La Costituzione e le adozioni |
La Repubblica agevola con misure
economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei
compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù,
favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
Marisa Laforgia - Barletta (BA)
Adotto gli articoli 31 e 32: semplicemente per ricordare che sono
stati scritti!
Giovanni Pappone - Marano di Napoli (NA)
Adotto gli articoli 29, 30, 31. per
l’importanza che ha la famiglia quale cellula della società. Inoltre, quale
docente di un ITC ho fatto una valida ricerca con i miei alunni dell'anno
scolastico 1998/99, sfociata nell’adottare a distanza ben sei ragazzi e nel
corrispondere con loro in lingua inglese e francese.
Adotto l'articolo 31 per ribadire la tutela della famiglia e
dell'infanzia.
Ho riletto la Costituzione e sono rimasta
affascinata dal profondo senso di rispetto che la attraversa. Un intimo
rispetto verso i diritti e i doveri che dovrebbero accompagnare l’esistenza di
ciascuno di noi per vivere con una integrità morale che ci renda persone
complete.
Allora è grande lo stridore con la realtà
quotidiana, dove ormai mancano quelle regole basilari di convivenza civile
proprie di una società evoluta e democratica.
È sicuramente un fatto culturale, frutto di
anni di pensiero individualista che ha portato a non riconoscere i diritti e a
non rispettare i doveri individuali e collettivi.
Uno Stato che agisce contro la legge
costituzionale con altre leggi dello Stato costituisce un’aberrazione.
Rileggendo la Costituzione ho trovato un
articolo che mi è piaciuto molto perché mi ha dato un senso di calore e
protezione immediata, un senso di forte solidarietà e senso civico.
L’articolo 31 così recita:
La Repubblica agevola con misure economiche e
altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi,
con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità,
l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
Lo Stato che aiuta i suoi cittadini a crescere
dignitosamente, che aiuta i ragazzi è uno Stato lungimirante perché i giovani,
la famiglia rappresentano il Paese. E
il Paese cresce e si evolve con loro. Ma è veramente così?
Il quotidiano “La Repubblica” del 24 gennaio
2002 ha pubblicato un rapporto di Euronet, una rete di organizzazioni non
governative che si occupano a tempo pieno di infanzia e integrazione.
Il risultato di questo monitoraggio è
impressionante: nell’ Unione Europea i bimbi poveri sono 17 milioni e l’Italia
è al secondo posto con il 28,8% dei bambini bisognosi.
Sotto accusa i governi per non aver avviato
politiche specifiche in favore dell’infanzia e dell’adolescenza.
Ma allora il mio articolo 31 è calpestato,
dimenticato come sono calpestati e dimenticati quel milione e settecentomila minori
poveri nel nostro Paese che hanno un accesso limitato ai servizi sanitari, che
non possono avere un’istruzione adeguata, che avranno ostacoli per accedere al
mondo del lavoro ed il cui inserimento sociale sarà quasi impossibile.
Bisogna quindi far sentire la propria voce
affinché il dettato costituzionale sia tradotto nella realtà quotidiana, per poter dire senza timori di vivere in una
società civile ed evoluta.
ALTRE ADOZIONI:
Franco
Morelli - Finale Ligure (SV)