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Gaetano Bresci

Il 29 luglio del 1900 l'anarchico pratese Gaetano Bresci uccise il re d'Italia Umberto I sparandogli tre colpi di pistola mentre era in carrozza nel parco della Villa Reale di Monza. Bresci, operaio emigrato negli USA (a Patterson, nel New Jersey) dove era tra i fondatori della rivista "La questione sociale", aveva deciso di tornare in Italia e uccidere il re per vendicare la strage compiuta a Milano nel 1898, quando l'esercito aveva sparato sulla folla che manifestava, assassinando centinaia di persone (il numero esatto non è stato mai accertato); lo stesso Umberto I aveva decorato il generale Fiorenzo Bava Beccaris, che aveva comandato la strage, complimentandosi con lui per aver difeso la civiltà.

Lev Tol'stoj commento così il regicidio: "Questi, li si vede sempre in uniforme militare con a fianco lo strumento dell'assassinio, la sciabola. L'assassinio è per essi un mestiere. Ma basta che uno di loro venga assassinato e li udirete recriminare e indignarsi"

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 1.Gaetano Bresci

 2.Gaetano Bresci

3. Umberto I

4.disegno di copertina de La Domenica del Corriere, 6 agosto 1900, di Achille Beltrame

 5. opera di Flavio Costantini (1974)

  6. Il penitenziario di S.Stefano

Dopo il regicidio Bresci era stato processato a Milano, difeso dall'avvocato anarchico Francesco Saverio Merlino, e il 29 agosto 1900 era stato condannato ai lavori forzati, (la pena di morte era stata abolita in Italia nel 1889) e deportato sul penitenziario dell'isola di S.Stefano, presso Ventotene, nelle isole Ponziane, Il penitenziario, già borbonico, era stato fatto costruire da Ferdinando IV nel 1795 su una struttura circolare attorno a un cortile, che doveva richiamare i gironi dell'Inferno dantesco. L'architetto che lo aveva progettato, Francesco Carpi, vi morì come prigioniero.
A S. Stefano fu costruita una cella appositamente per Bresci, la Direzione Generale delle Case di pena ne mandò il progetto al cavalier Cecinelli, direttore del carcere: era assolutamente identica a quella che Alfred Dreyfus occupava sull'Isola del Diavolo dal 1895 e che avrebbe occupato ancora fino al 1906.
Leggermente più grande di quelle comuni, la cella era di 3 x 3 metri: le suppellettili consistevano in un letto in legno e materasso in crine (che, rialzati, durante il giorno dovevano essere legati alla parete con grosse cinghie di cuoio), uno sgabello fissato al pavimento, un catino di legno, e il tradizionale bugliolo.
I secondini Barbieri e De Vita, affermarono di aver trovato morto Gaetano Bresci alle 14,55 di mercoledì 22 maggio 1901: si sarebbe strangolato con un fazzoletto, attaccandosi alla inferriata della finestra, sfuggendo alla sorveglianza continua dallo spioncino e senza fare alcun rumore, nonostante avesse i piedi chiusi in una lunga catena, fissata a un muro della cella. Secondo altre fonti Bresci si sarebbe impiccato con un asciugamani. Gaetano Bresci aveva 32 anni, essendo nato a Coiano di Prato l'11 novembre 1869.
Dal registro del carcere manca la pagina con il numero 515, la matricola che descriveva vita e morte dell'ergastolano. Anche all'Archivio Generale dello Stato, a Roma, non c'è nulla che riguardi Gaetano Bresci. Secondo Arrigo Petacco, autore di una fortunata biografia di Bresci, è anche scomparso il contenuto del fascicolo che, tra le "carte segrete" di Giolitti, racchiudeva la documentazione non ufficiale sulla morte " dell'anarchico che venne dall'America ".
Il corpo di Bresci fu sepolto il 26 maggio 1901 nel cimitero di Santo Stefano. Nella fossa, secondo fonti ufficiose, furono gettate anche tutte le sue cose. Dell'anarchico rimasero soltanto due cimeli: il berretto da ergastolano, e la rivoltella che gli era servita per uccidere il re Umberto I. Contrassegnato con il numero 515, il copricapo era conservato nel piccolo museo del penitenziario insieme al berretto di un altro famoso regicida, Pietro Acciarito. Entrambi andarono distrutti durante una rivolta dei detenuti scoppiata a Santo Stefano al termine della Seconda Guerra Mondiale. Secondo altre fonti il corpo di Bresci fu invece
gettato in mare.

BIBLIOGRAFIA:

http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_Archives/goldman/

http://www.traveleurope.it/ventoten.htm

http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/USAbresci.htm

http://www.spunk.org/texts/pubs/ran/sp001769.html

http://www.varesenews.com/articoli/2000/agosto/sud/2-8bresci.htm

 

- Renzo DEL CARRIA - Proletari senza rivoluzione - vol.II (1892-1914) - Savelli, Roma, 1977 - pag.138.

- Giuseppe GALZERANO - Gaetano Bresci : la vita, l' attentato, il processo e la morte del regicida anarchico /Galzerano editore -Atti e memorie del popolo - Casalvelino Scalo (Salerno), 1988. - tel. e fax: 0974.62028.

- Mario LOMBARDO - in "Colloqui coi lettori" - Storia Illustrata n.194 - gennaio 1974, pag. 6.

- Arrigo PETACCO - "I terroristi fanno tremare i re" - Storia Illustrata n.191 - ottobre 1973, pag. 64.

- Arrigo PETACCO - L'anarchico che venne dall'America

- Giuseppe VETTORI (a cura di) - Canzoni italiane di protesta - Newton Compton - Roma, 1974 - pag. 350.

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pagina aggiornata a: 4 dicembre 2003