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13ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Anno C
LIBERI PER
SEGUIRE CRISTO
Messa propria, Gloria, Credo, Preghiera Eucaristica V/B: Gesù
nostra via
Domenica 1 Luglio
2001
ATTO PENITENZIALE
Il Signore non si stanca di invitarci ogni giorno alla
sua sequela, ma spesso avanziamo delle scuse per rimanere nel
compromesso. Per tutti i nostri ritardi e tentennamenti, chiediamo
perdono.
Per tutte le nostre indecisioni, Signore, pietà.
Per ogni nostra infedeltà, Cristo, pietà.
Per ogni forma di egoismo, Signore, pietà.
TESTI BIBLICI
1 Re 19,16b.19-21 - Eliseo si alzò e seguì
Elia.
Dal salmo 15 - Rit.: Sei tu, Signore, il mio unico bene.
Gal 5,1.13-18 - Siete stati chiamati alla libertà.
Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Io sono la luce del mondo,
dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita. Alleluia.
Lc 9,51-62 - Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme. Ti
seguirò dovunque tu vada.
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
Prima lettura - 1 Re 19,16b.19-21
La chiamata rivoltagli da Dio, tramite il profeta Elia, coglie
Eliseo in modo improvviso, nell’ordinarietà del vivere quotidiano.
Essa richiede, da parte del “vocato”, una grande libertà interiore
che gli consenta di abbandonare lo stile di vita precedente per
assumerne uno nuovo. Egli deve essere libero da tutto e da tutti, non
per fare ciò che vuole, ma per essere totalmente e a tempo pieno, a
servizio di Dio e dei fratelli.
Dal Salmo 15
È la preghiera fiduciosa di un pio Israelita che riconosce Dio come
unico e sommo bene, Signore della vita, eredità, custode e protettore,
le cui vie sono sentieri di vita e di gioia piena. È anche la preghiera
del Cristo risorto.
Seconda lettura - Gal 5,1.13-18
Paolo ricorda ai Galati che sono uomini liberi perché liberati. La
libertà è il dono che Cristo ci ha fatto e che produce frutti di carità;
è vita nello Spirito che giunge alla sua pienezza nel comandamento
dell’amore, nell’amare senza misura. Questa è la sola “legge”
del cristiano: non una serie di doveri e di comportamenti, ma
l’adesione personale a Cristo.
Vangelo - Lc 9,51-62
All’inizio del grande viaggio di Gesù verso Gerusalemme si
inserisce il tema della chiamata alla sequela radicale. Seguire Gesù è
fare la sua stessa strada; ciò non ammette dubbi o interferenze. Le
richieste che egli avanza non sono altro che ciò che lui stesso vive:
provvisorietà nel quotidiano, urgenza di compiere la volontà del
Padre, totalità di dedizione alla causa del regno. Seguire Gesù
richiede una libertà interiore che è anzitutto libertà da se stessi,
dai propri programmi, dalla pretesa di decidere della propria vita, per
far posto a scelte coraggiose che non ammettono scuse.
TRACCIA PER L’OMELIA
- Parole dure, quelle pronunciate da Gesù nel
Vangelo odierno, come il suo atteggiamento: c’è una meta, uno
scopo da raggiungere; è necessario scegliere, decidere, non si può
rimandare, temporeggiare! Così, “indurendo la sua faccia”, egli
si incammina verso Gerusalemme, la città del suo sacrificio. Non
basta l’entusiasmo facile, che sarà anche di Pietro: ”Il Figlio
dell’uomo non ha dove posare il capo e quando lo reclinò sul suo
petto, fu per rendere l’ultimo respiro” (S. Chiara d’Assisi).
Non è possibile anteporre a Cristo nemmeno gli affetti più cari e
legittimi, o rimpiangere il passato. Decidere di seguire Cristo è
scegliere di percorrere la sua stessa strada, di vivere la sua
stessa vita, fino alla croce, è accettare di essere pellegrini e
forestieri, privi di mezzi, di sicurezze materiali e appoggi umani,
liberi soprattutto da se stessi, senza programmi prestabiliti, ma
ricchi dell’Unico necessario. Decidere di seguire Cristo è
compiere una scelta di fede aderendo non ad una dottrina o
ideologia, ma alla sua stessa persona, facendo ciò che lui ha
fatto, scegliendo ciò che lui ha scelto, volendo ciò che lui ha
voluto: in una parola, conformarsi a lui. È una scelta possibile
solo nella libertà dell’amore, del sentirsi totalmente
“afferrati” da lui.
- Cristo prosegue nel suo cammino anche se non lo
seguiamo. La nostra risposta non ritarda la sua missione. Egli è
“deciso” perché sa ciò che deve fare: la volontà del Padre.
“E la volontà di suo Padre fu questa, che il suo figlio benedetto
e glorioso offrisse se stesso come sacrificio e vittima
sull’altare della croce, in espiazione dei nostri peccati,
lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le orme. E vuole che
tutti siamo salvi per mezzo di lui” (S. Francesco d’Assisi). La
sua vita è offerta per tutti, anche per coloro che non lo seguono,
non lo accolgono - come i Samaritani nel Vangelo -, non riconoscono
il suo amore. “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”: lo
sentiremo ripetere ancora in questa liturgia. La celebrazione dei
santi misteri ci aiuta ad intuire la portata di questo amore.
Mangiare il suo corpo è accogliere il suo amore per noi e, al tempo
stesso, accettare di vivere la sua stessa vita, seguendolo sulla
strada che sale a Gerusalemme.
- Non basta decidersi per Cristo, occorre anche
rimanere fedeli. La fedeltà si misura nella quotidianità, nelle
piccole o grandi scelte che ogni giorno siamo chiamati a compiere:
spesso, infatti, siamo tentati di riprenderci tutto ciò che abbiamo
lasciato con tanto entusiasmo, di scadere nella mediocrità, di
avvalerci della logica del mondo e non di quella dello Spirito.
Seguire Cristo non significa diventare preti o suore, ma
“semplicemente” cristiani. La radicalità del Vangelo non
riguarda un’élite di super-uomini, ma è per tutti coloro che
l’accolgono. Vivere la fedeltà al proprio battesimo è
scommettere sulla fedeltà di Dio e testimoniare la vita di Cristo,
che “non è venuto per essere servito, ma per servire”, servendo
a nostra volta i fratelli: è la testimonianza della gratuità
dell’amore, di chi per primo si è lasciato amare da lui, da un
Amore che lo ha reso libero di amare.
PREGHIERE DEI FEDELI
Rivolgiamo la nostra supplica al Padre, perché ci
custodisca e ci aiuti a vivere nella libertà dell’amore. Preghiamo
dicendo: Guidaci, Padre, nella via della vita.
- Custodisci nella fedeltà la tua Chiesa, perché
camminando alla sequela del Cristo risorto, con cuore libero
totalmente rivolto al suo amore, viva con radicalità evangelica la
sua testimonianza nel mondo. Preghiamo.
- Illumina le coscienze dei leaders politici, affinché
sappiano tradurre la chiamata alla libertà insita nel loro cuore,
in un impegno sincero e concreto a favore della verità, della
giustizia e del bene comune. Preghiamo.
- Infiamma, con il fuoco del tuo amore, la vita dei
giovani in ricerca vocazionale, affinché nulla antepongano
all’urgente e audace appello a seguire Cristo con dedizione totale
e incondizionata. Preghiamo.
- Benedici tutte le iniziative estive: fa’ che
siano occasioni di crescita umana e spirituale, aiuti preziosi per
rifocalizzare i valori a discapito delle futilità che la società
odierna propone. Preghiamo.
- Accogli il sacrificio eucaristico che ti offriamo:
fa’ che questo sacro mistero rafforzi e sostenga la nostra
adesione di fede al Vangelo e ci renda autentici testimoni del tuo
amore nel generoso servizio ai fratelli. Preghiamo.
O Padre, che nel tuo Spirito ci insegni le vie
della vita, esaudisci la nostra preghiera: rafforzaci nella fede, perché
con coerenza testimoniamo la verità che ci fa liberi. Per Cristo nostro
Signore. Amen.
MONIZIONE ALLA PREGHIERA DEL
SIGNORE
Come pellegrini sulle strade del mondo, eleviamo al
Padre, che tutto provvede alle necessità dei suoi figli, la nostra
fiduciosa preghiera.
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
- Gli psicologi ci spiegano che c’è una doppia
libertà: per essere cristiani, o semplicemente uomini, occorre
essere “liberi da”, e “liberi per”. “Liberi da”
significa liberi dal condizionamento delle passioni, dal peso del
corpo, da ciò che ci spinge al vizio, che porta a compiere il male.
Quindi prima condizione per essere liberi è poter disporre di se
stessi, non essere in balia di ogni desiderio o inclinazione, ma
padroni in casa propria, capaci di scegliere e di volere. Chi è
davvero padrone in casa propria diventa “libero per”. Cioè per
un qualcosa di bello da costruire, per un progetto di vita. Per il
progetto di Dio. Paolo lo ha additato ai Galati, dicendo:
“Mediante la carità, siate servi gli uni degli altri”. Questa
libertà totale è dunque necessaria per assumere
quell’atteggiamento di solidarietà con gli altri che fa parte del
seguire Gesù (Enzo Bianco, Accogliere la Parola, Elledici,
p.184).
- Ogni persona è chiamata a vivere una vocazione. La
vocazione è chiamata, cioè qualcuno che al di fuori di noi ci
propone un cammino, ci invita a seguirlo. La vocazione è il posto
unico che ogni persona occupa come alleato di Dio nel compimento del
progetto di salvezza.
SEGNO
Una strada con delle orme, che porta alla Croce:
"Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme".
Incomincia ora il cammino verso Gerusalemme, che occuperà
tutte le prossime domeniche.
VIVERE L'EUCARISTIA
Per seguire Gesù, bisogna saper fare delle rinunce: vedi
Eliseo (prima lettura) e tutti coloro che dicono di voler
seguire Gesù (vangelo). Cerchiamo una rinuncia per essere
fedeli al nostro essere cristiano. Ad esempio, per seguire Gesù:
- alzarsi in modo da trovare un po' di
tempo per fare la preghiera del mattino,
- se siamo in ferie, restare fedeli alla
messa domenicale.
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