concretezza oggettiva del reale prese il posto dell'ideale, le leggi dell'economia, dell'alta finanza, del capitalismo subentrarono al sogno e all'evasione in mondi lontani.

Il metafisico si trasformò nel fisico.

La seconda rivoluzione industriale rafforzò il carattere capitalistico della società, che prese una piega fortemente tecnologica e scientifica. Si può affermare che la II° Rivololuzione Industriale fu definita l'età DELL'ELETTRICITA'; DELL'ACCIAIO E DELLA CHIMICA  ed età durante la quale ci fu uno stretto connubio tra scienza e tecnica.

Dà allora il processo non si è mai interrotto, intensificandosi nel corso delle periodiche crisi economiche succedutesi negli ultimi due secoli. La ragione di questo apparente paradosso è in realtà abbastanza evidente: quando i mercati s’ingolfano di merci invendute, la concorrenza spinge il sistema produttivo a ristrutturarsi, cioè ad operare tutte le trasformazioni possibili per levare la competitività delle merci immesse sul mercato.

Non diversamente nella seconda metà dell’ottocento, ad una fase di persistente stagnazione degli scambi (la cosiddetta lunga depressione) corrispose un processo di rinnovamento tecnologico, la cui estrema radicalità e le cui forti riverberazioni sulla vita sociale hanno indotto molti storici a considerarlo una seconda rivoluzione industriale.

La prima fase della seconda rivoluzione industriale è segnata da una libertà economica in cui l’intervento dello stato è inesistente, esso non interviene nella formazione del capitale in quanto delinea una limitazione ai privati nelle fabbriche come accade in Inghilterra.

Ma com’era accaduto in precedenza e come accadrà anche in seguito il progresso tecnologico derivante dalla lotta tra le imprese per la sopravvivenza non fu né lineare, né esente da gravi contraddizioni. Fra l’altro in Italia si assistette alla definitiva emarginazione dell’industria del Napoletano che, per la sua ubicazione periferica rispetto all’epicentro dei mercati situato nell’Europa centro occidentale non offriva prospettive di profitto adeguate agli investimenti che sarebbero stati necessari e in Europa s’indebolì il primato mantenuto fin allora dall’Inghilterra nell’industria e nel commercio. Infatti, questo paese, che era stato la culla della prima rivoluzione industriale, si considerò sufficientemente protetto dagli ampi confini del suo mercato coloniale e non operò un adeguato rinnovamento del suo sistema industriale.

Al contrario la Germania e gli Stati Uniti, che proprio in questo periodo effettuarono il loro decollo industriale, introdussero gli impianti più avanzati, presentando in tal modo il massimo di competitività.

I tedeschi portarono a perfezionamento il laminatoio, cioè inventarono il recupero dei gas di combustione reintroducendoli nell’altoforno o nei forni a conversione. Questa fase prende nome di seconda industrializzazione nettamente diversa da quella precedente avente bisogno dello stato per il capitale e per la sua estensione al resto d’Europa.

Come già abbiamo accennato la seconda rivoluzione industriale è caratterizzata dalle industrie chimiche e siderurgiche. La prima più complessa per i costi, divenne vitale per l’industria agricola in quanto produceva fertilizzanti inorganici riuscendo ad ottenere così risultati migliori con l’abolizione definitiva del pascolo e maggese. Nel 1875 furono messi a punto i processi di produzione dell'acido solforico; ammoniaca; nitrati e quello della soda inizialmente ottenuta attraverso il processo Leblanc (abolito in quanto scartava l'acido citrico sostanza altamente inquinante) poi attraverso il processo Solvay che utilizzava l'ammoniaca per estrarre la soda dal sale.

 

Vennero anche realizzati dei materiali semisintetici come la celluloide  e la galatide e, quelli interamante sintetici come la Bachelite utilizzata per esempio nella produzione delle penne stilografiche. 

Al lato è riportato un manifesto pubblicitario il quale sponsorizza una penna stilografica prodotta con la Bachelite

 

 

Goodyar inventò e portò a termine il processo di vulcanizzazione utilizzato per produrre i pneumatici.

Per quanto riguarda la siderurgia, grazie al metodo di fusione di Gilchrist Thomas (1876) vennero utilizzati minerali meno pregiati e più convenienti per questo la produttività degli impianti nell’arco di vent’anni (1870-1890) aumentò di quattro volte. Quando poi, grazie ai procedimenti di depurazione del cromo e alla scoperta dei grandi giacimenti di nichel, si riuscirono a produrre a prezzi accettabili le leghe, l’importanza di quello che orgogliosamente fu definito Sua Maestà l’acciaio si estese enormemente, anche per il contributo dell’inglese Henry Bessme. 

         

Esso inventò il convertitore separato(sopra riportato) il quale attraverso degli accorgimenti come ad esempio il riciclo dei gas, originati dalla combustione, per alimentare il forno permise la realizzazione della produzione dell'acciaio a basso costo impiegato nella produzione di locomotive, imbarcazioni, caldaie etc. L'acciaio si sostituì al ferro materiale continuamente soggetto ad usure.

Dopo il 1850 la produzione dell’acciaio rese possibile la costruzione del primo motore a scoppio ad opera di Barsanti-Matteucci, costruito nelle officine Benini di Firenze. Il 19 settembre 1860 si costituì una società per lo sfruttamento della nuova invenzione e, l’anno dopo un motore della potenza di 20 CV figurava in funzione all’esposizione di Firenze, e trovò acquirenti. La gioia della riuscita fu per gli inventori non priva di crucci.

Nel 1860 il noto volgarizzatore Figuier, ignorando probabilmente il motore già creato in Italia, annunciava dandogli il carattere di assoluta novità, la medesima invenzione attribuendola al francobelga Lenoir che aveva ottenuto in proposito un brevetto il 10 novembre 1859. l'invenzione del motore a scoppio, appartiene alle scoperte effettuate nell'ambito dei trasporti appunto perchè fu applicato alle prime automobili. A questa scoperta ne seguirono altre come l'invenzione della 

nave a vapore, la quale sfruttando l'energia fornita dalle caldaie azionava delle grandi pale motrici che permisero una notevole riduzione dei tempi di navigazione; la bicicletta, che divenne il mezzo di trasporto di massa perchè a basso costo;                        ed infine

 

la ferrovia con l'invenzione del treno vapore che sempre sfruttando l'energia fornita dalle caldaie divenne un mezzo di trasporto sia civile che materiale infatti contribuì ad un incremento finanziario.

Oltre ai mezzi di comunicazione terrestri, vennero fatte delle invenzioni anche nell'ambito tipografico, della fotografia e del cinema e nei mezzi di comunicazione come il telegrafo, il telefono, la radio, il televisore ed i radar.

Per quanto riguarda l'ambito tipografico, fu inventata la macchina da scrivere il cui problema principale era quello relativo all'accavallamento dei martelletti; 

la Linotype una macchina copofonditrice che fondeva e stampava una intera righa di testo alla volta. Fino ad allora si utilizzava la stampa a caratteri mobili di Guttember, ora con questa macchina attraverso l'utilizzo di un tastierino che controllava moltissime matrici si riducevano notevolmente i tempi di stampa.

 

Successivamente fu inventata la rotativa  una macchina tipografica utilizzata prevalentemente per stampare giornali, era formata da due rulli contrapposti uno che tirava il foglio e l'altro che stampava.

Nell'ambito fotografico fu inventata la I° fotografia  chiamata la dagherrotipia dal nome del suo inventore Daguerre (1787-1851). Si ottenne sesibilizzando con vapori di iodio un sottile strato di argento applicato su una lastra di rame, in seguito vennero prodotte le prime carte fotosensibili. Grazie all'invenzione della fotografia venne inventato il cinema dai fratelli Lumière che costruirono un apparecchio per la registrazione e riproduzione dei film. Nacquero anche le prime case cinematografiche come la Star Film(1896). Inizialmente i film erano muti ed accompagnati da un pianoforte. 

Solamente nel 1927 fu proiettato il primo film sonoro intitolato "The jazz singer". Accanto è riportata la locandina del film.

 

 

Nei mezzi di comunicazione vennero fatte molte invenzioni come:

IL TELEGRAFO: un apparecchio capace di trasmettere segnali elettrici da un capo all'altro del conduttore. Inizialmente il telegrafo non ebbe una larga diffusione appunto perchè, al destinatario dell'informazione, giungeva un segnale molto distorto difficile da interpretare. Soltanto dopo l'invenzione della pila realizzata da Alessandro Volta e alla scoperta dei fenomeni magnetici il telegrafo trovò una larga diffusione. Il più diffuso fu quello dell'americano Samuel Morse  il quale inventò anche il famoso codice Morse utilizzato nell'ambito di queste trasmissioni.

IL TELEFONO: nacque dopo li telegrafo ed era un mezzo utilizzato per trasmettere la voce a grande distanza. Nel 1877 ci fu la commercializzazione di questo prodotto inventato dallo statunitense Bell e l'italiano Meucci. Inizialmente non trovò una larga diffusione in quanto in quanto gli utenti potevano mettersi in comunicazione con abbonati diversi. Grazie all'invenzione dei primi centralini manuali, con i quali l'usufruente del servizio poteva mettersi in comunicazione con tutti, il telefono ebbe una larga diffusione.

LA RADIO: questa tecnologia si sviluppo tra le due guerre e l'inventore fu Marconi. Furono trasmessi anche i primi programmi radiofonici e siccome le radio erano molto ingobranti, grazie ai progressi della tecnologia con la miniaturizzazione delle valvole, quest'ultime raggiunsero dimensioni più piccole tanto da poter essere applicate anche all'interno degli aerei impiegati nelle due guerre mondiali. Fu utile sia dal punto di vista civile che militare.

IL RADAR: fu utilizzato dall' Inghilterra contro la Germania nella seconda guerra mondiale per prevedere improvvisi attacchi aerei. Nel 1940, i tecnici britannici avevano completato la messa a punto di un complesso sistema elettronico di generazione, trasmissione e ricezione a cui avevano dato il nome di radar. Questo apparecchio inviava onde elettromagnetiche in uno spazio ed attraverso la loro riflessione individuava oggetti in movimento con le loro caratteristiche anche in caso di scarsa visibilità.

LA TELEVISIONE: nel 1884 il tubo a raggi catodici era già stato inventato quindi per giungere  alla realizzazione della televisione il paso era breve. I maggiori problemi erano legati al fatto della mancanza delle trasmissioni raramente trasmesse e molto disturbate. Per tale motivo il televisore fu un passatempo di lusso.

 

Tra le conseguenze più significative della seconda rivoluzione industriale vi fu indubbiamente il sorgere e l'affermarsi delle organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori.

Alla base di questo fenomeno vi fu la crescita quantitativa della classe operaia, indotta dallo sviluppo dell'industrializzazione. Ma la crescita dell'associazionismo operaio indica anche come, parallelamente al rafforzamento quantitativo, si erano venute sviluppando tra i lavoratori industriali la coscienza sociale ed una nuova cultura politica, che sfocerà proprio in quegli stessi anni per opera di Karl Marx e di Friederich Engels, nel Socialismo. Tutto ciò porto alla nascita del socialismo utopistico, una corrente ideologica  a favore degli operai che si basava però su teorie difficilmente realizzabili cioè auspicava alla solidarietà e alla fratellanza tra operai ed industriali  senza una seria analisi del problema operaio ne a livello sociale ne a livello economico. Tale corrente ebbe dei lati positivi e negativi:

LATO POSITIVO: Pose le basi al socialismo scientifico appunto perchè si accorse delle reali condizioni degli operai

LATO NEGATIVO: Accetto il sistema della borghesia e si  rivolse solamente agli imprenditori