Tabella con i più comuni

Pomacentridi e la loro simbiosi.

Tra le associazioni biologiche note, la più interessante è certamente la simbiosi tra il genere Amphiprion e diversi attiniari tropicali, prevalentemente appartenenti alla famiglia degli Stoicactiidi. Questi anemoni di mare, come tutti i Celenterati, hanno sulla superficie dei loro tentacoli delle microscopiche capsule urticanti, più propriamente denominate

nematocisti .

Queste piccole ma

Numerosissime

strutture, benché

efficienti anche per

scopi difensivi,

vengono usualmente impiegate per catturare prede viventi,quali crostacei e pesci che si trovano nel raggio d'azione dei tentacoli. Sebbene anche i pesci possono essere storditi e divorati dagli Attiniari, non è così per i Pomacentridi, che sembrano immuni dagli effetti paralizzanti delle nematocisti dei loro ospiti, anzi, vivono profondamente insinuati tra i tentacoli delle anemoni. Tra i pesci Pomacentridi più noti per la simbiosi, sono da annoverare  numerose specie: Amphiprion (Percula, ocellaris, clarkii, akallopisos, perideraion, melanopus, frenatus, ecc.) e Dascyllus trimaculatus e Premnas biaculatus. Mentre invece le anemoni che ospitano i pesci sono in prevalenza i generi: Radianthus (Ritteri, malu, simplex, ecc.) e Stoichactis.

I nostri

articoli

indietro

continua

Anemoni di mare e pesci pagliaccio

Leggete gente

leggete assai!

Home Page

Avanti--->

Indietro<--

Oltre alle simbiosi dei pomacentridi è stata osservata anche la simbiosi tra un gobide (Gobius bucchichii) e un'attinia (Anemone sulcata) appartenenti alla fauna mediterranea. Altre simpatiche simbiosi esistono tra Crostacei Decapodi e Attiniari tropicali. Queste singolari forme di convivenza hanno dato luogo a molte osservazioni e a numerosi studi sperimentali, nel tentativo di comprendere la possibilità di esistenza e le caratteristiche. Come si è già accennato, sebbene la nematocisti dei Celenterati possano essere altamente tossiche per il loro contenuto di ipnotossine e in alcuni casi anche fatali per pesci di piccole o anche grandi dimensioni, non è affatto tossica per i piccoli pomacentridi, anzi, ne arrivano a essere addirittura protetti. Questa protezione, tuttavia, non è assoluta né permanente, infatti se un Amphiprion viene allontanato dal proprio anemone e tenuto isolato, perde la sua immunità a tal punto che quando dopo un certo periodo più o meno lungo viene rimesso insieme all'anemone, il pagliaccio non viene più riconosciuto e attaccato.

2