La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 7

 

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

 

Claudia Calvani

Voglio adottare l'articolo 7 della Costituzione in quanto costituisce l'argomento della mia tesi di laurea.

 

 

Guido Dolara - Londra

Adotto l’articolo 7: lo Stato italiano è laico e questa è la sua forza.

 

 

Raffaella Angelucci - Milano

Adotto gli articoli 7, 8 e 19 perché io sono credente, cattolica e professante.

 

 

Cinzia Merletti - Cernusco sul Naviglio (MI)

Adotto l'articolo 7 della Costituzione. Ritengo importantissima la tutela della laicità dello Stato. L'Italia è ancora molto carente in questo senso e l'influenza della Chiesa cattolica sulla vita dei cittadini è dura a morire.

 

 

Pietro Lamberti – Milano

E’ giunto il momento che lo stato italiano garantisca a tutti i cittadini la libertà di coscienza individuale.

Non che non ci sia a livello  privato ma a livello pubblico i segni della chiesa cattolica sono tanti e ingombranti, penso, ad esempio all’uso dei crocefissi nelle aule scolastiche.

Personalmente leverei dall’uso pubblico anche i riferimenti a santi alle stazioni, agli aeroporti, alle navi militari. Si può chiamare un incrociatore della marina militare S. Giuseppe? O uno stadio calcistico S. Nicola?

Il mio ideale è che in un prossimo futuro al calendario ecclesiastico si sostituisca un calendario laico, dove ci sarà posto tutti coloro che hanno vissuto e molte volte anche sofferto per il bene della nostra nazione.

Cosi troveranno posto e pace, ad esempio, i nomi di Pietro Giannone e Adalberto Radicati Conte di Passerano, che nel 18° secolo vissero per il bene di tutti e morirono per il male di pochi.

E di cui si è cercato di cancellare anche la memoria.

Troppo presto dimenticati anche da chi si riempie la bocca di ideali di solidarietà sociale.

 

 

Roberto Balloco - Aosta

Perché adottare l'art. 7 della Costituzione? Perché farlo adesso? Perché è importante? Il principio di laicità dello Stato deve rimanere, a mio avviso, il fondamento della convivenza civile. L'idea in base alla quale non esistono verità precostituite e che queste possono essere soltanto imposte, mai condivise, è il frutto più maturo del nostro percorso di civiltà, tra i tanti di cui non sempre merita menare vanto. Oggi più che mai il mondo è uno, i popoli si confondono e le culture si intrecciano. In questo contesto interi universi di valori di riferimento rischiano di collidere. Vivere insieme significa riconoscere che esistono delle regole comuni alle quali tutti siamo chiamati ad attenerci, la cui fonte va ricercata esclusivamente nel confronto dialettico. E l'argomentare di questo confronto presuppone la consapevolezza che non esistono regole giuste o sbagliate in assoluto, ma soltanto regole in grado di dare risposte più o meno adeguate alle istanze della società civile in relazione al periodo storico di riferimento. Se pretendiamo di attribuire una portata universale a considerazioni che nascono esclusivamente dalla nostra adesione incondizionata a una convinzione di fede non rischiamo solo di prevaricare l’altrui dignità intellettuale, ma finiamo per disperdere l'immensa ricchezza che può scaturire dall'incontro ragionato, in una cornice di reciproca tolleranza, di esperienze e vissuti diversi. Perché fine ultimo di queste regole è proprio quello di garantire la libertà di coscienza individuale, di tutte le coscienze. Mentre non esitiamo a condannare gli integralismi degli altri, spesso smaccatamente evidenti e grossolani, talvolta fatichiamo a riconoscere i nostri. Diffidiamo di certe tentazioni. Per il bene di tutti.

 

 

Francesco Rolfi - Rodengo Saiano (BS)

Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge che prevede l'assunzione a tempo indeterminato per i ventimila insegnanti della religione cattolica nelle scuole pubbliche. "Una vergogna, un duro colpo alla laicità dell'insegnamento". Con questo ddl si stravolgono tutte le regole che disciplinano il mercato del lavoro nella scuola statale. Infatti l'immissione in ruolo e il licenziamento dei docenti di religione saranno eseguiti dalla Repubblica ma decisi dal vescovo, mediante la concessione o la revoca dell'idoneità all'insegnamento a persone da lui scelte. Questo è il nuovo che avanza o si è cattolici o sei fuori liberi di decidere. Poverini si sentono emarginati? hanno ingenti risorse, oratori,chiese per insegnare religione non si accontentano mai. Spero che ci sia un Dio che faccia almeno giustizia perché i politici quando si trovano davanti i corvi calano le braghe.

 

 

ALTRE ADOZIONI:

 

Luciana Marzari - Padova

Saveria Specchio – Padova

Edelise Cerretti – Grosseto