La Costituzione e le adozioni |
La difesa della
Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi
stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro
del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici.
L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito
democratico della Repubblica.
Ero contrario a quest'articolo prima che mi chiamassero a fare
il servizio militare (dopo 2000 miei tentativi falliti di evitare il martirio).
Ho alla fine svolto il servizio come obiettore di c. È inutile dire che è stata
una pessima esperienza, un anno buttato inutilmente al servizio di cooperative
sociali che approfittano degli obiettori che il ministero gli assegna creando
un business anche su questo. Non potevano impegnarmi in niente altro di più
insensato e stupido. Dopo l'espletamento del servizio sono, invece, diventato
favorevole all'articolo: è giusto che i ragazzi sappiano con quale Stato
abbiano a che fare, è giusto che sappiano qual è la patria di cui si parla in
quest'articolo e che ci chiamano a difendere. Ragazzi, si salvi chi può....homo
homini lupus!!!
Giovanni Palantra -
Carbonara di Bari (BA)
Adotto questo articolo e in particolar modo il terzo comma
"L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico
della Repubblica" perché ritengo che non sia stato ancora completamente
attuato e credo che mai come in questo momento sia necessario vigilare affinché
finalmente anche nelle Forze Armate vengano applicati concetti come
"uguaglianza", "pari dignità", diritti civili e di
cittadinanza.
Pietro Brandolini - Barbianello (PV)
Ho scelto questo articolo perché sono contrario all'abolizione
del servizio di leva obbligatorio.
Antonello Schiavone
- Bari
Sono un obiettore di coscienza al servizio militare e ho
prestato servizio civile tra il 1989 e il 1990. E, per quanto ami la
Costituzione nella sua completezza, voglio adottare l’articolo 52, perché è uno
di quelli che più difficilmente ho accettato, e per questo ho imparato ad
amarlo nella "maturità".
Cos'è questa Patria da difendere? Non ha più senso, se mai ne
abbia avuto, parlare di "sacri confini" o di "sacro suolo"
o quant'altro. D'altra parte, la Costituzione non parla quasi mai di Patria. Mi
rifaccio invece a quanto diceva don Lorenzo Milani: "...il mondo dei
diseredati ed oppressi... è la mia Patria" (da L'obbedienza non è più
una virtù, dove l'argomento è, naturalmente, più sviluppato).
Credo che lo spirito della Costituzione sia proprio questo: sin
dai Principi Fondamentali, i valori, i beni e, soprattutto, le donne e gli
uomini da "difendere" sono messi in risalto. Il lavoro e i
lavoratori, la pari dignità di tutti, le minoranze, la libertà personale, il
diritto di pensiero e di opinione, il diritto allo sciopero e a manifestare, il
diritto al lavoro, il diritto a una vita dignitosa, la tutela della salute,
l'istruzione pubblica, l'ambiente e i beni artistici: queste e altre categorie
sono da "difendere".
Ma il concetto di difesa implica anche un'offesa arrecata o
arrecabile, e dei mezzi. Le offese sono tante, potenziali o in atto: per chi è
a contatto con la povertà, con la malattia, con l'animazione di territorio, con
la devianza, con il mondo del commercio equo e solidale, con il mondo del
volontariato nelle sue più svariate forme, capisce quali siano i
"nemici" da cui difendersi. Occorre però avere gli occhi aperti su
tutte queste realtà, e individuarne le cause, dalle quali difendere la Patria,
anche se possono essere apparentemente innocue, anche se possono risiedere
nelle Istituzioni ... anche se possono risiedere nei nostri stessi
atteggiamenti.
Allora i mezzi non possono che essere pacifici. Don Lorenzo
Milani, a tale proposito, indicava le "...armi... nobili e incruente: lo
sciopero e il voto."
I mezzi devono essere quelli dello studio, della critica,
dell'azione non violenta, del volontariato, delle azioni di ogni giorno, ognuna
delle quali può essere azione indifferente, o azione scelta e ponderata.
E occorre riscoprire e (ri)diffondere l'amore per
"questa" Patria, insegnando la storia e la letteratura (e non solo
l'Inglese, l'Informatica e l'Impresa - io sono un informatico), la solidarietà
e l'accoglienza (e non la meschina identificazione che "altro"
significa "pericolo"), il rispetto delle idee e delle persone, e la
volontà di bene comune.
Così la "difesa della Patria" diventa un
"sacro" dovere di ogni cittadino, uomo o donna, abile o disabile. Ma
mentre il primo comma enuncia il principio, il secondo e il terzo ne orientano
l'attuazione. In questo periodo, in cui il servizio di leva ormai non sarà più
obbligatorio, rilancio un'idea – non mia – di un periodo di servizio civile per
tutti i cittadini, uomini e donne, abili e disabili: un periodo i cui fruitori
sono anzitutto gli stessi attori del servizio, perché possano imparare a
pensare solidale, e in secondo luogo, ma non meno importanti, tutte le
categorie da difendere, ognuno secondo la propria sensibilità e secondo la
necessità.
In questo modo potremo sognare una Patria bella da viverci,
pacifica (=fautrice di pace) verso la Patria altrui, e accogliente.
Pierluigi Consorti - Pisa
Desidero adottare gli articoli 11 e 52 della Costituzione. Il primo, oltre a ripudiare la guerra, afferma che l'Italia è disposta a subire limitazioni di sovranità per assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni. Sicché mi pare che affermi la pace come valore supremo. L'altro assume la difesa della patria (e non è solo il "suolo patrio", ma sono i valori stessi della Costituzione) come dovere di ogni cittadino, subordinando lo svolgimento del servizio militare all'impero della legge e dello spirito democratico. Mi pare che possiamo andare fieri di queste norme costituzionali.
Carlo Clerici
Adotto l'articolo 52 della Costituzione in cui la difesa
della Patria è descritta
come sacro dovere del cittadino. Di sacro rimane ben poco nella società
attuale, ma il contributo dei cittadini a conservare la democrazia anche grazie
ad un periodo di servizio militare o civile a favore della collettività
resta un'esperienza fondamentale per sentirsi parte della nazione.
ALTRE
ADOZIONI:
Daniela Cuppone -
Bari