La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 2

 

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

 

Massimo Niro - Impruneta (FI)

Sono Massimo  Niro, magistrato a Firenze (magistrato di sorveglianza), residente a Impruneta ( FI).

Per un magistrato la fedeltà alla Costituzione è (dovrebbe essere) dovere primario e metro fondamentale di valutazione : ma in questi tempi tutto è messo in discussione e nulla può considerarsi scontato...

Pertanto, accolgo ben volentieri la proposta, dal forte valore simbolico, di adottare uno o più articoli della nostra legge fondamentale: e la mia preferenza va agli articoli 2 e 3, pilastro del sistema democratico e dell'architettura istituzionale,  articoli di una ricchezza e potenzialità davvero straordinarie.  I  diritti inviolabili della persona umana, i doveri di solidarietà, l'eguaglianza formale e sostanziale dei cittadini, sono  valori irrinunciabili e insostituibili, per i quali vale la pena impegnarsi e battersi, ognuno per quanto gli compete.

La giustizia, senza queste stelle polari, è  inevitabilmente miope e insufficiente.

 

 

Luigi Valiante - Peschiera Borromeo (MI)

L'uomo, i suoi diritti, cosa è più importante?

 

 

Donatella Maltese - Val Vomano (TE)

Questo articolo suscita in me forti emozioni quando lo leggo. La possibilità di esercitare i propri diritti (inviolabili) è un privilegio.Ci sono paesi in cui non c'è liberta di parola, di stampa, di religione. Paesi in cui non è possibile esprimere la propria personalità, realizzare un proprio progetto di vita. Ci sono paesi in cui il ruolo dello Stato è quello di rendere difficile la vita delle persone limitando la loro libertà di azione. Quando penso a questo e al fatto che ho conosciuto persone che vivono queste realtà mi sento fortunata. La Costituzione è stata un dono prezioso che abbiamo ricevuto dalla storia, è nostro dovere rispettarla e fare di tutto perché le generazioni future possano capirne il valore e interiorizzarlo. È nostro dovere trasmettere loro tutta la sua essenza.Credo che sia un passo fondamentale a partire dal quale si possa recuperare quel senso di civiltà che si è un po' perduto. Nelle scuole medie, esiste una materia chiamata Educazione Civica, esiste sulla carta, ma non di fatto. Perché non spingere le istituzioni scolastiche a dare una maggiore visibilità, importanza alla materia, che oggi più che mai potrebbe svolgere una funzione educatrice?

 

 

Alessandro Cavaliere - Courmayeur (AO)

La Repubblica, la Repubblica italiana, la mia Repubblica, la Repubblica del paese in cui sono nato, dove ho imparato cosa significhi giustizia, rispetto, solidarietà e compassione (nel senso di rendere propria la sofferenza dell'altro) RICONOSCE e GARANTISCE i DIRITTI INVIOLABILI DELL'UOMO. L'articolo che ho scelto di adottare non ritiene necessario spiegare a noi cittadini di che uomo si tratti: italiano o extracomunitario, con permesso di soggiorno o senza, ebreo o mussulmano (...e tanto meno se di razza padana oppure no!). La nostra Costituzione ci impone l'adempimento dei DOVERI INDEROGABILI di solidarietà politica, economica e sociale.

 
 
Daniela Salaris - Sassari

Adotto gli articoli 2 e 3, ma mi piacerebbe adottare tutti i principi fondamentali nei quali riconosco i valori di giustizia, libertà e non-discriminazione, pochi ma chiari e basilari concetti alla base di qualsiasi vero sistema democratico. Con la speranza di non dover anche noi passare nuovamente attraverso gli orrori per ricordarci di dell'importanza di questi principi.

 

 

Paolo Contestabile – Monte San Biagio (LT)

Credo che sia tra tutti gli articoli della Costituzione quello che esprime meglio il senso di civiltà, libertà e democrazia della nostra società.

 

 

Roberto Morando - Nichelino (TO)

Non poteva esserci articolo più significativo, proprio in questi giorni è stata approvata la nuova legge sull'immigrazione. È vergognosa, contro ogni diritto dei popoli di avere la libertà.

 

 

Massimo Capialbi – Firenze

Sono un avvocato e lavoro credendo in questo principio. Mi batterò perché questo e gli altri principi della Costituzione non vengano toccati.

 

 

Germana Grazioli - Cremona

Ero in dubbio fra l'articolo 3 e l'articolo 2, poi ho pensato che valeva la pena rimarcare un’affermazione forte di principio che sta nella seconda parte dell'art. 2 e di cui recentemente ho sentito poco parlare, anzi meglio, ne ho sentito parlare solo da Cofferati e dagli altri sindacalisti in occasione dello sciopero generale e non solo: "La Repubblica... richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di SOLIDARIETÀ politica, economica e SOCIALE." E non perché i sindacati "fanno politica" (sottinteso : indebitamente !) ma perché si fanno semplicemente portavoce di sacrosanti diritti sociali, come anche la Costituzione afferma. È indispensabile tornare a leggere la Costituzione non solo con l'attenzione che si presta ai documenti storici, ma con la volontà di condividere e realizzare una società equa (almeno!).

 

 

Livia Cascapera - Roma

Adotto l'articolo 2 e l'articolo 3 perché alla loro base si può leggere il principio di non-discriminazione, unica garanzia di giustizia.

 

 

Monica Rovetta - Brescia

I cambiamenti della vita civile, sociale, politica non possono rinnegare i pilastri fondamentali su cui si fondano i valori della nostra convivenza.

 

 

Marcella Cavagnera, Raffaella Poldelmengo, Piera Oddonetto, Antonino Lo Gioco, M.Pia Schutzmann, Simonetta Zandonà, Graziella Pedroni - Lille

Siamo un gruppo di docenti italiani distaccati dal MPI per il Ministero Affari Esteri, per la promozione culturale della nostra lingua, lavoriamo a Lille in Francia. Dalla Circoscrizione consolare di Lille (Francia) vi mandiamo la nostra"adozione" che abbiamo inserito ieri come punto fondamentale dell'ordine del giorno della nostra assemblea sindacale CGILscuola-estero. Gli articoli che abbiamo adottato e l'iniziativa importante che avete lanciato non hanno bisogno di commenti, ma di essere accuditi e sostenuti. Ogni giorno, ben oltre il 2 giugno! L'iniziativa ci ha anche permesso di riprendere in mano il testo della Costituzione e riflettere insieme su molte cose che si danno per scontate e che scontate non sono. Ecco gli articoli che abbiamo adottato, ritenendo che fra di essi vi fosse un filo saldo e unificante che ben potevamo "accudire": art. 2, art. 4, art.11, art.33, art. 34.

 

 

Beatrice Canton

Mi piace l'iniziativa e scelgo di adottare l’art.2 perché sono convinta che riconoscendo e garantendo “i diritti inviolabili dell’uomo” ci possa essere un futuro di pace e che l’impegno “di solidarietà politica, economica e sociale” permetta di costruire una società che guarda lontano, che ha gambe per stare in piedi e camminare… ma per vivere e crescere l'art.2 ha bisogno di tutti gli altri principi fondamentali, della parte prima e seconda, delle disposizioni transitorie e finali ...senza sconti, altrimenti avremo un'altra Italia.

 

 

Raffaella Lanzillo

Ho puntato sull'art.21 perché la libertà di informazione (non solo di stampa) è oggi quella che a me sembra la più minacciata: e non dallo Stato – secondo la concezione che ha ispirato i costituenti – bensì dal gigantismo dei poteri economici privati (Per cui l'adozione della norma non escluderebbe il pensare anche a una qualche riforma, per aggiornarla ai problemi di oggi). La libertà di pensiero e di informazione mi interessano, sia quali premesse essenziali per l'effettivo rispetto e la crescita dei diritti dell'uomo (da qui il collegamento con l'art.2), sia quali articolazioni delle libertà economiche (da qui il collegamento con l'art.41), ove pure la restrizione della concorrenza e l'evolvere dei mercati verso concentrazioni sempre più vistose di poteri e di ricchezze, e verso posizioni sempre più disuguali fra gli operatori, mette a mio avviso seriamente a rischio l'effettivo rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo. Il problema è ristabilire la gerarchia – voluta dai costituenti – fra diritti economici e diritti della persona, per cui i primi sono strumentali agli altri (mentre oggi sembra avvenga il contrario), tramite l'uso più libero e pluralista possibile dei mezzi di comunicazione (che fra l'altro formano anche cultura...).

 

 

Associazione Coordinamento Solidarietà e Cooperazione - Salerno

L'Associazione Coordinamento Solidarietà e Cooperazione da anni si occupa di educazione alla pace, allo sviluppo, all'intercultura; dal 1996, poi, ha dato vita al progetto Diamo un futuro alla memoria che propone, soprattutto ai giovani, la memoria della deportazione politica e razziale.

Aderiamo, perciò, con convinzione all'iniziativa da voi proposta.

Adottiamo in special modo gli articoli 2, 3 e 11 perché che in essi troviamo il senso più alto della libertà e della dignità conquistate, con sangue e dolore, il 25 aprile del 1945. Crediamo debba essere dovere irrinunciabile di tutti adottare, ma più di ogni altra cosa, vivere ogni giorno in prima persona, la Costituzione perché diritti e certezze vanno sempre vigilati e difesi, specie oggi che sembrano sempre di più in discussione.

 

 

Silvana Mangione - New York

Sono consigliere eletta per gli USA al Consiglio Generale degli Italiani all'Estero. Non si può non adottare l'art.21 in questo momento politico italiano. Ma bisogna anche adottare l'art. 1, comma 2 "La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"; l'art. 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo..." e l'art. 3: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale...". L'esercizio attivo della democrazia è un dovere di ogni cittadino ed è l'unica condizione alla quale possiamo garantire a noi stessi il continuato godimento della democrazia come diritto. Plaudo quindi alla vostra iniziativa.

 

 

Antonella e Riccardo Agostini

Aderendo all'iniziativa in oggetto comunichiamo di adottare gli artt. 2, 3, 38 della Costituzione perché rimarcano i diritti di cittadinanza, il principio dell'universalismo delle politiche sociali.

 

 

Francesca Fraternali - Pesaro

Sono una studentessa di Giurisprudenza a Urbino e vorrei adottare l'articolo 2, per la salvaguardia dei diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali! Credo che la salvaguardia dei diritti inviolabili dell'uomo sia indispensabile per la convivenza pacifica e tollerante di tutti i consociati.

 

 

Margherita Riccio - Napoli

Come si potrebbe in questo momento non adottare l'art.11? Vorrei seguirne il cammino con la cura e l'impegno che la parola “adozione” implica. Vorrei davvero che il nostro paese ripudiasse questo “strumento di offesa”, perché guardando avanti – per il nostro futuro e quello dei nostri figli, e di tutti i figli del mondo – non vedo altra via possibile.

Nella mia adozione aggiungo l'art.2 perché ritengo la “solidarietà politica, economica e sociale” requisito indispensabile per una pacifica convivenza.

 

 

Anna Maria Carbone

Sono un dirigente scolastico, nessuna riforma della scuola può ignorare o elencare solo formalmente alcuni principi fondamentali della Costituzione. In particolare adotto gli articoli 2 e 3: diritti inviolabili e doveri inderogabili/libertà e eguaglianza per tutti e per ciascuno!!!!!

 

 

Barbara Amoroso

Mi chiamo Barbara Amoroso, sono un medico prestato alla consulenza aziendale..lavoro nel mondo farmaceutico come direttore di studi clinici e in quello pubblicitario come comunicatore scientifico.

Sono cittadina del mondo ma italiana per amore e nascita. Adotto l'articolo 2 perché credo assolutamente nel rispetto dei diritti dell'uomo, di tutti gli uomini, in questo ed in tutti i paesi del mondo. Perché il diritto ad "ESSERE" in dignità, salute, rispetto, serenità e giustizia è l'inalienabile dovere di ogni democrazia verso ogni singolo.

Ho insegnato a mia figlia di nemmeno 3 anni che siamo tutti uguali,tutti diversi e perciò belli.

 

 

Valerio Dalle Grave – Cosio Valtellino (SO)

Aderisco all'invito, e con piacere, per adottare gli articoli: 2, 3, 4, 17, 32.

Ho ritenuto di adottare gli articoli soprarichiamati perché credo che la nostra Costituzione meriti nel suo insieme il più alto rispetto da parte di tutti i cittadini Italiani. Vigiliamo contro ogni tentativo di svuotare di valore la nostra Carta!!! Vigiliamo contro ogni tentativo di bypassarne i contenuti col pretesto dell'aggiornamento!!! Vigiliamo e denunciamo ogni prevaricazione esponendoci in prima persona!!! Vigiliamo, vigiliamo!!!!!!!!!

 

 

Andrea Bernardo

Io adotto gli articoli 2 e 3 della Costituzione, non vorrei sembrarvi superficiale, ma ritengo che, se tutte le norme rispettassero i principi di solidarietà ed uguaglianza, sarebbero sicuramente poste nell'interesse di tutti i cittadini.

 

 

Maria Francesca Marino - Bastia Umbra (PG)

Adotto gli articoli 2 e 3 perché riconoscono e tutelano la dignità dell'uomo e del cittadino.

 

 

Roberto Escobar - Milano

Io "adotto" l'articolo 2 della Costituzione, che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, non solo del cittadino. I doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale che in tal modo si affermano come irrinunciabili non possono riguardare solo "noi", ma anche ogni uomo e ogni donna che vivano o comunque si trovino in Italia. Questo in primo luogo a tutela della loro dignità, ma poi anche a tutela della nostra: un ordinamento che si imbarbarisca a danno degli "altri", inevitabilmente finisce per imbarbarirsi anche a danno dei suoi cittadini.

 

 

Laura Grandi - Sesto S.Giovanni (MI)

Sono Laura, un'insegnante. Ho deciso di adottare l'articolo 2: ..diritti inviolabili e doveri inderogabili... appunto!

 

 

Carlo Brugnone - Milano

Non credo che una collettività possa dirsi autenticamente civile se non si adopera per assicurare un accettabile livello di benessere e di dignità ai meno dotati e ai meno fortunati dei suoi componenti. La solidarietà, anche fra generazioni diverse, è una pratica irrinunciabile per la convivenza civile all’interno di una collettività. Ho pensato di adottare l’articolo 2 proprio per il suo fermo ed esplicito richiamo "all’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Non mi sembra che la disinvoltura con cui si sta procedendo allo smantellamento dello Stato sociale vada esattamente in questa direzione.

 

 

Michelangelo Carozzi - Milano

Pensavo di non commentarlo, perché questo articolo è bello da solo.

Mi soffermo allora solo sull’ultima parte. Ognuno di noi (inteso come collettività) nel suo piccolo ha il dovere, quando può; e soprattutto se può, di aiutare il prossimo.

Non è né un principio laico né cristiano, è un principio semplicemente etico e di vita. Guardare troppo il proprio orticello di abitudini, di problemi, di gioie, ci rende miopi e forse tristi.

Non mi piace cadere nella retorica che viviamo in un momento storico, politico, sociale arido perché sono convinto che la storia siamo noi e la facciamo noi.

Questo ci dà sicuramente più responsabilità, ma anche più consapevolezza che, se ci si batte perché l'altro stia bene, aiutiamo poi alla fine noi stessi.

 

 

Francesco Boccia – Castellanza (VA)

Più leggo la nostra Carta Fondamentale e più forte è la sensazione che l'attuale impalcatura sociale non è semplicemente fragile, ma scricchiola così paurosamente da essere vicina al crollo.

Adotto questo articolo perché leggendolo colgo un messaggio rassicurante che invece il Sistema Paese non mi trasmette: la garanzia dei fondamenti sociali nelle inevitabili trasformazioni economiche della società e il conseguente adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale di ogni cittadino. Doveri che passano attraverso la capacità dello Stato medesimo di garantire eguaglianza in un contesto economico e sociale in fortissima evoluzione.

Ma è quello che ci ritroviamo ora lo Stato previsto dalla Costituzione?

La Repubblica Italiana e la sua società si sono trasformati in una sterile società dell'informazione. Le forme antagonistiche in cui la globalizzazione ha proceduto, hanno creato inevitabili fratture culturali e generazionali di grandissima portata. Ci sono nuovi strati sociali senza autentica rappresentanza, le cui esigenze non sono al momento interpretate da nessuno in positivo (qualcuno le interpreta semplicisticamente "nella protesta"). Ci sono nuove divisioni territoriali (lungo l'asse centro-periferia), generazionali (giovani contro vecchi), culturali (chi ha accesso a istruzione di qualità e tecnologie dell'informazione e chi isolato culturalmente).

La Costituzione aveva disegnato una Repubblica in grado di garantire i diritti inviolabili dei cittadini, attraverso l'esercizio dei suoi poteri: imparzialità e giustizia; pari opportunità; eguali chances di vita; equa allocazione dei compensi; medesimi sacrifici contributivi.

L'adozione dell'articolo 2 mi induce a pensare che sia fondamentale il superamento della veteropolitica che ha sempre segmentato la società in classi socioeconomiche rigide (destra-sinistra è la distinzione madre da cui discendono diverse sottodistinzioni), per approdare a una politica dei bisogni: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo..."

Il raggruppamento che richiede rappresentanza politica non è l'appartenenza a una classe sociale oggettivamente rilevabile da parametri quali il censo, il reddito, l'età, alcuni valori base; il raggruppamento da tenere presente è l'appartenenza a una classe di bisogni, composta da persone che nella vecchia segmentazione sarebbero distribuite a macchia di leopardo ma sono invece oggi unite dagli stessi, forti bisogni.

La politica dei bisogni porta a considerare come un'unità politica raggruppamenti trasversali che chiedono le stesse cose: per esempio, la lotta alla corruzione può unire nella stessa iniziativa giovani e vecchi, più o meno ricchi, di varie aree geografiche.

La battaglia per un'istruzione migliore non è né di destra né di sinistra, trova i giovani uniti e casomai oppone gruppi d'interesse. Il miglioramento della sanità pubblica e la maggior offerta di servizi sanitari tocca solo in parte il censo ma tocca sicuramente tutte le famiglie che per interventi complessi cambiano regione (dal Mezzogiorno ogni giorno partono centinaia di nuovi emigrati: gli emigrati per la salute, che cercano miglior sorte in ospedali del Nord)... e così via sugli altri settori.

Il processo di trasformazione della società non può essere fermato perché siamo di fronte a una costante e irrefrenabile integrazione sociale, economica, politica e culturale; ma può essere governato da un vero Stato di diritto e non subito passivamente dai cittadini.

Si viaggia di più, i flussi migratori mescolano continuamente e velocemente nazionalità ed esperienze diverse, le idee viaggiano sulle reti telematiche annullando di fatto le distanze. Le stesse idee politiche, sono confrontate più spesso che in passato, oltre i confini nazionali, e comunque se non ottengono adeguati risultati sono messe facilmente in discussione. Tutti sappiamo che la globalizzazione, la nuova economia dei servizi e gli attuali assetti demografici minacciano sempre di più l'eguaglianza tra i cittadini; probabilmente non siamo in grado di riscrivere l'agenda egualitaria, ma in attesa che venga riscritto dai cittadini un nuovo contratto sociale possiamo pretendere la difesa dal nostro Stato e quella dei nostri diritti inviolabili.

 

 

Salvatore Prisco - Napoli

La mia adozione della Costituzione è un po' speciale, perché...sono appunto un professore di diritto costituzionale! Ma la Costituzione non è roba da professori, come la guerra - del resto - non è cosa da generali... Adotto l'articolo 2, perché l'equilibrio che esso disegna tra diritti inviolabili della persona e doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale è la base della convivenza.

Osservo, inoltre, che - come tutti i figli (adottivi e no) - anche questo "mio" cresce e cambia: accanto ai diritti della "prima generazione", ci sono quelli di "seconda" e poi di "terza" e qualcuno parla perfino di una "quarta" (quelli dell'età tecnologica e inoltre la pace, lo sviluppo...); e i doveri di solidarietà cambiano: dalla solidarietà stato-centrica verso i cittadini a quella socio-centrica e sussidiaria del "nuovo Welfare", anche tra parti di territorio diversamente sviluppate, pure verso gli stranieri e le generazioni future (le debolezze umane sono tante...).

Come in tutte le famiglie, però, nel volto dei nipoti si può riconoscere l'impronta dei genitori e dei nonni...!

Adottate, gente, adottate, :-)

 

 

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