La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 33

 

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

 

Carlo Avossa

Anch’io sono un insegnante. La controriforma Moratti ha lo scopo di squalificare e rendere incapace la scuola pubblica. Nello sforzo di opporci e resistere, constato oggi con sollievo che non sono solo. Diffondiamo questa iniziativa! Sono grato a chi la ha organizzata.

 

 

Giuseppe B. Suffritti - Sassari

Anche la ricerca e l'insegnamento sono oggetto da parte dell'attuale governo di una dissennata politica di limitazioni e impoverimento sia economico che culturale, nonché di un miope dirigismo che vorrebbe limitarne l'ambito ad applicazioni pratiche immediate, trascurando l'insegnamento delle basi delle discipline e lo sviluppo della ricerca di base. In tal modo si taglierebbero definitivamente le gambe allo sviluppo futuro anche della nostra tecnologia, che è già fin d'ora pericolosamente dipendente dall'estero.

 

 

Aldo Maiorano - Cologno Monzese (MI)
Libere sono sia la scienza, sia l'arte,

libera è la storia che d'entrambe è parte;

Libero è anche il loro insegnamento,
senza censure e controlli del Parlamento.
Ha il diritto d'istituire scuole anche il privato,
ma senza oneri per il cittadino e per lo Stato!
 
 
Paola Carello - Vercelli

Perché amo l'arte in tutte le sue forme e sono laureata in fisica!

 

 

Fulvio Iannaco – Firenze

Scelgo questo articolo per tutte le ottime ragioni che ho letto essere state già indicate da altri ai quali mi voglio affiancare.
Ma anche per sottolinearne un aspetto, il più importante credo, che non è stato ancora commentato: L'ARTE E LA SCIENZA SONO LIBERE. Ci impegna a porsi il problema di saper distinguere da cittadini di questa Repubblica fra ciò che È arte e scienza e ciò che magari afferma d'esserlo, ma non lo è in verità, a difendersi da cialtroni e mentitori.
Ci costringe a farsi la domanda decisiva: cosa sono NELLA MIA VITA arte e scienza davvero, come posso tentare di fare della mia vita un'opera d'arte? in che maniera mi posso impegnare perché la scienza - e non le credenze - prevalga?

 

 

Anna Maria Iuston – Casarsa della Delizia

Io voglio adottare questo articolo perché, per far frequentare al mio bambino una scuola dell'infanzia pubblica ho dovuto portarlo nel comune vicino, anche se questo articolo e una recente legge dello stato affermano che "la Repubblica assicura la generalizzazione della scuola dell'infanzia", ed anche se nel mio comune ho dato vita ad un'iniziativa per la quale sono state depositate 25 richieste per avere questa scuola pubblica ma il Sindaco non vuol sentire!!! Evviva la costituzione!!!

 

 

Adriana Caravita - Lodi

Adotto l'art.33 perché desidero una scuola pubblica e di qualità,che va difesa dalla riforma Moratti che, al contrario,cerca di smantellarla.

 

Patrizia Salvadori – Firenze

Sono un'insegnante e credo in una scuola pubblica, laica e libera.

 

 

Luciana Rizzo - Milano

È necessario che il contenuto di questo articolo venga rispettato. Le riforme in campo scolastico del secondo governo Berlusconi vanno in direzione opposta!

 

 

Vanni Bertozzi - Forlì

Adotterei l'intera Costituzione, che mi sembra uno dei documenti più "alti" che uno stato democratico si sia dato. Come insegnante scelgo l'articolo 33 per ribadire che la scuola deve essere pubblica e per tutti e che le scuole private non debbono gravare in alcun modo sulle entrate dello Stato. Mi sembrano concetti che in questo particolare momento vadano difesi con forza, spero che molti lo facciano.

 

 

Giuseppe Busini - Bruxelles

Di questi tempi, c'è bisogno di spiegare perché a uno viene voglia di adottare l'articolo 33?

 

 

Marcella Cavagnera, Raffaella Poldelmengo, Piera Oddonetto, Antonino Lo Gioco, M.Pia Schutzmann, Simonetta Zandonà, Graziella Pedroni - Lille

Siamo un gruppo di docenti italiani distaccati dal MPI per il Ministero Affari Esteri, per la promozione culturale della nostra lingua, lavoriamo a Lille in Francia. Dalla Circoscrizione consolare di Lille (Francia) vi mandiamo la nostra"adozione" che abbiamo inserito ieri come punto fondamentale dell'ordine del giorno della nostra assemblea sindacale CGILscuola-estero. Gli articoli che abbiamo adottato e l'iniziativa importante che avete lanciato non hanno bisogno di commenti, ma di essere accuditi e sostenuti. Ogni giorno, ben oltre il 2 giugno! L'iniziativa ci ha anche permesso di riprendere in mano il testo della Costituzione e riflettere insieme su molte cose che si danno per scontate e che scontate non sono. Ecco gli articoli che abbiamo adottato, ritenendo che fra di essi vi fosse un filo saldo e unificante che ben potevamo "accudire": art. 2, art. 4, art.11, art.33, art. 34.

 

 

Valeria Romano

In fase di revisione dell'articolazione del Servizio Scolastico Nazionale, bisogna ricordare che ognuno è libero di istituire sedi deputate allo studio e all'istruzione, ma ciò non deve avvenire a carico dello Stato, che ha invece il compito di garantire un adeguato servizio pubblico!

 

 

Michela Cella - Londra

Adotto l'articolo 9 perché purtroppo i governi italiani hanno sempre trascurato l'importanza dei finanziamenti alla cultura e alla ricerca, con il risultato di costringere molti ricercatori a "emigrare" per poter svolgere ricerca. Vorrei anche abbinare all'adozione dell'articolo 9 quella degli articoli 33 e 34: credo fermamente che un paese moderno debba garantire una scuola di alto livello aperta a tutti e soprattutto laica.

 

 

Elisa Moretti - Savona

Avevo adottato l'articolo 33 qualche anno fa (sembrano passati secoli!) in un'iniziativa simile del settimanale “Cuore”. All'epoca frequentavo la scuola superiore. E adesso... beh, mi sono affezionata!

 

 

Michaela Colucci - Vicenza

Sono una giurista del Consiglio regionale del Veneto. Aderisco entusiasticamente all'iniziativa, tanto da avvertire il bisogno di adottare più di un articolo della Costituzione. I "miei" articoli sono dunque i seguenti: XII disposizione transitoria e finale (comma primo); articolo 21; articolo 33 (in particolare il comma terzo. Sarò forse all'antica...); articolo 35. Credo non sia necessario, con i tempi che corrono, dover fornire motivazioni di sorta per la mia scelta.

Adotto anche l’articolo 117, quarto comma. Suggerirei all'onorevole Lunardi, a proposito della sua "legge obiettivo", di farsi spiegare da qualche paziente funzionario parlamentare perché, a proposito di opere pubbliche, sarebbe importante da parte sua adottare l'articolo 117, quarto comma della Costituzione.

 

 

Giuliana Calvisi

Adotto l'articolo 33 della Costituzione perché sono un'insegnante e sono per la libertà di insegnamento, in una scuola pubblica, pluralista e laica. Le scuole private si possono liberamente istituire, chi le vuole frequentare è libero di farlo, nel rispetto del disposto costituzionale, cioè senza oneri per lo Stato.

 

 

Alessandra Minisci - Milano

Sono un’insegnante e desidero adottare l'art. 33 della Costituzione, per difendere la scuola pubblica ("senza oneri per lo Stato") – oggi pesantemente attaccata – e la libertà di insegnamento.

 

 

Dario Berra - Torino

Desidero adottare anche l'art.33 (dopo gli artt 9 e 11); l'attacco che viene portato alla scuola pubblica è tremendo e frontale; la libertà d'insegnamento(così come pure quella di pensiero) è messa in pericolo; la scuola privata (lo dice chiaramente l'art.33) deve esistere senza oneri per lo Stato. Desidero ringraziarvi per questa iniziativa che mi ha dato modo di riscoprire la nostra Costituzione, effettivamente tra le più moderne del mondo. Che bello fosse insegnata nelle scuole a piccoli passi fin dalle elementari.

 

 

Carmelo Sgroi - Roma

Vorrei "adottare" l'art. 33, per garantirne lo spirito non aziendalista che lo sorregge nel disporre sulla scuola e l'università, sul sapere libero.

 

 

Marta Manassero - Imperia

Adotto l'art.33 della nostra FONDAMENTALE Costituzione perché sono molto sensibile ai grandi problemi della scuola pubblica, anche perché ritengo che una corretta istruzione sia fondamentale per formare dei buoni cittadini.

 

 

Fausto Tuscano - Salisburgo

Sono compositore e insegnante d'italiano a Salisburgo (Austria). Vivo qui ormai da cinque anni e vedo con molta preoccupazione quanto sta accadendo in Italia da un anno a questa parte. Mi piace molto la vostra iniziativa. Vorrei adottare anch'io alcuni articoli della Costituzione, e cioè gli articoli 33, 34, 37 e 39 perché li ritengo fondamentali per un futuro democratico della Repubblica Italiana.

 

 

Silvano Martini - Faenza (RA)

Sono un insegnante e adotto l'art. 33 della Costituzione italiana.

 

 

Paola Lusso - Milano

Sono un’insegnante e adotto l'articolo 33.

 

 

Agnese Palma - Roma

Mai come in questo momento la nostra Costituzione, purtroppo poco conosciuta e insegnata nelle scuole, è da ribadire e salvaguardare.

Ho scelto 3 articoli che ora mi sembrano pericolosamente poco rispettati: 11, 21, 33.

Prima di tutto la guerra: non esistono guerre "giuste" o legittime e nessuna si è mai rivelata utile a risolvere le controversie tra i popoli ma solo a stabilire un dominatore.

La libertà di stampa, oggi da intendersi come pluralismo dell'informazione. Tutti sappiamo dell'aberrazione italiana di questo momento, non servono commenti.

La scuola pubblica: un valore che va tutelato e migliorato. I privati sono liberi di istituire le loro scuole, senza oneri per lo Stato.

 

 

Gabriella Livio

Adotto l’art.33. Veramente vorrei adottare più di un articolo...come insegnante quest'anno ho basato il mio percorso di studi sociali proprio sulla Costituzione e sulle leggi.....Sono sinceramente preoccupata di come si stanno rivoltando le carte in tavola, su tutti gli argomenti fondamentali: scuola, salute, lavoro.....

 

 

Maria Luisa Zender - Viareggio (LU)

Sono un'insegnante di scuola media; da 27 anni cerco di lavorare avendo come riferimento Lettera a una professoressa di Don Milani, sono stata iscritta alla CGIL dal 1974 al 2000, credo nella scuola pubblica e libera, per questo adotto questo articolo; tutti e tutte dovrebbero rileggerlo, per prima la ministra Moratti e poi anche chi pensava che i governi di destra fossero democratici e attenti alla Costituzione.

 

 

Giorgio Baiocchi - Milano

Adotterei cinque articoli, facendoli subito crescere per inviarli a:

Articolo 32 per Sirchia e Tremonti

Articoli 33 e 34 per Moratti

Articoli 41 e 42 per Berlusconi

Chissà se li hanno mai letti!!

 

 

Marzia Rocchi

Sono un'insegnante di scuola pubblica e ho la sensazione che si stia cercando di aggirare in tutti i modi gli art. 33 e 34 della Costituzione; è preoccupante l'attuale andamento legislativo che non pare attenersi allo spirito di tali articoli senza garantire, a lungo termine, il progresso e lo sviluppo del nostro paese attraverso la formazione delle nuove generazioni.
 
 
Joanne Maria Pini - Milano

Insegno al Conservatorio G. Verdi di Milano - l'adozione degli articoli in questione (11 e 33) non necessita di commento, se non il rimarcare la saggezza ed equità dei nostri padri costituenti in confronto alla scelleratezza e alle corte vedute dei governanti ultimi e penultimi, tanto simili da confondersi.

 

 

Angela Speranza – Caserta

Adotto la Costituzione e in particolare l'articolo 33, perché garantire la libertà d'insegnamento è essenziale ad un effettivo sviluppo del pensiero umano, ma finanziare scuole private, oltre che incostituzionale, è paradossale, dal momento che queste sono frequentate da chi non ha difficoltà economiche a pagarne la retta, e in pratica toglie fondi ai già esigui finanziamenti della scuola di stato.

 

 

Franco Sardella – Roma

Desidero adottare l'articolo 33 della Costituzione italiana, perché sono indignato e preoccupato per il nefando attacco in atto contro la scuola pubblica italiana

 

 

Giovanni Carotti – Cremona

Ho deciso di adottare l'articolo n. 33 della Costituzione Italiana. Ritengo infatti che debbano essere ben accette ed anche in qualche misura auspicate le scuole private che ne abbiano i requisiti; ma sono altresì fermamente convinto che esse debbano esistere ed operare rigorosamente senza oneri per lo Stato, ancorché sotto un suo capillare controllo qualitativo.

 

 

Alfredo Dell’Era – Bari

Adotto anch'io l'art. 33 della Costituzione italiana. Le ragioni? Lavoro da vent'anni in una università cosiddetta pubblica, e constato giorno dopo giorno - con impotente amarezza, benché faccia parte del senato accademico - ciò che è sotto gli occhi di tutti: abbiamo conservato del pubblico il lato deleterio (inefficienza, nepotismo, quant'altro), e andiamo acquisendo del privato il peggio - valga per tutti la precarietà del posto di lavoro.

 

 

Chiara Boi

Sono una studentesa di 16 anni e sono indignata per l'attacco alla scuola pubblica da parte di questo governo per mano della ministra Moratti che vuole trasformare il nostro sistema scolastico come quello degli Stati Uniti: scuole di serie A per i ricchi e ghetti per i poveri.

IO dico NO

 

 

Letizia Paonessa (docente Accademia di Belle Arti)- Catanzaro

L' Alta Formazione Artistica e Musicale italiana (AFAM), a tre anni dalla legge di riforma, vive un momento di grave impasse provocata dall’inaccettabile ritardo dell’apertura dell’apposito comparto e dal ritiro dello Schema di D.P.R. recante il Regolamento in materia di autonomia statutaria e regolamentare delle istituzioni di cui alla legge 21 dicembre 1999, n. 508 (approvato dalle Commissioni Cultura di Camera e Senato il 3 agosto 2001, con preventivo parere favorevole del CNAM).

Il nuovo regolamento, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo 2002 stravolge (e travolge) il principio di autonomia delle Accademie e dei Conservatori di musica. L'attuale situazione è di sconcerto generale e denota la profonda frattura che si va delineando tra il MIUR e gli Istituti di Alta Cultura, Istituti che sempre di più assumono il carattere di riserva indiana, il che non era certo nelle intenzioni di chi ha formulato l'art 33 della nostra Costituzione!

 

 

Italianistica Online

Italianistica Online crede nella scuola di tutti, vivaio di iniziativa democratica, rammenta le dichiarazioni di Walter Binni in difesa della scuola nazionale (discorso pronunciato all'Assemblea Costituente nella seduta del 17 aprile 1947) e adotta l'articolo 33.

 

 

Pietro De Paolis - Galatina (LE)

Sono un docente virtuale della Scuola Elettrica.

Nel passato ho fatto parte della scuola statale e sono stato fortemente limitato nella mia libertà di insegnamento, in quanto programmi, contenuti, scelte educative, valutazione degli alunni sono stati espropriati nella scuola statale al singolo docente e affidati a organismi collettivi di pseudovalutazione, chiamati con nomi altisonanti come Consiglio di classe e Collegio dei docenti.

Poiché l'articolo 33 fissa una piena parità per le scuole non statali occorre che la quantità di denaro pubblico destinata alla scuola statale sia pari e uguale a quella destinata alla scuola privata, senza oneri aggiuntivi, ma in piena concorrenza tra scuola pubblica e scuola privata paritaria.

Per questo condivido la riforma di Letizia Moratti, che tende a garantire a tutte le scuole meritevoli, sia statali che private paritarie, un pari accesso ai finanziamenti dello Stato.

 

 

Marina Graziani - Novara

Adotto l'articolo 33, in particolare dove parla di scuole e istituti gestiti da enti e privati "senza oneri per lo Stato".

Sono insegnante nella scuola dell'infanzia statale, e sono fermamente convinta che una scuola pubblica di qualità debba essere un diritto di tutti. Una volta garantito questo, chiunque desideri qualcosa di diverso ha la possibilità di cercarlo, senza però pretendere niente più di quello che viene offerto a lui come agli altri.

I diritti, se non sono di tutti, sono privilegi.

 

 

Giuliana Nesso

Insegno da molti anni in un Istituto Superiore e vorrei adottare l'articolo 33 della Costituzione.

Da sempre si sa che alunni "pluribocciati" nelle scuole pubbliche, nelle scuole private vengono promossi facilmente, bruciando le tappe, e riescono a superare brillantemente gli Esami di Maturita'.

La riprova che qualcosa non quadra sta nel fatto che gli alunni di queste scuole spesso vengono mandati a sostenere gli esami - di idoneita' o di maturita' - non in una scuola del comune di residenza ma in scuole talora molto lontane ma, evidentemente, scelte con cura....  

Il governo Berlusconi e il Ministro Moratti non solo non intendono porre fine a questo scandalo ma vogliono premiare e incentivare i "traffici" delle scuole private finanziandole con i nostri soldi.

Leggo invece che 

"Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato"

Grazie per l'idea brillante e per il vostro lavoro.

 

 

Donatella Fois

Adotto l'articolo 33 perché mai come in questo momento è in pericolo la libertà d'insegnamento e mai come in questo momento abbiamo necessità di garantire un'istruzione non sottomessa al pensiero unico.

 

 

ALTRE ADOZIONI:

 

Classe III A turistica dell'Istituto professionale Oriani- Mazzini – Milano

Paola Moresco - Pesaro

Grazia Caccia - Carnate (MI)

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