Azione Cattolica Parrocchia San Francesco d'Assisi

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L'Assistente Spirituale

 Statuto, art.10:

“Nell’Azione Cattolica Italiana i Sacerdoti Assistenti partecipano alla vita dell’Associazione e delle sue articolazioni, per contribuire ad alimentarne la vita spirituale ed il senso apostolico, ed a promuoverne l’unità. Il Sacerdote Assistente esercita il suo servizio ministeriale quale partecipe della missione del Vescovo, segno della sua presenza e membro del presbiterio, in modo che la collaborazione nell’apostolato di sacerdoti e laici renda più piena la comunione ecclesiale dell’Associazione”.

 Regolamento, art.14:

“Gli Assistenti dell’ACI, pur non avendo diritto di voto, fanno parte integrante dell’Associazione, secondo quanto indicato dall’art.10 dello Statuto, e partecipano alla (sua) vita e alla (sua) attività”.

 L’Assistente è un sacerdote diocesano che esercita il suo servizio ministeriale quale partecipe della missione del Vescovo.

“Si chiama assistente perché ha il compito di assistere, e il termine assistere richiama atteggiamenti di sollecitudine educativa, di condivisione, di un’assidua e cordiale partecipazione alla vita associativa. Quindi richiama anche la comprensione dei problemi che vi scorge e l’aiuto che deve offrire per risolverli”.

 Partecipando ai vari livelli della vita associativa e tramite contatti personali, l’assistente contribuisce a:

·        far crescere la comunione

-       nella Chiesa, con il Papa e il Vescovo nel cammino della Chiesa locale e universale;

-       tra le diverse articolazioni nell’associazione;

·        far maturare la fede

-       curando la crescita della vita spirituale;

-       con la direzione spirituale e l’orientamento vocazionale;

·        sollecitare lo spirito missionario

-       aiutando la formazione apostolica ed ecclesiale;

-       sollecitando la coscienza delle responsabilità laicali.

Gli aderenti e i gruppi

Statuto, art.12:

“L’adesione è personale; si manifesta ed è accolta nelle forme stabilite dal Consiglio nazionale”.

 Regolamento, art.2:

L’adesione è il modo con cui si esprime la personale appartenenza all’Associazione.

Essa, infatti, è atto normalmente maturato ed espresso in gruppo: ciò vale per ciascuna età, secondo le proprie peculiari caratteristiche.

L’adesione è richiesta dall’interessato, tramite il gruppo a cui l’interessato partecipa, ed è accolta dall’Associazione parrocchiale o interparrocchiale.

L’adesione, una volta avvenuta, viene confermata di anno in anno. Nel decidere sulla richiesta di adesione, il Consiglio parrocchiale si assicura che chi domanda di aderire all’ACI sia consapevole dell’impegno e dei doveri che con ciò si assume”.

 L’adesione, quindi, è una scelta pienamente libera che si rinnova ogni anno e che caratterizza il laico di AC.

Chi sceglie di aderire all’Azione Cattolica ne diventa pienamente responsabile e s’impegna a viverne l’esperienza nelle varie fasi ed a partecipare alla vita della propria comunità.

 Statuto, art. 13:

“L’adesione all’ACI comporta per il socio il dovere di contribuire con la preghiera e con il sacrificio, con lo studio alla realizzazione delle finalità
dell’Associazione; comporta anche il dovere di contribuire finanziariamente alla vita e all’attività dell’Associazione…”
          

Regolamento, art. 1:

“Il laico di AC, con la propria adesione contribuisce a far esistere l’Associazione, è corresponsabile della vita e delle attività dell’ACI ai vari livelli, a cominciare da quello di base. Esercita questa sua responsabilità intervenendo nei luoghi e nei momenti in cui si costruisce la vita associativa, contribuendo direttamente a determinarne le scelte e i responsabili”.

 Regolamento, art. 12:

“Con l’atto di aderire all’ACI, ogni socio si abbona alla stampa associativa nazionale. A tali pubblicazioni egli collabora con contributi di riflessione, di esperienze e di critica a livello personale e di gruppo”.

Regolamento, art. 8:

“La partecipazione all’ACI può avvenire anche attraverso la formula ‘simpatizzanti’, la quale tende a preparare l’adesione all’Associazione. Ciò può riguardare sia singole persone, sia gruppi parrocchiali o interparrocchiali. La Presidenza diocesana aiuta in particolare tale processo di maturazione”.

Gli aderenti all’AC dunque sono laici che, nella consapevolezza della vocazione battesimale, accolgono le finalità, lo stile, la struttura dell’AC, come esperienza per esprimere la propria fede nei vari ambiti di appartenenza: il lavoro, la scuola, la piazza i circoli ecc..

Aderire all’ACI non è condividere un metodo per incontrarsi, e neanche accettare un compito da svolgere, ma è il coinvolgersi in un’Associazione che si colloca nella Chiesa in modo non occasionale o legato a un momento o a un problema, ma con una impostazione che proviene dalla Chiesa stessa, tradotta in uno Statuto e attuata mediante una struttura.

Il Laico di AC è cosciente di potere e di dovere offrire il proprio contributo all’elaborazione dei programmi e delle scelte fondamentali dell’Associazione e a scegliere le persone che, ai vari livelli, ne cureranno l’attuazione.

Gli strumenti della democrazia favoriscono e educano a questa corresponsabilità, per cui vanno curati e vissuti con serietà ed accompagnati da riflessioni adeguate che arricchiscono di contenuto gli aspetti formali.

 
 

 

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