La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 48

 

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

 

 

Maria Cristina Vecchiarelli - Roma

Voglio adottare l'art. 48 perché è il sigillo della nostra democrazia. Quando vado a votare sento sempre il peso e l'importanza di ciò che sto per compiere, un atto decisivo per la mia vita civile e quella dei miei connazionali. Credo che tanti guai che ultimamente ci stanno capitando in Italia siano dovuti proprio all'incomprensione del valore di questo gesto così semplice, una croce sopra un simbolo, un cognome scritto a matita... Il voto è la nostra massima espressione di capacità di iniziativa politica, afferma la nostra dignità di cittadini: è quello che decide del nostro futuro, e se non è motivato e responsabile a poco servono le iniziative di piazza, i girotondi, i tentativi di cambiare le cose anche nelle sedi istituzionali, con un'opposizione ancora non coesa e numericamente assai debole.

Le cose si cambiano giorno dopo giorno nelle nostre coscienze, e poi, finalmente, quando giunge il momento, con il voto. Votando, esprimendo la nostra preferenza politica, noi possiamo orientare le scelte fondamentali del nostro Paese, dire "sì" a una politica piuttosto che a un'altra.

Molti miei conoscenti alle ultime elezioni mi hanno detto: abbiamo provato gli altri, ora proviamo questo qui. Ma il voto è una cosa seria, va dato con cognizione di causa e convinzione, non per "provare": può essere pericoloso... Molti altri hanno votato non per adesione a un candidato, ma per protesta e desiderio di castigo verso un altro! Ma una leggerezza, un rancore, un'antipatia possono essere passeggere, invece il voto resta scritto per un'intera legislatura nella nostra storia! Molti miei connazionali, poi, non vanno più a votare: forse sono disamorati, forse si sono sentiti traditi dagli uomini da loro liberamente eletti. Ma non bisognerebbe mai dimenticare che, per quanto imperfetta e delicata, l'espressione di voto è la sola vera libertà che conta, quella che ci rende individui autonomi e completi, non numeri da sfruttare e manipolare nei sondaggi, o masse plaudenti da appecoronare davanti a un balcone come nei tristissimi tempi in cui in Italia non si andava a votare, o ci si andava per finta, durante il ventennio fascista.

Perciò voglio adottare l'art. 48, un diritto-dovere civile basilare nella nostra Costituzione e nella nostra Repubblica. E voglio sperare per me, e per tutti gli italiani, che quello compiuto nella cabina elettorale sia sempre un gesto di cui andare orgogliosi, consci del valore dell'atto che abbiamo compiuto, per noi e per la nostra nazione.