La Costituzione e le adozioni |
Tutti i
cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la
Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno
il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi
stabiliti dalla legge.
Enrico
Impallomeni - Trofarello (TO)
Mi sembra che l'art.
54 sia uno dei più "sanguinanti", e su cui bisognerebbe più
insistere.
.... in primo luogo rifiutandoci, come cittadini, di usare l'appellativo
"Onorevole", se non dove chiaramente giustificato....
Adottare un articolo della Costituzione è forse il privilegio di
chi - essendo cittadino italiano - può considerare un suo diritto inalienabile
l'intera Carta Costituzionale. Siamo invece in molti noi - "non
appartenenti alla Repubblica" - che per motivi di scelta o di necessità ci
siamo trovati in questo Paese.
Cerchiamo di contribuire al suo sviluppo economico ed alla crescita del suo e
nostro benessere. Ci auguriamo che - mentre viviamo nel profondo rispetto
dell'immensa cultura del popolo che ci ospita - anche noi possiamo in qualche
minimo modo arricchire questa cultura dandole l'opportunità di contatto e di
confronto con realtà talvolta molto diverse.
Abbiamo imparato ad amare questo Paese e lo sentiamo nostro così come per
sempre sentiremo nostra la terra da cui ciascuno di noi è venuto.
Non siamo cittadini italiani per legge, anche se spesso lo siamo di fatto: nei
nostri doveri e obblighi, modi di lavorare, vivere, sognare, soffrire, amare.
La Costituzione italiana garantisce ai suoi cittadini dei diritti che sono
senza pari al mondo. Il poco che chiede in cambio è che i cittadini osservino
la Costituzione e le leggi della Repubblica, come si legge nell'articolo 54.
Il mio dovere di osservare la Costituzione e le leggi non è esplicitamente
espresso nella Costituzione. E invece io godo di molti diritti, garantiti dalla
Costituzione ai cittadini. Desidero quindi esprimere il mio riconoscimento in
questo modo simbolico e unico che mi è possibile: adottando, abbracciando,
facendo mio l'articolo 54.
Io adotto l'articolo
54. Perché sono un pubblico dipendente, come si dice nel gergo burocratichese,
un funzionario. E ho prestato giuramento alla Repubblica. Perché, secondo me,
mettersi al servizio della Repubblica, ma soprattutto di chi compone la nostra
Repubblica, cioè i suoi cittadini, è fondamentale e necessario. Senza
distinzioni di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali,
come la nostra Costituzione recita. Troppo spesso dimenticato da chi invece di
mettersi al servizio della Repubblica, mette la Repubblica al servizio dei
propri fini o peggio ha usato il suo ruolo per arricchirsi e avere potere sia
politico sia economico. Perché il concetto di disciplina e onore mi è stato
insegnato prima che dai libri, da mio padre e come lui porto avanti ogni
giorno, ogni santo giorno le mie funzioni con disponibilità e rispetto.
Rispetto di tutti coloro che si accostano per vari motivi, al mio ufficio e al
mio operato. Perché si può non condividere le direttive del proprio dirigente,
perché a volte l'impegno può anche calare. Non siamo dei supereroi, per
fortuna; ma bisogna sempre svolgere i propri compiti considerando che l'attesa
dell'altro nei confronti del risultato del nostro lavoro è vitale per lui.
Vitale per lavorare, vitale per vivere a volte anche. Perché bisogna avere la
forza di arrabbiarsi quando certe cose, certi comportamenti buttano fango su
tutto il tuo lavoro e sul lavoro dei tuoi colleghi. Perché sono dell'opinione
che la logica, il buon senso, la tolleranza e il rispetto degli altri possono
far crescere la nostra Repubblica e creare un bel posto dove far crescere le
nostre generazioni future.
Barbara Innocenti –
Firenze
Sono un’imprenditrice nel settore pubblicitario e della
comunicazione e sono fiera di essere fiera della nostra Costituzione.
L'appartenenza della nostra Costituzione ai fondamenti etici di ognuno di noi
non dovrebbe avere bisogno di spiegazione: abbiamo avuto la fortuna di nascere
in un paese libero, purtroppo spesso minato da boicottaggi di interesse
privato. Anche solo per festeggiare e ringraziare coloro che ci hanno reso
padroni e custodi questo dono, nel rispetto e nella stima che si meritano tutti
quelli che hanno lottato con i propri cuori e con le menti avverse al fine di
poter renderci persone libere e forti di una simile patria, dovremmo portare
nei nostri credo quotidiani le parole della nostra costituzione e alzarci
contro chi non la rispetta o non la tutela in ogni parte. Benché mi senta
sostenitrice di ogni sua parte, adotto in particolare l'articolo 54 e chiedo a
tutti di rileggere la propria Costituzione per ricordare i diritti e doveri di
ogni cittadino e controllare se effettivamente i funzionari della nostra patria
portano avanti i loro doveri fedeli alla Costituzione su cui hanno giurato.
Grazie.
Paola
Salinetti - Roma
Scelgo di adottare
l'articolo 54 perché ritengo che, adottando questo, si adottino di fatto tutti
gli articoli della nostra Costituzione.
Marco Vitali
Sono un avvocato penalista e voglio adottare l'art. 54 perché
credo che sia una meravigliosa esemplificazione di come dei concetti etici e,
per questo spesso imprecisi, possano diventare giuridici e per questo puntuali
e vincolanti. Allo stesso tempo, l'art. 54 è una meravigliosa espressione di
come un precetto giuridico, lontano
dalla coscienza dei cittadini, cominci a essere disatteso nella prassi
quotidiana.
Gabriella
Mongardi - Mondovì (CN)
Adotto
l'articolo 54, perché ritengo una cosa "sacra" il rispetto delle
leggi e della Legge Fondamentale
Ivan Scalfarotto - Milano
Ho deciso di
adottare l'art. 54 della Costituzione. E' un articolo breve, messo lì, né
all'inizio né alla fine della Carta. Eppure mi pare un articolo di fondamentale
importanza che sintetizza bene anche i motivi, lo spirito e i traguardi per i
quali "Adottiamo La Costituzione" è nata.
L'articolo 54 dice
che "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e
di osservarne la Costituzione e le Leggi".
Molto semplice.
Siamo cittadini di
questo Paese e possiamo pensare di vivere in un paese civile solo se tutti
sottoscriviamo lo stesso patto e se ne rispettiamo le regole.
Dovrebbe trattarsi
di un dato di partenza, di qualcosa di scontato, eppure non è così. La nostra
Costituzione e le nostre leggi sono spesso violate, dimenticate, stuprate e
vissute solo come burocratici lacci e lacciuoli che impediscono a questo o a
quello di poter fare un po' - come dicevano quelli dell'ottavo nano - quel
cazzo che ci pare.
E c'è un'altra cosa
che il mio articolo (bello poter dire il "mio" articolo!) aggiunge:
"I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti
dalla legge".
I politici, i
magistrati, l'alta burocrazia, la nostra classe dirigente è fatta -
ricordiamolo - di "cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche".
Quello che mi piace
della Costituzione è che è scritta in un italiano bellissimo: l'espressione
"cittadini cui sono affidate" intende due cose.
La prima è che
"loro" sono cittadini, proprio come "noi". Cittadini cui
sono "affidate" funzioni pubbliche. La cosa pubblica non è donata,
concessa, regalata, abbandonata, dimenticata, delegata a chi la esercita. La
cosa pubblica è loro affidata: un verbo che indica un legame che permane tra
chi affida e la cosa affidata, un verbo che ha dentro una forte carica di
amore. "Ti affido mia figlia..." direbbe un padre allo sposo davanti
alla chiesa (o al comune!).
E poi affidare e fidarsi
e fiducia non vengono tutti dalla stessa radice? La cosa pubblica la si dà - e
non per sempre, e senza perderne la titolarità - a qualcuno di cui ci si fida!
E chi prende la cosa
pubblica in affido cosa deve fare? Il mio articolo lo dice chiaro: comportarsi
con "disciplina ed onore". Due parole antiche, un po' da cadetti
dell'accademia, ma parole di grande dignità e di rigore morale. Pensate alla
nostra classe politica, ai mariuoli che fecero nascere Mani Pulite e che ancora
oggi campeggiano nella cronaca politica e giudiziaria: li avreste mai associati
a concetti quali la disciplina e l'onore?
Ecco: l'articolo 54
dipinge con precisione la politica come me la immagino io. Fatta di gente
disciplinata ed onorabile (no, non ho detto onorevole) cui affidare questo
nostro stanco e liso paese.
Io lotto per questo
ed è per questo che adotto l'articolo 54.
Apprezzando sin dal principio la vostra
iniziativa, pervenutami tramite Radio Popolare, ho riletto la Nostra Costituzione
e, conseguentemente, ho deciso di adottare l'articolo 54 perché riassume in
poche righe l'importanza della Costituzione e di tutte le altre leggi
dell'Ordinamento italiano.
ALTRE ADOZIONI
Pietro Brandolini - Barbianello (PV)