Azione Cattolica Parrocchia San Francesco d'Assisi

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L'azione cattolica oggi

Per "vedere" l'AC nella Chiesa di oggi occorre cercare con occhi nuovi, orientati dalla visione di Chiesa e di laicato presente nel Concilio Vaticano II. L'AC di oggi infatti è quella che ha ri-pensato la propria identità alla luce del Concilio e che ha espresso questa rinno-vata consapevolezza di sé nello Statuto del 1969; in esso vengono interpretate e tradotte in progetto le caratteristiche che il Concilio attribuisce alle associazioni di Azione Cattolica e che presenta nel n. 20 del Decreto sull'Apostolato dei laici; questo passo del Decreto parla in modo esplicito di Azione Cattolica, come di una forma particolare di servizio e di presenza del laicato nella Chiesa. Si delinea così un'esperienza contrassegnata da quattro "note caratteristiche prese tutte insieme":

  • l'ecclesialità, per cui "fine immediato di tali organizzazioni è il fine apostolico della Chiesa, cioè l'evangelizzazione e la santificazione degli uomini e la formazione cristiana della loro coscienza ... "; non solo l'AC si caratterizza perché condivide lo stesso fine della Chiesa, ma soprattutto perché lo condivide nella sua globalità. Si legge nella Premessa dello Statuto che "ciò che caratterizza l'AC è infatti l'assumere come propria finalità essenziale, non questo o quel campo di apostolato, ma il fine stesso apostolico della Chiesa nella sua globalità". Si può dire che qui sono fondate sia la scelta religiosa che il carattere pastorale dell'ACI;

  • la laicità, per cui "i laici, collaborando con la Gerarchia secondo il modo loro proprio, portano la loro esperienza e assumono la responsabilità nel dirigere tali organizzazioni ... "; il servizio dei laici di AC alla Chiesa non può cioè non essere contraddistinto dai tratti della loro vocazione. Il carattere pastorale dell'AC, arricchendosi di tale dimensione laicale, è in funzione di una connessione sempre più forte tra vita di Chiesa e vita nel mondo, affinché in qualche modo il mondo, con le sue realtà, entri nella Chiesa e la Chiesa possa raggiungere il mondo con la testimonianza di chi vive a contatto e immerso nelle dimensioni più varie e più comuni della vita;

  • l'organicità, per cui il servizio offerto alla Chiesa è globale, in rapporto alla comunità (cioè non occasionale, non improvvisato, non legato alla precarietà della presenza di un leader...) e anche nei rapporti interni tra quanti fanno la stessa scelta (cioè comunitario, organizzato, legato a un progetto oggettivo, che vada oltre le persone e oltre le mode);

  • la collaborazione con la Gerarchia, che per l'Azione Cattolica è più stretta e vincolata, in modo sostanziale, dal suo fine, identico a quello della Chiesa: l'operare a servizio del progetto pastorale della Chiesa diocesana e parrocchiale non può che realizzarsi in un rapporto di condivisione stretta della responsabilità di chi è Pastore, in un rapporto filiale, dialogico, maturo, corresponsabile. Si ritrovano qui i caratteri dell'Azione Cattolica di sempre, lo stesso amore alla Chiesa, la stessa disponibilità alla condivisione pastorale e al radicamento nella storia degli uomini, la stessa volontà di dialogo corresponsabile con i Pastori.

 
 

 

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