La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 34

 

La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

 

Lidia Zannoni - Ravenna

La forza di una società civile inizia dall'istruzione di tutti i suoi cittadini: tale diritto deve continuare ad essere garantito.

 

 

Elsa Fanuli –  Roma

Adotto anche l'articolo 34 per una scuola laica, libera e gratuita, accessibile a tutti. Perché è la condizione primaria per assicurare al nostro Paese la cultura, la ricerca e la coscienza civile. Perché difende la nostra libertà di espressione e la nostra pretesa di avere una informazione obiettiva e di qualità. Perché ogni cosa che non capiamo o sorvoliamo è un
calcio nel sedere che riceveremo da chi ne saprà più di noi (per parafrasare Don Milani).

 

 

Vincenzo Gitti - Monghidoro (BO)

Abito in uno dei due o tre comuni della provincia di Bologna governati (ahimè) dal centrodestra, per cui sono abituato da 16 anni a resistere, resistere, resistere. Vorrei adottare tutti gli articoli, ho sempre con me una copia della nostra bistrattata Costituzione, ma ho optato per l'articolo 13 perché penso che sia stato tra i più ignorati e bistrattati della nostra storia, purtroppo anche prima di Genova. Mi piacerebbe che fosse "sbattuto" in faccia a coloro che pur avendo giurato fedeltà a una Costituzione antifascista e democratica, nascondendosi da omuncoli dietro una divisa inneggiano a Pinochet o a Mussolini e forse non sanno neanche di cosa cacchio parlano.

 

 

Franco Cappelletto - Pavia

Vorrei che pensassimo più spesso alle carceri dei nostri pensieri e non solo a quelle dei nostri corpi...

 

 

Angela Persici - Milano

La scuola ecc. Ma quale scuola? Una scuola ghettizzata? E perché il mio prelievo fiscale può essere utilizzato per finanziare famiglie che iscrivono i loro figli in scuole private che io non riconosco? Ricordo, con dolore, chi devo ringraziare!

 

 

Cristina Giannetti - Foggia

Mi pare che l'impegno a sostenere gli studenti capaci e meritevoli sia stato sostanzialmente eluso e dimenticato. Non sarebbe ora di ricordarsi di una scuola aperta a tutti e che offra a tutti pari opportunità?

 

 

Scuola elementare “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino", classi IV - Albignasego (PD)

Le classi IV con le loro insegnanti adottano l'articolo 34 perché credono che ciascuno abbia il diritto di fruire di una scuola pubblica, democratica e di qualità.

 

 

Annamaria Testa - Milano

Ricopio qualche dato  che ho già riportato in Farsi capire (Rizzoli 2000): nel 1951 il 65% degli italiani non ha alcun titolo di studio, nemmeno la licenza elementare. Passano quarant'anni: nel 1995, parla sempre e solo italiano il 44,6% della popolazione. Quasi tutti gli altri parlano italiano e un dialetto, e il 6,6% solo dialetto, mentre il 2,5% appartiene a una minoranza linguistica.

Oggi solo il 4,29% degli italiani ha una laurea, il 20,80% un diploma di scuola media superiore, il 32,72% un diploma di scuola media inferiore, il 32,61% ha la licenza elementare, il 7,71% è senza titolo e infine gli analfabeti dichiarati sono il 2,36%.
Un bambino italiano figlio di genitori senza o con sola licenza elementare capisce mediamente un testo come un bambino del Botswana. Un bambino figlio di laureati capisce mediamente lo stesso testo come e meglio di un bambino francese, finlandese o nordamericano.

Consideriamo che circa il 25% dei ragazzi che escono dalla scuola dell'obbligo ha oggettive difficoltà se deve leggere o capire un breve testo scritto, e che il 61% degli italiani non legge niente, mai: né un libro, né un giornale, né un quotidiano sportivo, un fotoromanzo, un fumetto.


Aggiungiamo che il 75,8% degli anziani oggi ha licenza elementare o nessun titolo (ISTAT 98): questo significa che i 3/4 della popolazione anziana è probabilmente in grado di comprendere non più delle 2000 parole dell'italiano di base.
Infine: per quattro italiani su cinque "la politica è troppo complicata per essere capita" (Rapporto CNEL - Agenda degli italiani - 2000).


Altro che "inglese, internet e impresa".

Senza contare che si può essere analfabeti anche in inglese, navigando su internet e facendo i danée.
La scuola pubblica, intesa come sistema di istruzione e di formazione diffuso in tutto il territorio, ha fatto tantissimo nel passato. Gli insegnanti hanno fatto e continuano a fare tantissimo, anche se in condizioni difficili, malpagati, privati di visibilità, prestigio, ruolo sociale.


La scuola è il momento vero dell'integrazione, della crescita e della socializzazione, anche per chi non ha la sorte di esser figlio di genitori laureati.


Le ricerche ci dicono che i Paesi che più hanno investito e investono in istruzione e formazione sono quelli che hanno la crescita più forte. Ma, prima ancora che un fatto -non irrilevante- di economia, l'istruzione diffusa e di qualità è un fatto di democrazia. Solo chi ha strumenti per comprendere quanto lo circonda, e per esprimere le proprie ragioni,  può essere a tutti gli effetti cittadino del proprio Paese. La scuola può e deve non solo istruire tutti, ma anche educare tutti a pensare, e a essere cittadini. Ce lo raccontava già don Milani. Non possiamo dimenticarcene.

 

 

Marcella Cavagnera, Raffaella Poldelmengo, Piera Oddonetto, Antonino Lo Gioco, M.Pia Schutzmann, Simonetta Zandonà, Graziella Pedroni - Lille

Siamo un gruppo di docenti italiani distaccati dal MPI per il Ministero Affari Esteri, per la promozione culturale della nostra lingua, lavoriamo a Lille in Francia. Dalla Circoscrizione consolare di Lille (Francia) vi mandiamo la nostra"adozione" che abbiamo inserito ieri come punto fondamentale dell'ordine del giorno della nostra assemblea sindacale CGILscuola-estero. Gli articoli che abbiamo adottato e l'iniziativa importante che avete lanciato non hanno bisogno di commenti, ma di essere accuditi e sostenuti. Ogni giorno, ben oltre il 2 giugno! L'iniziativa ci ha anche permesso di riprendere in mano il testo della Costituzione e riflettere insieme su molte cose che si danno per scontate e che scontate non sono. Ecco gli articoli che abbiamo adottato, ritenendo che fra di essi vi fosse un filo saldo e unificante che ben potevamo "accudire": art. 2, art. 4, art.11, art.33, art. 34.

 

 

Pierangela Galimberti - Gorgonzola (MI)

Adotto l'articolo 34 in difesa della scuola pubblica la sola aperta a tutti e capace di garantire pari opportunità formative e qualità di insegnamento.

 

 

Michela Cella - Londra

Adotto l'articolo 9 perché purtroppo i governi italiani hanno sempre trascurato l'importanza dei finanziamenti alla cultura e alla ricerca, con il risultato di costringere molti ricercatori a "emigrare" per poter svolgere ricerca. Vorrei anche abbinare all'adozione dell'articolo 9 quella degli articoli 33 e 34: credo fermamente che un paese moderno debba garantire una scuola di alto livello aperta a tutti e soprattutto laica.

 

 

Paola Pennestre - Milano

Fra tutti, vorrei adottare l'art. 21 e l'art. 34.

Il primo perché ritengo che libertà di opinione e di stampa facciano parte dei diritti fondamentali della democrazia. Il secondo perché attraverso l'esercizio del diritto/dovere allo studio si possono acquisire gli strumenti culturali per capire se effettivamente godiamo di queste libertà.

 

 

Luciano Brogonzoli

Adotto l'art. 34, perché in profonda sintonia con le affermazioni contenute e perché sinora è stato fatto pochino per attuarlo. Infatti, gli assegni alle famiglie di cui si parla al comma 3 non so cosa siano (non mi risulta, in 44 anni di insegnamento, di avere letto un concorso a tale proposito) e le altre provvidenze sono ben poca cosa (mediamente 2.000 per studente frequentante gli istituti superiori fino a un paio di anni fa, cioè fino a quando venivano elargiti contributi ministeriali alle istituzioni scolastiche per "garantire il diritto allo studio"). Ora, non solo tali specifici contributi sono stati aboliti, ma il finanziamento complessivo da 4 anni non è aumentato di una lira, non fosse che per allinearlo alla perdita di potere d'acquisto della moneta. In queste condizioni come possono "i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi ... raggiungere i gradi più alti degli studi"?
 
 
Anna Maria Cherubini - Grosseto

Adotto gli articoli 9 e 34 che penso debbano essere interpretati nel senso della necessità della natura pubblica della scuola, unica possibilità per assicurare la serietà e imparzialità dell'insegnamento ed evitare che la cultura sia piegata strumentalmente a fini di parte e, quindi, non sia diffusa con la dovuta obiettività e completezza.

 

 

Fausto Tuscano - Salisburgo

Sono compositore e insegnante d'italiano a Salisburgo (Austria). Vivo qui ormai da cinque anni e vedo con molta preoccupazione quanto sta accadendo in Italia da un anno a questa parte. Mi piace molto la vostra iniziativa. Vorrei adottare anch'io alcuni articoli della Costituzione, e cioè gli articoli 33, 34, 37 e 39 perché li ritengo fondamentali per un futuro democratico della Repubblica Italiana.

 

 

Cristina Coppero – Torino

Difficile scegliere di adottare un solo articolo in un momento come questo in cui sembrano messi quasi tutti in discussione a partire da quelli fondamentali,

ma dovendo adattarne uno solo voglio pensare al futuro, ai nostri ragazzi, ai nostri bambini e all'importanza di una scuola, di una cultura che permetta a tutti senza distinzione di conoscere, di esprimersi e di avere parte attiva nel creare un mondo migliore, giusto per tutti e alternativo al pensiero unico che oggi vogliono imporci!

 

 

Barbara Costalunga - Padova

LA DEMOCRAZIA HA BISOGNO DI UNA SCUOLA PUBBLICA, LAICA E DI QUALITA'!!! Come insegnante di una scuola pubblica non voglio garantire il minimo e appartenere a una scuola di serie B solo perché è pubblica...

 

 

Maria Riva - Ravenna

La crescita civile di un popolo passa obbligatoriamente dalla scuola PER TUTTI.

 

 

Linda Ambrosio - San Giuseppe Vesuviano (NA)

Gentili amici di "Adottiamo la Costituzione", vi invio questo messaggio per complimentarmi con Voi per questa iniziativa e per adottare l'art. 34 della Costituzione. A mio avviso questo articolo rappresenta una pietra miliare della nostra democrazia. Lo Stato garantisce a tutti i cittadini lo strumento fondamentale per la comprensione e la fruizione delle libertà e dei diritti: l'istruzione. Istruzione di base obbligatoria e gratuita per tutti e istruzione superiore, fino ai più alti gradi, per i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi. Mi piace pensare quanto questo articolo ha contribuito a elevare e a democratizzare la nostra società. Adottiamo quest'articolo per far si che anche in futuro i giovani possano fruire di questa grande idea di progresso e di solidarietà che i costituenti ci hanno lasciato.

 

 

Giorgio Baiocchi - Milano

Adotterei cinque articoli, facendoli subito crescere per inviarli a:

Articolo 32 per Sirchia e Tremonti

Articoli 33 e 34 per Moratti

Articoli 41 e 42 per Berlusconi

Chissà se li hanno mai letti!!

 

 

Marzia Rocchi

Sono un'insegnante di scuola pubblica e ho la sensazione che si stia cercando di aggirare in tutti i modi gli art. 33 e 34 della Costituzione; è preoccupante l'attuale andamento legislativo che non pare attenersi allo spirito di tali articoli senza garantire, a lungo termine, il progresso e lo sviluppo del nostro paese attraverso la formazione delle nuove generazioni.

 

 

Gabriella Naretto - San Benigno C.se (TO)

Io adotto l'art. 34 perché sono un'insegnante, perché insegno con passione, perché credo nel diritto alla scuola libera; perché l'attuale ministro sta uccidendo la scuola pubblica, che è la sola speranza per gli svantaggiati.

 

 

Angela Speranza – Caserta

Adotto la Costituzione e in particolare l'articolo 34, perché è una diretta conseguenza dell'affermazione contenuta nell'articolo 3 e voglio sottolinearne il valore in questo particolare momento storico, ricordando Don Milani e la scuola di tutti e di ciascuno.

 

 

Luigi Puccini – Pontedera (PI)

In questo momento la Costituzione è attaccata da tutte le parti; gli articoli più significativi sono esposti ai venti irresponsabili di governanti che neanche hanno letto una riga delle discussioni dei costituenti così da comprendere lo spirito delle formulazioni e spesso neanche comprendono il significato di certi principi.

Adotto questo articolo perché credo che la scuola sia uno dei pilastri di qualsiasi società ma particolarmente di quella italiana che non possiede una tradizione storica che le consenta di "reggere" l'urto di un distruttore come Bossi o Storace! Uno vuole distruggere il Paese l'altro vuole solo riscriverne la Storia cancellando i valori su cui i costituenti hanno posto la Costituzione.

 

 

Carmen Rastelli, Gabriella Rastelli, Pietro Carini, Paola Carini – Castelvetro Piacentino (PC)

Siamo una famiglia di quattro persone e aderiamo al vostro appello. Ognuno di noi ha scelto un articolo il cui contenuto traduce in diritto ciò che rende gli esseri umani liberi e uguali: artt. 3, 13, 21, 34.

Sono alcuni dei principi fondamentali della nostra democrazia, nata grazie al coraggio e al sacrificio di chi partecipò alla Resistenza e liberò il paese. Noi abbiamo il vizio della memoria, e intendiamo con questa adozione ricordarli a chi non lo ha.

 

 

Francesco Russo - Rimini

Insegno ed ho avuto modo, dall'interno, di vivere giorno per giorno l'impegno, la fatica e la gioia di costruire e fare una scuola aperta a tutti e dove ciascuno e tutti potessero vivere in un ambiente dove si offrissero a tutti le stesse opportunità formative.
La scuola italiana, in tutta Italia, ha accolto negli ultimi anni anche il grande afflusso di studenti provenienti da tutto il mondo ed ha lavorato seriamente per integrarli ed offrire a loro le stesse opportunità che ha sempre offerto a tutti gli altri.Il tutto in un clima di diffidenza, di dequalificazione sociale ed economica, di una stampa che evidenziava solo pecche e difficoltà nell'ambito di un disegno tutto mirato a screditare la Scuola pubblica in vista del" buono scuola " o del "concorsone" proposti dal ministro di turno.
Tutta la Scuola ha continuato e continuerà a fare quello che sempre fatto..ben altro che le tre "I"...l'inglese, l'informatica, i progetti di integrazione scuola.lavoro sono realtà già presenti e qualificate nella nostra scuola da anni ormai...
Grazie a voi per questa iniziativa.
Saluti

 

 

ALTRE ADOZIONI:

 

Irene Sardella – Roma

Cristina Rigo

Daniela Mongiardini – Milano

Antonella Filomeni – Roma

Maria Luisa Traini - Padova