Una
storia lunga più di cento anni
DAL
1868 AL 1968
Ci
sono stati, nella Chiesa, molti tentativi di organizzazione dei laici.
Quello dell’Azione Cattolica prende forma in un momento storico molto
delicato a causa del rapporto conflittuale tra la Chiesa e lo
Stato Italiano.
1868
Su
iniziativa di due giovani: MARIO FANI, del circolo S. Rosa di Viterbo, e
GIOVANNI ACQUADERNI, animatore di un circolo giovanile di Bologna, nasce l’ACI
con il nome di SOCIETÀ della GIOVENTÙ CATTOLICA ITALIANA.
Il
programma prevede: Preghiera, Azione, Sacrificio.
1896
Viene
fondata la FUCI. Fin
dai primi anni la FUCI è impegnata su due versanti: il confronto con la
cultura moderna, e l’impegno nell’ambito sociale.
1908
Nasce
l’UNIONE DONNE CATTOLICHE ad opera di M.Cristina Giustiniani Bandini e
con la collaborazione di Adelaide Coari.
La presenza femminile nella Chiesa conosce fervore e vitalità nuove. L’U.D.
assume la cura dei fanciulli cattolici.
1918
Nasce
la GIOVENTÙ FEMMINILE ad opera di Armida Barelli, su volontà di
Benedetto XV prima, e di Pio XI poi.
1922
Nasce
ad opera di Augusto Ciriaci e Mons. Giacomo Tardini la FEDERAZIONE UOMINI
CATTOLICI voluta da Pio XI, al fine di raggruppare tutte le opere degli
Adulti.
1923
Con
gli Statuti l’AC viene costituita in 4 sezioni:
FEDERAZIONE
ITALIANA UOMINI CATTOLICI
SOCIETÀ
GIOVENTÙ CATTOLICA ITALIANA
FEDER.
UNIVERSITARI CATTOLICI ITALIANI
UNIONE FEMMINILE CATTOLICA ITALIANA.
1931
Il
regime fascista, nella persona di Mussolini, invia ai prefetti l’ordine
di chiudere i circoli dell’AC, perché l’attività formativa religiosa
è esercitata spesso in senso antifascista.
Pio
XI risponde con l’enciclica “Non abbiamo bisogno” in cui afferma che
il laicato e l’AC non hanno bisogno di garanzie diverse da quelle della
Chiesa, della fede, e del rapporto con il pontefice.
1943-59
Dopo
la guerra, anche per merito del suo sforzo organizzativo, l’AC raggiunge
un’espansione mai vista prima: nel 1943 gli iscritti sono circa
2.500.000 e giungono nel 1959 a 3.372.000.
Il
periodo che va dal ‘46 al ‘53 vede la partecipazione quasi diretta
dell’AC alle competizioni elettorali e alle questioni politiche.
Nel
‘48 nascono i cosiddetti Comitati Civici, un’organizzazione
collaterale all’AC, con lo scopo di mobilitare tutte le forze cattoliche
per la battaglia elettorale.
Questa
mobilitazione sembra manifestare scarsa capacità nel cogliere le profonde
trasformazioni che in quegli anni stanno cambiando il volto del Paese,
avviandolo ad una secolarizzazione forse mai conosciuta. Solo qualche anno
più tardi negli ambienti ecclesiali comincerà quella ricerca di
rinnovamento che maturerà negli anni che ci avvicinano al Concilio.
1969
UN NUOVO STATUTO
È una
sorta di “MAGNA CHARTA” dell’A.C.I..
L’Azione
Cattolica l’ha elaborato dopo un lunghissimo periodo di revisione,
confronto, riflessione dei propri aderenti ai vari livelli. Era l’anno
1969.
L’8
dicembre del 1965 si era chiuso il Concilio Vaticano II. Un vento
di novità soffiava sulla Chiesa.
Il
mondo viveva una stagione di grande speranza, di ricerca di radicalità e
di valori. Il pianeta giovanile, in particolare, esprimeva tutto questo in
un travaglio di contestazione e abbandono di quanto sapeva di “tradizionale”.
Nella
Chiesa tutto ciò si traduceva nella ricerca di fedeltà allo Spirito
conciliare.
La
nascita di un Nuovo Statuto è il primo frutto del rinnovamento che l’Associazione
ha messo in atto dopo il Concilio.
La
struttura organizzativa dell’Associazione assume un volto nuovo: i
quattro Rami lasciano il posto a due Settori, uno per i giovani e uno per
gli adulti; le Sezioni minori sono sostituite con un’unica struttura
unitaria, l’Azione Cattolica dei Ragazzi.
|