La Costituzione e le adozioni |
L’arte e la scienza
sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali
sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di
istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi
delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena
libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli
alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per
l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e
per l’abilitazione all’esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura,
università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei
limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Carlo
Avossa
Anch’io sono un
insegnante. La controriforma Moratti ha lo scopo di squalificare e rendere
incapace la scuola pubblica. Nello sforzo di opporci e resistere, constato oggi
con sollievo che non sono solo. Diffondiamo questa iniziativa! Sono grato a chi
la ha organizzata.
Giuseppe B. Suffritti - Sassari
Anche la ricerca e l'insegnamento sono oggetto da parte dell'attuale governo di una dissennata politica di limitazioni e impoverimento sia economico che culturale, nonché di un miope dirigismo che vorrebbe limitarne l'ambito ad applicazioni pratiche immediate, trascurando l'insegnamento delle basi delle discipline e lo sviluppo della ricerca di base. In tal modo si taglierebbero definitivamente le gambe allo sviluppo futuro anche della nostra tecnologia, che è già fin d'ora pericolosamente dipendente dall'estero.
Aldo Maiorano - Cologno Monzese (MI)
Libere sono sia la scienza, sia l'arte,
libera è la storia che d'entrambe è parte;
Perché amo l'arte in tutte le sue forme e sono laureata in
fisica!
Fulvio Iannaco – Firenze
Scelgo questo articolo per tutte le ottime ragioni che ho letto
essere state già indicate da altri ai quali mi voglio affiancare.
Ma anche per sottolinearne un aspetto, il più importante credo, che non è stato
ancora commentato: L'ARTE E LA SCIENZA SONO LIBERE. Ci impegna a porsi il problema
di saper distinguere da cittadini di questa Repubblica fra ciò che È arte e
scienza e ciò che magari afferma d'esserlo, ma non lo è in verità, a difendersi
da cialtroni e mentitori.
Ci costringe a farsi la domanda decisiva: cosa sono NELLA MIA VITA arte e
scienza davvero, come posso tentare di fare della mia vita un'opera d'arte? in
che maniera mi posso impegnare perché la scienza - e non le credenze -
prevalga?
Anna Maria Iuston – Casarsa della Delizia
Io voglio adottare questo articolo perché, per far frequentare
al mio bambino una scuola dell'infanzia pubblica ho dovuto portarlo nel comune
vicino, anche se questo articolo e una recente legge dello stato affermano che
"la Repubblica assicura la generalizzazione della scuola
dell'infanzia", ed anche se nel mio comune ho dato vita ad un'iniziativa
per la quale sono state depositate 25 richieste per avere questa scuola
pubblica ma il Sindaco non vuol sentire!!! Evviva la costituzione!!!
Adriana Caravita - Lodi
Adotto l'art.33 perché desidero una scuola pubblica e di
qualità,che va difesa dalla riforma Moratti che, al contrario,cerca di
smantellarla.
Sono un'insegnante e credo in una scuola pubblica, laica e
libera.
È necessario che il contenuto
di questo articolo venga rispettato. Le riforme in campo scolastico del secondo
governo Berlusconi vanno in direzione opposta!
Vanni Bertozzi - Forlì
Di questi tempi, c'è bisogno
di spiegare perché a uno viene voglia di adottare l'articolo 33?
Marcella Cavagnera,
Raffaella Poldelmengo, Piera Oddonetto, Antonino Lo Gioco, M.Pia Schutzmann,
Simonetta Zandonà, Graziella Pedroni - Lille
In fase di revisione
dell'articolazione del Servizio Scolastico Nazionale, bisogna ricordare che
ognuno è libero di istituire sedi deputate allo studio e all'istruzione, ma ciò
non deve avvenire a carico dello Stato, che ha invece il compito di garantire
un adeguato servizio pubblico!
Avevo adottato
l'articolo 33 qualche anno fa (sembrano passati secoli!) in un'iniziativa
simile del settimanale “Cuore”. All'epoca frequentavo la scuola superiore. E
adesso... beh, mi sono affezionata!
Sono
una giurista del Consiglio regionale del Veneto. Aderisco entusiasticamente
all'iniziativa, tanto da avvertire il bisogno di adottare più di un articolo
della Costituzione. I "miei" articoli sono dunque i seguenti: XII
disposizione transitoria e finale (comma primo); articolo 21; articolo 33 (in
particolare il comma terzo. Sarò forse all'antica...); articolo 35. Credo non
sia necessario, con i tempi che corrono, dover fornire motivazioni di sorta per
la mia scelta.
Adotto
anche l’articolo 117, quarto comma. Suggerirei all'onorevole Lunardi, a
proposito della sua "legge obiettivo", di farsi spiegare da qualche
paziente funzionario parlamentare perché, a proposito di opere pubbliche,
sarebbe importante da parte sua adottare l'articolo 117, quarto comma della
Costituzione.
Adotto l'articolo 33 della Costituzione perché
sono un'insegnante e sono per la libertà di insegnamento, in una scuola
pubblica, pluralista e laica. Le scuole private si possono liberamente
istituire, chi le vuole frequentare è libero di farlo, nel rispetto del
disposto costituzionale, cioè senza oneri per lo Stato.
Alessandra Minisci - Milano
Sono un’insegnante e desidero adottare l'art. 33 della
Costituzione, per difendere la scuola pubblica ("senza oneri per lo
Stato") – oggi pesantemente attaccata – e la libertà di insegnamento.
Dario Berra - Torino
Desidero adottare anche l'art.33 (dopo gli artt 9 e 11);
l'attacco che viene portato alla scuola pubblica è tremendo e frontale; la
libertà d'insegnamento(così come pure quella di pensiero) è messa in pericolo;
la scuola privata (lo dice chiaramente l'art.33) deve esistere senza oneri per
lo Stato. Desidero ringraziarvi per questa iniziativa che mi ha dato modo di
riscoprire la nostra Costituzione, effettivamente tra le più moderne del mondo.
Che bello fosse insegnata nelle scuole a piccoli passi fin dalle elementari.
Carmelo Sgroi -
Roma
Vorrei
"adottare" l'art. 33, per garantirne lo spirito non aziendalista che
lo sorregge nel disporre sulla scuola e l'università, sul sapere libero.
Marta Manassero - Imperia
Adotto l'art.33 della nostra FONDAMENTALE Costituzione perché
sono molto sensibile ai grandi problemi della scuola pubblica, anche perché
ritengo che una corretta istruzione sia fondamentale per formare dei buoni
cittadini.
Fausto Tuscano - Salisburgo
Sono compositore e insegnante d'italiano a
Salisburgo (Austria). Vivo qui ormai da cinque anni e vedo con molta
preoccupazione quanto sta accadendo in Italia da un anno a questa parte. Mi
piace molto la vostra iniziativa. Vorrei adottare anch'io alcuni articoli della
Costituzione, e cioè gli articoli 33, 34, 37 e 39 perché li ritengo
fondamentali per un futuro democratico della Repubblica Italiana.
Silvano Martini - Faenza
(RA)
Sono un
insegnante e adotto l'art. 33 della Costituzione italiana.
Paola Lusso -
Milano
Sono un’insegnante e adotto l'articolo 33.
Agnese Palma - Roma
Mai
come in questo momento la nostra Costituzione, purtroppo poco conosciuta e
insegnata nelle scuole, è da ribadire e salvaguardare.
Ho scelto
3 articoli che ora mi sembrano pericolosamente poco rispettati: 11, 21, 33.
Prima
di tutto la guerra: non esistono guerre "giuste" o legittime e
nessuna si è mai rivelata utile a risolvere le controversie tra i popoli ma
solo a stabilire un dominatore.
La
libertà di stampa, oggi da intendersi come pluralismo dell'informazione. Tutti
sappiamo dell'aberrazione italiana di questo momento, non servono commenti.
La
scuola pubblica: un valore che va tutelato e migliorato. I privati sono liberi
di istituire le loro scuole, senza oneri per lo Stato.
Gabriella Livio
Adotto l’art.33. Veramente vorrei adottare più di un
articolo...come insegnante quest'anno ho basato il mio percorso di studi
sociali proprio sulla Costituzione e sulle leggi.....Sono sinceramente
preoccupata di come si stanno rivoltando le carte in tavola, su tutti gli
argomenti fondamentali: scuola, salute, lavoro.....
Maria
Luisa Zender
-
Viareggio (LU)
Sono un'insegnante di scuola media; da 27 anni cerco di lavorare
avendo come riferimento Lettera a una professoressa di Don Milani, sono
stata iscritta alla CGIL dal 1974 al 2000, credo nella scuola pubblica e
libera, per questo adotto questo articolo; tutti e tutte dovrebbero rileggerlo,
per prima la ministra Moratti e poi anche chi pensava che i governi di destra
fossero democratici e attenti alla Costituzione.
Giorgio Baiocchi - Milano
Adotterei cinque articoli, facendoli subito
crescere per inviarli a:
Articolo
32 per Sirchia e Tremonti
Articoli
33 e 34 per Moratti
Articoli
41 e 42 per Berlusconi
Chissà se li hanno mai letti!!
Marzia Rocchi
Sono un'insegnante di scuola pubblica e ho la sensazione che si stia cercando di aggirare in tutti i modi gli art. 33 e 34 della Costituzione; è preoccupante l'attuale andamento legislativo che non pare attenersi allo spirito di tali articoli senza garantire, a lungo termine, il progresso e lo sviluppo del nostro paese attraverso la formazione delle nuove generazioni.
Joanne Maria Pini - Milano
Insegno al Conservatorio G. Verdi di Milano - l'adozione
degli articoli in questione (11 e 33) non necessita di commento, se non il
rimarcare la saggezza ed equità dei nostri padri costituenti in confronto alla
scelleratezza e alle corte vedute dei governanti ultimi e penultimi, tanto
simili da confondersi.
Angela
Speranza – Caserta
Adotto la Costituzione e in particolare l'articolo 33,
perché garantire la libertà d'insegnamento è essenziale ad un effettivo
sviluppo del pensiero umano, ma finanziare scuole private, oltre che
incostituzionale, è paradossale, dal momento che queste sono frequentate da chi
non ha difficoltà economiche a pagarne la retta, e in pratica toglie fondi ai
già esigui finanziamenti della scuola di stato.
Franco
Sardella – Roma
Desidero adottare l'articolo 33 della Costituzione italiana, perché sono indignato e preoccupato per il
nefando attacco in atto contro la scuola pubblica italiana
Giovanni
Carotti – Cremona
Ho deciso di adottare l'articolo n. 33 della Costituzione Italiana. Ritengo infatti
che debbano essere ben accette ed anche in qualche misura auspicate le scuole
private che ne abbiano i requisiti; ma sono altresì fermamente convinto
che esse debbano esistere ed operare rigorosamente senza oneri per lo Stato,
ancorché
sotto un suo capillare controllo qualitativo.
Alfredo
Dell’Era – Bari
Adotto anch'io l'art.
33 della Costituzione italiana. Le ragioni? Lavoro da vent'anni in una
università cosiddetta pubblica, e constato giorno dopo giorno - con impotente
amarezza, benché faccia parte del senato accademico - ciò che è sotto gli occhi
di tutti: abbiamo conservato del pubblico il lato deleterio (inefficienza,
nepotismo, quant'altro), e andiamo acquisendo del privato il peggio - valga per
tutti la precarietà del posto di lavoro.
Chiara
Boi
Sono una studentesa
di 16 anni e sono indignata per l'attacco alla scuola pubblica da parte di
questo governo per mano della ministra Moratti che vuole trasformare il nostro
sistema scolastico come quello degli Stati Uniti: scuole di serie A per i
ricchi e ghetti per i poveri.
IO dico NO
Letizia
Paonessa (docente
Accademia di Belle Arti)-
Catanzaro
L' Alta Formazione Artistica e Musicale italiana (AFAM),
a tre anni dalla legge di riforma, vive un momento di grave impasse provocata
dall’inaccettabile ritardo dell’apertura dell’apposito comparto e dal ritiro
dello Schema di D.P.R. recante il Regolamento in materia di
autonomia statutaria e regolamentare delle istituzioni di cui alla legge 21
dicembre 1999, n. 508 (approvato dalle Commissioni Cultura di Camera e
Senato il 3 agosto 2001, con preventivo parere favorevole del
CNAM).
Il nuovo regolamento, approvato in via preliminare dal Consiglio
dei Ministri il 28 marzo 2002 stravolge (e travolge)
il principio di autonomia delle
Accademie e dei Conservatori di musica. L'attuale situazione è di
sconcerto generale e denota la profonda frattura che si va delineando tra il
MIUR e gli Istituti di Alta Cultura, Istituti che sempre di più assumono il
carattere di riserva indiana, il che non era certo nelle intenzioni di chi ha
formulato l'art 33 della nostra Costituzione!
Italianistica
Online crede nella scuola di tutti, vivaio di iniziativa democratica, rammenta
le dichiarazioni di Walter Binni in difesa della scuola nazionale (discorso
pronunciato all'Assemblea Costituente nella seduta del 17 aprile 1947) e adotta
l'articolo 33.
Pietro
De Paolis - Galatina (LE)
Sono un docente virtuale della Scuola Elettrica.
Nel passato ho fatto parte della scuola statale e sono stato fortemente
limitato nella mia libertà di insegnamento, in quanto programmi, contenuti,
scelte educative, valutazione degli alunni sono stati espropriati nella scuola
statale al singolo docente e affidati a organismi collettivi di
pseudovalutazione, chiamati con nomi altisonanti come Consiglio di classe e
Collegio dei docenti.
Poiché l'articolo 33 fissa una piena parità per le scuole non
statali occorre che la quantità di denaro pubblico destinata alla scuola
statale sia pari e uguale a quella destinata alla scuola privata, senza oneri
aggiuntivi, ma in piena concorrenza tra scuola pubblica e scuola privata
paritaria.
Per questo condivido la riforma di Letizia Moratti, che tende a
garantire a tutte le scuole meritevoli, sia statali che private paritarie, un pari
accesso ai finanziamenti dello Stato.
Adotto l'articolo 33, in particolare dove
parla di scuole e istituti gestiti da enti e privati "senza oneri
per lo Stato".
Sono insegnante nella scuola dell'infanzia
statale, e sono fermamente convinta che una scuola pubblica di qualità
debba essere un diritto di tutti. Una volta garantito questo, chiunque desideri
qualcosa di diverso ha la possibilità di cercarlo, senza però pretendere niente
più di quello che viene offerto a lui come agli altri.
I diritti, se non sono di tutti, sono
privilegi.
Insegno da molti
anni in un Istituto Superiore e vorrei adottare l'articolo 33 della
Costituzione.
Da sempre si sa che
alunni "pluribocciati" nelle scuole pubbliche, nelle scuole private vengono
promossi facilmente, bruciando le tappe, e riescono a superare brillantemente
gli Esami di Maturita'.
La riprova che
qualcosa non quadra sta nel fatto che gli alunni di queste scuole spesso
vengono mandati a sostenere gli esami - di idoneita' o di maturita'
- non in una scuola del comune di residenza ma in scuole
talora molto lontane ma, evidentemente, scelte con cura....
Il governo
Berlusconi e il Ministro Moratti non solo non intendono porre fine a
questo scandalo ma vogliono premiare e incentivare i "traffici" delle
scuole private finanziandole con i nostri soldi.
Leggo invece
che
"Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed
istituti di educazione, senza oneri per lo Stato"
Grazie per l'idea
brillante e per il vostro lavoro.
Adotto l'articolo 33 perché mai come in questo
momento è in pericolo la libertà d'insegnamento e mai come in questo momento
abbiamo necessità di garantire un'istruzione non sottomessa al pensiero unico.
ALTRE
ADOZIONI:
Classe III A turistica dell'Istituto
professionale Oriani- Mazzini – Milano
Grazia
Caccia - Carnate (MI)
Ludovico Chianese -
Napoli
Marina De Benedittis
- Trecella (MI)
Maria Vittoria
Molinari – Milano
Renato Rocci -
Avigliana (TO)