La Costituzione e le adozioni |
Chiara Bondioni -
Cremona
Ho sempre pensato che la libertà e la dignità di un' esistenza, e il diritto di costruirle attraverso il lavoro, siano quanto rende quell'esistenza degna di essere vissuta: la propria, e quella di tutti quanti.
Credo che oggi il mondo del lavoro risenta troppo di indebite
pressioni e speculazioni. In Italia il modo di vedere il lavoro sta degenerando
verso forme perverse di identificazione soldi=successo=felicità, riducendolo a
merce di scambio per ottenere non libertà e dignità (come ricorda l'articolo
36) ma solo palliativi come denaro e potere. In particolare il nuovo modo di
concepire il lavoro (da parte dei datori di lavoro ma anche dei lavoratori,
dipendenti e non) sta entrando in conflitto con la famiglia, sia negli orari
che non tengono conto del tempo che i genitori devono dedicare ai figli, sia
nelle carriere che sono diventate spietata competizione a colpi di impegno
personale (=ore e giorni al lavoro invece che a casa).
Da aggiungere a questo si tenga presente come negli ultimi tempi in tutti i
campi si dirotta il lavoro dove costa meno, anche ignorando aspetti collaterali
di dubbia moralità. E' per questo che auspico un impegno da parte di tutti noi
(governo e privati cittadini) per avviare una seria riflessione sul lavoro che
conduca ad un mondo più dignitoso
Credevo che lavorare bene ed essere premiati al posto del nipote del Direttore o tornare a casa ad abbracciare mia figlia dopo "solo" 8 intense ore di lavoro o permettermi una casa con il mio stipendio senza chiedere prestiti, neanche alle banche, o avere un lavoro sicuro, e magari per sempre, fossero miei sogni. Invece no. Sono miei diritti. Sono NOSTRI diritti. Ecco perché adotto l'articolo 36. Un doppio motivo per mantenere l'articolo 18.
ALTRE ADOZIONI
Francesca Romana
Bonzanin - Santa Giuletta (PV)