La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 32

 

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

 

Sergio Fedele – Monza (MI)

Adotto questo articolo perché troppe persone subiscono la mancanza della sua applicazione.

Voglio che tutti noi possiamo tutelarci ed essere tutelati.

 

 

Bruno D. Lanza - Milano

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti " Questa parte dell' articolo 32 dovrebbe essere – OBBLIGATORIAMENTE – riportata all'ingresso di ogni ospedale, clinica, ASL, centro diagnostico, studio medico...

 

 

Carlo Alicandri-Ciufelli - Teramo

La tutela della salute senza discriminazioni fa parte dei fondamenti di uno Stato civile. Va quindi respinto l'attacco alla sanità pubblica da parte di pseudoliberisti dell'ultima ora.

 

 

Marisa Laforgia - Barletta (BA)

Adotto gli articoli 31 e 32: semplicemente per ricordare che sono stati scritti!

 

 

Paola Magneschi – Sesto Fiorentino (FI)

Il governo sta mettendo in atto attacchi gravi ai principi costituzionali.
I fronti aperti sono molti: la scuola, la salute, il lavoro, l'informazione e la giustizia solo per citare alcuni. Ho deciso di adottare l'articolo 32 che riguarda la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività. Da quanto si legge nei giornali la proposta di riforma della sanità metterà gravemente in pericolo questo principio costituzionale.

 

 

Luigi Sedita - Firenze

L'idea di salute interpretata e difesa dal solidarismo cattolico e socialista fa a pugni con quella di destra e neoliberista. Gli uni concepiscono la salute come un diritto, gli altri come merce e bene di consumo. La salute come un diritto, generalmente, ha prodotto sistemi meno costosi e più efficaci. Condivido quanto enunciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Costituzione italiana, penso infatti che la salute sia un diritto fondamentale dei cittadini e ritengo che l'accesso a un livello più alto di salute sia un obiettivo sociale estremamente importante per tutta la collettività. Finora, con un sistema sanitario nazionale pubblico, universalistico, solidaristico, basato sulla fiscalità generale, in cui ciascuno contribuisce secondo il proprio reddito al benessere di tutti, e sulla responsabilità pubblica nella programmazione abbiamo raggiunto livelli di efficacia, di qualità assistenziale e di miglioramento della salute della popolazione tali da collocarci al secondo posto nel mondo con un impegno di spesa inferiore e al di sotto della media europea. L'idea della salute come bene di consumo ha prodotto, generalmente, sistemi più costosi e meno efficaci. Laddove la salute viene considerata come un bene di consumo o un mero strumento di crescita economica o di arricchimento, si è praticato un modello di sistema prevalentemente privato basato sulla responsabilità e libertà individuale, ma, nonostante la spesa sanitaria sia di gran lunga più elevata, questi paesi si sono trovati con un sistema più costoso e meno efficace: "in nome dei principi del mercato il sistema (neoliberista) non ha avuto esitazione alcuna a negare sia la libertà di scelta del paziente, sia l'autonomia professionale del medico; le disuguaglianze si sono accentuate, i livelli di salute della popolazione sono risultati inferiori a quelli di altri paesi ad economia avanzata, con decine di milioni di persone prive di qualsiasi forma di copertura assistenziale". "Con la salute intesa come bene di consumo, le politiche sanitarie sono divenute oggetto di negoziati nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), nonché tra governi e imprese multinazionali. Le grandi multinazionali e le grandi concentrazioni finanziarie esercitano un'influenza crescente sull'economia globale, condizionando sempre più anche le scelte in campo sanitario, fino a mettere in discussione, talvolta con l'ausilio della Banca Mondiale, l'esistenza stessa dei servizi sanitari nazionali". (Dichiarazione di Erice sull'equità e il diritto alla salute)

 

 

Maria Teresa Fratepietro - Foggia

Adotto l'articolo 32 della Costituzione. Nei rapporti etico-sociali. Al 2° comma "nessuno può essere obbligato a un ... trattamento sanitario..." ben si inserisce il lungo dibattito sui cosiddetti pazzi. Il pazzo è tutto da definire. Ma lui lo sa che qualcun altro lo definisce pazzo? E quel qualcun altro come vorrebbe che il primo la pensasse? E qui il discorso si allarga tanto. L'ultimo periodo – "la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana" – richiama alla mente l'accanimento terapeutico, causa sovente di inutili immorali sofferenze a chi, dignitosamente, potrebbe . . . togliere il disturbo.

 

 

Clara Fonti - Milano

Sono agofobica: ho potuto rifiutare le fleboclisi. Non ne sono morta...

 

 

Maria Teresa Coglitore - Milano

Adotto con piacere l'art 32 della Costituzione perché ritengo indispensabile un impegno costante e professionale per la tutela della salute, che è l'essenza della vita. Da anni la tutela della salute – intesa come condizione di benessere fisico, mentale e sociale – è anche obiettivo primario dei programmi OMS e la malattia rappresenta il fallimento di questo obiettivo fondamentale (Risoluzione OMS 39.43). Il compito di tutela e educazione alla salute è particolarmente complesso e non sempre ripaga con risultati adeguati all'impegno profuso. Nonostante ciò, nessuno può chiamarsi fuori da questo obiettivo fondamentale. Bisogna continuare a lavorare rivolgendo una attenzione particolare alla tutela dei minori e delle figure più deboli.

 

 

Silvia Carpitella - Milano

Adotto l'art. 32 affinché la salute continui a essere un diritto fondamentale dell'individuo, non legato alla sola logica di profitto né, tanto meno, alle disponibilità economiche del paziente. Lo adotto anche perché si rivaluti il principio spesso dimenticato della dignità del paziente e della medicina come missione e non come prodotto in serie.

 

 

Fiorella Buzzi - Sesto San Giovanni (MI)

Scelgo l'articolo 32 perchè la tutela della salute è un fondamentale diritto umano, riconosciuto anche dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. La Repubblica ha il dovere di assicurare l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini. Perché mai dobbiamo lasciarci convincere che si tratti di un lusso?

 

 

Lorenzo Polo - Pavia

Adotto l'articolo 32 della costituzione perché tutela la salute definendola fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. Lo stato di "salute" dei cittadini è indicatore del grado di civiltà di un Paese. Per questo, ogni sforzo per elevare il livello di salute dei cittadini deve essere considerato come un contributo di civiltà; nonostante il grave nocumento sopportato dal Paese a seguito della riforma Bindi che, pur riguardano un aspetto particolare della "salute", ha influito negativamente sul complessivo stato di "salute" di tutti noi, abbiamo il dovere di compiere tutti i possibili sforzi per sostenere ogni iniziativa volta a riacquistare e migliorare il nostro livello di civiltà.

 

 

Noemi Eisera - San Giuliano Milanese (MI)

Adotto l’articolo32: mi piace sopratutto la seconda parte dove il cittadino è tutelato nel "non obbligo" a curarsi.

 

 

Paolo Motta - Milano

Sono docente di infermieristica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Adotto l'articolo 32 perché sancisce la tutela della salute degli INDIVIDUI, cioè di TUTTI, senza distinzioni di alcun genere. Con una straordinaria lungimiranza, i padri costituenti non si sono riferiti – per la salute – agli italiani, ai cittadini, a quelli di destra o di sinistra, ai maggiorenni, ai maschi, ai lavoratori con contratto a tempo determinato, a coloro che non hanno condanne a carico, a coloro che possono godere dei diritti civili... semplicemente agli INDIVIDUI, perché nessuno possa essere escluso da un bene tanto prezioso.

 
 
Anna Favi - Ancona

Desidero adottare l'articolo 32; è grazie alla sua esistenza e alla mia forza di volontà che posso partecipare oggi a questa iniziativa. La salute è un bene prezioso, è giusto dunque che sia un bene di tutti, un bene al quale tutti senza distinzione di ceto o ricchezza devono poter accedere. Io ho potuto salvare la mia salute. Questo articolo e l'opera di personale altamente specializzato mi hanno ridato una qualità di vita che credevo non mi fosse più possibile. È questa stessa qualità di vita che io desidero venga mantenuta per  tutti coloro che ne possano avere bisogno. Mi impegno a far vivere l'articolo 32 perché questo possa far vivere molte altre persone.

 

 

Daniela e Pietro Casulli

Adottiamo l'art 32 sia perché sancisce la salute come fondamentale diritto dell'uomo (indispensabile presupposto per il godimento di tutti gli altri diritti costituzionali) sia perché garantisce cure gratuite agli indigenti. Nel rispetto del pluralismo e della concezione solidaristica l'ordinamento giuridico deve assicurare e garantire tutti i diritti sorretti dall'articolo 32 : il diritto all'assistenza sanitaria, il diritto a essere curati gratuitamente per tutti coloro che non sono in grado farvi fronte economicamente, e in un’accezione più ampia il diritto alla salubrità dell'ambiente. Fondamentale è il rispetto della persona umana; consideriamo necessaria la riserva di legge riguardo ai trattamenti sanitari obbligatori per la quale essi devono essere disciplinati per legge sottraendo la materia a enti subordinati.

 

 

Giacomo Bazzani - Castelverde (CR)

Adotto l’art. 32. Sono un lavoratore della Sanità, abito a Castelverde (CR) e lavoro nell'Azienda Ospedaliera di Cremona. Mai come in questo momento, dopo cinque anni di gestione disastrosa della Giunta Lombarda (che per la cronaca ha accumulato un debito a carico del SSR di ben 5.442.000.000), questo articolo è di devastante attualità. "La salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto la mancanza di malattie o di infermità" (OMS 1947); questo articolo, che assieme a tutti gli altri fa della nostra Costituzione una delle più avanzate del mondo, riassume in sé il principio che la salute non è un bene di consumo, ma un diritto umano fondamentale. E se la salute è un diritto, l'accesso ai servizi sanitari non può essere un privilegio; battersi per il suo rispetto universale è un dovere.

 

 

Valerio Dalle Grave – Cosio Valtellino (SO)

Aderisco all'invito, e con piacere, per adottare gli articoli: 2, 3, 4, 17, 32.

Ho ritenuto di adottare gli articoli soprarichiamati perché credo che la nostra Costituzione meriti nel suo insieme il più alto rispetto da parte di tutti i cittadini Italiani. Vigiliamo contro ogni tentativo di svuotare di valore la nostra Carta!!! Vigiliamo contro ogni tentativo di bypassarne i contenuti col pretesto dell'aggiornamento!!! Vigiliamo e denunciamo ogni prevaricazione esponendoci in prima persona!!! Vigiliamo, vigiliamo!!!!!!!!!

 

 

Lidia Zannoni – Ravenna

Il diritto alla salute per tutti è una conquista di uno stato progredito che non può essere calpestato da riforme dissennate, come quelle recenti che in alcune regioni italiane hanno introdotto il ticket su un farmaco per il trattamento del carcinoma mammario.

 

 

Elisabetta Volpato - Milano

Adotto gli articoli 11 e 32 della Costituzione perché sono un’infermiera professionale e li sento come i due articoli più legati al mio Codice Deontologico.

 

 

Giorgio Baiocchi - Milano

Adotterei cinque articoli, facendoli subito crescere per inviarli a:

Articolo 32 per Sirchia e Tremonti

Articoli 33 e 34 per Moratti

Articoli 41 e 42 per Berlusconi

Chissà se li hanno mai letti!!

 
 
Luigi Andreoli - Bergamo

Volentieri aderisco alla Vostra iniziativa di adozione di un articolo della Costituzione. Anche se nei fatti e nella mente difendo integralmente tutto l'impianto, adotto simbolicamente l'art. 32 perché sono medico. È inaccettabile che una società civile trasformi un cittadino da soggetto di diritto alla salute in soggetto economico. È altrettanto inaccettabile che un governo sottoponga il riconoscimento del diritto alla salute alla possibilità economica di esaudirlo. Il diritto viene prima della risorsa economica e, se non è esaudibile, deve rimanere come punto fisso di riferimento. Il problema etico di un medico di curare un paziente con le migliori risorse possibili e non in funzione del censo, mi motiva ulteriormente all'adozione dell'art. 32. In termini di risorse si consideri anche che esse sono frutto delle scelte politiche che una società fa e non del destino. Sirchia & Company stanno semplicemente portando avanti gli interessi delle società di assicurazione, della Compagnia delle Opere (almeno qui, in Lombardia), e dei grandi gruppi di interesse economico della medicina privata, loro grandi Elettori. Questa è una delle verità vere e poco conosciute.

 

 

Piero Valiante – Loreggia (PD)

Lo adotto in quanto è quello che "mi dà vita".

Sono un ammalato che vive grazie ad alcuni "farmaci salvavita" molto costosi.

Sono stato fortunato a nascere in questo paese in quanto mi risulta che in paesi che si qualificano "molto democratici" questi diritti li possono accampare solo chi possiede delle card color oro. Io spero solo che i governanti non ci portino mai ad imitare codesti popoli.

 

 

Angela Speranza – Caserta

Adotto la Costituzione e in particolare l'articolo 32, perché garantire la salute di ogni essere umano significa garantirne la possibilità di vivere bene e, quindi, di potersi esprimere liberamente apportando il proprio contributo allo sviluppo dell'umanità tutta.

 

 

Giuseppe Blanco – Lissone (MI)

Adotto l'articolo 32, perché oggi è necessario opporsi fermamente a chi pensa di trasformare la salute da diritto fondamentale e inalienabile a una opzione di mercato.

 

 

Maura Musso – Cuneo

Adotto l'articolo 32.La salute è un bene così alto per la società e gli individui da dover essere tutelato dalla Costituzione e in misura eguale per tutti. Non può esistere in nessuna civiltà una discrepanza di trattamento, neanche di fatto.

 

 

Stefania Meregalli - Milano

Negli ultimi trent'anni ciò che di migliore e di veramente nuovo è nato nella democrazia occidentale parte dai diritti civili, individuali, dal corpo, e su questo sono cresciute lotte di massa di grandissimo significato politico, una per tutte la battaglia per l'aborto.

Individualismo? difesa dei diritti del singolo? Anche.

Ma le lotte per i diritti civili partono sempre dai diritti del singolo, e del corpo; e il corpo umano, il corpo vissuto, il corpo sofferente, non può che essere il punto di partenza e il riferimento costante e obbligato per qualsiasi rivendicazione che riguardi la malattia, e, specularmente, il diritto alla salute.

 

L'articolo 32 recita così:

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e come interesse della collettività....."

 

Dal 1980 abbiamo avuto in funzione il Sistema Sanitario Nazionale, disegnato dalla legge 833/78; è ancora oggi uno dei modelli assistenziali più moderni e democratici esistenti, e nonostante enormi limiti di inefficenza ha garantito per 20 anni assistenza e cure ai cittadini, indipendentemente dal reddito.

Un pò di storia:superata una prima fase, quella "liberale" caratterizzata da un rapporto mercantile tra medico e paziente, si è passati in Italia ad una seconda fase nella quale lo Stato appaltava la salute dei cittadini a ospedali, ambulatori mutualistici, a medici convenzionati. Con la riforma del SSN lo Stato si è assunto la gestione di tutti i servizi sanitari, passando in una seconda fase ad un necessario decentramento regionale.

Oggi però la "devolution" ha portato con durissime polemiche tra Governo centrale e regionale, ma con il placet finale della Conferenza Stato-Regioni, ad un "modello sperimentale di organizzazione" delle strutture sanitarie, che si propone come modello da esportare al difuori della Lombardia.

Si tratta del Piano Socio Sanitario Regionale 2002-2004, articolato nei seguenti capitoli:

FINANZIAMENTI: ad aumentare i fondi economici rispetto a quelli stabiliti con il governo centrale ci saranno mutualità e fondi integrativi. Non si aumenteranno i servizi ma si chiederà ai cittadini di contribuire in parte al Ssr.

LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA (Lea): con l'attuale quota capitaria di lire 2.200.000 circa annue (1136.21 Euro) il cittadino lombardo può avere solo i Lea (livelli essenziali di assistenza), uguali in tutto il territorio italiano ed erogati dal Ssn. Per avere qualcosa di più dei Lea ci sarà un'iscrizione obbligatoria ad una cassa malattia.

Per i cittadini che desiderano assistenza di qualità e tempi di attesa inferiori a quelli medi definiti a livello regionale, ci saranno iscrizioni volontarie ad assicurazioni e mutue.

FONDO AZIONI: mutualità integrativa obbligatoria anche per costituire un fondo per l'assistenza agli anziani e ai malati cronici. Si ipotizza una trattenuta dello 0,7 per cento sugli stipendi dei lavoratori, mentre un altro 1 per cento sarà a carico dei datori di lavoro.

REGIONE: lascerà il ruolo di holding propietaria e gestore delle Aziende Ospedaliere per riservarsi sempre di più il ruolo di programmazione e controllo del Ssr.

OSPEDALI: le Aziende Ospedaliere si trasformeranno in Fondazioni di diritto privato con il coinvolgimento pubblico- privato. I posti letto per i pazienti acuti saranno valutati in base ad un sisitema di indicatori ( efficacia, efficienza, soddisfazione utenza, uso risorse ed equilibrio economico- finanziario).

ASL: diventeranno soggetti di "partecipazione" con il coinvolgimento degli Enti locali a cui sarà riconosciuta capacità negoziale delle tariffe e controllo delle prestazioni. L'Asl sarà sempre più un soggetto che analizza i bisogni di salute dei cittadini, acquista e controlla le prestazioni, provvede alla distribuzione del buono salute sociosanitario che serve in caso di assistenza prestata a domicilio da un familiare o da un Ente accreditato. Viceversa la Asl riduce gradatamente il ruolo di gestione diretta dei servizi.

PRESTAZIONI AMBULATORIALI: dovranno costituirsi "gruppi di cure primarie" (Gcp) di cui faranno parte medici di famiglia, pediatri, infermieri, riabilitatori e specialisti. Si introdurrà l'accreditamento per generalisti e pediatri di libera scelta, con il superamento delle convenzioni per incentivare l'associazionismo e il lavoro in rete. Si tenderà a rendere accessibili al cittadino tutte le strutture sanitarie del territorio con percorsi diagnostici e terapeutici predefiniti.

PRONTO SOCCORSO: secondo l'analisi fatta da un team di esperti regionali molti P.S. pubblici e privati sono inadeguati e costano troppo, senza garantire una medicina d'urgenza di qualità. La Regione si riserva di intervenire con un progetto specifico nel settore. 

 

Questo, il meno burocraticamente possibile, il progetto che si sta discutendo da ieri in Regione.

Cosa significa nella pratica è molto più semplice da raccontare:

-riduzione dei posti -letto negli ospedali pubblici, nell'ordine del 15%.

-i servizi più "interessanti "sotto l'aspetto economico saranno gestiti da privati, trasformando di fatto la salute in un grosso "affare" per i privati ( i quali, ad oggi, combattono solo apparentemente una concorrenza ad armi pari: basta chiedersi quali strutture tra quelle accreditate sono dotate di un Pronto Soccorso adeguato, con un'assistenza reale e quindi con i costi che ne discendono...)

-la maggior parte delle prestazioni sarà a pagamento, cioè il cittadino dovrà avere ( e quindi pagare) una polizza assicurativa; domanda semplice: quanto costa un trapianto di rene? sarà previsto nei Lea ( Livelli Essenziali di Assistenza)??? chi non potrà permetterselo, può farsi un giro in dialisi....

In sintesi: minori servizi, meno posti letto, allungamento dei tempi di attesa per le prestazioni e per i ricoveri, con uno scadimento inevitabile dell'assistenza.

 

Mi rendo conto del senso politico di questa lettura, ma proprio in questi giorni si sta giocando in Regione una partita fondamentale, la cui ricaduta potremmo subire per anni, e c'è motivo di pensare che la gente ne sia poco o punto consapevole.

Da medico ospedaliero e da cittadino mi sembra doveroso quantomeno informare.

 

 

 

Mariagiovanna Ottino - Milano

Per proteggere e difendere il rispetto degli altri popoli e di noi stessi verso la storia, la cultura, la nostra stessa identità di italiani.

  

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e come interesse alla collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

 

A prescindere dal fatto che sono anche possibili errori diagnostici, in ogni essere umano coesistono parti sane e parti meno sane. Considerare solo la parte cosidetta "malata", indagare la persona per volerla curare, intervenendo nella sua storia e nel suo vissuto, a sua insaputa, significa considerare l'essere umano solo un esperimento ed inseguire ciecamente la propria volontà di onnipotenza e desiderio di riuscita negando tutto quanto, nel corso dei suoi anni, con la sua parte sana, il soggetto ha costruito con estrema difficoltà e fatica per costituirsi in libertà e dignità.

Inoltre esiste il rischio di trasformare una persona in oggetto e bersaglio dei propri scopi contro ogni etica ed ogni senso sia civile che umano.

Ciascuno ha il dovere, qualora veramente malato, di farsi curare, ma anche il diritto di scegliere da chi e come, e soprattutto di esserne informato.

In sintesi, rivolgersi sempre e solo alla parte "malata" serve unicamente a rafforzare l'eventuale condizione di malattia.

 

 

Laura Casati - Milano

Pur sentendo parlare spesso di costituzione  e costituzionalità devo dire che a parte gli articoli fondamentali non ho mai letto niente. Mi rendo conto che sono molti gli articoli da adottare. Ho scelto il 32 sulla cura della salute perchè, specialmente in Lombardia, mi sembra quello più a rischio.

 

 

Andrea Gardini - Ancona

Adotto volentieri l'art. 32 della nostra Costituzione. Lavoro per la sua attuazione pratica da circa 25 anni e credo che continuerò a farlo fino a dopo la pensione.

 

 

Stefano Morettini

La nostra Costituzione, frutto di sanguinose lotte partigiane e di un comune grido per la libertà, è un documento e un patrimonio di inestimabile valore che ha visto le forze politiche democratiche unite e decise a salvaguardare i diritti del cittadino italiano in uno sforzo il cui risultato è di indubbio valore storico e sociale. Chiunque parli male della Costituzione definendola obsoleta e stantia, commette un falso storico e morale perché tradisce quei principi su cui è stata fondata la nostra Repubblica e che purtroppo, ma mai in modo così vistoso come oggi, sono stati spesse volte adombrati da bagarre partitiche.

Io adotto l'art.32 perché sancisce il diritto alla salute e ribadisce principi quali la salute intesa come interesse della collettività e l'illegalità dei trattamenti forzosi sanitari.

Ovviamente i principi costituzionali, per loro stessa natura giuridica, non possono prevedere nel particolare l'adozione normativa di attuazione di quanto stabilito, ne svilirebbe la stessa natura di legge costituzionale, la più alta nella gerarchia legislativa, tuttavia l'interpretazione di questi principi e la conseguente attuazione dev’essere condotta in modo estensivo alla luce non solo dello stesso articolo, ma dell'intero corpus costituzionale che vede la tutela del cittadino in ogni sua parte sociale. Dimenticare questo significa tornare indietro, alle opere di carità, alle casse muta, agli indebitamenti senza fine per curare patologie lunghe e complesse, ma forse i nostri parlamentari, TUTTI, non se ne preoccupano dal momento che godono di una sufficiente copertura assicurativa!

 

 

ALTRE ADOZIONI:

 

Francesco Lusso – Milano

Chiara Di Gennaro - Cologno Monzese (MI)

Annalisa Risoli

Pietro Brandolini - Barbianello (PV)

Giovanni Del Bene

Livio Rossato - Saccolongo (PD)