Round 2001

 
 

Rassegna "ROUND" Rimini

"ROUND" è una Rassegna nazionale di Cinema e Video nata nel 1982, grazie all'intuito di Paolo Scarponi, per promuovere opere di autori indipendenti.
E' organizzata dall'UNASP ACLI di Rimini nell'ambito del "Progetto Immagine", e in collaborazione con la Cineteca Comunale. Da molti anni ospita selezioni da altre rassegne e festival, italiani ed internazionali, per favorire una maggiore circuitazione e visibilità di cortometraggi prodotti e realizzati da nuovi autori, per offrire una panoramica sulle realtà video-cinematografiche più interessanti.
"ROUND" è una rassegna non competitiva, ma ogni anno rende omaggio a Paolo Scarponi con una targa per la migliore Opera Prima ed altri riconoscimenti speciali.
Oggi è alla XX edizione. Un traguardo importante, raggiunto senza finanziamenti pubblici grazie al lavoro di un'equipe che crede in questa iniziativa, con l'impegno di continuare ad essere presenti.

Sabrina Zanetti e Roberto Sardo
"Direzione artistica di Round"


Selezione da "ROUND" 2001
a cura di Roberto Sardo

MOSQUITO

Valentino Bettini Betacam, Italia, 2000 12'

SU DI ME

Alessandro Riccio Dv, Italia, 2001 14'

BESTIA T

Michele Senesi VHS/Mini Dv, Italia, 2000 8'30''

L'ORIZZONTE

Lorenzo Cicconi Massi Dv, Italia, 2000 13'

ALVINA

M. Benvenuti e P.  Matassini BVU, Italia, 2000 20'

LA SCATOLA DEL PANE

Lauro Crociani Mini Dv, Italia, 2000 6'

COME TI LASCIO

Stefano Troiano Mini Dv, Italia, 2000 8'45''

A POOR DEVIL

Paola Amadesi Super 8, Italia, 1999 4'

PISTA SEGRETA

Andrea Paoli e Roberto Super VHS, Italia, 2000 3'

FRAZIONE

Rossella Dagli Betacam, Italia, 1997 1'

 

 

MONO GRAFICA: RICCARDO MANEGLIA


"MUSICAIMMAGINA

SACRO FUOCO
- di Riccardo Maneglia
- musiche: Charles Mingus
- 1990
- durata: 5'
- tecnica: animazione realizzata sotto il banco da ripresa con colori
acrilici e fotocopie.

Quando capita il "Sacro Fuoco", il musicista diventa tutt'uno con lo
strumento che sta suonando.Quando tutti i componenti entrano in questo
stato di grazia è una delle cose più emozionanti cui sia dato di assistere.
Sincero omaggio alla musica di Charles Mingus.


SATIE
- di Riccardo Maneglia
- musiche: Erik Satie
- 1993
- durata: 3'
- tecnica: foto, disegni, fotocopie, ripresi con la tecnica "passo uno".

Dieci dita danzano nel cielo, proprio sopra la giostra del tempo...Picasso...Coucteau...Ray... sono solo le ombre di piccoli variopinti cavallucci di legno... Erik è seduto su un fazzoletto di nubi, ha quattro note sotto il cappello e in tasca qualche briciola di pane.


TEMPUS FUGIT
- di Riccardo Maneglia
- musiche: Bud Powell
- 1994
- durata: 3'
- tecnica: chine su piano luminoso, pellicola Super 8 incisa e dipinta con
colori vetrografici, animazione su carta a matita.

"Se dovessi scegliere un solo musicista per la sua integrità artistica, per l'incomparabile originalità della sua creazione, ma anche per la grandezza della sua opera sceglierei Bud Powell. Nessuno vale una sua unghia". Bill Evans


FREE AT LAST
- di Riccardo Maneglia
- musiche: Bruno Cerboni Bajardi, Paolo Cerboni Bajardi
-1998
- durata: 7'
- tecnica: pellicola Super 8 incisa e dipinta con colori vetrografici.

L'idea è nata ascoltando il discorso pronunciato a Washington davanti al Lincoln Memorial da Martin Luter King, il 28 agosto del 1963, lavorando sulla musicalità della voce di King e sul significato delle sue parole si è voluto fare un piccolo viaggio nella storia dei neri americani, un viaggio musicale alla ricerca di un sogno da non dimenticare.


IKONE
- di Riccardo Maneglia
- musiche: Gianluigi Trovesi
- 1999
- durata: 12'
- tecnica: pellicola Super 8 incisa e dipinta con colori vetrografici,
fotocopie su carta colorate con colori ad acqua.

Per non perdere la memoria di un secolo appena passato, ho voluto raccontare attraverso le icone più rappresentative del novecento, la nascita di un nuovo millennio.

BLUE'S BLUE (to Satchmo)
- di Riccardo Maneglia
- musiche: Weather Bird è suonata da Louis Armstrong ed Earl Hines (1928)
- 2000
- durata: 3'
- tecnica: Pittura acrilica su materiali diversi (plastica, rodoide, carta da pacchi), negativi fotografici dipinti e grattati.

Con la conchiglia abbiamo il primo suono di strumento a fiato, con questo suono incomincia il video che è un omaggio ad uno dei più grandi musicisti della storia del Jazz: Louis Armstrong.

 

MAY I TAKE OFF? (ad un trasvolatore errante ed al suo Piccolo Principe)
- di Riccardo Maneglia
- musicha originale: Bruno Cerboni Bajardi (batteria) e Paolo Cerboni
Bajardi (sax e organo)
- prod. 2000
- durata: 5'
- tecnica: Animazione su block-notes, negativi fotografici dipinti e grattati.

"a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più" dichiara esplicitamente la dedica di Antoine de Saint-Exupéry, eroe dell'aviazione francese che scrisse Il Piccolo Principe all'età di quarantadue anni, quando era reputato troppo vecchio per volare. Poi riuscì a tornare a volare e scomparve in una missione di guerra. Scomparve letteralmente, non si trovarono tracce di lui, dissolto come un autentico personaggio da favola.


MILES' EYES
- di Riccardo Maneglia
- musiche:
Mr. Freedom X (Miles Davis) 1972
Tune Up (Miles Davis) 1953
Airegin (Sonny Rollins) 1954
All Blues (Miles Davis) 1959
E.S.P. (W. Shprter/M. Davis) 1965
Shhh/Peaceful (Miles Davis) 1969
Nem Um Talvez (Miles Davis) 1970
- 2001
- durata: 6'30''
- tecnica: Pittura acrilica, chine e matite su materiali diversi (plastica, rodoide, carta, fotografie...), negativi fotografici dipinti e grattati, immagini elaborate

"La musica per me è sempre stata una sorta di maledizione perché sono sempre stato spinto a suonarla. È sempre stata la cosa più importante della mia vita. Salta fuori prima di tutto. Ma ho fatto una specie di negoziato con questi miei demoni musicali, il che mi dà la possibilità di vivere una vita un po' più rilassata. Credo che dipingere mi abbia aiutato molto. I demoni sono ancora lì, ma adesso so che ci sono e so quando vogliono essere sfamati." Miles Davis

Biofilmografia del regista:
L'uomo si fa in cubo (1988), Sacro Fuoco (1990), Charta Pura (1992), Satie (1993), Tempus Fugit (1994), Free at last (1998), Ikone (1999), Misterioso Monk (1999), Blue's Blue (2000), May I take off? (2000), Mile's Eyes(2001), Muleta (2001).

Riccardo Maneglia è nato a Rimini il 21/10/1967, si è diplomato all'Istituto d'Arte di Urbino. Attualmente svolge l'attività di grafico pubblicitario. Con i suoi lavori in animazione ha partecipato al IV festival internazionale del film d'animazione di Ginevra (1989), al salone del film d'animazione di Lucca (1990/92), ad "Anteprima" di Bellaria (1990), a ROUND di Rimini "Rassegna di film e video di autori indipendenti" (1992/94/98) in concorso ad Adriatico Cinema di Rimini (1999), "Kind Of Blue" Jazz Film Festival - Milano (1999/2000/2001). Ha vinto il primo premio al concorso di Imola "Area Clip Off" nel 1992 e nel 1993. Secondo classificato al "Concorso Internazionale Cortometraggio Jazz Blues" al Jazz Image di Roma nel 1996. Secondo classificato al concorso nazionale "Video-time 5'" di Treviglio 1998 e nel 2001. Primo classificato al concorso "Cortomiraggi" nella sezione "Leggende Metropolitane" di Gorizia nel 1999. Primo premio nella sezione Memoria del XX secolo al Festival Parma Video nel 2000. Nel febbraio del 2000 gli dedicano una personale dal titolo "Musicaimmagina" nella quarta edizione del Denver Jazz Film Festival di Denver, a luglio una personale al XVI Festival Internazionale del Cinema d'Animazione Cartoon Club di Rimini e nel settembre dello stesso anno partecipa al WDNA's Fifth Annual Jazz Film Festival in Coral Gables, Florida.
I suoi video sono stati trasmessi da Video Music Italia e Rai 3.
Maneglia "ridisegna" il jazz moderno

Scampagnata o videoclip

Giovane esponente di quelle che ormai vanno considerate le ultime generazioni cartoonistiche sia anagraficamente, sia nel senso dei pochi valorosi continuatori - piu' sul piano della scelta artigianale che dell'affinita' stilistica - dell'opera dei "maestri" (Bozzetto, Luzzati, Cavandoli, Manfredi), Riccardo Maneglia risulta, colui il quale "ridisegna" il jazz moderno e, prima ancora, reinventa il jazz-film o il jazz-cartoon o meglio porta alle estreme conseguenze quanto e' possibile integrare fra i due linguaggi. Pur essendo fra le arti "maggiori" del secolo XX nei loro territori precipui (la musica da un lato, le arti visive dall'altro) jazz e cinema non contemplano grandi incontri sul piano quantitativo e forse nemmeno in chiave valoriale in rapporto alle singole immense potenzialita'. Se e' chiaro dunque che il contributo del film dal vero alla causa del jazz puo' ridursi a pochi lungometraggi e a qualche documentario, nell'ambito del cartoon hollywoodiano la coincidenza fra la Swing Era e il successo dei corti di Avery o Clampett sortisce esiti sorprendenti grazie al virtuosismo animato. Ma, dal dopoguerra a oggi, a parte qualche eccezione (Hubley) o sporadici interessamenti (McLaren e Lye) al jazz in particolare nessun autore si vuole avvicinare con metodo, costanza, analiticita'. Il jazz infatti diventa o "allegra scampagnata" per le opere piu' commerciali (insuperabile in tal senso il modello degli Aristogatti disneyani) o qualcosa di irrapresentabile anche per censure di mercato, con l'esclusione di solisti (Miles Davis) o gruppi contemporanei (i Manhattan Transfert) che godono talvolta del privilegio di finire in videoclip.

In scena i dischi

L'eccezione pero' oggi esiste, in quanto Maneglia mette in scena direttamente alcuni "dischi chiave" del jazz moderno per costruirvi "sopra" e "attorno" una visualizzazione dal sapore addirittura joyciano (il James
Joyce ovviamente di Ulisse o del Finnegans Wake) per l'intelligenza con la quale il cartoonist riesce a collegare il sound dei boppers a un flusso di coscienza che evita le pastoie e le ovvieta' della narrazione per mirare dritto al cuore del flusso di coscienza, che a sua volta in termini visivi si traduce nella scelta piu' istintiva delle immagini piu' disparate anche tutte riconducibili al vissuto e alla sua idea di jazz quale musica libera, anarchica, tollerante, antiautoritaria, totalmente improvvisata. E proprio l'improvvisazione e' uno dei nessi non solo tematici ma anche strutturali che lega l'esperienza di Maneglia a quella delle musiche dei "boppisti" che appunto cartoonizza: come Parker e compagni prendono spunto da un tema sonoro per stravolgerlo con una parafrasi estemporanea dettata contemporaneamente dall'inconscio, dal bagaglio tecnico, dalla storia afroamericana, cosi' Maneglia attua una visionarieta' che fonde svariati codici figurativi in un fluire senza tregua di montaggi analogici che a loro volta ricordano anche le scrittura automatica dei poeti surrealisti...

dal libro BIBIDI BOBIDI BU di Guido Michelone e Giuseppe Valenzise -
Castelvecchi Editore - 1998

 

 

Evento: Ana De Alvear

presenta

"The Next Level"

Video installazione Madrid 2001
 

 

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