La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 31

 

La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

 

Marisa Laforgia - Barletta (BA)

Adotto gli articoli 31 e 32: semplicemente per ricordare che sono stati scritti!

 

 

Paolo Traversaro - Padova

Amo molto la mia famiglia. Ho quattro figli. Nelle situazioni banali della vita o in quelle importanti, di fronte a persone piccole e grandi mi piace ricordare l'articolo 31 che scrissero i nostri padri.

 

 

Giovanni Pappone - Marano di Napoli (NA)

Adotto gli articoli 29, 30, 31. per l’importanza che ha la famiglia quale cellula della società. Inoltre, quale docente di un ITC ho fatto una valida ricerca con i miei alunni dell'anno scolastico 1998/99, sfociata nell’adottare a distanza ben sei ragazzi e nel corrispondere con loro in lingua inglese e francese.

Adotto questi tre articoli, perché spero di ripetere detta valida esperienza con altri alunni nel corso del prossimo anno scolastico 2002/2003.

 

 

Simona Santangelo - Milano

Adotto l'articolo 31 perché protegge la gioventù, l'infanzia e il periodo di maternità che la donna attraversa. Questo articolo mi sembra importante, dato che nei secoli precedenti il ruolo della donna è sempre stato secondario e i figli significavano solo un aiuto per la famiglia.

 

 

Giuseppe Verona – Cuneo

Adotto l'articolo 31 per ribadire la tutela della famiglia e dell'infanzia.

 

 

Alessandra Sibilla - Milano

Ho riletto la Costituzione e sono rimasta affascinata dal profondo senso di rispetto che la attraversa. Un intimo rispetto verso i diritti e i doveri che dovrebbero accompagnare l’esistenza di ciascuno di noi per vivere con una integrità morale che ci renda persone complete.

Allora è grande lo stridore con la realtà quotidiana, dove ormai mancano quelle regole basilari di convivenza civile proprie di una società evoluta e democratica.

È sicuramente un fatto culturale, frutto di anni di pensiero individualista che ha portato a non riconoscere i diritti e a non rispettare i doveri individuali e collettivi.

Uno Stato che agisce contro la legge costituzionale con altre leggi dello Stato costituisce un’aberrazione.

Rileggendo la Costituzione ho trovato un articolo che mi è piaciuto molto perché mi ha dato un senso di calore e protezione immediata, un senso di forte solidarietà e senso civico.

L’articolo 31 così recita:

La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

Lo Stato che aiuta i suoi cittadini a crescere dignitosamente, che aiuta i ragazzi è uno Stato lungimirante perché i giovani, la famiglia  rappresentano il Paese. E il Paese cresce e si evolve con loro. Ma è veramente così?

Il quotidiano “La Repubblica” del 24 gennaio 2002 ha pubblicato un rapporto di Euronet, una rete di organizzazioni non governative che si occupano a tempo pieno di infanzia e integrazione.

Il risultato di questo monitoraggio è impressionante: nell’ Unione Europea i bimbi poveri sono 17 milioni e l’Italia è al secondo posto con il 28,8% dei bambini bisognosi.

Sotto accusa i governi per non aver avviato politiche specifiche in favore dell’infanzia e dell’adolescenza.

Ma allora il mio articolo 31 è calpestato, dimenticato come sono calpestati e dimenticati quel milione e settecentomila minori poveri nel nostro Paese che hanno un accesso limitato ai servizi sanitari, che non possono avere un’istruzione adeguata, che avranno ostacoli per accedere al mondo del lavoro ed il cui inserimento sociale sarà quasi impossibile.

Bisogna quindi far sentire la propria voce affinché il dettato costituzionale sia tradotto nella realtà quotidiana,  per poter dire senza timori di vivere in una società civile ed evoluta. 

 

 

ALTRE ADOZIONI:

 

Franco Morelli - Finale Ligure (SV)