Enrico Carrara nasce a Roma il 1 dicembre 1949; studia al liceo Mamiani
di Roma e nel gennaio del 1975 si laurea in Architettura.
A quarant' anni comincia ad andare in barca, può quindi di certo
essere considerato un marinaio... maturo.
Forse per reazione agli spesso pesanti incarichi di lavoro che
svolge , nel corso degli anni si avvicina sempre di più alla leggera
pratica dell’acquarello.
La produzione mostrata in questo sito offre la sintesi dei principali
interessi dell’autore, ovvero il gusto per le forme progettate (una barca è
direttamente rapportabile ad una casa); la passione per l’andare in barca a
vela; la pratica dell’acquarello come via salvifica all’equilibrio
interiore.
I primi disegni riguardavano personaggi e situazioni fantastiche,
riprese dai racconti di fantascienza che l’autore divorava da giovane e
dalle amatissime (anche da meno giovane ) bandes
dessinè di Moebius; in questi disegni (colorati ad acquarello) appare spesso il Tai Chi
Chuan, disciplina che il Nostro
pratica ( o cerca di praticare) dal 1984: è una esperienza importante, che
diventa non solo una pratica ma
un modo leggero per approcciare la vita.
Tre acquarelli sul Tai Chi Chuan sono pubblicati sul libro “Michelangelo
Antonioni
architettura della visione” ed.Edicon.
L’amore per le barche a
vela non si limita al solo
rapporto di uso, ma invade anche la percezione delle barche, il gusto per le
forme e la curiosità dell’evoluzione
tecnica e tecnologica delle barche: per afferrare, per fermare in qualche modo
quel rapporto così strano che si è formato tra l’andare in barca e la
passione per le forme dalle barche, cominciò così a dipingerle, con la
tecnica dell’acquarello: nascono così i ritratti di barche, con una
rappresentazione “tecnica” della barca (il piano velico) e
una visione “poetica” della barca, cioè vista come l’autore
stesso vorrebbe “viverla”.
I soggetti sono spesso barche importanti, progetti di grandi architetti come Herreshoff, Alden, Stephens, grandi barche
come Malabar, Nina, ma anche piccole
perle, barche come il Pirate, barca scuola dell’accademia navale di Francia
negli anni’30, o come il
Kingfisher, piccolo veliero di
scuola americana.
Tra i soggetti troviamo
anche alcuni figurini ; sono tratti da fotografie d’epoca di alcuni
personaggi e di anonimi marinai, e fanno parte di un filone di ritratti che
vanno dalle divise di soldati fino a ritratti del padre dell’autore; ma la
passione resta una: quella misteriosa meraviglia di qualcosa che viaggia senza
consumare nulla, senza bruciare, puzzare né fare rumore; il miracolo di una
vela sull’acqua.
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