La maggior parte di noi acquariofili si dedica con passione a molte specie di pesci e piante da allevare e coltivare nelle varie vasche con risultati sorprendenti, esiste però un mondo a parte, meno conosciuto ma per questo non meno affascinante: a questo mondo fanno parte i vari anfibi, molluschi, crostacei, ecc., tutti animali insoliti che potranno popolare le nostre vasche d'acqua dolce dando all'allevatore molte soddisfazioni.
In quest'articolo vorrei occuparmi dei vari anfibi da acquario, vale a dire che passano la quasi totalità della loro vita sommersi, e quelli invece da acquaterrario di cui, anche senza avere esperienze dirette, ho raccolto molte informazioni e spero al più presto di poterne allevare qualche esemplare.

Le rane

Chi di noi non ne ha mai vista una gracidare nei vari torrenti o laghetti della nostra zona? Sicuramente nessuno.
Naturalmente le rane nostrane non si prestano proprio alle nostre vasche e sono in ogni modo soggette anche alla protezione della convenzione di Berna, che vieta la detenzione e all'allevamento da parte di privati di tutti gli anfibi e rettili italiani.
Possiamo condividere o no questo tipo di limitazione (anche perché esistono vari allevamenti destinati ad uso alimentare) ma tuttavia la legge è legge e quindi sappiamo che allevare e catturare, nonché vendere, questi anfibi, è illegale.
Quindi per parlare un po' di questi simpatici animali dobbiamo spostarci un po' più lontano da noi ed andare in Africa.

Hymenochirus

 

 

 Queste rane sono originarie dell'Africa centro-occidentale ma ormai, come quasi tutti gli animali da acquario, sono riprodotte da migliaia di generazioni in cattività.
Sono veramente delle mini-rane, infatti raramente passano i 3 cm di lunghezza e la loro vita è perennemente acquatica dato che fanno parte della famiglia delle Pipa che comprende anche lo Xenopus Leavis di cui parlerò più avanti.

La vasca:

Incominciamo a parlare di vasche dicendo che per tutti gli animali che tratterò in quest'articolo sarebbe meglio avere vasche riservate solo a loro.
Infatti anche queste piccole rane potrebbero convivere come indole nelle nostre vasche di pesci tropicali ma sarebbero svantaggiate nella conquista del cibo da parte di pesci che sostano nella parte centrale e superiore dell'acquario. Le conseguenze sono facilmente immaginabili e quindi mi sento di consigliare di dedicargli una piccola vasca di circa 20 litri dove possono convivere comodamente anche 5/6 esemplari, ma è sempre meglio non esagerare.
E' necessario che la vasca sia coperta anche da una rete, per evitare fughe improvvise.
Non starò a ripetere l'importanza delle piante nella vasca: tutti voi sapete bene quanto sia necessaria per raggiungere un equilibrio salutare per le nostre amiche; poca importanza ha la qualità chimica dell'acqua, infatti sopportano benissimo l'acidità e la durezza della nostra normale acqua del rubinetto (a parte il cloro,naturalmente).
Se nella vostra abitazione d'inverno la temperatura non scende sotto i 13/14° non si rende necessario nemmeno l'uso del riscaldatore. Necessario invece l'uso di un piccolo filtro meccanico-biologico, che però deve essere di portata lentissima, e di un'illuminazione artificiale per l'impatto visivo e per le piante.
Tutti gli anfibi sono molto più tranquilli se non si crea molto movimento nell'acqua e si rende necessario anche fare un fondo di materiale non troppo fine. Escluderei tutti i tipi di sabbia mentre mi sento di consigliare per tutti la famosa Akadama (terra per bonsai) che si trova nei vari Garden.

Alimentazione:

Inutile perdere la testa per fornirgli una varietà alta di cibi: queste piccolette possono crescere benissimo alimentate con delle larve rosse di zanzara surgelate (Chironomus) senza problemi.
Sopportano anche 2/3 settimane di digiuno quindi siamo a posto per l'eventuali nostre assenze da casa e possono essere alimentate a sazietà ogni quattro giorni circa per gli esemplari adulti e ogni due giorni per gli esemplari giovani.

Riproduzione:

Purtroppo non ho esperienze dirette avendo solo maschi.
Documentandosi si legge che è necessario creare nella vasca un periodo di circa un mese con temperatura non superiore a 17° e senza alimentazione oppure solo poche volte.
Successivamente vanno portate le rane a circa 24° e cosi le femmine produrranno le uova.
Naturalmente queste condizioni potrebbero crearsi anche nel passaggio tra l'inverno e la primavera nella nostra abitazione quindi, se qualcuno di voi potrà trovare delle coppie, mi potrà dire precisamente come si ottenga la riproduzione.

Xenopus Laevis

 

Molto più facile da trovare nei negozi è lo Xenopus liscio o Rana artigliata africana.
Anch'esso fa parte della famiglia delle Pipa ed esistono ormai esemplari tutti riprodotti in cattività anche con colorazione albina.

 

In passato era usato in medicina per vari esperimenti e test di gravidanza e adesso, con più fortuna per lui, fa parte degli innumerevoli animali da acquario e non è soggetto ad alcuna protezione: per questo non ha bisogno delle CITES.
Spesso è venduto da negozianti senza scrupoli come animale adatto alla vita di un acquario tropicale di comunità: niente di più SBAGLIATO!!!.
E' facile cascare nel tranello per un principiante che si fa condizionare dalle dimensioni limitate di questa ranocchia (in commercio si trovano spesso esemplari giovani e albini) ma guardategli la bocca!
Se la osservate bene si potrà dedurre subito la sua voracità, gli occhi piccoli senza palpebre e ravvicinati, le zampe anteriori sempre aperte e NON palmate, gli artigli neri sulle tre dita esterne delle cinque sulle zampe posteriori: queste sono le condizioni che vi faranno riconoscere subito che si tratta di uno Xenopus.
A volte è scambiato per Hymenochirus ma attenti! Se lo osservate dall'alto potrete vedere subito la differenza anche se è molto piccolo. Le zampe posteriori dell'Hymeno fanno una specie di "Z" netta e spigolosa mentre nello Xenopo fanno una "S" grassoccia.
 

In ogni caso, anche per quest'animale, è necessario predisporre una vasca dedicata. Se lo mettete insieme ai pesci, specialmente se questi ultimi sono di piccola taglia, inizieranno delle misteriose "scomparse" con il vantaggio di veder crescere la ranocchia fino ad 8 cm (zampe escluse) per il maschio e fino a 15 cm per la femmina.
Credetemi: ogni tentativo di convivenza con altri soggetti sarà sicuramente un fallimento!
Anche per gli anfibi della sua stessa specie è necessario stare attenti che non ci sia molta differenza di taglia, infatti, lo Xenopo è anche un potenziale cannibale.

La vasca:

Come già detto è necessario metterlo in una vasca tutta per lui di dimensioni adatte alla sua stazza.
Quindi diciamo che per un solo esemplare sarà necessario un'acquario di capienza minima di 20 litri.
Consiglio un'altezza massima dell'acqua di circa 30 cm per non fargli fare troppa fatica per raggiungere la superficie.
La temperatura dovrà essere intorno ai 25° e in ogni caso mai al di sotto di 12°.
Per l'arredamento è consigliabile mettere una radice affiorante per permettergli di mettere la testa fuori dall'acqua quando ne avrà voglia.
In ogni modo, anche senza di questa, la rana potrà lo stesso galleggiare oppure arrampicarsi nelle piante, come sempre indispensabili.
Come fondo consiglio la solita Akadama ed è sempre da evitare sabbia o graniglia molto fine.
Infatti anche a questa rana molto vorace capiterà spesso di inghiottire le prede con il materiale del fondo, con il rischio di provocargli qualche disturbo di salute. La terra è sicuramente più "digeribile".
Mentre per l'Hymenochirus si potrebbe lasciar stare il filtro, per lo Xenopo è invece indispensabile!
Un buon filtro con azione meccanica e biologica eviterà l'inquinarsi eccessivo dell'acqua poiché l'animale produce diversi escrementi visto il suo appetito.
I valori chimici dell'acqua sono poco importanti.
Mi raccomando la copertura della vasca! Specialmente quando l'acqua è calda "saltano" che è una meraviglia!

Alimentazione:

Potrei dire che mangia di tutto! Naturalmente non materia vegetale, ma accetta tutti i mangimi surgelati ed anche quelli non per uso acquariofilo e dunque: mangime per pesci liofilizzato, chironomus, artemia, krill, ecc. nonché lombrichi di terra, camole, caimani, gamberetti e pesciolini tipo guppy e platy ma..... avreste il coraggio di dare da mangiare a questa "bestia" i vostri teneri avannotti? Io no!
A proposito di coraggio, leggo sulle varie pubblicazioni che gli esemplari adulti possono venire occasionalmente nutriti anche con piccolissimi topi!!! Sembra strano a prima vista ma appena avrete uno Xenopus vi accorgerete come questo non sia impossibile.
Naturalmente io mi limito solo al surgelato e, mai e poi mai, darò in pasto alla mia rana un avannotto o un mio carissimo amico roditore!!!
Attenzione poi a non dargli troppo cibo! Lo Xenopus non si stanca mai di inghiottire e può arrivare al punto di scoppiare specialmente con il cibo vivo.
Io di solito l'alimento ogni due giorni alternando lombrichi (1 o 2) e chironomus (un po') senza esagerare e senza vedere la sua pancia crescere a dismisura.

Riproduzione:

Anche qui non so niente di diretto ma, come per l'Hymenochirus, ho letto che per ottenere la riproduzione è necessario farli "sentire" un periodo di "freddo" e poi di "caldo" simulando la primavera.
Mi limiterò nel riconoscimento dei sessi che è molto facile.
Il maschio, a parte le dimensioni più ridotte, è riconoscibile dall'assoluta mancanza di una piccolissima coda.
Infatti la femmina presenta un vestigio di coda nel "fondo schiena".

Buon allevamento!