La Costituzione e le adozioni |
La Repubblica
riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e
senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce
l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli,
il carattere e le finalità.
La legge provvede alla tutela e allo
sviluppo dell’artigianato.
Adotto l'articolo 45 perché rappresenta la volontà di chi ha
dato vita alla nostra democrazia di ricercare punti di condivisione tra diverse
posizioni.
Dal punto di vista economico la scelta di sostenere una via
diversa da quella del sistema liberista governato dalla "mano
invisibile" o da quella che delega alla pubblica amministrazione il ruolo
di regolatore del mercato indica la volontà di legittimare (e sostenere) un
modello alternativo a quelli che appartenevano alle ideologie di molti dei
costituzionalisti.
Allo stesso modo, la scelta di dare spazio ad un sistema
aziendale che fosse sostenuto dalla volontà di porre al centro la persona, i
suoi bisogni, le sue aspirazioni e che ponesse al centro della propria ragion
d'essere la volontà di condividere e realizzare valori come la solidarietà, la
partecipazione, la democrazia e la mutualità identifica una precisa volontà dei
Padri della Patria di legittimare, sostenere e difendere idee, progetti e fini
anche se (o quando) questi erano alternativi e diversi da quelli che
appartenevano alle convinzioni politiche di molti dei legislatori.
Credo che questa capacità di far vivere idee diverse, di dare
spazio a progettualità alternative, di riconoscere legittimazione e spazio
d'azione ad un modello di impresa sociale salvaguardandone e sostenendone la
non finalità di lucro rappresenti, in modo chiaro, la grande capacità della
costituzione di aprire spazi, di offrire opportunità, di garantire possibilità
di sviluppo senza preconcetti e possa, oggi, aiutare a sostenere chi continua a
considerare lo Stato laico, democratico e non orientato a privilegiare qualcuno
a scapito di altri.
Infine, adotto questo articolo perché mi auguro che la difesa dei principi democratici e della legittimazione della diversità nel modo di fare impresa non venga schiacciata dalla furia distruttiva di un legislatore dimentico dei propri passati a fianco dei movimenti cooperativi.
Svolgo attività di
volontariato presso una Bottega del Commercio equo e solidale ove, oltre ai
prodotti del sud del mondo, si possono trovare manufatti realizzati da alcune
cooperative sociali presenti sul territorio che offrono lavoro a giovani
portatori di handicap mentale.Questa esperienza, certamente arricchente, mi
spinge a adottare l'art.45 che riconosce la funzione sociale della cooperazione
a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata, promuovendone e
favorendone l'incremento. Infatti le cooperative sociali occupano una posizione
di rilievo all'interno della società civile: non solo sollevano le famiglie
dall'impegno, talora gravoso, di assistenza ai portatori di handicap mentale,
ma soprattutto costituiscono uno strumento di crescita per tutte le persone
svantaggiate che ivi prestano la propria attività lavorativa. Realizzare
manufatti che verranno apprezzati ed acquistati sul mercato,trarre un reddito,
seppur minimo, dal proprio lavoro costituisce un mezzo per rafforzare autostima
e indipendenza. Per cui, avendo la fortuna di vivere a stretto contatto con
questa realtà, ritengo che l'art. 45 meriti di essere "adottato"
proprio perché ho toccato con mano come la cooperazione sociale favorisca
l'inserimento nella società di coloro che in passato si trovavano al margine.