La Costituzione e le adozioni |
Sono
elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore
età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo
esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per
l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne
assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per
l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito
da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità
civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità
morale indicati dalla legge.
Voglio adottare l'art. 48 perché è il sigillo della nostra democrazia.
Quando vado a votare sento sempre il peso e l'importanza di ciò che sto per
compiere, un atto decisivo per la mia vita civile e quella dei miei
connazionali. Credo che tanti guai che ultimamente ci stanno capitando in
Italia siano dovuti proprio all'incomprensione del valore di questo gesto così
semplice, una croce sopra un simbolo, un cognome scritto a matita... Il voto è
la nostra massima espressione di capacità di iniziativa politica, afferma la
nostra dignità di cittadini: è quello che decide del nostro futuro, e se non è
motivato e responsabile a poco servono le iniziative di piazza, i girotondi, i
tentativi di cambiare le cose anche nelle sedi istituzionali, con
un'opposizione ancora non coesa e numericamente assai debole.
Le cose si cambiano giorno dopo giorno nelle nostre coscienze, e
poi, finalmente, quando giunge il momento, con il voto. Votando, esprimendo la
nostra preferenza politica, noi possiamo orientare le scelte fondamentali del
nostro Paese, dire "sì" a una politica piuttosto che a un'altra.
Molti miei conoscenti alle ultime elezioni mi hanno detto:
abbiamo provato gli altri, ora proviamo questo qui. Ma il voto è una cosa
seria, va dato con cognizione di causa e convinzione, non per
"provare": può essere pericoloso... Molti altri hanno votato non per
adesione a un candidato, ma per protesta e desiderio di castigo verso un altro!
Ma una leggerezza, un rancore, un'antipatia possono essere passeggere, invece
il voto resta scritto per un'intera legislatura nella nostra storia! Molti miei
connazionali, poi, non vanno più a votare: forse sono disamorati, forse si sono
sentiti traditi dagli uomini da loro liberamente eletti. Ma non bisognerebbe
mai dimenticare che, per quanto imperfetta e delicata, l'espressione di voto è
la sola vera libertà che conta, quella che ci rende individui autonomi e
completi, non numeri da sfruttare e manipolare nei sondaggi, o masse plaudenti
da appecoronare davanti a un balcone come nei tristissimi tempi in cui in
Italia non si andava a votare, o ci si andava per finta, durante il ventennio
fascista.
Perciò voglio adottare l'art. 48, un diritto-dovere civile
basilare nella nostra Costituzione e nella nostra Repubblica. E voglio sperare
per me, e per tutti gli italiani, che quello compiuto nella cabina elettorale
sia sempre un gesto di cui andare orgogliosi, consci del valore dell'atto che
abbiamo compiuto, per noi e per la nostra nazione.