La Costituzione e le adozioni

 

Principi fondamentali

Parte Prima

Parte Seconda

Disposizioni

transitorie e finali

 

IO ADOTTO L’ARTICOLO 52

 

La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici.
L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.

 

Paolo Corsini

Ero contrario a quest'articolo prima che mi chiamassero a fare il servizio militare (dopo 2000 miei tentativi falliti di evitare il martirio). Ho alla fine svolto il servizio come obiettore di c. È inutile dire che è stata una pessima esperienza, un anno buttato inutilmente al servizio di cooperative sociali che approfittano degli obiettori che il ministero gli assegna creando un business anche su questo. Non potevano impegnarmi in niente altro di più insensato e stupido. Dopo l'espletamento del servizio sono, invece, diventato favorevole all'articolo: è giusto che i ragazzi sappiano con quale Stato abbiano a che fare, è giusto che sappiano qual è la patria di cui si parla in quest'articolo e che ci chiamano a difendere. Ragazzi, si salvi chi può....homo homini lupus!!!

 

 

Giovanni Palantra - Carbonara di Bari (BA)

Adotto questo articolo e in particolar modo il terzo comma "L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica" perché ritengo che non sia stato ancora completamente attuato e credo che mai come in questo momento sia necessario vigilare affinché finalmente anche nelle Forze Armate vengano applicati concetti come "uguaglianza", "pari dignità", diritti civili e di cittadinanza.

 

 

Pietro Brandolini - Barbianello (PV)

Ho scelto questo articolo perché sono contrario all'abolizione del servizio di leva obbligatorio.

 

 

Antonello Schiavone - Bari

Sono un obiettore di coscienza al servizio militare e ho prestato servizio civile tra il 1989 e il 1990. E, per quanto ami la Costituzione nella sua completezza, voglio adottare l’articolo 52, perché è uno di quelli che più difficilmente ho accettato, e per questo ho imparato ad amarlo nella "maturità".

 

Cos'è questa Patria da difendere? Non ha più senso, se mai ne abbia avuto, parlare di "sacri confini" o di "sacro suolo" o quant'altro. D'altra parte, la Costituzione non parla quasi mai di Patria. Mi rifaccio invece a quanto diceva don Lorenzo Milani: "...il mondo dei diseredati ed oppressi... è la mia Patria" (da L'obbedienza non è più una virtù, dove l'argomento è, naturalmente, più sviluppato).

 

Credo che lo spirito della Costituzione sia proprio questo: sin dai Principi Fondamentali, i valori, i beni e, soprattutto, le donne e gli uomini da "difendere" sono messi in risalto. Il lavoro e i lavoratori, la pari dignità di tutti, le minoranze, la libertà personale, il diritto di pensiero e di opinione, il diritto allo sciopero e a manifestare, il diritto al lavoro, il diritto a una vita dignitosa, la tutela della salute, l'istruzione pubblica, l'ambiente e i beni artistici: queste e altre categorie sono da "difendere".

 

Ma il concetto di difesa implica anche un'offesa arrecata o arrecabile, e dei mezzi. Le offese sono tante, potenziali o in atto: per chi è a contatto con la povertà, con la malattia, con l'animazione di territorio, con la devianza, con il mondo del commercio equo e solidale, con il mondo del volontariato nelle sue più svariate forme, capisce quali siano i "nemici" da cui difendersi. Occorre però avere gli occhi aperti su tutte queste realtà, e individuarne le cause, dalle quali difendere la Patria, anche se possono essere apparentemente innocue, anche se possono risiedere nelle Istituzioni ... anche se possono risiedere nei nostri stessi atteggiamenti.

 

Allora i mezzi non possono che essere pacifici. Don Lorenzo Milani, a tale proposito, indicava le "...armi... nobili e incruente: lo sciopero e il voto."

 

I mezzi devono essere quelli dello studio, della critica, dell'azione non violenta, del volontariato, delle azioni di ogni giorno, ognuna delle quali può essere azione indifferente, o azione scelta e ponderata.

 

E occorre riscoprire e (ri)diffondere l'amore per "questa" Patria, insegnando la storia e la letteratura (e non solo l'Inglese, l'Informatica e l'Impresa - io sono un informatico), la solidarietà e l'accoglienza (e non la meschina identificazione che "altro" significa "pericolo"), il rispetto delle idee e delle persone, e la volontà di bene comune.

 

Così la "difesa della Patria" diventa un "sacro" dovere di ogni cittadino, uomo o donna, abile o disabile. Ma mentre il primo comma enuncia il principio, il secondo e il terzo ne orientano l'attuazione. In questo periodo, in cui il servizio di leva ormai non sarà più obbligatorio, rilancio un'idea – non mia – di un periodo di servizio civile per tutti i cittadini, uomini e donne, abili e disabili: un periodo i cui fruitori sono anzitutto gli stessi attori del servizio, perché possano imparare a pensare solidale, e in secondo luogo, ma non meno importanti, tutte le categorie da difendere, ognuno secondo la propria sensibilità e secondo la necessità.

 

In questo modo potremo sognare una Patria bella da viverci, pacifica (=fautrice di pace) verso la Patria altrui, e accogliente.

 

 

Pierluigi Consorti - Pisa

Desidero adottare gli articoli 11 e 52 della Costituzione. Il primo, oltre a ripudiare la guerra, afferma che l'Italia è disposta a subire limitazioni di sovranità per assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni. Sicché mi pare che affermi la pace come valore supremo. L'altro assume la difesa della patria (e non è solo il "suolo patrio", ma sono i valori stessi della Costituzione) come dovere di ogni cittadino, subordinando lo svolgimento del servizio militare all'impero della legge e dello spirito democratico. Mi pare che possiamo andare fieri di queste norme costituzionali.

 

 

Carlo Clerici

Adotto l'articolo 52 della Costituzione in cui la difesa della Patria è descritta come sacro dovere del cittadino. Di sacro rimane ben poco nella società attuale, ma il contributo dei cittadini a conservare la democrazia anche grazie ad un periodo di servizio militare o civile a favore della collettività resta un'esperienza fondamentale per sentirsi parte della nazione.

 

 

ALTRE ADOZIONI:

 

Daniela Cuppone - Bari