La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 38

 

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.
L’assistenza privata è libera.

 

Antimo Ceparano - Casalnuovo di Napoli (NA)
Per la difesa dei più deboli.

 

 

Elena Maria Faglia - Milano

Sono un'insegnante, ma prima ancora una mamma di una bambina disabile. Tutti i giorni devo lottare per vedere rispettati i diritti di mia figlia e sembra che la battaglia diventi sempre più ardua. Adotto l'art. 38 con ostinazione e determinazione per difendere i più deboli fra i deboli.

 

 

Antonella e Riccardo Agostini

Aderendo all'iniziativa in oggetto comunichiamo di adottare gli artt. 2, 3, 38 della Costituzione perché rimarcano i diritti di cittadinanza, il principio dell'universalismo delle politiche sociali.

 

 

Andrea Croci - Firenze

Sono docente di Organizzazione dei servizi sociali nel corso di laurea di servizio sociale presso la facoltà di Scienze politiche di Firenze. Partecipo all'iniziativa adottando l'art. 38. Credo che lo Stato, cioè tutti noi, dobbiamo essere solidali e pertanto credo nel diritto di tutti i cittadini a vivere una vita dignitosa con l'aiuto dello Stato, se necessario. L'indirizzo dell'attuale governo mi sembra più orientato ad un modello di società egoistica e edonistica e pertanto credo sia importante ribadire il valore della solidarietà sociale.

 

 

Anffas (Associazione nazionale famiglie disabili intellettivi e relazionali) –Vicenza

L'Anffas di Vicenza ritiene che i principi ispirativi della Carta Costituzionale siano tuttora fondamentali per la convivenza civile nella nostra società. In particolare, tenuto conto delle finalità istituzionali della nostra Associazione, l'art. 38 sembra, tra gli altri, quello che merita una peculiare sottolineatura: è importante, infatti, che una società civile tuteli i propri cittadini più svantaggiati, garantendo loro la dignità del lavoro, inteso sia come diritto su cui si fonda la Costituzione stessa della Repubblica (art. 1), sia come mezzo per interagire con gli altri. Certamente molti dei nostri familiari disabili non potranno accedere a tutte le tipologie di lavoro, alcuni forse a nessuna di quelle comunemente intese: l'art. 38, in tal caso, fa riferimento al diritto al mantenimento e all'assistenza sociale e ciò, per noi, non significa tanto accedere alla pubblica "carità", quanto piuttosto che la società pone in essere tutti gli strumenti a sua disposizione per offrire ai cittadini disabili le migliori opportunità di integrazione nella vita di relazione in tutte la fasi della loro esistenza.

 

 

Vanni Poli - Vicenza

È oggettivamente difficile adottare un solo articolo: io adotto tutta la Costituzione, in quanto assolutamente attuale, difficilmente migliorabile (nonostante certe “pretese” dettate più da particolarismi partitici ed egoistici, che non da esigenze innovative) e nato dall’esigenza di impegno solidale di un popolo uscito martoriato da anni di oscurantismo fascista, di occupazione e di guerra civile.

Sono il presidente di un’Associazione vicentina di tutela dei disabili intellettivi.

Per questa e per altre ragioni, dovendo scegliere di adottare un solo articolo della Costituzione, ritengo che il 38 debba essere assolutamente mantenuto, semmai, ove possibile, migliorato. Ciò in quanto il principio di solidarietà costituzionale nei confronti dei lavoratori tutti e di quelli svantaggiati per cause inabilitanti in particolare, è essenziale al miglioramento di una società, come la nostra, che sta dimostrando un sempre crescente logorio dovuto all’accentuarsi della logica del mercato, inteso più come fine che come mezzo. È il mercato per l’uomo o l’uomo per il mercato??

È chiaro che in una tale logica il disabile aggiunge all’handicap psico-fisico il disagio sociale: e questo non può essere accettato, al di là dei costi e delle implicazioni politiche!

Non c’è dubbio che l’art. 38 deve essere “letto” e reso efficace in quanto strettamente correlato con l’art. 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini…..) e con l’art. 32 (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…..): in buona sostanza tutta, dico TUTTA la Costituzione deve trovare slancio e condivisione maggiori, al di là delle “maggioranze” contingenti che si determinano in Italia (troppo spesso, peraltro, di discutibile origine – non sotto il profilo costituzionale, ovviamente -) e al di là degli orientamenti politico-demagogici di qualche piccolo politico che si sente immenso.

 

 

Jole Garuti - Milano

Sono grata a Adottiamo la Costituzione perché volendo adottare un articolo, e dovendo sceglierne uno solo, sono stata obbligata a rileggere tutti gli articoli della nostra Costituzione, trovando una difficoltà enorme a privilegiarne uno soltanto. Tante volte ho pensato con ammirazione ai nostri padri Costituenti, a quanto siano stati intelligenti, lungimiranti e colti, tanto da riuscire, in un tempo relativamente molto breve (un anno e mezzo), a trovare un accordo fra le differenti ideologie, e quindi le diverse opinioni religiose, politiche, economiche che li caratterizzavano. E tanto più li ammiro oggi che i tentativi di modificare la Costituzione si susseguono e producono slabbrature e a volte vere e proprie incongruenze rispetto allo spirito originario.

Gli articoli che amo di più sono il 3 sull’uguaglianza dei diritti, l’11 sul rifiuto della guerra e il 33 sull’istruzione statale. Sono già pluriadottati, e allora scelgo di adottare il 38 che recita: “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.” Solo in un’altra Costituzione mi sembra di avere riscontrato una tale sensibilità e un tale invito alla fratellanza tra i cittadini, la Costituzione dell’anno I della Repubblica Francese del 1793.

L’articolo 38 dice anche: “I lavoratori hanno diritto (diritto, quindi non devono chiederlo come un favore, non devono mendicarlo, è connaturato al loro essere membri della società) che siano provveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.Oggi si parla di Tobin Tax, ci si preoccupa giustamente di difendere i lavoratori da licenziamenti ingiustificati, e mi sembra molto bello che nella Costituzione sia scritto già da 54 anni un articolo che afferma che in caso di disoccupazione involontaria i lavoratori devono essere provvisti di mezzi adeguati alle loro esigenze di vita. Il che non significa permettere loro la pura e semplice sopravvivenza... ma significa rispetto della loro dignità. Quella dignità che viene rivendicata e salvaguardata anche per i cittadini che hanno difficoltà per problemi fisici: “Gli inabili e minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale (...)”

Qualcuno dice che è una Costituzione vecchia. Non certamente in articoli come questo.

E se invece di pensare a modificarla ci impegnassimo a realizzarla davvero?

 

 

ALTRE ADOZIONI

 

Alberta Bartoli - Verona